I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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La poesia di Natale
Scende dal cielo, si lascia cadere tra l’aria, precipita al suolo, si forma e si accumula la neve. La raccolgo gelida tra le mani le dita sensibili si perdono a poco a poco in quell’anestesia dolorosa che soffoca spilli di sangue che invocano, lamenti come strilli, il calore perduto. Lancio la palla e sorrido per averti centrato. barcolli e rincorri, goffo cado nel mare bianco scivolo e ti fermi senza rancore sorridi come se fossi bimbo sciocco. Le tue mani in un abbraccio mi scaldano come se il calore fosse il cuore del mondo.
Id: 64787 Data: 10/12/2021 19:02:36
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Futura
Vento forte persistente, sbatte contro le foglie, sradica le piante porta via la polvere in mulinelli, porta via cappelli, porta via la sbadataggine di un gesto, un equilibrio in bilico, sostituisce l'aria, la spinge via sposta il veleno che ci ammala, sposta il veleno che ci uccide. Vento freddo intenso che gela le mani, che gela il cuore impaurito nella solitudine del corpo nella mente insidiata da pensieri minacciosi, vento forte della Natura assassina, vento forte del mare in tempesta vento forte sui panni stesi, appesi lenzuola e mutande che vanno lontani imprendibili, irraggiungibili, troppo lontani che continuano a rotolare, forse volare. Sposta il veleno che ci ammala, sposta il veleno che ci uccide. Poi la quiete, le nuvole ferme e il sole immobile. Il silenzio nelle strade senza ombre, poi una sirena lontana diventa sempre più vicina, sfuma nel cielo quel suono d'annuncio, si allontana e va. In cerca di calore dietro ai vetri di casa in attesa, indaffarati, guardiamo il tempo che passa tolto alle nostre vite senza restituzione prevista. Domani, speriamo che sia femmina.
Id: 57612 Data: 25/03/2020 16:59:33
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Le nuvole ai tempi del virus
Sulle cime bianche per la neve spruzzata da un cielo pigro scorgo dal terrazzo di casa la luce tenue di un raggio di sole, incerto e solitario. Le nubi opprimenti si ingrossano e si alzano lasciando respirare i monti così vicini che stendere la mano e sentirli è ingenuo e infantile ma spontaneo, un desiderio, forse, che si aggiunge all’illusione di evadere o di fuggire, di non restare, infine volare. Oltre quelle case e quei pioppi ancora scarni e grigi, si stende la vita come se non ci fosse strada, senza cammino o indicazione, solo un mare aperto di bellezza e il richiamo all’ignoto, colmo di speranza e generosa inquietudine. Poi osservare, osservare, senza stancarsi mai di guardare con cura per trovare le parole per raccontare il fenomeno fisico che smaterializza quell’ingombro minaccioso e greve che turba e condiziona la mente e le gambe, di quelle nuvole opprimenti come il pensiero di un virus di un destino breve di una necessaria lontananza di un bacio non dato.
Id: 57176 Data: 03/03/2020 16:26:26
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Il Tempo degli Assassini
E' una giornata mite oggi, gli assassini dormono all'ombra, L'aria umida di ieri è stata asciugata dal vento della sera il sole caldo di ieri ha perso calore. Oggi è una giornata mite, piacevole; è bello camminare in centro città lungo i viali alberati, all'ombra dei campanili, incontrare gente sorridente e spensierata. Tanto gli assassini dormono all'ombra non c'è pericolo per ora, finché dormono. Che sarà domani, dovremo forse aver paura, dovremo star in silenzio, attenti a non svegliare l'assassino che dorme? Può darsi che domani sia un giorno più bello di oggi che le le strade siano piene di gente, senza pensieri cattivi con una persistente e confortante mitezza dell'aria, quasi una brezza che rinfresca. Però gli assassini potrebbero svegliarsi e togliersi dall'ombra con i loro sguardi muti e le pistole spianate. Ognuno di noi si aspetterà una pallottola nonostante la mitezza dell'aria e i sorrisi di fine estate. Molti di noi potranno morire molti di noi potrebbero smettere di essere felici molti di noi potrebbero diventare assassini e non dormire mai. Nonostante l'aria mite e la brezza.
Id: 54803 Data: 27/09/2019 20:22:45
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Che cosa faccio qui
Quando vedo le teste calve e ancor di più il colore bianco dei capelli vecchi resistenti al tempo che passa dei miei compagni di giochi, poi amici, oppure di quelli più grandi che facevano cose che forse, dopo qualche tempo, avremmo fatto anche noi, allora mi guardo intorno e mi trovo in piazza nella solita piazza della mia città disprezzata, sconsiderata, sopportata e milioni di capelli dopo ancora lì ed io con lei forse un po' più compresa ad attendere che m'accolga, dopo tutto questo tempo in fuga e poi di ritorno. Le vetrine coi nomi che cambiano, ma non tutti, ed è lì che si capisce quanto tempo sia passato, riflettono la mia immagine che continuo a riconoscere sempre fuori posto sempre casuale sempre come se non dovesse essere riflessa. Paurosamente o timidamente distolgo lo sguardo come se non fossi li a due passi dai portici, oggi del grano ieri, quando volevo andarmene, del comune. Invecchiano anche i nomi per tornare importanti per avere un'identità o un'origine, una esclusiva esistenza che si crede comunità. Poi come sempre mi accade per trovare la bellezza che mi rasserena e aggiunge un po' di felicità alla mia giornata, qualche cosa che assomiglia all'amore, raggiungo il lungo torrente e lo percorro dal Ponte di Mezzo verso il Ponte Italia. Verso sera le luci del tramonto sovrastano i caseggiati e poi si incastrano tra di essi creando ombre e riflessi che si immergono nell'acqua che scorre, quando scorre, della Parma. Poi ritorno per cambiare la prospettiva e i colori più pieni e quasi maturi che da Ovest raggiungono la città a poco a poco si spengono dietro le case dell'Oltretorrente. Al Ponte di mezzo resto sulla Via Emilia, chiusa la città tra San Pancrazio e San Prospero, accarezzo i capelli che sopravvivono e mi chiedo che cosa ci faccio qui nonostante il torrente la luce radente che abbaglia via D'Azeglio, le biciclette che arrancano per passare sul ponte, i fili dei filobus, i ragazzi che scherzano e bestemmiano e ancora non sanno che tra cinquant'anni saranno ancora qui a camminare per questa città eterna che profuma di nebbia quando fa freddo che profuma di sisso quando fa caldo senza nemmeno guardarla per capire che ne è stato del loro futuro.
Id: 51609 Data: 20/12/2018 07:56:21
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Aquarius
Saremo noi (dico noi) su quella nave, Esaurite le speranze, in balia di ordini, non di onde, a tremare dal freddo della paura, a piangere, silenziosamente, per l’indifferenza che suscitiamo in corpi politici, opportunisti calcolatori, giocatori dell’azzardo, incapaci pensatori, dispensatori della nostra vita, per cui l’esibizione muscolare è manifesto di pensiero del potere. Seduti sul ponte come gomene arrotolate Ci alzeremo come automi Rivolti al bordo della vita Dalla quale non avremo risposte.
Id: 49283 Data: 13/06/2018 10:35:40
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memoria
C’è una solitudine immensa Nel buio feroce che annienta l’essere umano Costretto in un recinto spinato Vilipeso dall’odio, Condizione permanente di disumanità. C’è una solitudine immensa Nel sorriso delle bestie Nelle carezze delle bestie in divisa Nei tacchi sbattuti a terra Nelle braccia tese Nei simboli usurpati. C’è una solitudine immensa Quando l’indifferenza Cancella la memoria. La bambina ha paura Non vede le mani, non vede più nulla.
Id: 46850 Data: 28/01/2018 11:43:34
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I giorni dei morti
Mi reco tra i morti, quelli sepolti, quelli amati, quelli di cui solo bei ricordi possono alleviare la loro assenza. I campi e le lapidi rispettosi del silenzio ospitano i miei passi lenti e il mio pensiero incline alla malinconia, all’inguaribile presente che non si spegne, alla condizione della vita che ogni cosa deve sopportare, si allontana da questo spazio del tempo e del luogo ed esce per maledire i morti che ancora sono vivi che ancora infettano con la stupida presenza del loro io la vita degli altri. Li trovo lontani dove nemmeno la solitudine può arrivare Lontani dai cuori, dai simboli Rinchiusi nella fragile corazza della loro esistenza sconfitta. Ma ben più sconfitta è l’anima, diventata avida, di coloro che li hanno sostenuti, incerta e frastornata, illusa e disorientata. Costoro che brandiscono bandiere da lontano, costoro che vivono di vile, arrogante solitudine sono morti, l’oblio li esilierà. Torno a guardare i volti sereni dei morti che ci accompagneranno e che continueranno a vivere per amore. Mi libero da quel peso, dal fastidio dei morti vivi, in questo “progresso scorsoio”, che ci ricatta continuamente, spengo il telefono e ricomincio a camminare. ( a futura memoria delle figure irresponsabili di Nigel Farage e Carles Puigdemont) (“progresso scorsoio” è una citazione da Andrea Zanzotto)
Id: 44869 Data: 31/10/2017 16:07:51
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adolescenza
Ho visto degli occhi ansiosi e curiosi ho visto la fretta attendere il primo appuntamento e un po’ di timore per insicurezza perchè il corpo cresciuto non ha ancora trasferito al giovane la propria personalità. Ma quella la scoprirai con il tempo che passa, che attraversa la vita degli altri trascinando tutti i sentimenti del mondo. E così quel volto spontaneo che ancora non conosce, mi turba per tutto quello che conosco mi turba perché ho accumulato conoscenze che inibiscono la spontaneità, a volte la felicità di un sentimento atteso e che si manifesta improvvisamente rendendomi vittima sua gioiosa. Mi turba perché non vedo il mio sguardo, capace come il suo, di trepidare e questo uccide, lentamente, come la vecchiaia.
Id: 33983 Data: 19/08/2015 15:51:28
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Uccidete il tiranno
Basta, smettetela! Non tirate le bombe qwerty, vecchi leoni da tastiera, la loro detonazione ha l’effetto di una scoreggia. Infastidisce, a volte schifa, nient’altro. Il tiranno si uccide con l fucili e le bombe Quelle che scoppiano e dopo un pauroso attimo di silenzio si sente il pianto del terrore e ci indeboliscono le urla dell’orrore . Giovane rivoluzionario da scrivania Le parole non usarle come bombe Usale come parole. Ma se vuoi uccidere il tiranno, perché sai chi è il tiranno, Uccidilo. Così che il suo cuore non batta più e il suo respiro cessi per sempre. Ci vuole coraggio, non basta un nickname. Vecchio leone da tastiera Le tue bombe qwerty non ti serviranno nemmeno per descrivere il coraggio del più piccolo dei Byron Le parole invece Ti aiuteranno a sconfiggere il nemico più ostile Le parole scarne, sincere Che hanno solo bisogno di comprensione. Io scrivo solo parole d’amore Non ho la forza, non ho il coraggio e nemmeno la fiducia cieca in un ideale. Se vuoi uccidere il tiranno trovalo e non sbagliare
Id: 33464 Data: 06/07/2015 15:50:54
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Padroni a casa notra
Pronomi possessivi mi meravigliano usati così, con tanta fratellanza, oserei pure misericordia direi anche solidarietà. In ossequio alla difesa del debole. Siamo una Nazione. Riconosceteci Voi barbari non sfregerete più le nostre donne i nostri vecchi, i nostri bimbi. Voi barbari che venite da lontano non intaccherete la nostra società che tanta fatica è costata ai nostri nonni. Voi politici incapaci e ladri non ruberete più i nostri sogni i nostri aggettivi possessivi i nostri possessi i nostri. Difenderemo tutto quanto è nostro “ i nostri vecchi”, “le nostre donne”, “ i nostri figli”, “le nostre cose” tutti così indifesi e fragili davanti alle orde di barbari che assaltano le nostre coste per rubare il nostro lavoro. Così tutti stretti intorno ad un pronome o ad un aggettivo ci salveremo basta la parola, ci basta escludere ciò che si ignora e considerare solo ciò che è nostro. Quando avremo coraggio di aprirci e di spogliarci saremo tutti molto più belli. “People are strange when you're a stranger Faces look ugly when you're alone Women seem wicked when you're unwanted Streets are uneven when you're down” (Jim Morrison)
Id: 33255 Data: 24/06/2015 16:36:16
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Airbus A320
Come superare l’urlo che affligge la mia vita Se non soffocandolo. Un soffio rimane dopo il tuono Tutt’attorno rantoli. Cento quaranta nove E io non sento più nulla, tutto è soffocato Senza chiedere scusa e pietà
Id: 31659 Data: 29/03/2015 12:05:04
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I colori dellacqua
I luoghi visitati da noi, nascosti da parole inadeguate si aprono meravigliosi con i colori dell’acqua che racconta sentimenti ed emozioni. Acqua che sospende l’orizzonte, riflette lo sguardo ammaliato e raccolto nel sogno. I luoghi sono mondi disabitati Dove ci ritroviamo Prima di perderci. I colori dell’acqua scrivono le parole non dette che gli uomini non potranno mai ascoltare. Le parole che mancano sono colori.
Id: 28849 Data: 21/11/2014 12:39:03
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Il Titolo è sbagliato
Quando non ce la facciamo più ad assecondare il nostro pensiero o prevale l’istinto oppure sopravviene la morte. E la morte confonde tutti. Mi troveranno in un momento d’abbandono, con un libro in mano senza aver termina to di leggere, con l’acqua aperta senza avere terminato di lavare i piatti, con il bicchiere pieno senza aver terminato di bere, con gli occhi chiusi senza aver terminato di dormire, con le labbra aperte senza aver terminato di parlare, con le mani aperte senza aver terminato di toccare, con le lacrime ferme sulle guance senza aver terminato di piangere . Senza fiato per non aver terminato di dirti parole d’amore , Così avaro in vita, proprio nel momento in cui assecondavo il mio pensiero, finalmente, tutto termina e ti lascio sola con quei capelli bianchi che mi commuovono nella comprensione di quanto bella sia stata la nostra vita la nostra sostanza la nostra speranza e la sordità mi coglie quando tu per l’ennesima volta stavi dicendomi ti amo. Senza poterti ascoltare.
Id: 23575 Data: 20/12/2013 15:41:28
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per un calcio ad un pallone
Per una volta ancora vorrei correre dietro ad un pallone, fare fatica e provare gioia. Con la stessa naturalezza di un ragazzo, mettere in velocità una gamba avanti all’altra controllare il pallone con i piedi guardare avanti, sterzare, scartare, tirare. Tirare con la forza di un ragazzo che esplode i muscoli in un atto immortale anzi vitale poi esultare correndo leggero senza affanni per tutto il campo per raccogliere la gioia dei compagni l’affetto e la riconoscenza. Una volta ancora sarebbe bello senza peso senza pensiero con un sorriso grande che ti farebbe innamorare.
Id: 23126 Data: 15/11/2013 11:51:46
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lamore che non muore
Gli amanti smisurano il tempo
partecipano all’amore irrisolto
che rimane senza passato e senza futuro
mentre il presente annulla la morte.
Gli amanti sono participio presente
sono egoismo e generosità
senza contesto senza pensiero.
Il presente è l’equilibrio insoddisfatto
è l’amore che non muore.
Id: 22594 Data: 08/10/2013 16:00:40
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La mia tavola
Finalmente ho trovato un posto
anche per quel piatto di legno,
contenitore di tutto,
un posto poco visibile
così anche la mia tavola è vuota.
Liscia, con gli anni del legno esibiti,
sbrecciata negli spigoli,
colpita e accoltellata,
segnata dagli eventi, dalla vita che non t’aspetti.
Profuma di luce e di legno spray,
le mani scivolano senza controllo
e palpano il contatto istantaneo e fugace.
Sopra rimbalza la luce accesa
che oscura artificialmente
il buio di questa giornata di pioggia,
infinita umidità che avvolge il tempo e le ore
che segna come un cronometro invadente
(tic tic tic tic tic oppure tac tac tac tac tac)
lo svolgersi sui vetri delle cose del mondo fuori.
La mia tavola sarà accogliente
avrà luce da est
avrà caldo da sud
avrà tramonti da ovest
sarà imbandita e festosa da nord.
Solo poco ancora poco di questa pioggia
che affoga la terra
e non lascia che respiri,
che bagna i piedi
e non lascia che asciughino,
ancora per poco sarò costretto
come sull’arca in salvo
a salire sulla mia tavola bellissima.
Id: 19883 Data: 05/04/2013 11:13:00
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uomini
Non saremmo feti
Non saremmo maschi
Non saremmo figli
Non saremmo padri
Non saremmo sperma
Non saremmo piacere
Non saremmo amore
Se non
Per la tua incorruttibile ed inesausta
Accoglienza
Donna
Id: 19488 Data: 08/03/2013 12:02:10
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paure sentimentali
Per non essere tu vulnerabile,
ora che esci,
datti il rosso sulle labbra
continua il tuo lavoro senza cuore.
Per non essere tu vulnerabile
dimentica che sei stata qui
Per non essere tu vulnerabile
esci senza salutare
Per non essere tu vulnerabile
spero che tra poco tu abbia
un altro appuntamento.
Io sono come sono, tu uguale a tutte
ma se ti giri io sono perduto
perché non voglio essere riconosciuto
non voglio indossare occhiali scuri
non voglio saper il tuo nome.
Fragile, senza orientamento, sbandato
così starei di fronte ai tuoi sorrisi puliti
alla tua voce limpida
al tuo candore.
Se puoi
fa che io rimanga invulnerabile e
datti il rosso sulle labbra.
Id: 19459 Data: 06/03/2013 16:41:04
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abbandonare
Un abbandono che non ha consolazione,
il corpo gettato e abbandonato,
lontano dall’amore.
E l’impronta rimane la dove giaci,
solo e incompreso,
povero corpo.
Un silenzio connivente e poco musicale
sottolinea la pesantezza della solitudine,
segnata e infinita,
raccolta tra le mani sta l’assenza,
inqualificabile e incomprensibile.
Appena dopo un addio,
povero corpo abbandonato senza più vigore,
svuotato dell’amore
ormai perduto,
incapace di parlare,
almeno piangi per sapere che ancora esisti.
Id: 17936 Data: 03/12/2012 14:36:40
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Settembre
Comme ça! Un piccolo spazio tra il pollice e l’indice nella mano del vecchio Marc. Poi una risata esplicitava la misurazione maschile dell’acqua fredda.
Là sotto nel mare, nell’acqua pulita insieme ai piccoli pesci ho nuotato intirizzito. Ogni bracciata un successo e un risultato ancora lontano da raggiungere. Ancora qualche fredda, freddissima bracciata. Finalmente fuori da quel freddo che intorpidisce la pelle che nemmeno il vento riesce a rinfrescare. La temperatura del corpo è bassa e nemmeno il sole la alza.
Ormai fuori dall’acqua camminando sulla sabbia sentivo il mio corpo, per alcuni passi, come se ancora fosse la sotto. Poi poco a poco il disgelo e quella patina di freddo si dissolve lasciando libero il calore del sole di scaldarmi.
Quel cielo così limpido come trasparente era l’acqua alle 19,30 diventava scuro, quasi buio Il sole ormai raggiungeva la linea del tramonto così presto, tanto che faceva terminare l’estate.
Tra il freddo il vento e il sole scemava il tempo che rapidamente passava da giorno a sera.
A piccoli passi misuravo la spiaggia della baia che mi sembrava lunghissima sotto un cielo rosso profondo che sopra il mare scuro segnava la linea del tramonto.
Id: 16713 Data: 01/10/2012 12:38:26
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Parlo al vento
Parlo al vento Caldo infernale Cuocere in una stanza Mentre la pelle si asciuga Il comune effetto forno si avvolge la carne con il grasso per mantenerla morbida
I talk to the wind and it doesn’t answer to me
Le foglie verdi diventano rosse La terra scura diventa chiara La condizione idrica è allo stremo
I talk to the wind and it doesn’t answer to me
I frigoriferi refrigerano meno I condizionatori condizionano meno Tutto consuma di più per continuare a stare male
I talk to the wind and it doesn’t answer to me
Le bestie leccano il miraggio del sole sull’asfalto Le lucertole stanno all’ombra Gli uomini soffocano per la polvere in gola
I talk to the wind and it doesn’t answer to me
Sento che piangerò per dissetarmi Sento che piangerò per bagnare la terra Sento che raccoglierò anche le tue lacrime
Fino a che il cielo risponderà
Id: 16180 Data: 22/08/2012 17:38:26
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Un minuto di silenzio
Vi odio voi tutti In piedi a batter le mani In piedi ad affermare la vostra esistenza Con rumore. Un minuto di silenzio Un morto vi chiede per un minuto Di annullare voi stessi e Rimanere in silenzio per rispetto del suo ricordo. E invece no. Tutti quanti a far rumore A dire io ci sono, esisto. Vi odio voi tutti E nemmeno mi alzo in piedi Perduto nel pensiero doloroso Della vacuità Di una umanità protagonista davanti a tutto. Perché non piove? Ne trarrei momentaneo giovamento Come sono pesanti le nubi che coprono Di sotto in su, il cielo. E che aria vischiosa , un po’ malata Un fiato caldo che si spegne addosso. Un movimento d’aria, un accenno, un muoversi di piccolefoglie, di petali, di fiori, di fili d’erba. Un respiro. Arriverà Piacerà a qualcuno se mi masturbo qui? Sotto, capovolto rispetto al cielo indifferente? Non sento voci, solotrapani Che bucano l’asfalto Solo motori che producono rumore, per distruggere ericostruire. E i motori rendono cacofoniche le sinfonie che passano infilodiffusione Provo a masturbarmi ma nessuno mi sgrida. Non possoesibirmi. Aspetto la pioggia calda, lenta, bagnata e poi Magari, fredda, veloce e sferzante. Per affogare tutto Rumore compreso (“progresso scorsoio”) Canicola tutto il giorno, parole tremende. Tutto fermo. La notte ferma e calda come il sole Notte senza luna. E i poeti sotto i portici Sudano i loro versi, ascoltati e a volte attesi. Raccontami o Dea, di Achille figlio di Peleo L’ira luttuosa che a tante vedove ridusse Le donne Achee. Qualche essere divino mi racconti la verità. Non gli uomini, non so che farmene. Ecco il vento che toglie calore e rancore Le parole degli uomini sono confronto A volte amore. Torna il vento e porta via, chissà dove Le parole mie. Stanchi, i fiori d’oleandro, stremati dal sole, per l’ombra e il vento si ravvivano un po’ suonano, lontano dal rumore le variazioni Goldberg per voi, che il silenzio è vuoto da riempire con l’orrore del vostro battito coatto per voi che Dio è Io andate affanculo. nota: "progresso scorsoio" è una locuzione di Andrea Zanzotto
Id: 15888 Data: 31/07/2012 14:55:54
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oltre di là
Sono le 15,00 il cielo è scuro, denso di pioggia che cade blanda senza vigore, rimbalza piano sulla terra e si adagia restando.
Il tempo è un affanno, non è mai al suo posto, non è mai puntuale; troppo presto troppo tardi. Un tormento compagno.
Dentro, la luce assente, diventa scuro e rimane per ore con la stessa intensità prima di avvicinare il buio.
La vista si assottiglia per dominare lo scuro nello sforzo di dominare il tempo. Le cose non hanno ombra; nulla si riflette sul piano. Gli oggetti sono quelli che si vedono nulla è come sembra tutto è quello che è.
Da quel timido chiarore che apre alla vista la finestra, adornata da tende leggere, mi fingo il mondo nuovo e mi turba il piacere della vita, la luce immensa che la scalda e tutto il tempo che passa è una brezza veloce. Un presente che scorre senza limiti.
Oltre di là mi fingo Oltre di là muore l’assenza e l’affanno Oltre di là mi sfiora bellissima la gioia e l’amore mi attende.
Id: 13327 Data: 06/03/2012 15:54:44
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non meno di 36 37 gradi
Questi fiocchi di neve che ci cadono addosso seppelliscono i colori attenuano i rumori e i canti. E il silenzio appare improvviso e resta sui rami spogli e poi il gelo di trasparenza ottusa vestito ci cade addosso come piombo. E tutto sprofonda nella dimenticanza nel tempo che non passa nella faticosa fame dei lupi che scendono in paese come se tutta la natura morisse e solo l’uomo resistesse nei suoi panni, nelle sue povere pelli e nulla da bruciare. Perché nel gelo tutto è silenzio e l’assenza di vita è uno stato di non morte e l’ultima fiamma è il calore dei nostri corpi non meno di 36 37 gradi
Id: 12589 Data: 07/02/2012 12:01:25
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destate la sera
De outro lado do rio, Te lembras ainda, Que estavamos na praia da Caparica a mirar o ceu E a gritar pelo frio da agua. Mas a pele nao morava que poucos Para secar frente aquel sol tao quentinho E as nossas brincaderas continuavam atè a noite En quanto a linha do orizonte envermelhavas-se. E logo no carro a passar a ponte, Na esperança de nao demorar uma vita, mas a beleza do espectaculo de Lisboa a nossa frente Acalmava a pressa e na bicha como costumava A gente cantava. A lua em cima desceva a dar luz E brilhantar a nossa journada.
Id: 11011 Data: 11/11/2011 16:15:07
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Lestate terminata
Domani la linea del mio orizzonte non sarà più il mare. Domani parto e ritorno al mio orizzonte vago e impalpabile, irraggiungibile e mortale.
Saranno l’assenza dal piacere, di vivere sereno, il mio cruccio e la mia malattia.
Sarà l’assenza del sussurrio delle onde che mantiene il dormiveglia, il bagliore del sole e il fresco leggero del vento.
Sarà l’assenza delle avventure amorose, probabili e impossibili, spogliate di tutto nella loro spensierata semplicità che rimarranno memoria e desiderio.
Ritorno nel tempo che mi percuote e che non mi considera tornerò in mezzo a tutti
Horror pleni
Sarà fuggire, fuggire sempre nel mio animo nel mio respiro nel mio cuore.
Id: 10107 Data: 20/09/2011 15:28:42
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Poco prima
Così, in pieno mare sono solo anche se l’acqua mi è familiare e sereno il mio assecondare le onde. Così mi rafforzo consapevole delle mie prossime frequentazioni e mi muovo appena il mio respiro è un suono e la mia voce un canto. Di la da questo mare mi fingo o indovino delizie infinite, mari infiniti e notti infinite Che si scambiano con la luce con quel chiarore che mi fingo o indovino quel toccare ed essere toccati Quel reciproco senso che si chiama amore che a qualcuno voglio donare. Poco prima sto. Queste poche onde ancora mi separano io credo dal vento e l’aria cambierà il mio respiro E così, impaziente, attendo il nuovo mondo.
Id: 7460 Data: 03/03/2011 15:07:12
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il vecchio
Quando sarai ancora troppo giovane per capire che non si commettono errori tutti i giorni uguali a se stessi, io già me ne sarò andato, stanco e deluso dalla tua insopportabile indifferenza alla mia età alla mia esagerata memoria che poco per volta occupa sempre più la mia vita. Poche cose ormai posso aggiungere. E tu, quando avrò smesso di aggiungere, sarai ancora troppo giovane per capire che differenza passa tra il ripetere le cose e non sapere che raccontare di nuovo. Così mi perdo nella mia disperazione certo di poterti ancora una volta ingannare proponendoti l’ennesimo amplesso, poca cosa solo egoismo, cose nemmeno da raccontare. Ma che bello vederti sorridere per il regalo dopo. E baciarmi come si baciano i vecchi, con delicatezza per non romperli, mi da un brivido che non so spiegare se non fosse che una lacrima nascosta dalla cateratta mi avvisa che sono un vecchio sporcaccione nemmeno romantico. Il tuo culetto mi passa davanti color seppia. Come la mia vita, dello stesso colore. Tu che continui a provare indifferenza per la mia età sei stata cambiata per noia del tuo odore sempre uguale per una carezza inutile che cerco, come cerco una cosa nuova da raccontare per capire che sono ancora vivo.
Id: 7099 Data: 08/02/2011 09:42:08
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da un luogo remoto 1
Cerco la bellezza che è ostinatamente velata dall’indifferenza che l’abitudine dei gesti quotidiani e la storia della vita tessono. Povera bellezza confusa tra gli odori di sterco e di fritto Abbandonata tra i rifiuti Impolverata sulla strada Dove ti riconoscerò? Se tutto qui è dimenticato E drammaticamente presente?
... segue ... ti troverò in un recondito o aperto luogo remoto fosse anche la mia casa.
Id: 6256 Data: 06/12/2010 18:24:41
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Poesia
Le parole lette impegnano uno tempo così minimo che non mi prendo nemmeno lo spazio di capire.
Così mi trovo Dopo A pensare E a capire Che nulla ho capito.
Id: 5878 Data: 05/11/2010 15:25:41
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Fossi Cyranò (dedicata a 1 Rossana)
E il tuo venirmi incontro È il benvenuto più bello. I tuoi occhi diventano porte aperte Oltre le quali Il desiderio mi spinge Per accarezzare i tuoi capelli E il sorriso sulle tue gote.
E mi fermo solo il tempo Per udire la tua voce Diventare un suono irresistibile. E allora il mio sangue accelera E la voglia delle tue intimità mi inebria E in un istante Tra le mie braccia ti stringo Per respirare insieme
Fosse anche solo sesso.
Id: 5861 Data: 04/11/2010 15:29:33
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Ti aspetto
Che cosa sarà vero La mia monotona attesa O il tuo dinamico ritardo?
Sarebbe forse più vero Che non ci incontrassimo. Sarebbe forse più vero Che ci ignorassimo.
O sarà piuttosto Che una sconosciuta verità Continua a celarsi Nei nostri comportamenti?
Diventa molto faticosa Questa attesa e, Sono sicuro, Più faticoso il tuo arrancare.
A dispetto del titolo Me ne vado senza salutarti …
Arriveresti inutilmente sudata E la mia mano scivolerebbe Dalla tua guancia Senza soffermarsi per il tempo Dei miei occhi nei tuoi.
Id: 5837 Data: 02/11/2010 17:28:52
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Estate
Ottobre è il mese dell’anno Che illumina di primo freddo I nostri giorni.
Spoglia le fronde E principia la copertura del suolo di foglie.
La casa rinfresca E gli elementi di ghisa, Timidamente, Trasferiscono calore.
Fine delle maniche corte Fine dei calzoni corti Ci si copre. L’acqua per lavarsi La si attende calda.
Il buio entra a far parte del giorno E, improvvisamente, Sul finir del mese, Il giorno presto si fa sera.
Settembre è la fine.
Ottobre l’inizio È la stagione che conserva
Fra sei mesi lascerà tempo A quella che consuma, a quel giorno Che si vorrebbe infinito Sempre illuminato dal sole, per consumarci per spenderci per bruciarci per esaurirci in un soffio tale è lo spazio della gioia.
Id: 5693 Data: 22/10/2010 14:39:20
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Il freddo
La tristezza è un’amica intelligente Quasi quanto la solitudine. Mi comprendono E si accomodano In attesa che cessi i miei malsani eccessi.
Brr che freddo! Sarà una terza amica?
Una risata - ecco una risata!
Ma in questo camino I ceppi non prendono fuoco Non più
Da questa finestra Il sole non entra Non più
E il vento dell’inverno Si infila sotto la porta Portando correnti fredde
Una risata - ecco una risata!
Per un po’ di calore da scambiare
Id: 5612 Data: 15/10/2010 15:59:24
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il cinema Roma
Ripassa tra una anno Con i documenti in ordine – Sconsolato e un po’ offeso … (nonostante i frequenti peli in faccia!) Mi accingo all’uscita In attesa degli amici più furbi
E così tra un po’ Mi fanno lo sconto se mostro i documenti
Cadono le mura verdi del Roma Cinema alle porte del centro di Parma Cinema comodo per noi di San Lazzaro
Cade un pezzo della mia memoria adolescenziale E mi sovviene che i miei ricordi Non coincidono con quelli dei miei figli E che nemmeno i ricordi dei miei genitori coincidono con i miei
Siamo qui per raccontare Senza lasciare che la malinconia Sia il principale punto di vista della memoria
Id: 5603 Data: 14/10/2010 16:37:32
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Piove a Bad Wiessee
Piove sul lago sul gatto che scappa sulla statua affondata della fanciulla nel lago Piove sulle emozioni di due vecchi che si incontrano sotto un riparo e si parlano in una lingua aspra
Dell’acqua che cade e copre i colori li smorza e rende grigia l’aria che diventa bagnata
Piove sui fiori sulle panchine in fila desolate sull’ordine delle cose raccolte sotto un ombrello
Seduto sotto un riparo osservo le cose immobili e le poche forme di vita in movimento
Alla pioggia si aggiunge sole da Ovest
Le nuvole gonfie, sopra, si svuotano del loro peso che si riversa su questo spazio di Germania
Attendo speranzoso l’emersione di un mostro dal lago
Id: 5028 Data: 09/08/2010 17:59:03
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I barbari
Non ci sono barbari Sconosciuti Sono tra di noi Ci frequentano e ci condizionano
Sono barbari – caro Kostantino Kavafis – Perché sono ignoranti e potenti
Perché sono puri E immuni dalle bassezze dell’uomo
Non sono una sorpresa Ci ammaliano Ci incantano E ci invitano a non pensare Tramite immagini televisive
Sono barbari e sono tra di noi Noi che abbiamo ancora Una memoria e non la vendiamo
Abbiamo la conoscenza Del lavoro e della fatica Noi compriamo per vivere E poi, se qualcosa resta, per vivere meglio
I barbari sono tra noi E non li riconosciamo Tutto scorre veloce
Tra le loro parole
E le loro mani non Lasciano impronte
Tutto cambia Perché il flusso del barbaro è ininterrotto.
I barbari sono tra noi Caro Kostantino Kavafis E non ci accorgiamo ancora Del disastro barbaro Che hanno prodotto e di cui siamo Inconsapevoli testimoni
Id: 3730 Data: 03/03/2010 00:39:37
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a Tiziano Terzani
Vuoto Da mille luoghi hai risposto Una domanda
Vuoto che non ci sei per quelle nuove Sniff Scusa le lacrime
Ho accarezzato sogni e pensieri Luoghi e persone
Con il piacere di sentirmi uomo E di vivere in mezzo
Adesso sono un poco Più solo
E il vuoto diventa un salto Che non si racconta
Un libro di pagine bianche
Id: 3595 Data: 13/02/2010 00:36:30
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Colori e segni di forme
Premetto che ti amo
Piccola sai che non sei piccola E non lo sei nemmeno per me
Ma dopo la prima volta che ti ho vista Avrei desiderato Come un sogno Anzi una piccola fiction che (sceneggiato) Tu Sia piccola beh fiction si fa per dire Tiro su con il naso e tu sei li L’ascella suda e tu sei lì
Ecco muore la fiction anzi abortisce e tu sei Davanti al mio mondo intero la rimanenza
E impazzisco perché mi immergo nella tua assenza E bevo La vita e vino francese possibilmente Le etichette sono le più belle
Ahhh ecco la bellezza no! Troppo facile Dire che sei bellissima Oppure
Che non sei bellissima ma che mi fai stare bene
Un apostrofo dipinto di rosso
Matisse dipingeva poi gli altri imitavano Quelli dopo ma non lo dicono
Ti ho vista nella sua Joie de Vivre E il movimento ti è rimasto addosso e poi sei rossa in un interno con vista In un petite dejeuner sei nuda distesa sul verde Erba fragile e tenera
Sei come ti vorrei Incapace di dipingerti per paura di perderti Sottovoce Spoglia il tuo desiderio vorrei vedere una treccia dei tuoi capelli
Vorrei vedere l’oro di Klimt No di Giove! Dove? Tra le cosce la gioia Del parto della gioia
Amore più forte dell’oro Mostra se stessa all’amante che ama Danae che ama
Le cosce più belle del mondo E il desiderio mi sottrae al lavoro Vorrei dipingere e scrivere sempre
Amare
Credi che ci sia una luce che possa accendere l’arte?
Si
La luce e il colore del sud Dove il sole Si scatena e non c’è luce che si paragoni
Il giallo l’azzurro e il blu Poi il rosso alcuni verdi Tutto è sufficiente per confondere il bianco Che assume toni intermedi
Sei tu luce che mi confondi Che arrivi tardi
Purtroppo
Il tardi che brutta parola come un acrilico asciugato In due minuti
Tutto in fretta autore pittore modella Gran culo ma la pancia è la più ammirata Ho speso tempo sull’oceano Certi colori non mi piacevano e il Tuo culo non sarebbe stato Adeguatamente premiato ma Il sogno sta tra le cosce
Non l’immagine Che assume toni Vogue
Non so come vivere Glamourama si spacca e muore Il libro cuore non è mai stato scritto
Gesù Cristo è la storia di Pinocchio
Ascolta la mia mano Non sbaglia Ti accarezza per avere bene
Si spoglia e si lava No
Sono come se non esistesse Io Ceno con gli amici Applaudono il mio involucro Mangio e rutto soddisfatto le fiorentine di carne di manzo Dio (bestemmia) Come una preghiera
Lo scrissi |un’altra poesia Bestemmie come fossero rutti In pianura padana Di qua dal Po con serena amorevolezza
Ancora nel fiume ti bagni e scopri la pancia E ridi si ridi la pancia fa ridere Storci il naso camuffi il riso e il piacere Dell’acqua che accarezza Non pura La pelle così amabile! Matisse e la sua modella
Ti amo In acqua e fuori colorata
Sai vorrei il bacio Come Klimt Sai vorrei il bacio che Basquiat non ha mai dipinto
Lungo oggi la strada che arriva dove il colore si muove E non sa che domani è solo una sosta precedente del sole
Id: 3563 Data: 10/02/2010 14:06:45
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