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Raccolta di poesie di Loredana Villani
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

La canzone di Morgana

 

... e accendilo, accendilo ora

il fuoco, ora che la mia pelle

splende di luce riflessa

muta e distante come la luna.

 

Nella trasparenza umida del mattino

stropicciato, galleggio a pochi centimetri

da terra e mi lascio cullare

dal tepore di letti sfatti.

 

Indosso tacchi molto alti,

i miei piedi sono tolleranti

perdonano queste scarpe scomode;

i tacchi, i tacchi sono una magia...

spostano l'orizzonte,

sono il terzo occhio!

 

E' con quell'occhio che vedo lontano !

 

Non smetterò di camminare

 e forse correrò, e forse volerò.

 

Non smetterò di cercare

sotto ogni pietra e sopra ogni testa

cercherò la verità

e forse la troverò.

 

Ma accendilo, accendilo pure

il fuoco, che tanto brucio già

e al fuoco, col fuoco risponderò.

 

Quel che so e che saprò domani

scotta tra le mani e sazia più del pane

inebria più del vino,

è una promessa d'eternità

che mi libera dei tuoi 

lacci e delle tue catene.

 

 

 

 

 


Id: 18658 Data: 15/01/2013 17:49:02

*

Semi di basilico

Morirò.Prima o poi.

Avrò cura si non lamentarmi
sarò docile con gli eventi,
preparerò con cura il mio
trapasso e accetterò l'inevitabile.

Ma tu, sii gentile, trova
per me, un posto accogliente.

Scegli un angolo con vista,
uno spicchio di giardino al sole
dove a marzo fioriscono le viole
e le rose a maggio profumano;
fai di me concime per i fiori.

Tu prepara la mia casa,
fai che la terra sia gentile,
che mi scaldi d'inverno e
m'ombreggi d'estate,
fai che di notte, io senta
le cicale d'agosto e a
febbraio i gatti in amore.

E poi, in inverno, la neve
come una trina preziosa
ricopra e nasconda gli insulti
del tempo e d'un bianco spolverar
di zucchero nutra in silenzio, tra
lucertole e vermi in letargo,
il ricordo e un piccolissimo
rimpianto...ma piccolo...

Come un seme di basilico.


Id: 9685 Data: 17/08/2011 16:34:29

*

Questo è il tempo

Questo è il tempo

Una leggera vertigine
mi coglie ad ogni passo.
Il ticchettio dei tacchi
sul selciato riecheggia
nel battito del mio cuore.

Non c'è più tempo, no più.
Non c'è più tempo, mai più.

Il cacciatore nella nebbia
il fucile freddo non sparerà,
il cane ansimante la coda
all'aria non frullerà.

Non c'è più tempo, non più.
Non c'è più tempo, mai più.

Solo un passo, ancora uno...
Ondeggio su dodici centimetri
inebrianti come vetta alpina,
l'ossigeno è rarefatto quassù e
tutto è trasparente come cristallo.

Non c'è più tempo, non più.
Non c'è più tempo, mai più.

Ed è nel sangue e nella carne
che il tempo prende forma e
si fa musica, che il ticchettio dei miei tacchi,
come metronomo,batte e conta.

...e questo è il tempo...il tempo...il tempo...

Id: 6800 Data: 21/01/2011 17:46:14

*

Un pò più in alto un pò più lontano

Un pò più in alto un pò più lontano

Guardo negli occhi i santi
e delle aureole faccio trespolo.

L'alba è il mio Natale
il tramonto annuncio d'eterno.

Sulle vostre teste io vivo.

Torno ad ogni solstizio
a cercarle mie tegole,
un pò più sbeccate,
un pò più fragili, come me.

Questo limbo è la mia casa
e quando è notte
piego il capo sotto l'ala
e ascolto...

tu tum, tu tum, tu tum...

Riconosco quel vibrar di tamburo
come le gronde, come le guglie
dei campanili,
che ad ogni spinta d'ali
sfioro ed accarezzo,
riconosco questo posto
e questo profumo,
riconosco te cuore mio,
che ogni giorno mi fai spiegare
le ali per guardare negli occhi
i santi sui campanili.

Id: 5943 Data: 09/11/2010 17:24:28

*

Quello che non sai

Quello che non sai

Chiedi a me del quotidiano dolore
della depressa della porta accanto.
Ah! Le conosco le depresse!
Hanno tutte lo stesso sguardo.

Chiedi a me degli addii,
delle conversazioni interrotte,
delle inutili attese sulla soglia,
chiedi a me del tormento.

Tormento d'amore
che strozza la voce,
singhiozzo sofocato, spento
fuoco con ragionevole ghiaccio.

Chiedi a me del furore,
dell'orgoglioso furore
di chi ha ragione,
del ragionevole odio verso l'errore.

Chiedi a me del silenzio,
dell'affollato plumbeo vuoto,
sperso nella pianura
che ogni giorno si mangia
i miei passi, e li cancella
come l'onda cancella
l'orma sulla rena.

Id: 5089 Data: 17/08/2010 16:13:30