I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Una crema tutta per sé
da "Della propria voce" Qudulibri 2016 Una crema tutta per sé E decido. Prendo tempo per me. Metto una crema al vapore di sciocchezza qua e là. Una crema magica, anti-tutto. Anti rughe, anti sporco, anti grasso Anti scon-forto-da-week-end anti malessere, solitudine, depressione anti frustrazione da risultato imperfetto. Non da cattivo risultato, quello no. Ma imperfetto, questo sì. A culo: prendo tempo per me. Ecco però spuntare la vocina di “io”, mia sussiegosa mammina. Chiede se ho fatto questo e quello prima della crema, “Mia carina”. E “Faresti meglio a sistemare lì, qui, qua” dire, fare, baciare, telefonare. Poi ti darai la crema, dai. Tu, cara, essere perfettissimo pulitore del cielo e della terra di tutte le cose visibili e invisibili per mezzo di te tutte le case sono state sistemate. E le questioni più delicate? Parzialmente scremate. Sospiro, mi sottraggo, cerco di desiderare. La vocina insiste, non si arena io mi armo di desiderio, lo ascolto e per la crema ingaggio una battaglia senza più respirare. Battaglia che strema. Non dico no come va a finire.
Id: 42725 Data: 08/05/2017 01:11:12
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Una e trina da Della propria voce
da "Della propria voce" antologia del Gruppo 98 poesia, a cura di Leila Falà Qudulibri ed. 2016 Una e trina Una e trina, una e dozzina madre studiosa casalinga impiegata artista madonnina. Onnipresente, onnipossente. Senza limite al farsi carico. Resto però fuori contesto gli occhi ben confitti nel concreto delle cose stropicciata e malintesa. In cerca sempre d’altro, di qualcosa mi attesto nel non so e lo sono pienamente. Polimorfica, ecco. Tutta e niente. Sono eccezionale. Come tante. E forse sono un po’ tutte. Ecumenica, direi possente. Allora una e trina più un'altra quindicina. Le impersono tutte e quindici poi sedici, poi diciotto e mentre il tempo scorre mi faccio ventitré.
Id: 42724 Data: 08/05/2017 01:06:51
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Abat-jour
Abat-jour Quando a colloquio col sonno mi spoglio scappano dai ripostigli dai ripari diurni del corpo si appollaiano su l’abat-jour in attesa sul colle dei libri non letti sui colloqui virtuali di cellulari in riposo ali di parole dette lette ascoltate rubate a bocche distratte a insegne loquaci. Attendono come passeri sul filo che la luce si spenga. E vanno a infilarsi rimescolate nei sogni a spiegare i significati della mia irrequietezza il senso dei gesti non fatti. Mi sospingono fino a depositarmi verso minuscole verità.
Id: 31080 Data: 07/03/2015 05:47:20
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Mobilia
Mobilia Scaffale a giorno su misura componibile adattabile ai momenti di solitudine. Brulica di pensieri smodati in edizione economica e brossura. Disponibile anche in metallo per risuonare il mezzogiorno e non dimenticare di mangiare. Tappeto in lana per scivolare dal divano. Antimacchia durevole, resistente con motivi suonati a mano. Disponibile anche in altri pensieri per baci nuovi lusinghieri. Cassettiera stile libero con alone senza bicchiere completa, corredata di affetti personali e scrittoio a scomparsa per guerre senza parole colme di effetti collaterali. Causa trasloco cedesi prezzi trattabili.
Id: 31079 Data: 07/03/2015 05:46:50
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Langue
Langue L'oca langue langue d'oc lingua d'oca batte qua e qua sguazza e gioca evoca cantori e rifà il verso poi si basta e s'acquieta. Lingua scritta in punta di penne ad ingannevoli equazioni sussurra dis-soluzioni senso e dissenso leggera si eleva e leva il torpore intenso causato da abusi mediatici di senso da lingua diva televisiva finta oca che gioiva giuliva ma illanguidiva e ti seduceva.
Lingua di piuma che eroica si batte ma è sola e poca e si fa fioca senza stupire starnazza povera lingua. D'altra parte è d'oca perciò stupidamente ora langue e anche la penna. 1/9/2012
Id: 31078 Data: 07/03/2015 05:40:05
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