I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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In riva al lago
In riva al lago le barche ondeggiano nel denso tramonto. Un cono di luce rossastra investe le anatre che si rincorrono sbattendo le ali. Spruzzi d'acqua e nebbia all'orizzonte e il presentimento di qualcosa che deve accadere tra la linea del lago e l'orizzonte del cielo. Il sole offuscato dalle nubi filtra sciami di mosche intontite dalla risacca, mentre lo sguardo cerca un punto di riferimento oltre le colonne di luci tremule, oscilla tra le terre emerse in mezzo al lago e le terre della sponda più distante, si fonde con il quasi impercettibile sussurro di chi sente l'ombra delle cose e il tempo che si mangia il tempo.
Id: 52603 Data: 11/03/2019 23:10:33
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Notturno
Oh guarda! la luna arpeggia nel giardino con gli alberi e la luce scivola sull'erba un colore d'ambra e le tue scarpe sono rimaste sulla soglia... dicono “seguimi” nella più insolita delle pose. E l'oleandro annuisce piegando i ramoscelli verso la luna. Oh guarda! il riccio è ritornato sui suoi passi lungo il sentiero delle briciole, ombra furtiva. Sussurra “non seguirmi” dal più fuggitivo degli sguardi. E i giovani ulivi annuiscono con le piccole foglie che sorridono alla luna.
Id: 52579 Data: 10/03/2019 07:23:47
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Su internet
Su internet abbondano sonetti, imperfetti, perfetti, non sonetti, e sonetti caudati, rinterzati, vilsonetti e sonetti burchiellati. A volte gretti e pure stiracchiati, altre volte scorrevoli e ispirati, ma sempre mossi dagli stessi petti a cui la Musa induce i propri effetti. I padri nostri nei loro giacigli eterni certo non si rivolteranno, se possan mai vedere il nostro affanno. Non è proprio dei padri amare i figli, tanto quelli perfetti ed aggraziati, quanto i più imperfetti e disgraziati?
Id: 52568 Data: 09/03/2019 07:20:32
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Ti rincontrerò ai margini del mondo
Ti rincontrerò ai margini del mondo, in quella terra e in quello stesso mare che abbiamo conosciuto nel profondo di notti stellate, quando contare i minuti che aspettavano in fondo alla notte era l'ultimo degli affanni... Tra i colori d'un vecchio mappamondo ti rivedrò riemergere dagli anni, come un vizio assurdo, come un diamante nel blu del cielo lungamente acceso. Tornerà da me il tuo corpo vibrante, tornerà il tuo sguardo da cui fui preso più di ogni stella sopra noi brillante, più della vita così a me distante.
Id: 52468 Data: 02/03/2019 08:12:00
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Piove
Piove da molto tempo sulle strade, ma più piove sulla gente che affretta, per un senso del mondo da operetta, il girotondo d'auto che ci invade. Piove su desolanti bus navetta, su ciminiere grigiastre e non rade, piove sulla vecchierella che cade nello scarico della motoretta. Piove pure sui campi atrazinati e sui giardini rari e pellegrini, sul buco dell'ozono e sui bucati, l'acida pioggia di strali divini... Piove immantinente da tutti i lati sull'umanità e i suoi distorti fini.
Id: 52432 Data: 27/02/2019 18:07:33
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La neve
Cade la neve la neve la neve, Volante alchimia sul mondo che imbianca, Che luci accende e finestre, che lieve Rintocca, ovatta, pertugia, spalanca. Cade la neve la neve la neve, Sopra la fila delle auto che arranca, Sulla gente che cammina più greve, Su quell'amore che ancora mi manca. Cade la neve la neve la neve, Sento una gioia sottile, bambina, Che confonde il suo battere lieve. Scintilla il mio sguardo nella sua breve Esistenza, e sono anch'io stamattina Come la neve, la neve, la neve.
Id: 52372 Data: 23/02/2019 23:21:55
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Personificazione
Ahi respiro maree e gorghi d'acidi, fluttuanti pesci, sugheri, alghe e rami, torti e persi fra gli infidi catrami, del lento strangolio fini fallaci. Mi curvo a voi saccenti e perspicaci ominidi, a voi mi dilisco in stami e piango morti più che infiniti ami, più che il digiuno o il rosolare in braci. Pesce divengo, senza umanità e del limio eterno, tra cartine al tornasole e una pizza battuta, memore soltanto dell'assoluta tossicità, presagisco la fine, con souvenir ed ogni altra vanità.
Id: 52310 Data: 19/02/2019 21:35:50
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A mio padre
I passi sotto la vigna lasciati da mio padre erba e sangue martellano, e pompano i ricordi livellati dalla vita che passa, brano a brano. Oggigiorno altri passi calpestano la terra, irta di ordigni seminati dalla guerra, e non è più la tua mano a raccogliere i grappoli tagliati... Pure un giorno ti vedrò, padre mio, sarai tremula luce dell'oblio, nella tua terra, già vecchio che scavi la trincea dove piantasti la vigna o che ti curvi e strappi la gramigna con le mani callose dei tuoi avi.
Id: 52245 Data: 13/02/2019 23:07:59
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Avvocato e clochard
Un anno fa facevo l'Avvocato, Difendevo i diritti in Tribunale, Sacerdote in un mondo disuguale Dove il soldo cancella anche il peccato. La mia vita era quasi normale, Avevo casa, amici e un bel gessato, Ma la crisi già l'aveva consumato E poi la pancia mi faceva male. Chiusi lo studio ed ora vivo in strada, Elemosinando ogni santo giorno Un euro, un pasto, come meglio aggrada. Poi la notte distendo il mio giaciglio Tra due colonne in centro, con intorno Tanto freddo e una lacrima sul ciglio.
Id: 52236 Data: 13/02/2019 00:35:53
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Specialmente di notte
Specialmente di notte il vento scuote Le imposte e gli alberi lungo la via, Mentre le auto stridono con le ruote sull'asfalto frenando ai crocevia E lo sguardo si perde sulla scia Brillante di stelle diafane e immote, Languida eco della lieve follia Dei sensi accesi in alcove remote. E tu, Luna, che d'una donna hai il volto, Sei della memoria solo un riflesso Sopra le guglie svettanti dei pini? Io non lo so, mentre torno ai gradini Di casa, ai muri dipinti di gesso, Al caotico mio porto sepolto.
Id: 52229 Data: 11/02/2019 22:16:57
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Discettano i poeti appassionati
Discettano i poeti appassionati, tra parole mansuete o fulminanti, rigorosi alcuni, altri concilianti, sul valore dei versi pubblicati. E che dire di suoni un po' datati, che paiono a qualcuno strabilianti, però senza costrutto, certo eleganti, ma forse dal futuro divisati? Che la poesia disseta gli assetati quando esprime soltanto il vero accento, se tocca il cuore come l'ala il vento. Ma tu sonetto, che dei concitati toni sei l'oggetto, giammai non vanti aver meri rimatori per amanti.
Id: 52207 Data: 10/02/2019 23:44:22
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Quando a maggio
Quando a maggio fioriscono le rose il silenzio che ti viene a cercare, ricorda, va cercando quelle cose che dicono di noi senza parlare. Quando le nubi bianche come spose vibrano al vento che le sa toccare, c'è un luogo dove mani maliziose scoprono insieme la voglia d'amare. Ma gli amanti non sanno quando il sole spegnerà quella nuvola vibrante, alta nel cielo che batte impassibile. Loro sanno che un giorno mai distante tremò l'erba in un bacio inaccessibile dentro l'ombra d'un giallo girasole.
Id: 52193 Data: 09/02/2019 21:48:48
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Postilla
Il XXI secolo è cominciato come il secolo breve è finito, con la specie umana divisa in due, da una parte i baristi e i camerieri, dall'altra i proprietari dei muri e i clienti, a sorseggiare cuba libre col morto su qualche spiaggia al tramonto, mentre le ragazze truccate di Bahia sorridono tristezza dalle hall degli hotel aspettando che un grasso cliente finisca la sua frittura di gamberi. Si vende e si compra di tutto, per sopire vuoti alimentari e per alimentare sfrontate ricchezze; perfino le banane, come scimpanzé. Ma quando venne l'11 settembre, e zanzare cresciute a dismisura punsero il cuore dell'America, nella prima estinzione di massa dello skyline di Manhattan, biliardi di dollari insanguinati da deliri di potenza hanno spezzato i fili invisibili, hanno sepolto le emozioni con i corpi dissolti, sigillato per sempre i pensieri nella morsa di acciaio e cemento delle bare piovute dal cielo. Medioevale follia criminale di piccoli insetti emuli dei mostri più sanguinari del novecento... ma si sapeva che il dollaro e il petrolio sono quotati alla borsa di New York, come in tutte le borse della globalizzazione, molto più del sangue umano. Non il sangue blu del principe o quello un po' viola di vassalli, valvassori e valvassini; ma il sangue rosso comune dell'uomo che conosce la fatica di vivere, il sangue di chi vende il suo rene perché un compratore benestante e disperato possa finalmente pisciare senza dolore (perché la qualità della vita è importante...), o il sangue del picano diventato nero a furia di ingurgitare asbestosi nei polmoni. Così il conto dei morti non torna e non potrà mai tornare. Anche i contadini dei sobborghi di Dhaka sono sepolti dai monsoni sotto gli argini spietati della terra, mentre il mare di Sicilia è un'urna sconfinata che scintilla. La vita ridotta a sdentata paccottiglia che si vende e che si compra, questa è la cruda confessione di impotenza dell'essere che è per la morte e dei suoi deliri di potenza, con le palpebre pesanti e la corona di spine che cinge il capo di qualcuno, mentre qui c'è il solito trambusto di chi alza di scatto le tapparelle all'alba pensando di non turbare il sonno di nessuno, o di chi si appresta a sorbire il caffè per allontanare dalla testa quel cerchio fastidioso di sonno rubato. Aspetterò che si finisca di contare i morti prima di salire al giardino di Getsemani. Aspetterò che dall'alto piova manna al posto della neve; rannicchiato, intirizzito tra i cartoni in un buco d'inverno del metrò. Che pompieri e poliziotti, medici senza frontiere e angeli della città, tra gli sguardi riottosi di pasciuti benpensanti, raccolgano i pezzettini di carne sparsi prima che i cani randagi li divorino o che imputridiscano tra i cenci e le pulci nei covi degli sconnessi da ogni web, disperati senza terra e senza conto in banca. Aspetterò come un San Pietro sulla porta che, col sangue, si riversino fiumi di parole vuote nell'incomprensibile immensità dell'universo. Alla fine non sarò io, no, non sarò io a giudicare le spade innalzate al cielo come monumenti di preghiera o di bestemmia da schiere umane di figuranti passeggeri, controfigure di angeli e demoni, nei secoli dei secoli.
Id: 52157 Data: 07/02/2019 04:48:06
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cosa sarà?
"Cosa sarà di te, piccolo amore, quando io non ci sarò più?" "Quando tu non ci sarai più ti porterò con me nel cuore, sarà come se fossi ancora qui." "E cosa sarà di noi, piccolo amore, quando anche tu non ci sarai più?" "Quando anch'io non ci sarò più, sarà il tempo di restare insieme per sempre nella stessa notte."
Id: 52156 Data: 07/02/2019 04:11:19
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Il gomitolo dei giorni
Il gomitolo dei giorni sorpreso Dall'ombra del suo stesso filamento Declina nella mente tutto il peso Dell'amore trascorso in un momento. E mentre fra le fronde sono preso Da un quieto fluorescente movimento Il volo di una tortora scosceso Si alza lontano, bianca ala del vento. Scompare oltre le nuvole leggere Nel tramonto del giorno che si espande Circonfuso da alchemiche raggiere. E così se ne andrà pure il mio cuore Lasciando a questa terra le domande Che smossero il suo piccolo torpore.
Id: 52152 Data: 06/02/2019 22:24:26
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nel cielo e nel vento
Le foglie delle querce sono celesti alabarde ai confini delle nuvole bianche. Sussurrano "è giorno" al picciolo che le tiene sul ramo nella luminosa certezza di un istante. Ardono in ombre tremule sui sassi e i cespugli di sambuco lungo il sentiero che macina incessante la natura e il sangue, nella luce che abbraccia le verdi moltitudini, il respiro dei vivi, il frusto schicchiolio che ci trattiene collegati al fusto a ricapitolare il tempo in un vastissimo incomprensibile respiro. Oh Dio, saperti o non saperti esistere è un problema di prospettiva quasi inconsistente nel fluido che trascina le ere, nel magma che modella incessante il paesaggio sfuggente dei sogni terreni.
Id: 52107 Data: 02/02/2019 10:18:37
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Al maestro di scacchi Bodin Marijanovic
Ora vive ad Arlington, al numero 1101 di Wilson Boulevard, sul muro fra gli altri come lui sospesi nell'eterno muoversi della morte. Sulla scacchiera senza pedine un fruscio di foglie, un battito d'ali, bocconi nella polvere di Mostar, sul ponte, lo scacco imparabile.
Id: 50965 Data: 21/10/2018 10:24:12
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il fiore del deserto
La linfa dei vivi si espande nello spazio. Il cadavere dell'umanità è solo un delirio dei poeti. Ma non lo si può inventare un fiore come la ginestra. Dove potrò cercarti quando finirà la terra?
Id: 50747 Data: 01/10/2018 21:00:43
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In che radici mi specchio, in che latte
In che radici mi specchio, in che latte altri cieli ricordo, lune e odori, in che prati, in che alberi, in che fratte, parlare ascolto vecchi e nuovi amori? E' forse in te, sonetto, rime artefatte, che si ridestano sogni e memorie della vita che di continuo batte il pendolo del tempo e le sue scorie? Non rispondere... Aspettami nel mare dei papaveri, con il filo rosso acceso e la ragazza profumata di spighe sotto la volta stellata. Ma fa che sia stanotte, che non posso stare una notte ancora senza amare.
Id: 50569 Data: 15/09/2018 09:22:50
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Lacquamarina specchia mille luci
L'acquamarina specchia mille luci sul tuo collo di fragile bottiglia, ove raccogli l'acqua, la conchiglia ubriaca di vento, il sale, e riluci in te stessa come la corda tesa dall'ancora arroccata sottochiglia, vortice, schiuma ed alga sulle ciglia accoccolate dalla luna accesa. Sei volo di gabbiani e roccia dura, sei sangue che ribolle di tempesta, sei tramonto di sabbia che s'imbruna. Ora che di domani porti pura essenza, sulle scogliere dell'estasi stampi il mio sogno di sentirmi luna.
Id: 47513 Data: 25/02/2018 11:51:01
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La foto
Mi desti una foto di te piccina, in bianco e nero, colori struggenti, ma quanto tempo il pollice tra i denti hai succhiato per farti signorina? E' così amara questa medicina, che dici amore per restar contenti, un poco almeno, vivi fra i viventi, alone sulla bianca pettorina. Hai voltato la pagina e il suo velo con quella foto dentellata ai bordi: un ricordo rimane tra i ricordi, quand'anche fosse un colpo a bruciapelo... Ma chi poteva dirlo l'infinito quel sorriso che il tempo ha scolorito?
Id: 47347 Data: 18/02/2018 20:36:22
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Naxos
"Le mie valli discendono dai monti, vaghe ninfe dalla notte bagnate, tra le olive e le arance profumate dal meltemi dei miei tersi orizzonti. Il mio mare si specchia nei racconti delle canne soffianti, modellate dal sale della Plaka nell'estate degli amori e nel sole dei tramonti. Ma tu che chiara vedi, viaggiatore, la vela nera che fuggì da Cnosso, rammenta che di nuvole è l'amore. Sulle mie rive Arianna spense il fiore della vita, dove frange di rosso la portara il tramonto del mio cuore." da "isole parlanti"
Id: 47346 Data: 18/02/2018 20:27:14
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sonetto dellamore cieco
Donna, lo sguardo che tu vedi adesso reca le tinte fosche del travaglio incise sulla retina, bersaglio d'altri mondi di cui sono il riflesso. Ma se fui pure nel mio cuore fésso, che ancora avverto in cicatrici il taglio, perdo ogni senno dinnanzi al barbaglio che nell'iride tuo mi fa convesso. Deh, non ti colga alcun tentennamento, nè ti distragga punto altro dolore, per tutto ciò che nei tuoi occhi splende lasciami entrare e seminare il vento nel tuo cuore, perchè vento di spore si fa la vita quando Amor la prende.
Id: 47337 Data: 18/02/2018 14:30:59
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senza T
L'indovino meteo per domani dice bello. Peccato a sentirsi dio di se stessi ed avere nel cuore una giornata di pioggia.
Id: 47336 Data: 18/02/2018 14:21:33
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Come una stella
Parli di quel cespuglio diroccato, dici che sì, un filo di noi è rimasto impigliato nel giardino in qualche posto nascosto. Ma non so dire il colore del buio che verrà, se di là della siepe la notte fiorirà rosa e bianca come il pesco o in un colore che non ho mai visto. In un altro tempo sei rimasta. amore, come una stella dell'universo dispersa nella memoria di un dio che non conosco. Però porto i tuoi occhi nel mio cuore e tra le rose nel recinto degli scisti mi domando se ancora viva esisti.
Id: 47180 Data: 13/02/2018 15:02:16
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Come una stella
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