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Difficile guarire
Difficile guarire I tornanti stretti della mente emergono scuri dalle onde dell’inverno, portati in superficie da giganti forti e ossuti insieme alla paura e alla raucedine. Le febbri dell’anima gli squarci nella terra non si guariscono con volontà di ferro e risa. Gli sguardi si misurano a fatica e non tutti ne conoscono La lingua. Siate pazienti, umani. Siate teneri e pazienti. Siamo tutti in stato di bisogno.
Id: 65490 Data: 01/04/2022 16:53:32
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Zefiro porta piume
Da una finestra uno specchio frammentato ti rimanda agli occhi lo scintillio del sole. Quando il vento gonfia la bianca tenda in fuori o la rispinge dentro con un oscillare dolce ti senti altrove, in una chiarità di mare, in un’aria purissima, portata come piuma qui da Zefiro, che il bel tempo rimena* anche quest’anno. *Petrarca, Canzoniere, Sonetto CCCX
Id: 65294 Data: 03/03/2022 12:06:53
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Per Marinella Beretta
Ero seduta lì da tanto, da un tempo che non si può dire. Frigo pieno, caffè sul tavolo. Certo la gente non la preferivo, meglio le anime del prato, ma qualche saluto lo scambiavo. Comunque, ero lì seduta e lentamente mi sono appisolata di un sonno inconcepibile, da non resistere, un abisso. Ma ero lì seduta e ogni tanto pensavo. Ai fiori trascurati e alle persiane che sbattevano, al cielo azzurro che vedevo solo a tratti, allo scroscio della pioggia e agli uccellini che sicuramente aspettavano le briciole. E l'ho sentito, il vento, quella bufera lunga, il suo ululato di paura. E dopo poco - non so davvero quando - ho sentito il campanello. Il campanello? Ed è lì, è solo lì, che sono morta per davvero.
Id: 65163 Data: 10/02/2022 15:07:51
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Ti allontani
Ti allontani. Non ti vedrò mai più. Ho i vestiti sporchi. La stessa nota insiste inutile. Lucido le statuine del presepe e lo specchio non riflette nulla. Le creature che perdiamo, silenziose, tornano nelle cadute e nei fuoricampo che intuiamo. La matita ruvida sul foglio segna i contorni degli oggetti che resteranno lì dopo di noi. Ci feriamo da sole. Senza insistere.
Id: 65155 Data: 09/02/2022 13:14:18
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Magnificat
L’anima mia magnifica colui che permise ai rami inariditi di lasciar nascere le foglie nuove contro ogni previsione morbide e verdi. L’anima mia magnifica colei che dall’inizio del tempo diede al tempo il cerchio che permette a noi di colmarci l’anima di gioia, toccando la rinascita del giorno, ridendo di allegrezza con la terra, nutrendo la speranza di ogni bene, cantando le note di ogni canto.
Id: 64935 Data: 07/01/2022 12:08:07
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Nel bosco
Nel buio il bosco è vivo. Come colonne i grandi tronchi. L’aria del sonno gira intorno a te e nella notte fermentano la musica e i rumori. Tutto può nascondersi ora e non ricomparire. Oppure no. Mentre parliamo piano, come ruminando erbe e piante, assimilando sangue e visceri di terra, rami e segni, dell’acqua e dei sentieri, percorriamo la strada come anime sperdute in uno sfolgorio di tenebra che appare senza senso e senza fine.
Id: 64875 Data: 27/12/2021 11:39:04
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Quello che non capiamo
Volando mi ha sussurrato all’orecchio: vieni. Così io l’ho seguito. Arrampicandomi sulla corteccia spigolosa e scabra, posando i piedi sui rami più vicini, accarezzando piano piccole foglie e nidi, tremando sempre più mentre più in alto salivo, e finalmente in cima. E sento che tra il verde e l’azzurro l’aria emana una magia che solo di rado sappiamo percepire, troppo indaffarati o troppo pieni di noi stessi. Spicchi di bellezza, gemme, fate morgane pronte a scomparire, occasioni perdute, amori vegetali, allegrie di un tempo che evochiamo nelle sere che si allungano, ma che poi non capiamo più al mattino, quando le piante cantano, splendide, le stesse strofe liquide e sinuose a noi distratti e sempre bisognosi.
Id: 64843 Data: 20/12/2021 11:05:01
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Distilla uno spiraglio
La città notturna dilata il silenzio come incendio. E il silenzio supera le strade, valica i canali, perfora i semafori, ma si muove cauto. Resta sospeso come una carta fragile e leggera, ma ti risale dentro come un’onda di marea. Duro da sopportare, malevolo, contrario a farti addormentare, ti stende le orecchie come in un fragore assordante e teme la briciola, il millimetro, lo scricchiolio e il frammento. L’aria della notte e il suo silenzio così battente, invincibile, profondo sono gemelli in un complotto che mi tiene ostaggio, e solo la luce distilla uno spiraglio.
Id: 64818 Data: 16/12/2021 10:43:47
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Poesia sull’incapacità di scriverla
Non ho le parole. Non ho il passo, manca il ritmo. Non vedo i colori, non sento i suoni, sono chiusa in una bianca bolla sigillata, l’anima pesante, ho perduto per strada ogni dettaglio. Ho bisogno di una sveglia energica, come il cane di un amico che mi salta addosso all’improvviso, o gocce fredde inaspettate che mi scivolano giù nel collo da un balcone. Del vigore del vento, che mi guidi gli occhi verso un cristallo solido, che riesca a sfrecciare ed a forzar l’attesa. Un moscone che mi ronza nelle orecchie mentre dormo. Mi restano nella mente sillabe scomposte, gelide e labirintiche, scheletriche e depresse, capannoni nudi scagliati contro il cielo.
Id: 64796 Data: 12/12/2021 16:26:54
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Stratagemmi
Planare come un grande uccello lungo la strada che ai fianchi proteggono alberi alti e silenziosi come fantasmi grigi. Cacciare il vento, l’aria e l’acqua, cacciare i versi come suoni nascosti in casse di risonanza oscura. Presenziare al reale come una nota mistica e battere il ritmo della radice che affonda nel terreno mentre la tempesta infuria e saltano i punti cardinali come in un campo minato, scaraventati nello spazio e liberi. Legarsi agli atomi del bosco, del fiume e degli aironi. Riposarsi su quei nidi alti. Non sapere altro. Questo farsi bastare per oggi e sempre. Cambiare pelle in una sequenza di squame, e poi scattare. Mutare definizione. Restare incolume.
Id: 64763 Data: 07/12/2021 12:34:57
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Sogno
Stenditi sull’erba un attimo. Spingi gli occhi in alto e senti il movimento della terra. Osserva il movimento del cielo: che ti chiarisca una volta per tutte che noi non ci fermiamo mai. Che a velocità inconcepibile la regolarità del mondo avrà prima o poi fine in una corsa stupida schiacciati dalla gravità dalle azioni e dai pensieri dall’inizio sino alla chiusura. E poi riporta lo sguardo verso i grandi maestri, gli alberi. E calmati. Respira. La grana del terreno è regolare e tu dormi come in una fessura calda. Un vortice di nebbia ti risveglia. Nel rosso dell’alba ti riprendi.
Id: 64739 Data: 02/12/2021 12:23:26
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Rito di passaggio
Sullo scoglio, nel vento, nella luce grani minuscoli di me si staccano e diventano parte del paesaggio, dei raggi luminosi, dei contorni delle isole lontane. E volo, volo in alto. Rido. Ride l’anima segreta, slegata, libera da funi, pesi, rimpianti, contrappassi. Vedo sbuffi di balene immaginarie, dorsi di delfini si incurvano nell’acqua, alati viaggiatori incrociano i sentieri con altri pinnati esseri e con me. Ho i pensieri del giglio delle dune, ho i ricordi delle foglie di eucalipto. Non sono più, o forse ancora un poco, ma è quasi nulla, e gli occhi già si fondono nelle telline fossili di roccia e nella spuma che non resta mai la stessa. Mi compio. Mi sciolgo. Resto aria chiara, che non smette mai di scorrere e slega i capelli altrui, e sfiora come un’ala leggera la spalla di chi è giovane e non teme. Eccomi. Mi hai sentita?
Id: 64709 Data: 28/11/2021 17:30:09
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Scherzo
Immagino a volte di essere sdraiata sulla nuda terra, come un angelo o una stella. Apro braccia e gambe e nei capelli lunghi a dismisura le api disegnano alveari, danzano e lavorano, mai ferme. Gli uccelli mi sfiorano le guance per posarsi poi pulsanti e farmi il nido tra le dita. Accanto a me scorrono formiche e senza parole ci intendiamo. Sono madre di ogni figlio e lentamente radico nel mondo con altri esseri effimeri che guardano in silenzio. È per un momento solo, forse neppure vero, ma è pace.
Id: 64649 Data: 18/11/2021 16:32:26
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Così sembra
Sono le tre. Cammino per le vie più strette intorno a casa e sembra un paesino assolato nel silenzio di un’estate finta. Fischiano i merli e cantano le cince, solo si sentono rumori di operai al lavoro nelle case e conversazioni tra madri e figlie nei giardini e qualche macchina lontana. Tutto è sospeso ed appartato nel calore e nella luce ferma, ed ogni cosa sembra essere la stessa, ma non è vero. Sull’asfalto prospera il risentimento. Ingànnati di nuovo.
Id: 64618 Data: 14/11/2021 17:49:11
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Allegria
Orchidee fiorite dietro le finestre chiuse, girandole e gerani sui terrazzi, lame rifulgenti di luce sui vetri che guardano ad oriente, suoni attutiti, richiami di rondoni e fischi impertinenti di merli che non vedi. L’aria ti sfiora fresca e leggera, non opprimente come sarà più tardi. Ti senti quasi giovane, rinata, nuovi i tendini, i muscoli più elastici. Dietro la mascherina si fatica ma sulle guance il mattino si risveglia, e ti sorprende l’attimo di presenza leggera e irripetibile. Anche dal tram si innalza una devozione limpida al mattino, le strade della città come portenti, i giardinetti come perle candide. Tu, fortunata: questo tepore ti accompagnerà al termine del giorno, come un globulo nascosto, punteggiato d’allegria.
Id: 64584 Data: 10/11/2021 11:38:26
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Stella polare
Sin da quand’ero piccola, nelle sere autunnali (quando fa scuro prima) o nelle mattine d’inverno (quando fa chiaro tardi), o quando mi affacciavo alla finestra per vedere l’auto di mio padre che tornava, o negli anni più avanti, centuplicata con il miracolo dei figli, una nota profonda di basso mi cattura e non si allontana mai. Qualcosa tra la terra e il cielo che mi corrode l’anima, che riga come vetro graffiato le risate, che appesantisce greve i fili d’erba, che lacera la trama della vita come una pietra aguzza che passa sulla tela. E sono ostaggio della dolente stella polare della perdita, che preme sui giorni e sulle notti, come un silenzio che mi rimbomba addosso, oscuro e confuso, immobile e incessante.
Id: 64552 Data: 06/11/2021 12:09:14
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Pomeriggio di maggio
Sembra neve, e non lo è. Si muove verso l’alto, da destra va a sinistra, e viceversa, come uno sciame di lucciole impazzite. Sui balconi le foglie delle piante scintillano e sembrano pinne di pesci scattanti nell’acqua trasparente. La luce come una lama arroventata divide in due metà la strada e il cielo, gonfissimo di nuvole terribili oltre il tetto di fronte, quasi nero. Alle finestre brillano spicchi di cristallo e il tramonto avanza lentamente mentre tutti noi invece ci affrettiamo verso una sera che nessuno sa capire o decifrare, e nemmeno meritarsi.
Id: 64530 Data: 03/11/2021 12:56:30
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Estate II
Sdraiati sotto gli alberi nello spazio estivo il tempo si misura con parametri diversi: quante volte il salice si piega su di me quasi salutandomi gentile, o quanti piccoli voli servono ai fringuelli per raggiungere la cima del larice e poi scendere di un ramo, o quante volte, ancora, dondolano le foglie dell’acero montano nel ritmo di due battiti, o quante nubi navigano nel cielo mentre il filo d’erba sale verso il tronco. Un tempo sospeso, inaspettato, tiepido, come una fotografia rubata lungo le strade del ricordo, che ci conduce a una pace di vento e luce, e tutto diventa verde e mobile. Una campitura calma e carezzevole. L’acqua del lago favorisce il sonno.
Id: 64524 Data: 02/11/2021 15:24:20
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L’insidia
Camminando nel bosco sul sentiero incontri all’improvviso un profumo dolce e pastoso che già conosci bene. E cerchi il ciclamino, ma le ombre più scure te lo celano. E tutto a un tratto, sintonizzate le pupille su quel particolare viola, ecco che lo vedi, e con lui la stirpe sua di piccoli principi del sottobosco, sparsa dovunque, cedevoli capolini ai piedi d’albero o in piena luce, sporgenti su pietre sghembe e rugose. Ma fa’ attenzione. Non calpestarli. Che le tue suole non li sfiorino nemmeno, o come sicari camuffati, con quel violetto tenero e insistente, con quel profumo che ti spia, ti seguiranno sino in casa, qualcosa ti soffierà sul viso, inaspettati li sentirai svoltato l’angolo, il loro incanto duellerà con te nel sonno, facendoti pensare a chi hai perduto, forzandoti a ricordare quello che ti fa ora più male, impedendoti il riposo ed estenuandoti con quell’aroma velenoso che saprà perseguitarti come serpe.
Id: 64452 Data: 27/10/2021 15:14:08
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Giugno, al mattino presto
I bossi, gli ailanti, i gelsomini, ma più di tutti gli altri i tigli vincono la gara mattutina dei profumi aerei di città. Sulle tegole i colombi e molto in alto, quasi accanto ai cirri, i rondoni fan da sentinella. Dono imparagonabile per me, piuma minuscola di vita, che la vita tiene stretta.
Id: 64435 Data: 25/10/2021 12:48:11
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Si cambia
Volano le giornate come valzer, ricordi in stormi affollano le ore, lo slancio si dissecca come pozza d’acqua al sole. Quand’eravamo giovani il rombo perenne della vita cresceva ad ogni istante. Ora, tutti contenti, troviamo monetine agli angoli di strada, lucide e brillanti, come biglie colorate. Appare un futuro intermittente, quando appare. Disseta gli occhi e l’anima, pur se in un riepilogo bislacco di proiezioni a breve. Vengono a farci visita le sbrigative bande della notte.
Id: 64398 Data: 21/10/2021 12:09:21
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In barca
La luce scintilla nelle schegge delle onde, la superficie azzurra appena mossa – il bianco lucido delle nuvole nel cielo. La brezza fresca vola incontro a te come un amico che da tanto più non vedi, un augurio liquido ti sfiora. Un quarto d’ora di pura beatitudine – come uno spirito propizio a te e quieto. Credi di attraversare la vita un po’ discosta, di vederne i nitidi contorni e i colori fulgidi un attimo più a lungo. Appena un po’ lontana, ma non del tutto dentro, la scorgi chiaramente, saggia e distante, ne conosci la parabola e i confini, e per questo si raggruma come perla, ripiena di luce e di candore. E ti lascia nell’anima una mancanza tenera, acuta e solitaria.
Id: 64387 Data: 20/10/2021 10:51:25
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Assenza IV
Il freddo gela le guance. Prima degli abeti e dei ruscelli incontro a noi viene il fiato caldo e trasparente dei cavalli. Il candore e l’azzurro disegnano anche gli angoli del fiume. E finalmente il cocchiere allenta il freno e i cavalli, insieme a noi, scivolano senza più fatica, e noi voliamo sulla neve come salpando verso un’isola senza far più rumore.
Id: 64364 Data: 18/10/2021 12:08:34
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Colori
È un’imitazione di me ingombra di speranza questo merlo, sul bordo della fontana azzurra perfettamente fermo, incerto se lanciarsi o star sedato, il becco giallo una pennellata allegra contro il prato. Una perfetta imitazione, migliore dell’originale, che si arrabatta e cerca di domarsi, prende medicamenti per vedere meglio tutti i prodigi nuovi e rifulgenti della propizia città primaverile. Osservalo, impara da lui a colorare garbatamente il vuoto, a lenire il tumulto con l’attesa, a studiare con tenacia il verde, l’azzurro e i modulati fischi. Forse sarai promossa la primavera prossima.
Id: 64326 Data: 14/10/2021 11:20:14
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La cicala
Cammino. E nel movimento ritmico si innesta, come percussione, una cicala, chissà su quale platano del viale. Si ferma la battuta all’improvviso, riemerge il basso dei motori e della strada. Scorre ogni cosa come acqua tra le dita. Refrattaria all’allegria, oggi metto a repentaglio l’aria, il vapore e il tempo. La nota misteriosa riprende poco dopo. Suono dell’estate, della fine dell’estate. Ha cantato la cicala predatoria.
Id: 64313 Data: 12/10/2021 15:36:13
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Camminata
Il passo ha la tonalità quieta dell’erica che cresce, del dondolio della campanula, del pino mugo che si accosta a terra e ascolta i campanacci al pascolo, con te. Il bombo ficca il muso nell’achillea minuscola che quasi cade, travolta dal suo peso, commedia momentanea e naturale. Per pochi lievi attimi nulla ti sembra estraneo. Gli occhi riconoscono il tappeto del prato variegato in pieno sole, la cresta verde del monte ti appare come un profilo di festa, forte e amico e sulla maglietta gialla volano per sbaglio le farfalle. Tutto è con te, e tu sei con quel tutto che ora vedi. Il ritmo è morbido, il cammino segue fluido. Ti sfinirà tra poco la cadenza ferrea, roccia erosa da una cascata che non smette.
Id: 64299 Data: 11/10/2021 14:51:30
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A una cert’ora
A una cert’ora È l’ora di mezzo, quando non riconosci più le sagome, o i volti, quando scambi per stelle le luci degli aerei e non sai di che colore è il cielo e la notte gira intorno a noi come fa un animale quieto con la preda. Sembra disfarsi ora quella garza candida e sottile che tiene insieme il mondo. Resta unico il segno, e da quella traccia riparti, con quell’indizio solo, come un gioiello perso e ritrovato.
Id: 64246 Data: 06/10/2021 10:01:26
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Dormiveglia
Dormiveglia Poggia ancora un poco il capo sul cuscino, prima dell’alba. Prima dell’alba, che tarda sempre più a formarsi nelle regioni del cielo a ridosso dell’autunno, resta in un dormiveglia tiepido e culla il sogno, che si dilegua alla velocità del lampo, accarezzalo ancora solo per un attimo. Presto giungerà al tuo fianco un’altra età. Temuta, allontanata, distrutta nella mente a colpi di piccone che rimbombano come incessanti lavori nell’appartamento, che danno pace per solo pochi istanti. Poggia il capo per un poco. Resta un po’ più giovane in quel sogno. E che la dolcezza ultima di quel fantasma minimo evochi nell’anima contorni noti e amati e ti addolcisca il giorno come una caramella piccola.
Id: 64233 Data: 05/10/2021 15:49:40
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Cambio di stagione
In questo cielo blu come nient’altro vedo le stelle dove non ci sono. Come moscerini attratti dai lampioni, gli occhi mi fanno degli scherzi. Passa un ragazzo chino sul telefono, non alza gli occhi verso quel velluto e questa sera la stagione cambia. Vale forse la pena di continuare ad esserci solo per vedere questo colore immenso, eppure lì. Diffonde canti, versi, voli. Fiori sconosciuti approdano da cielo a terra, insieme con respiri, silenzi, ali e memorie. L’ultima estate ride alle mie spalle. Già vedo sfrecciare in lontananza i vischiosi crepuscoli invernali.
Id: 64219 Data: 04/10/2021 12:23:37
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Inganno
Inganno Sembra primavera; è autunno. Solo l’aria tagliente ti indica che l’anno sta per chiudersi. Non è tersa come specchio, ma ha una qualità nebbiosa, come fumo leggero dentro a un bosco. Le sorprendenti e multicolori chiome di pioppi, aceri, platani e betulle puntano il cielo azzurro come a marzo. Ma è un inganno, una bugia. Irreparabile fugge la stagione. Ridi ancora quanto puoi. Di più non hai, e fattelo bastare.
Id: 64195 Data: 01/10/2021 15:21:37
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Non dormo - I
Non dormo - I Cerco di dormire e sento il profumo dei tigli insinuarsi nella stanza come un sospiro improvviso, una parola accennata, un gesto inatteso, una porta che si apre e scopre un volto amato. Penso a come siano a volte inaspettati il sole, la pioggia, il colore intenso e la misteriosa bruma, il singhiozzo e il riso, le sensazioni tutte e l’umana gioia. Compaiono come frutti su quel ramo, rossi, piccoli, imperfetti, veloci a marcire ed a lasciarsi andare, come ciuffi d’erba. Li vedi, più in alto di te, sai che ci sono e non li prendi. Il profumo dei tigli mi tormenta e non riesco più a dormire.
Id: 64182 Data: 30/09/2021 11:21:59
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The day is gone, and all its sweets are gone!
The day is gone, and all its sweets are gone! I colori si fanno più smaglianti prima dell’arrivo della sera. Con un ultimo tocco il cielo luminoso fa spettacolo e ci incanta come se avessimo occhi nuovi e appena aperti. Il giorno si chiude, e con lui i suoi momenti belli, dolci e dolorosi. Le ombre si intrecciano sul muro, esaltano la luce del tramonto.
Id: 64171 Data: 29/09/2021 15:39:12
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A casa II
A casa – II Dal rettangolo della finestra La luce irrompe nella nebbia. Sei a casa.
Id: 64157 Data: 27/09/2021 11:57:17
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In ogni cosa
In ogni cosa In ogni cosa c’è un errore. Le parole, come le pietre pure delle iridi, fallaci, inesatte, fuochi fatui lontani all’orizzonte. Sogno i grandi della terra. I cervi, i luminosi alberi, gli occhi delle tigri. Ritorneranno ad ardere Nel verde del fogliame. Ma tutto Va di nuovo cominciato. Ogni gesto ricamato, stirato, ben riposto. I figli ci giudicheranno.
Id: 64131 Data: 24/09/2021 11:07:26
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Le navi
Le navi Visti in una certa prospettiva, scomparsi con un tocco di bacchetta palazzi, macchine, pali della luce, azzerato il suono del mondo per un attimo, gli alberi del viale sembrano fiancate di grandi navicelle, la prua pronta per slanciarsi verso l’azzurro, il cielo, l’aria. Portatemi via, verdi vascelli luminosi, portate via me e tutti quelli che io amo. Portateci via da questo triste, misero rigagnolo, lasciateci volare via con voi verso un colore puro, inarrivabile, segnale d’infinito, speranza, tenerezza, cerchio di inizio e fine.
Id: 64098 Data: 21/09/2021 11:21:14
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Il pensiero di mia madre
Il pensiero di mia madre Mentre guardo la pioggia che scivola dal tetto a volte ritorna forte la pena che mi dà il pensiero di mia madre, della sua vita modesta in apparenza piccola e ritratta. Ma poi fermo il dolore e cerco di sapere: tu l’hai sempre vista con occhi tuoi, che certo i suoi non erano, donna d’altro tempo, a cui forse essere moglie e madre è bastato per la vita. E spegnersi in così poco, poi, e lasciarmi cosa? Talvolta penso: nulla. Chissà, l’eredità dell’ansia o il latte dello scivolarsi via senza troppo pensiero, lasciandosi vivere quieta. No, di certo questo no, questo non è retaggio suo. Piuttosto, uno stare alla finestra guardando il mondo che rotola di fuori su binari tutti suoi, storti, battuti, strade foriere di vento, insonnia e grandine, di triste voragine incessante, che sembra calma serena e non lo è, di giorni non bene conosciuti, di gocce di pioggia che cadono sul tetto.
Id: 64085 Data: 20/09/2021 11:21:40
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Assenza III
Assenza III Il ritmo lo scandisce il sole che solo raramente appare. Ancor di più l’azzurrità dell’aria, nel tardo pomeriggio a fondo valle, ricopre senza differenze cime di monti, alberi e case. Sotto altissimi fianchi come navi camminiamo e mastichiamo piano, lenti animali mansueti. E le linee sono lunghe e circolari, facili da percorrere, e leggere.
Id: 64055 Data: 17/09/2021 11:05:24
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Assenza II
Assenza II Orme di gatto sulla neve, cappucci sui cespugli, cattura noi due questo silenzio che rimbalza sui muri della casa. Come una lama bianca si intaglia dentro l’anima il nitido e freddo contorno delle cose, e non c’è più distanza ma pura, libera, caduta.
Id: 64044 Data: 16/09/2021 12:33:27
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La guida silenziosa
La guida silenziosa Guarda come l’albero cede la postura al vento che sbaracca tutto nella piazza, la gentilezza nel piegarsi, la sottomissione a un’altra forza, momentanea. Guarda le erbe e i fiori chinarsi verso terra, Arrendersi al maggiore per un tempo limitato, al moto scrosciante del minaccioso temporale, al raggio d’acqua che trafigge, alla frusta di pioggia che colpisce. E qualcosa, e qualcuno riprende poi l’iniziale posizione, ma più cedevole e più forte, quasi morbido, arcipelago di piante diroccate in apparenza. Nasconde resistenza, cela forza, la capacità acquisita di arrendersi e di perdersi. Lì rimangono le piante, e si compiacciono tra loro: il brutto tempo è andato. Ritrovano quel moto continuo, liscio e tondo, la guida silenziosa dell’esistere nelle avversità del mondo.
Id: 64034 Data: 15/09/2021 11:50:12
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Assenza I
Assenza I A tratti dal biancore, qui, del nord, fin oltre le montagne sembra salir la luna e solo per un attimo brevissimo forse congiunge me, te ed altri come noi o forse i fili miei, tuoi o altrui recide. Nel paese che ha il cuore nella notte e che il Natale degli abeti fa brillare complici campanili, cime, gabbie di passaggi a livello illuminate, sei un peso più lieve sui rami delle dita. Come neve, come acqua e infine aria tu non sei più se non essenza e provo assenza non di te, ma del tuo amore.
Id: 64028 Data: 14/09/2021 12:09:20
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A casa I
A casa - I La fiamma della candela che si spegne brilla luminosa come mai ha fatto prima. Lucida lama fragile tremola alla fine guizza quasi stupefatta. Andiamole vicino, piccola, come un piccolo animale. Andiamole vicino, andiamo. È tardi.
Id: 64014 Data: 13/09/2021 11:18:37
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Shake your feelings
Shake your feelings Pesca, gancio, scendi più che puoi. Lenza, calati nel pozzo, nell’abisso che non sai di avere. Raccogli lo stacco netto della fine, il taglio preciso della conclusione, la triste nenia dell’addio. Pescali dentro di me con aghi ed ami aguzzi, come pesci argentei. Usa reti e canne e uncini per raccattarli su, tirarli fuori all’aria e poi rigettarli dentro me più aperti e sciolti, meno spaventosi, perché dovranno farmi compagnia. La desolazione nitida del vuoto che si apre e andrà riempito con pazienza, e con una mano che ripete silenziosa gesti conosciuti e lisci come stoffe che ti confortano la sera. Sapere che ti abituerai, e che non sarà poi male questo giorno. E nonostante la rabbia e la distanza, e la delusione che ti si è insinuata dentro come acqua stagnante in una crepa, producendo umido e perdendo gocce dal soffitto, qualcosa collassa e ti si rompe dentro malgrado la durezza che eri convinta fosse tua come il fazzoletto nella borsa. Anni, decenni ed angoli, volti, vestiti e nomi e muri che scompariranno nel passato contro la tua volontà, più forti, freddi, pietrosi e indifferenti alla tua apparente, e finta, indifferenza.
Id: 63985 Data: 10/09/2021 11:30:51
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Le rondini
Le rondini Rondini che planate ad ali aperte nella luce, tra gli alberi di arance, i vostri petti bianchi appaiono nel cielo come gentili spiriti dell’aria, leggeri e quasi folli, all’inseguimento di punti in movimento che solo voi vedete. Lo spazio nel quale volate onnipotenti si apre davanti a voi così tranquillo, così sereno e vasto che mi è impossibile descrivervi, descrivere l’apnea e la pulsazione. La velocità dei battiti mi acceca e mi completa vedervi così libere e leggere impazzire quasi e dileguarvi nella bellezza aperta del tramonto.
Id: 63975 Data: 09/09/2021 12:10:20
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Pomeriggio estivo
Pomeriggio estivo Il biancore del cielo delle quattro di questo giorno d’estate sfibra ogni vena, ogni vena cessa di pulsare. Volano i capelli sul soffitto, insieme con le assenze e coi ronzii. Perdo i dettagli, le alterazioni delle parti, intravvedo curve dove non ci sono. La sera mi porterà infine via da qui, nella lontananza candida e insonora. L’istante corre, si dilegua, sbava sul silenzio originario.
Id: 63967 Data: 08/09/2021 11:19:32
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Estate I
Estate I La schiena sul tappeto morbido dell’erba, guardiamo insieme le cime alte degli abeti. Mosse da un vento tiepido e leggero Scivolano da un lato all’altro in un’onda che culla, portentosa. Ricami verdi su una tela azzurra, le cime cedono un poco e cadono piano aghi dall’alto. Frullano le betulle come ali. Una nuvola lieve come fumo si scioglie nel cielo ed è ormai persa. C’è rumore d’acqua e d’altri ma, come la nuvola si scioglie a poco a poco, tutto rientra nel nido di un sopore lento che tutti ci accoglie e tutto rammenda in un arazzo chiaro.
Id: 63963 Data: 07/09/2021 14:02:40
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Cugini alla lontana
Cugini alla lontana Forse pioverà, come accade spesso in questo mese. Dallo spiraglio della finestra aperta passa un soffio appena fresco, il gelsomino sbuffa leggermente, il merlo canta e si crede un usignolo. Ed ecco che compare sul balcone, a farmi compagnia per pochi istanti. Hanno lo stesso colore i nostri occhi e il mio canto prova a ripetersi col suo. Cugini, parenti alla lontana, mortali entrambi, entrambi vivi nel momento ultimo di questa sera che sembra di campagna, ed è quasi estate. Tra poco, quando il manto scuro della notte ricoprirà questo scampolo minimo di terra il merlo mio cugino tacerà, inconsapevole forse, o forse più di me sapiente del mistero delle cose che si spengono nel buio e la mattina dopo riprendono a cantare.
Id: 63951 Data: 06/09/2021 11:45:53
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Per i fiori
Per i fiori Stretti i petali dei fiori prima di aprirsi nella gloria come in un abbraccio ultimo prima di splendere e sfiorire. Una tenerezza così compatta e ferma che vorresti fermare l’attimo e interrogarli nella loro lingua: accettate voi il destino? O vi tenete fitti fitti sullo stelo perché pure voi temete l’inarrestabile svolgersi del nastro, l’irresistibile e penosa lontananza dal punto di partenza del bocciolo, il ricordo del seme nella terra e del primo bucar la superficie, la giovane forza dell’andare verso l’alto? Ma l’indomani i fiori aprono la loro bellezza indicibile e freschissima. Ficca le dita in quella stoffa morbida, tienile lì dentro e pensale, tocca. Non pensare più, ma ascolta.
Id: 63923 Data: 03/09/2021 11:10:59
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Dalla notte in poi
Dalla notte in poi Città, notte, intermittenza, buio. Dura e sorda l’insonnia, come un angolo. Sfuggono i sogni, regna la mancanza come un’aquila, vince l’arto tagliato e monco che dolora sempre senza esserci più. I versi sono pesanti anelli nascosti Nelle tasche, tra le pagine dei giorni. C’è silenzio. Il mattino si sgrana, ghiaia bianca. Le ore si srotolano via, lente e appiccicose Come ruggine bagnata, verderame. Svegliati. Comincia.
Id: 63917 Data: 02/09/2021 12:39:33
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Il berrettino rosso
Il berrettino rosso Lontano, un berrettino rosso in mezzo al verde cammina spingendo in su la bici. Punto luminoso in movimento, coriandolo vivo che saltella. Come quel berretto scende e sale, si ferma e si riprende, il sole che sorge e che tramonta, un fiore che sboccia e l’altro che appassisce, la palla che vola e che ricade, il rumore del mondo che muore e ricomincia. Un berrettino rosso in lontananza, perso nel verde, anima nuova e piccola, tintinnio di suono e pura luce.
Id: 63909 Data: 01/09/2021 11:34:48
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Inverno
Inverno Sere, pomeriggi, mezzogiorni, albe. Nel buio già distanti I carri delle stelle di dicembre. Il cerchio del respiro è spoglio. Chi dorme Porta dentro sé Una purezza pari sola Alla curva delle ciglia.
Id: 63901 Data: 31/08/2021 13:53:44
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Consigli della domenica
Consigli della domenica Passa sotto le foglie e i rami come in un tunnel verde. Lascia che gli alberi ti insegnino come già fecero più volte. Che il platano ti guidi a dissetarti con la luce irripetibile del mattino dopo la pioggia forte. Che il tiglio ti ricordi come ospitare nidi. Che il cedro ti conduca a vivere di acqua terra e clorofilla, il cui nome da solo potrebbe bastarti per sorridere a lungo. E l’albero di Giuda, a mantenere serena quella forma sbilenca e quel rosa così tenero che dopo di te forse ricorderanno i cari. Metti giù il cellulare Respira l’azzurro e il verde e l’aria pulita e fresca.
Id: 63896 Data: 30/08/2021 12:18:50
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Tentativi di manutenzione
Voglio essere toccata dalle foglie di quell’edera Che scende da un muro rosso di mattoni. Voglio che mi sfiorino i rami del sambuco, della betulla e del faggio, come spiriti benigni. Voglio che mi invada il profumo insano Dei ciclamini in un ombroso bosco estivo. Voglio che le lancette verdi del salice sul lago Mi narrino all’orecchio storie E io, addormentarmi un attimo al soffice fruscio. Questo vorrei. Ma è il primo di settembre, anno duemila e venti del Signore.
Id: 63768 Data: 10/08/2021 12:12:58
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Al mattino presto, d’inverno
Alcuni attimi invernali ancora sospesi tra la notte e l’alba portano con sé un cielo che seppure ancora scuro è così terso e luminoso da parere uno specchio, che benigno ci riflette. E vedi l’apice del ramo, la punta della foglia, la nitidezza dell’angolo del tetto. Sono allegre le luci dei lampioni e veloci e vivi i fari delle auto, e anche la 90 appare una speranza. O forse sono gli occhiali, più puliti del solito stamane, a regalarmi per un quarto d’ora l’incanto di questa sospensione tra preoccupazione, ansia, pensieri sempre troppo avanti.
Id: 63767 Data: 10/08/2021 12:07:18
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Quello che vedi
Non credere al racconto della resurrezione. Non credere al trionfante Cristo della pala di Piero. Non credere alla reincarnazione nello storno indaffarato a banchettare semi dai rami. Non credere alle voci azzurre che ti sembra di sentire tra la notte e l’alba. Credi solo allo scintillio verde dell’erba nuova, al viola della pervinca minor, allo schizzo giallo della forsizia lì nell’angolo. Credi a quello che vedi. E a niente altro.
Id: 63739 Data: 05/08/2021 15:44:24
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Ore sei
Ore sei La Via Lattea risplende nel freddo pomeriggio, lontanissima. E come offese sono dure le sue stelle, e non c'è luce qui - solo lontananza, angoli, miopia.
Id: 63738 Data: 05/08/2021 15:39:27
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Per gli assenti
Per gli assenti I Passa una macchina sulla strada bagnata. Fra una tegola e l’altra del muretto I passeri hanno fatto il nido. Sento l’odore degli alberi, della terra, dell’autunno. Sono al cimitero, e in questo giorno di pioggia tutto è gonfio di vita. II Essere una pianta. In mille foglie diramarsi. Per quell’unica linfa Essere guidati, da un millimetro all’altro, nella luce. Incosciente Come un gioiello Splendere nell’azzurro. III Sono davanti a voi. Una coppia di cornacchie Sbatte contro il cielo. L’albero nell’angolo Sembra spezzato in due. I crisantemi affollano le tombe Stretti l’uno all’altro, i petali come animali piccoli bagnati dall’autunno. Altri si avvicinano E si muovono in silenzio. Puliscono, rassettano. Tutti noi qui rimasti A fare giardinaggio, bucato, il cambio di stagione, a controllare il silenzio, ad assordarci, a tenere ancora i conti, dividere e sottrarre.
Id: 63737 Data: 05/08/2021 15:30:54
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