I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Follie d’estate
* Ginevra * Graziosa fanciulla, Angelo mio, dono del mare, Fosti più tenero passerotto Che sirena incantatrice. E però effimera chimera Che lieve ed esatta svanisci In faccia alla mia indecente Senilità. Grotte della Mezzaluna (Carloforte), 20 Luglio 2020
Id: 59750 Data: 08/08/2020 17:35:20
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Due Ranocchi gnostico-confusi.
* Enfer * Ascolto il grido straziante d'ogni singolo morso di carne dannata. Eppure sono ancora qui, nel blu d'un mare inutilmente splendido. Schizzi d'ossigeno lucente mentre volo... No. Non posso ingannare la mente; sebbene distratta da un seducente inferno bianco e rosso e poi ancora giallo e... Il nulla è l'ambito premio per questo sogno d'oro ch'illude i sensi quando la vita si scioglie, senza speranza e senz'alcun rimpianto. Φυριπλακα (Mήλoς), 10 Settembre 2007 * Totem * Mostro che scruti il nulla dal tuo meschino universo di sgomenti ancestrali, sei affatto ignaro di questa neve, della sua intima melodia e di quell’ultimo cristallo che svanisce lievemente nella notte senza luna giù nel ruscello gelato. Tal quale l’anima mia allor che si compirà uno dei tanti tuoi infami sortilegi. San Vigilio, 20 Gennaio 2009
Id: 50926 Data: 18/10/2018 16:01:55
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Tris di Ranocchi lacustri
* Risveglio di Maggio* Come rinascere a nuova vita. Anima fresca, serena, limpida. Risveglio consapevole. Pura compassione. Un canto segreto, una musica silenziosa. Il silenzio e gli elementi. Nessun’angoscia, nessuna malattia, più nulla. Elisa, scompari pure. Io non corro più, solo canto la mia nuova fanciullezza. Martignano (lago di), 27 Maggio 2001
* Eolo * Il vento è mio intimo compagno. Accarezza la mia pelle bruciata dal sole. Consola il mio dolore, placa la mia sete. Il vento mi ama. Queste parole io amo, che sono le mie sole amiche. E la natura offesa, che morirà con me. Martignano, 29 Aprile 2007
*Γνῶσις*
Finito è il tuo tempo. Uno spicchio infinitesimo d’universo ha conosciuto la tua ineffabile esistenza. Non ha versato lacrima alcuna né ha speso un sorriso beffardo per i tuoi desideri minimi, per le tue gioie apparenti. Un tonfo silenzioso t’inghiotte gettandoti nell’oblio perenne. Fosti solo una capricciosa fluttuazione del nulla. Martignano, 16 Maggio 2009
Id: 50904 Data: 15/10/2018 12:51:26
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Altri due Ranocchietti
* Sonetto morale * Infima ed immensa Umana particella d'universo Che grama sorte il saggio fattore t'accorda, Giaci pur quieta alla fonte d'ogni desiderio, Poi ch'a nulla valse La luminosa e però vana sapienza. Consola con passione i sensi tuoi Fin che ardente scorre la linfa. Sciupa, dilania e strazia Con delizia ogni virtù. Abbia la turpe sorellina all'ora sua Solo miseri avanzi Di fasti assai già consunti. Roma, Maggio 2013 * Julie et la Mer * Mais mon cœur, Julie, Est si faible, Et tellement petit ; Alors qu’il ne suffirait guère Cette Mer Si vaste et profonde, Pour tenir mon amour. Bosa, 1 Luglio 2013
Id: 50870 Data: 12/10/2018 17:39:00
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L’Ultimo Ranocchio
* Il mio Giardino * à Gilles Al termine del viaggio getto infine radici. Genesi triste apparentemente incosciente d’un frutto delizioso, nostalgico ed effimero. Eppure, non ultraterreno. Roma, 25 Maggio 2012
Id: 14858 Data: 25/05/2012 15:29:47
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2 ranocchi scelti
* Ode a Venere * (Ranocchio Erotico) Come il sole è bella la donna che amo. La luce calda della sera adora risplendere sul suo volto e la brezza marina ha rubato una carezza alla luna invidiosa. ~ Dolci parole scritte nel miele… Ma, anima mia, come solleverai i sensi tuoi orfani della candida amante? ~ Ti desidero, Elisa. Ma dove brilla l’oro dei tuoi capelli? Quale scrigno ha gli occhi tuoi di tormalina? E quale abisso è geloso del corallo delle tue labbra? Dov’è la luna che cinge di perle i tuoi seni adorati? ~ Amerò dunque il sole, che per te arde nel cielo ed il mare, che culla le tua membra. Amerò il vento, che canta i tuoi pensieri ed amerò la notte, che i sogni tuoi colma di stelle. Tο της Θήρας πέλαγος, 26 Giugno 2003. * Desideratoque Acquiescimus Lecto * (Ranocchio Cupo) Diva, perché mi trattieni? Questo tuo figlio vuole morire. Le tue seducenti carezze, i tuoi dolci inganni, ogni giuoco di luce, la tua danza s’uno spicchio di luna e questi fiori, ch’appassiranno; tutto m’è noto e caro. Però no, Diva; quanto tu m’offri non vale quest’immenso e profondissimo dolore. I miei sensi solo vogliono bere tutta la passione, che fingi in abbondanza. Poi, finalmente, dormire l’ultimo sonno, senza risveglio. Ravello, 14 Maggio 2007.
Id: 13499 Data: 13/03/2012 19:16:39
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