I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
*
Sensazionale fu l’aver rimosso
Sensazionale fu l'aver rimosso l'apparato della dignità così da potersi gettare nel fango. Non tanto fu eccezionale il riuscire a suggerne a tratti accenni di entusiasmo e piacere: ché tali liquori si distillano facile addirittura da tuberi e piante; quanto lo scoprirsi in grado di accettare valanghe e montagne di accentramenti e accerchiamenti di forze di eserciti nemici ogni istante. Vivere così è come essere sempre in trincea.
Id: 56267 Data: 22/01/2020 13:40:22
*
Sei palese
Sei palese, e scontanta ogni tua faccia. Se ti vedo nulla è nascosto, traluce tutto di chiarezza e il tuo viso sei tu. Tu che sorridi, tu che sei fatta, tu che ti trucchi, tu preoccupata. Tu mentre dormi fai mille espressioni che non capisco a che cosa mi fanno pensare ma loro, cioè tu, di per se, e tu di per te, sono palesi: per me sei palese perché in te m'imbatto in te.
Id: 55979 Data: 04/01/2020 08:19:12
*
Caccia spietata
Loro veramente guadagnano il tempo, loro, cara mia, non sono come noi. Noi siamo vittime di mille illusioni, alla caccia spieata di qualcosa che, andate via le ragioni di ogni paura e aguzzata la vista al maggiore livello, resti immobile e non muoia mai più. Non come noi, adusi a morire miriadi di volte per non imparare mai niente, ma come quelle vette luminosissime e belle di montagne raminghe nell'altezza, brulle e ripidissime escrescenze di forza. Qua è tutto più in penombra e più fragile che lassù, al primo uncino ci si scuce l'io. Portalo spesso a ricucire dalla sarta e resta zitta accanto a lei mentre lavora. Fissale le mani incomprensibili e sta zitta mentre ti fa l'orlo preciso tutto intorno all'anima.
Id: 55919 Data: 29/12/2019 08:24:56
*
Delle gioie o disillusioni di quelle ovattate
Delle gioie o disillusioni di quelle ovattate, oppure di vecchissimi strumenti dimenticati, mi riesce molto più lieve, che non dell'io che alcuni dicono essere in me, altri fuori di me, altri ancora sostengono che non ci sia alcun io al di là di un corpo vivente razionale, il parlarne purtroppo con tono saccente: loro piangono perchè hanno capito che voi non siete come loro avevano capito che foste - quando loro dicevano 'noi' infatti voi vedevate voi stesse.
Id: 55897 Data: 27/12/2019 09:50:51
*
Ti ricordo nuotare come un cane
Ti ricordo nuotare come un cane, ti ricordi quello scoglio a Ventotene? La barca si riempì d'acqua e andò giù come le mille che affondammo per gioco e solo per poco facesti lo stesso anche tu che ridevi felice e tenevi a fatica una sola narice sul pelo dell'acqua.
Id: 55822 Data: 20/12/2019 10:47:35
*
Ejaculatsione
- Sei bellissima santo dio! - (A bassa voce ma con affanno e concitazione) - Mi vado a lavare.- [Implicitando (in una serietà oltremodo fuori luogo) "il batacchio già moscio"]
Id: 47392 Data: 20/02/2018 13:23:27
*
La poesia che giurasti di non scordare mai
Giuro di non scordare mai questa poesia
Id: 47349 Data: 18/02/2018 23:13:36
*
Mezzogiorno appena dopo pranzo
I cappotti preziosi stamattina, a mezzogiorno che sbaglio! Mio dio quale abbaglio! Un pesante e scomodo bagaglio: come bambini ci siamo fatti fregare dal vento che, anche s'è novembre, ha soffiato primavera. E nel tempo che ritorni dalla scuola sorella mia, in venti minuti dormirò una vita, sotto la natura, appesa sul divano, morta, nel soggiorno di casa nostra. A fianco a me c’è il cane che mi veglia. Dalla cucina il suono di stoviglie – il cucchiaio cozzando la ceramica – mi sveglia, e tu, all’ora di pranzo sei già a casa. Il caffè è già pronto ed è l’ora che me ne vada. E vagherò, randagio e trafelato finché il vento - BONACCIA!- finirà il suo fiato; e allora “avanti!” griderò e isserò la mia vela, per mostrarti, inedita e ferma, la natura: morta, senza una tela.
Id: 36058 Data: 28/01/2016 14:20:12
*
venne »
Questo testo č in formato PDF (62 KByte)
|