I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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lo sguardo
dalla mia teca di solitudini domestiche e feline, piume di mogano e tazze lasciate a metà - appeso ad un cornicione come un filo di lana, il mio filo di vita, scandita dall'intermittenza delle luci ai palazzi - i miei giorni sfilati, distratti e grovigli sciolti nel blu di un televisore...
Id: 29945 Data: 21/01/2015 13:50:10
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natale
una biglia - mi dico - oscillo, come quegli aggeggi strani sopra le scrivanie - hai mai capito a che servono? una metafora, sono stasera, rossa di vergogna come un regalo riciclato per natale: sulla credenza da qualche parte mettimi dove tu possa vedermi: ricordami.
Id: 29944 Data: 21/01/2015 13:47:20
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marylin
Un vuoto riempito da olive ascolane – freddo Al sapore di menta, e vodka. Dove i gomiti ad angolo si alzano in sincrono, e le ragazze Si coprono con le mani i bicchieri, inseguendo la coda di una vigilia qualunque, offrendo spalle Sorrisi A capelli scostati. Si volta l’uomo Venuto solo e seduto In un angolo, brinda, con un cenno del mento ricambia Il contagio – sorride Marylin Dall’altra parte del banco, in una stampa ingiallita Vecchia di mille anni sorride, ancora Mortale Sorride come una dea, come La bellezza, quando ancora non conosce la fine. Bellezza Quando ancora non sa quanto occorra morire, se davvero Morire è ciò che non vuoi. Mai.
Id: 29928 Data: 20/01/2015 14:29:21
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a14
Scie di stelle cadute fluorescenti, e già finite, chi sa poi Dove. Pareti D’universo intere dipinte di luce e subito Lasciate vuote. Lenzuola, verso il sole, ad asciugare. Mentre noi qua giù, distratti Come i nostri gesti discutevamo di bollette E conti Che non tornano mai . il caffè sul fuoco il nostro mondo Così piccolo. “Ce l’hai moneta” mi chiedi, ora, mentre fuori è già buio e la radio non prende bene, e il led al casello automatico segna che dobbiamo pagare per pochi chilometri un euro e cinquanta centesimi. Le nostre luci di posizione, altro non sono che lucciole. Smarrite, certo, e poco accorte per frantumarsi a quel modo. Lanciate come dei pazzi, lungo la terza corsia. . . . Sederi nudi a pisciare, nella corsia d’emergenza. spazi vuoti Come cieli, e mai nessuno Che se li compri.
Id: 29925 Data: 20/01/2015 14:19:10
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questo tempo
si perdono speranze, come perdere appuntamenti. Volgendo altrove lo sguardo. le mani molli alle marce, i volti scesi, le solitudini. ai lati, passano i tram – hanno semafori speciali - e pubblicità disegnate come le donne sui fianchi. ma un poco sgranate dai pixel, e senza l’audio ricordano vetri alti di cattedrali - o pupazzi, a toccarli sanno di gommapiuma. incontro alla loro vita, fatta di chissà cosa, e di niente gli estranei se ne vanno. stridono i freni, un attimo prima. si piega il collo del mio vicino ricorda qualcosa che muore. “Non è possibile,” dice, “questo tempo”. come un cane con il padrone lo cerca fuori dal vetro. “lo senti anche tu, l’umido,” chiede. “la senti la testa girare pesante le ossa crollare come fossero briciole.” “non è possibile,” ripete, “questo tempo”. la prossima volta, se puoi, portami il sole.
Id: 29924 Data: 20/01/2015 14:15:00
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