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Notte a Salina
Notte a Salina ecco il nostro tempo di luna ci chiama ad un fiato riverso su corpi di nude armonie un affaccio di scale salmastre circonda discese di amplessi in tende tessute di timide risa battaglie mai più solo cori di ciottoli grigi per trame di passi imprecisi virginale il silenzio sui tetti si muove fendendo le stelle la bocca invidiosa ed assidua l’insegue.
Id: 15994 Data: 07/08/2012 16:30:14
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Canzone di Cinzia
Scivola il treno nelle vuote stazioni cercando la vita trafitta di lato nel deserto dei bar e dei fossi prima pieni d’umori e d’ironiche sentenze. L’ora non è precisa e neanche il destino. Cinzia si ricorda il gracidare il sudore intriso d’alcool nella nebbia quando la via Emilia svapora nel grigio diesel del mattino. L’ora è ferma tra i mattoni rossi a terra deja vu distratto e mai affrontato forse il vento deve ancora lasciare la sua traccia speriamo gridando un altro blues tra le tende bagnate. Aspetterà il prossimo treno che passerà come il sangue e forse qualcuno arriverà tra l’Emilia e il fragore dei sogni in quelle stazioni a filo dei campi come quando era bambina Dio! Non ci sono abbastanza canali per questo mare nero di stelle non c’è un silenzio più duro di questo abbandono di gente. Cinzia vive in quella strada dritta e stanca di macerie tra binari di cristallo vivo e dolore che non ricordava.
Id: 15037 Data: 05/06/2012 13:23:11
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Smette di piovere
C’è odore di terra bagnata nell’aria che il vento sorregge forse ricordi e perdoni appannati forse un’attesa che ancora si spande la pioggia è una lucida traccia sospesa sul senso d’un piccolo vuoto improvviso alla mia finestra com’è ferma la vita aspettando uno scroscio un taglio di luce non so dire adesso del bene e del male non so fermare un astio di voli finiti ora il sole sembra più giallo e i nidi d’aprile più forti un confine che cambia sfumando divide nel cuore l’asciutto e il bagnato.
Id: 14914 Data: 28/05/2012 17:23:04
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O me o il mio passato
Ci sarebbe questa vita leggera da cantare in occasioni dissolte ci sarebbero altre mani sulla schiena e una foresta intatta di armonie io porterei acqua per parlare e gambe piene di lucida paura io violerei la notte con sarcasmo per non dire poi di aver bevuto non lascerò alla luna nessuna delusione al centro del mio ventre non salire mai sul mio passato non essere orgogliosa dell’amore farò a brandelli il mio cervello slogandomi le labbra per capire quale nome si macchia di salvezza e quale sceglie il battito più forte.
Id: 14456 Data: 04/05/2012 16:14:32
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Prima di abbandonare il mondo
Prima di abbandonare il mondo Ci sono giorni di dolorosi incendi piccole livide miserie da scontare magari solo per tornare al mondo petali ostinati a perdersi nel vento tracciamo curve dense di pensieri magari anche per venire al mondo senza colpa e senza terra da pregare alzando un canto forte di frontiera non solo sguardi e cenere d’incenso calce sui desideri e sulle ossa distinta limpidezza dell’amore che sempre confondiamo con il cielo in un confine grezzo e più profondo magari prima d’abbandonare il mondo.
Id: 14032 Data: 11/04/2012 13:20:58
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Aspettavo
aspettavo su quella linea interrotta di tempo un sigillo un oltreconfine di cielo serrato ma senza violenza nel corpo un tratto sconnesso impreciso di mete di poche parole svelate alle mani già nude nell’arco di schiene tradite in quell’ora davanti all’incedere grave dei sensi perduti da Roma all’eterno la vita ci appare diversa in cima alle magre ossessioni di spirito o forse rispetta il suo secco catalogo tra gesti inspiegabili e lunghi silenzi rimane il sapore a dividere errori a stento nascosti tra i nidi d’aprile che saziano il cielo di ruvidi sogni.
Id: 13770 Data: 26/03/2012 17:05:09
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La nostra stella »
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Ritorni
Certi fiori rimangono solo per un’altra notte pieni di scuse invitanti sono segni d’altri tempi tiepide parole rinunciate nel volo ironico del tempo. tra le siepi affollate di mortella ho confuso l’aroma dolce di Roma e la saliva morbida di rosa ogni ritorno allora è un’invenzione una sfumatura indecisa di nomi la presunzione d’ un bicchiere di neve che resiste al primo inganno del mattino.
Id: 13373 Data: 08/03/2012 17:40:29
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Altre Pagine
Altre pagine sarebbero pagine se non fossero braccia parole rinunciate salite controvento pagine insaziabili giovinezza di figli regalati all’amore per un amore nuovo stupida eroica notte ostile tramutata metafora d’inchiostro che il cielo non comprende in altri luoghi forse con parole più severe sarebbero pagine non sangue nelle vene
Id: 13347 Data: 07/03/2012 15:53:25
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Piccola poesia
Ho nostalgia dell’amore del vento che sceglie nuove parole e nessuna ragione. Tempo scovato in un lento morire di tiepida sete che brucia certezze perfette. C’è tutto un altrove nudo di giorni tra congiuntivi di labbra e di sogni è quello che siamo o saremmo stati come ogni perdita ed altre attese. Confessare molto forse tradire con la voracità della speranza di chi rinuncia con muto coraggio. Uno scoprirsi a metà in un sorriso da una sponda del fiume non vista da un accenno di stile affilato sopravvivere ad un gesto di passo col pudore degli occhi negli occhi e una fretta sudata alla schiena.
Id: 13228 Data: 02/03/2012 11:36:42
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Il vento è cessato
Il vento è cessato mi piace scaldare il silenzio quando arrendersi è l’inizio penso a qualche poetica virtù partorita nelle veglie di città ma non è tutta conoscenza non è neanche timida fortuna che da lontano è una sfida aspettare da così lontano non si può morire ah, tu vorresti fedeltà, lo so,
vecchiezza scivolata sulle spalle senza sfiorare l’orlo del destino tutto a suo tempo io sono una stella accidiosa in un cielo muto di sbagli dalle nuvole osservo e cerco la tua mano ed altri incanti.
Id: 12470 Data: 02/02/2012 09:49:05
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Rosa effimera
Rosa effimera dei miei pensieri sdraiata in un maggio mai nato tu torni a queste labbra chiare asciutte di baci ed altri incanti. Fiore muto in una notte di vento lontano dal suo calice pronto ad aspettare occhi di rugiada incollati al freddo del mattino. Ho contato fili d’erba sottili ed altre note misericordiose ho guardato la tua ombra di scena uscire senza più nessuna fedeltà E dell’amore conservo lacrime ed inutili giochi di parole da portare in spalla tra le nuvole di un cielo senza angeli caduti .
Id: 12056 Data: 13/01/2012 12:09:20
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Altri haikù »
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Genitori e figli
Genitori e figli (*) voglio solo vivere e far vivere io conosco il mare alto della sera e loro non potranno spegnerlo davanti ad ogni giudice di cuore persino prima del suo nome di domani come un prestito di vita inattaccabile quale onore sarebbe mai il vostro nel dividere da me quel sangue che adesso non so più distinguere? Al tramonto tornano le reti gonfie e padre e madre oltre la soglia e la morte a cena senza invito sazia di quel feroce ventre familiare. (*) dai giornali: incinta a 16 anni, i genitori vogliono farla abortire. Il caso a Trento: nessun giudice potrà mai costringerla
Id: 11569 Data: 15/12/2011 16:14:03
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Due poesie dellavvento
I. Dai binari trascina ricordi sopra mani bagnate di cartone ha dormito un sonno di frontiera candido di tempo ben nascosto ora sbarca nel rancore del mattino illuminato di polvere di gente tra silenzi dal freddo levigati. E mi chiedo cosa rimane infine della nostra fortuna di passanti e se credere al confine della luce mentre metallico risuona il suono sciatto dell’indifferenza. II. I fari le tagliano le labbra amare di labbra sconosciute prima d’un nero freddo buio di mani a rovistare nel suo cielo dentro macchine senza intimità senza parole ad imitare l’amore solo un altro dopo e poi ancora una fila di luci senza un nome lei che non può sentirsi scelta da quella febbre svelta sulla schiena.
Id: 11511 Data: 12/12/2011 16:16:00
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Litania »
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Silvia
sulla costa il faro si staglia spezzando l’azzurro confuso dagli occhi marini di Silvia volteggia un tormento di ali ribelli al destino dettato dal vento su un fuoco di scogli le sue labbra d’alga fresca si piegano al moto del mare sospese nel cavo dell’onda e del mondo nulla rimane appena lo zenith è infranto da baci di schiuma salata
Id: 11419 Data: 06/12/2011 16:16:41
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Venezia
La sera d’oriente salmastro dai canali s’inarca ventosa, respira nelle trine dei cortili con quella sua aria da nobile puttana, attenta! - le grido – attenta al tuo onore, rosa maschera di luce che nascondi mille ponti di sospiri. Per l’appunto salivo da te in tutti i luoghi comuni dell’amore nelle tue stanze di stucco vestite di un’ultima ora prima che la città affondi prima che un altro lunghissimo bacio si schieri a difesa del tuo petto. Entra levante d’oro macchiando i mosaici ma il dubbio rimane: di chi la colpa? o meglio, quale corpo bellissimo sembra un taglio di seta sul più nero dei miei mari? S’infrange il ritmo di controverse maree già dentro la laguna di vele strappate a labbra sorprese a decantare l’ambigua innocenza di Cassio.
Id: 11396 Data: 05/12/2011 12:06:08
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Qui linverno
Qui l'inverno è uno spicchio di sole più stretto e il mio cuore è un dilemma di tempo spezzato. Non posso non pensare a tutto quel coraggio costellato di sguardi e di cadute niente può deludermi stasera più di un cuore deserto di un'arsura vuota di parole. Il nostro abisso millimetrico si rivela pura fantasia io te lune occhiate di traverso mentre il mondo scende a patti con la sua normalità notturna. Io Te che forse dormiamo nella purezza dei ricordi lo trovo persino ridicolo addirittura arrogante nella sua impossibile chiarezza. Così non c'è niente da cambiare perfino la pioggia ha poco senso ed un bacio lasciato così solo non può che aumentare le ragioni. Qui l'inverno è tramonto di occasioni quando il giorno si ritira senza più importanza lasciando alle stelle la metrica del sonno.
Id: 11331 Data: 01/12/2011 12:56:57
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Ora linverno
Perduta e limpida attesa dai vetri appannati di luna fastidio di fianchi in rivolta sul sonno reciso dall’accento di un bosco lontano da uno schizzo di ali sopra i campi già freddi. Ora l’inverno drastico verso di luce radente ci tiene per mano mentre i giorni rappresi diventano una segreta scorta.
Id: 10644 Data: 24/10/2011 16:33:50
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Un ozio di luce fragile
Mi lasci in una nuvola con il volo cieco dell’ultima parola. Vorrei essere solo vento aria di rinforzo alla sera che cessa improvvisa dietro l’ombra di un pensiero spostare la notte e la sua maschera divina per amare qualcosa di te come un ozio di luce fragile.
Id: 10643 Data: 24/10/2011 16:32:21
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Dolcissima trincea
Dolcissima trincea M’irride il senso del reale mi taglia in due come un dilemma lessicale. Lenta la nebbia sorprende i colori e scopre geometriche ferite terrestri. Da solo. In questa terra di nessuno sotto il fuoco argentino della speranza. Ho una fottuta paura e calde mani nella mia dolcissima trincea.
Id: 10579 Data: 21/10/2011 10:44:58
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Acquatico spleen
Acquatico spleen Batte il cuore sulla geometrica rotta dei giorni sospesi s’allena nel tempo educato all’inutile attesa mentre la tua voce da sola viene a battezzare le onde nel fragore di una sapida luce tenera vela sommessa su un soffio di acquatico spleen.
Id: 10578 Data: 21/10/2011 10:42:27
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Il dolore dellattesa
Il dolore dell’attesa
ho aspettato con santa pazienza ho distratto la carne aspro germogliava in prima pagina un fine desiderio di velluto ho chiamato perché il pianto fosse il segno dei tempi complice traccia dall’aria fuggevole elegante e senza tregua per scelta
se i tuoi occhi sono quelli che ho visto rimango ad aspettare per sempre senza pace
la città urla in uno sbattere di viali tra sciami di cuori portati dal vento calpestando luci e portenti di madri vedrai che finestre di cera fluente che braccia sveglie nei terrazzi assetati
Lo stile di un attimo mi sorprende l’inseguo come un possibile futuro proprio quello che non ti aspetti senza alcuna distinzione dal passato.
Id: 10251 Data: 29/09/2011 12:42:11
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Frammenti »
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Angeli senza più cielo
Sono giorni di poca storia di timidi varchi finiti quando una saggezza pietosa t’ aspetta la sera per cena non passano i sogni tossiti da tisiche notti bucate da sguardi malati di brina sono giorni senza illusioni di terra scura e senza vento con il cielo appeso a un dito e parole a riva incagliate io mi chiedo cosa abbiamo di così importante da dire che non sia tremore di dita devozione di nude braccia sorprese a respingere il mondo di ogni inutile mattino? Sono giorni di labbra assenti cenere ed occhi di frontiera con angeli senza più cielo vita con l’anima di spalle a distanze di fiato siderali. Ognuno può decidere del suo passo e fino a dove può giocare senza trucco davanti al riflesso di Dio.
Id: 9618 Data: 10/08/2011 11:16:28
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Il rumore del mare
Il rumore del mare Stanotte mi manca il rumore del mare che l’aria stordisce in tempi sicuri scemando man mano che cresce la luce. Lontano qualcosa rimane nascosto altro mare che il tempo confonde di parole sospese o forse perdute nell’onda che a terra risuona pesante.
Id: 8860 Data: 15/06/2011 15:25:24
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Verso sera
Ci siamo incamminati verso sera tra l’erba grigia e strade di polvere il tempo ancora giovane e la notte solo un vuoto e smisurato pensiero i passi sui passi tuoi senza domande e una scorta di preghiere brevi come luci lontane intermittenti che pure ti guidano e ti seguono. Prima ho abbracciato l’ora sesta ricordandomi piccoli dettagli poi ho separato Dio dal grano ed i miei figli erano giovani spighe corteggiate dalle lucciole. In questo niente di porpora e terra in questo taglio violento di luna siamo piccoli sassi qualsiasi frasi piovute su un aspro pendio di masticate ragioni invitanti. Nel nostro margine i sensi tracciano aperture di luce inaspettate campanili lontani all’imbrunire che sempre suonano lo stesso amore lo stesso fiore in mezzo alla campagna. Tra il perdono ed il nostro cammino c’è un volo infinito di attese di finestre sprecate a dare salvezze almeno fino a dove la memoria rimane il nostro livido orizzonte.
Id: 8859 Data: 15/06/2011 15:19:35
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Autoritratto »
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Genova
Genova Ombra e sale nei carrugi umidi di labbra bambine vendute al calare del sole in piccole stanze affollate dai bassi toni multilingue un fumo colore del Maghreb nasconde l’ingresso al paradiso dove l’incenso brucia gli occhi e l’ambra illumina le spalle di brevi sorrisi senza voce sono vene interminabili sangue spinoso di Genova fradice corde aggrovigliate su speranze all’ultimo piano che non asciugheranno mai la luna come un pesce veglia nuotando confusa sui tetti tra il sudore di avvocati che non s’intendono d’amore che non han voglia di parole su quelle labbra rosa e calde scivola la notte come pioggia tra pareti che trattengono i respiri di chi sognando aspetta un mattino diverso l’innocenza si paga prima le colpe sono senza prezzo segnate da trucchi pesanti per quella voglia di fuggire o di trovare un nuovo porto.
Id: 7860 Data: 30/03/2011 12:59:58
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Cinque haikù »
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Genesi »
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L’alcova »
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Per amore »
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Il sogno del poeta »
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Nostalgia »
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