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Raccolta di poesie di Grazia D’Altilia
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

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Voglio comprare mattoni.

                         VOGLIO COMPRARE MATTONI

 

Voglio comprare mattoni

resistenti il tempo che s’incolla

sulla strada di mille e più anni

Voglio cementarli uno sull’altro

perché al sole ci sia freno

e  scivolo siano per la pioggia

Voglio comprare mattoni

per costruire dimora che non sia fango

riparo d’un letto che resti asciutto

Voglio comprarne tanti

sottrarli a quei lunghi e alti muri

frontiere pensate per chiudere i cieli

Voglio comprare mattoni

erigere case con porte e finestre

dove guardare sciogliersi le paure

mentre stormi d’uccelli  in volo

ricordano la bella leggerezza

di un’umanità in pace.


Id: 39331 Data: 11/09/2016 16:50:01

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Farfalla

 

 

 

 

Per l’8 Marzo…contro il femminicidio, il mio modo di essere donna…

 

FARFALLA

 

Il sorgere del sole mi accende la luce

La luce anche quando piove

Per me che devo aprire le ali.

Non è la pioggia che frena però il mio volo

Né il freddo m’inamida in una posa

Non è la calura che secca il corpo e i sensi

Né il vento mi fa piegare.

Si chiudono le ali

Se tu strappandole schiacciandole colpendole

Mi spegni il cuore prima ancora che giunga sera.

Quel cuore che si aspetta

L’orgoglio tuo di uomo per me che sono donna.

Quel cuore che si vorrebbe gaio

Nell’accogliere il tuo saluto sempre

“Un bacio…un bacio sulla nuca

Leggero…leggero come te che sei farfalla”.

Fende l’aria questo tuo saluto

Mira dritto senza far morire

E le ali mi battono la magia dell’esistenza

Fin quando sarà sera.

È scritto nel mio bozzolo

Non puoi spegnermi il cuore.

 


Id: 36725 Data: 07/03/2016 21:00:38

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Amore d’inverno

                                   Amore d'inverno

 

Lui sapeva quanto lei amasse il mare

E un giorno di freddo con fiocchi immaginati

Fu al mare che andarono a giocare

L’aria secca sibilava

Avvolgeva scogli eretti a guardiani

E l’onda accompagnava spingendole le spalle

Decisa mulinava sui ceppi bagnati

Tutto fumo senza fiamma  

Raccolti nell’idea di un falò

Quante furono le risa 

Vere come il freddo dell’inverno

O il fragore di risacca 

O i tuoni rumorosi brindisi nel cielo

Lui aveva con sé un plaid 

In mano un cesto colmo da rimanere aperto.

E mentre lei guardava il mare

Lui lo posò e senza doverlo aprire 

Furono baci furono abbracci

Poche parole tutte dentro agli occhi

Leggero si fece il cesto

Adagiati sul fondo ancora un bacio

Un ultimo abbraccio

“Tienilo tu…” le disse lui.

“Aprilo quando lontana dal mare…” le disse lui.

Perché lui sapeva quanto lei volesse amore.

                                                                                   Grazia D’Altilia


Id: 36312 Data: 12/02/2016 16:02:25