I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Respiro
E il fiato raccolto nelle mani
che guardano il volto offeso
muto di urlo schiacciante,
il mondo parla
discorrendo pietre sorelle
e affabili ricordi di luci antenate.
E continua a cercare
nell’oscurità densa di sussurìo
testardo ed instancabile
il gemito primigenio
scheggia di parola
compagna di luce.
E imperturbato nel liquido assente
segue l’orma della sua orma
tracciata da inossidabili fili
intessuti di attimi estesi
stipati in voragini nebulose
custodite da guardiani voraci.
Id: 21987 Data: 27/08/2013 10:57:38
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Viaggiatori
Barbe canute
pance protese
occhiali da sole
capitani codardi
valige con le ruote
ferme
e le scarpe rosse
con i tacchi alti
fanno male
ai piedi
che vogliono correre
sul mare
grinzoso lenzuolo blu
senza terra
e polvere e margherite.
In viaggio la gente non si muove
e l’occhio doppio,
vorace
afferra noncuranze
e spuntini stantii
voci invadenti
acclamano festanti
un nuovo anno
nella bonaccia
del mare solcato da viaggiatori
fermati
nelle foto dei ricordi.
Id: 21553 Data: 24/07/2013 14:53:20
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Nuvolive
Abbagliata da aranciato sole
dirigo al mio giorno
quest’insieme caotico
di stupefacenti consorterie.
Sopra la mia testa distratta,
rapita da polvere d’acqua
come trine di antichi ricami
ulivi centenari traspaiono
un brivido di cielo tiepido,
Sotto gli occhi, increduli,
le mie mani , scarnite
annunciano traguardi passati
e ponti ossuti valicati
da residue speculazioni.
Attorno i piedi, troppo cauti,
intrecciati da sentieri pietrosi,
attendono ancora corse leggere
dentro scarpe indossate all’incontrario,
pronti alla ripartenza.
Id: 21414 Data: 16/07/2013 08:36:48
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a mare
A MARE
Condottiero di disarmate corazze
issò insegne invisibili
E vinse!
Schiere e moltitudini
incerte
tributano onori e gloria
all’incauto
dominatore di perduranti
battaglie.
Sollievi e ferite
sanguinano dolci
regalando regni arditi
Scatenatevi!
orde selvagge
e timide tribù
è tempo di calici
rossi come sangue
non versato di vino
profumo di miele
e pane caldo
contornato di danze
luccicanti ebbrezze.
Finché il giorno tace
splendente armatura
col sovvenir della notte
al sipario stellato
chiederà sacrificali incanti.
Id: 19922 Data: 09/04/2013 12:24:25
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Ombre nel giardino
Nel giardino delle ombre i petali odorano di luce
l’aria si veste di seta color dell’acqua
e si cinge di foglie e canti di festa
di venti e burrasche e quiete di brezza
a volte i fiori respirano più forte
ed il loro fiato arriva lontano
sul chiarore di uno squarcio di tenebra
uscito all’improvviso dalle notti dormienti
ed ecco che veli dorati replicano ombre
di montagne nascoste da nuvole di passaggio
ed arcobaleni sbiaditi di folle vaganti
inseguono corridori lenti senza traguardo
certi navigli colmi di orchestre festanti
sciano, indolenti, sulle onde morbide
di fontanelle di un mare rosaimbrunito,
una musica ballerina di note irrequiete
quasi fossero sirene da incanto
assoldate per confondere naviganti
stanchi di rotte condonate ad oltranza
su abissi ipotetici di meraviglie nascoste
Nel giardino delle ombre a sera
si addormentano le fate e le sirene
e quintali di stelle promettono sinfonie
inaudite di arpeggi e percussioni
suadenti i gelsomini respirano di sé
e le rose fanno coro alle spine
nelle ore della sera , fresche…
i giardini delle ombre si spengono.
Id: 19915 Data: 08/04/2013 15:15:01
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Ponti silenti
Ti parlo del ponte del silenzio
costruito con cocci di calici
e, come se la terra avesse voce
solleva le parole ed incita le labbra
Ma la terra solo urla e geme
e tacita germogli
quando sa che non può esservi pioggia.
E’ come calice stregato
non oro, né cristallo, ma accarezzata creta
e mesce miele salato misto a nettare d’anima
I ponti sono braccia allungate a sedurre
e le parole strappano piacere con la lingua e con i denti
ed ergono baluardi fecondi anche quando non piove
Il silenzio è di terra e sostiene brulichìo di vita
Povera terra testarda e bastarda
Ancora non sa di chi è figlia!
Id: 18773 Data: 21/01/2013 15:32:39
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Afonia
Parole strozzate,
schiave
a patria e padroni nuovi,
esigono
nuovi proclami
abbarbicati
su muraglie crollate
senza nostalgia.
Parole liberate
illuminano
ragnatele vischiose
sostengono
trappole taumaturgiche
arrese
alla preda del tempo.
Parole immutate
urlano
afonie corali
delirano
resistendo al proprio eco
proclamano
invasati folleggiamenti
Id: 18371 Data: 31/12/2012 08:36:51
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Vento Levante
.. e sale il vento
che porta parole confuse di sale
amiche di terra ed acqua,
voci sparite dal tempo
imbrigliate di nuvole,
e corde spaziali..
le voci sono corde vibranti
e sentono dirsi…
il vento parla volando
con frusciate d’ali
polifonie di paradiso,
spazza polvere alla luna
impazza e seduce,
perdutamente, quiete;
appartiene a creature in volo
spiccato all’alba e mai interrotto.
…il vento sale.
Nelle orme divine
alterate da storie di umani,
gioviali gocce macchiano
Discese luminose di luna,
casa di angeliche virtù
precipitate come pioggia,
abbatte il vento!
Id: 17842 Data: 28/11/2012 08:37:52
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Prima fermata
E' buio e tanti vanno e vengono come le nuvole Che fame hanno gli occhi di notte! Digiuno di pace su ponti minati da grovigli di esistenze viziate. Già poca luce viola il rosa risveglia il contegno al cospetto del mare intriso di luci coscienti.
Id: 16606 Data: 24/09/2012 11:35:49
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Stelle
Blu di notte stellata scintille di tempo futuro brillanti melodie scritte a caso sul pentagramma immaginato dalla mente di un saggio governatore, stanno lì, da sempre, eppure non sono più… l’inganno della realtà amara che per dirsi vera ha creato la propria menzogna! Così in segna il mondo, così il tempo per proseguire lento e ingannevole, induce a ribaltarsi in esseri altri.. affascinanti ammalianti auspicanti concupiscenti ..de sider abili
Id: 16533 Data: 18/09/2012 11:48:31
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Treni daspetto
Le sale d’aspetto non amano i treni che arrivano in orario. I treni che non arrivano trascinano storie, rilegano ricordi in album graziosi fatti di pelle rugata e sorrisi indisturbati. sorvolano gli sguardi sul marciume dirottato in fondo agli angoli mentre le sedie,sgangherati cimeli d’inedia, rimandano impronte corrose d’umanità. Bisogna acquistare a volte un biglietto per un treno in ritardo riporta indietro i passi fa attraversare tunnel luminosi da cui non viene voglia di uscire perché fuori piove a dirotto.
Id: 16516 Data: 17/09/2012 14:54:21
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Poeti e ballerine #poesiapoeti
I poeti assomigliano a ballerine esercitano i passi con fatica e le labbra contano pochi numeri ripetono insaziabili le orme della perfezione estenuando pignole le dita della musica e girano e volteggiano e piegano per tutta la vita su piedi incantati che vogliono volare baciando la terra Le ballerine assomigliano ai poeti vezzosi ed eleganti tenaci ed ostinati esercitano con leggerezza i versi dei passi contati e strabilianti con i piedi malati e stanchi librano sulle nuvole sognando la terra e sudano e tempestano parole mute sommuovono visioni e terre spaccate irrompono sul palco ignavi di sguardi Le ballerine danzano nella testa dei poeti spensierate e consenzienti I poeti parlano nelle gambe delle ballerine muscolosi e invadenti I poeti e le ballerine sentono l’affanno e l ‘orgoglio e stremati attendono la prossima scrittura.
Id: 16475 Data: 14/09/2012 09:16:06
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marideserti
MARIDESERTI Nelle notti di giugno assorda il rumore di luna piena di mari vuoti fragorosi di onde dimenticate nei tempi che non tornano più per le storie mai raccontate…. Silenti, come vessilli abbandonati, declamano sguardi i predatori degli attimi perduti fra le folle, generosi di inedia incolpevole, ammiccando compiacenti all’alba nuova e banale. Verde, domina le sorti, il parassita della forza, speranza che lega i piedi impedendo cammini agli increduli credenti all’assalto vitale dell’ ignota sponda. Nelle notti di giugno gli annegati chiedono di bere furiosi ed avvinghiati al cospetto dell’arsura, che non sazia le ombre pesanti, ma rivela trasparenze d’oceani.
Id: 16468 Data: 13/09/2012 15:13:42
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Le storie ..i tempi
Clessidre pellegrine di ventura frammenti di pietra scolorati di sabbia abbindolate dall’incedere costantemente capovolto cercano alibi inventano colpe ingannando certezze di doloso cammino.
Id: 16260 Data: 29/08/2012 09:10:08
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Fiore di corda
Il giardino odorava distratto di fiori e di falsi inganni nella luce bianca miraggio di giochi rincorreva la memoria e scalpitare di cavalli e di mostri sconfitti serviva una torre per disarcionare la bestia insidiosa divenuta tormento uno scranno, un trono su cui ergere maestoso il capo incoronato ed imporre infine silenzio preziosa tremante collana renderà omaggio all’ardito eroe vinto dalla più spietata guerra niente dubbi nessun rimpianto dritto e fiero lo sguardo, i grilli, fastidiosi protestano non si ascoltano i grilli semmai le foglie che fanno ombra ma l’ombra presto andrà via e solo ottanta centimetri di corda preziosa basteranno a sfuggire a tormento d’amore il giardino non vide tramonto negli occhi dell’ombra che fuggiva ridendo il capo spodestato.
Id: 16241 Data: 28/08/2012 08:42:11
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..e lei si chiama Luna
E lei si chiama luna ….E poi la luna è solo un grande sasso e la poesia sta dentro gli occhi consapevoli di chi la guarda ….E poi i sassi sono piccole lune nessuno li guarda negli occhi e la poesia sta dentro consapevole si, ma la luna smuove i mari e illumina sentieri.. i sassi arginano il mare e fanno compagnia ai viandanti La luna è un macigno solitario ed altezzoso, spesso decide di sparire per dar spazio alle stelle ..e buone quelle, illudono per non morire: visibili dall’infinito, non esistono ; che losca congrega sopra gli occhi di chi non guarda consapevole! Le piccole lune, invece, stremate da infiniti calpestii, espiano colpe tappezzate di voragini ignominiose lungo i cammini assolati e torridi Ma , loro, con tenacia conservano ogni impronta ogni passaggio di sete e fame, e, arsi dal sole, stanno lì senza ombra a farne mistero senza luce a dirne poesia. Che popolo strano sono i sassi! si guardano, non si somigliano e non si perdono nel buio.
Id: 16227 Data: 27/08/2012 08:18:03
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Rosso Campari
Una pila di cuscini rossi, nell’attonita serenità di questo pomeriggio afoso, mi inquieta al punto da chiedere aiuto all’azzurro del mare, caparbiamente affaccendato al ripudio di corpi estranei… Un campari con gin, nell’attonita serenità di questo pomeriggio afoso rivela setosi colori di verde notti illuminati di immaginevole meraviglia concupiscenti chimere protendono fameliche brame.. Come sarebbe la banalità Di questo pomeriggio afoso, se non fosse rosso incendio di cuscini, campari e fuoco divampante d’arso sentore bruciacchiato ricordo… Rosso ventaglio, brezza fumosa, azzurro soccorso d’alito breve, fuorvianti indizi di esule presenza, chiudono l’accesso per raggiunti limiti di umana comprensione.
Id: 16202 Data: 24/08/2012 10:31:52
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rosso campari
Una pila di cuscini rossi, nell’attonita serenità di questo pomeriggio afoso, mi inquieta al punto da chiedere aiuto all’azzurro del mare, caparbiamente affaccendato al ripudio di corpi estranei… Un campari con gin, nell’attonita serenità di questo pomeriggio afoso rivela setosi colori di verde notti illuminati di immaginevole meraviglia concupiscenti chimere protendono fameliche brame.. Come sarebbe la banalità Di questo pomeriggio afoso, se non fosse rosso incendio di cuscini, campari e fuoco divampante d’arso sentore bruciacchiato ricordo… Rosso ventaglio, brezza fumosa, azzurro soccorso d’alito breve, fuorvianti indizi di esule presenza, chiudono l’accesso per raggiunti limiti di umana comprensione.
Id: 16201 Data: 24/08/2012 10:05:39
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cocci smarriti cocci ritrovati
Quanti cocci sono dispersi Si fanno trovare i cocci del mare nelle solitudini dei mari, dalle baleniere con reti possenti conservate tra le braccia delle loro onde. cullati da onde oceaniche in una nenia infinita; Quanti occhi mutilati inventano nel buio degli abissi ogni cosa appare deformata, visi di maschi malnutriti luminose spirali ancestrali rimandano ritmi o di donne che si nutrono di impossibili accadimenti terreni di speranze terrene di fame di sete e di conchiglie coperte da mantelli marini. scagliate nei fondali di montagne sbriciolate. Le voci delle montagne, La voce del mare incantesima innamorate dei venti caldi di ponente, venti e correnti e impazzisce soffiano e respirano vergognosamente le sabbie desertiche sabbie nere di lava, abbaglianti e sapide di sonni prudenti lavano e alleviano e scioglie le nevi unte di sole le amarezze delle sirene, e sveglia i giganti che gli appartengono, e dei storpi santificati. allevati nelle caverne dei peccati. Quanti cocci si cercano Quali cocci rimediare ed esporre tra le macerie del vasellame nei musei memoriali ,eterni per ricostruirne profili dispersi compagni delle strade affollate di anfore sedute da pietre miliari e diamanti rubati nel sottosuolo dei fondali marini. alle viscere della terra aperta? Come nebbie d’acque fluviali E le nebbie cercano i loro padroni si versano in mare, soddisfatti, per digerire le tragedie nei teatri dopo aver nutrito le viscere della terra. immuni dalle acque dell’oblio.
Id: 16199 Data: 24/08/2012 08:07:25
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Vagabondi
Nascondigli vagabondi barlumano accovacciati sulle strade lucide e veloci e nei vicoli tortuosi e bui vanno…agli occhi di tutti decisi ed eleganti a volte non guardano per non essere visti e sfuggono, sempre agli specchi. Abbagliati dalla luce, spengono i colori per non ferire il grigio fumante che esce loro dal cervello millenario quasi sciolto nella densa atmosfera delle nebbie risolutorie dei crocicchi che stravolgono i destini e le glorie.
Id: 16192 Data: 23/08/2012 11:22:52
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Fra..un pò
Fra un po’… la notte si sta alzando apre la feritoia d’alluminio azzurra di grigio nuvole,capelli di ghiaccio, adorneranno fra un po’ l’arrossato volto celeste diligenti marionette chiuderanno i sogni fra un po’ inizierà il sopore il giorno alzerà il sipario spettacolo grottesco e insensato fra un po’ sarà in scena l’obbligo tripudio di suoni alterchi smodati fra un pò offriranno quiete alla quiete potenti ostinati esseri frusciati ed altezzosi fra un po’ sfileranno prodighi di insulti moltitudini spente affaccendate affaticate e smaniose fra un po’ faranno vento vivendo non è tardi per nulla quando il giorno avanza fra un po’ sarà nebbia ed altre storie.
Id: 16188 Data: 23/08/2012 09:05:56
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le corde del vento
Le corde del vento Magicano le stelle del mare appese alle corde del vento nelle notti d’estate al sapore di grilli festanti e falene ubriache, sentono gli occhi raccontare ombre di cose toccate, vere, come favole lustrate a nuovo e mai raccolte perché non servono. E si impiglia il vento fra le corde, incrinando le stelle lontane dal mare, e non basta, adesso, il blu del cielo a rincorrere i ricordi di specchi rotti dal tempo, che ulula e non parla, e disperde e scompiglia le voci frastuonandole di sabbie rapite, e di cavalli d’acqua imbizzarriti e di fuochi lontani che non riscaldano Magicano le stelle del mare appese alle favole delle cose vere, col vento che mette i fuochi lontani negli occhi dei ricordi dipinti delle notti d’estate che allungano gli incanti Magicano le stelle del mare cos’altro possono fare appese …
Id: 16178 Data: 22/08/2012 14:39:10
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