I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Chimica d’angelo
Starsi accanto è chimica d'angelo è raggio obliquo sopra la tovaglia in un silenzio denso di parole piccoli gesti che pulsano d'azzurro. È una rondine di troppe primavere che gira intorno nel suo stanco volo, ma dove finirà poi tutto il bene? Globo di luce tra le stanze vuote sciamerà, invisibile agli intrusi che non sapranno mai di questo tempo dei nostri giorni inchiodati alle pareti.
Id: 67521 Data: 05/01/2023 18:22:28
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Cella d’ape
Passi serotini, è cella d'ape la casa, al girare di una chiave nella porta, caro rumore atteso ogni luce nelle stanze si fa miele.
Id: 67501 Data: 03/01/2023 00:06:33
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Aurora
Sono uscita dai bastioni dell'aurora avvolta nel tuo velo di dolore, madre c'è stato solo il tempo per un grido e già mi arrendo al dio dell'occidente. Con al dito il tuo anello d'agonìa ora spingo in un tempo sconosciuto fiori bianchi, palpiti di nido altra vita che esplode tra le mani.
Id: 65582 Data: 15/04/2022 01:12:27
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Vento
Vento cavalchi le onde e l'argento dei pesci. Hai danzato la gironda sul Golfo del Leone. Ora sospiri e sconquassi le mie stanze.
Id: 64268 Data: 08/10/2021 17:43:28
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Passato
Stanare ricordi, bruciare volti sbagliati e soavi, saltare a piè pari un tronco abbattuto sul sentiero del bosco, il passato. Racimolare quel che resta dell'anno, farne bagaglio, sfidare la sera nelle sue luci soffuse e finali. Alfine vinti un saluto agli astanti, stelle morenti e conti in sospeso.
Id: 63275 Data: 25/05/2021 14:27:51
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Marzo
Marzo, i sogni vanno a Est; come anime baltiche sciamano alle foreste, dove l'aria è azzurra e un sole alto nasce tra le foglie. Primavere dagli occhi di cerva umidi e lustri, congedano ombre dell'inverno che ha fiaccato i cuori. Ora la notte è un cuscino di piume.
Id: 62424 Data: 05/03/2021 13:35:19
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Inciampo
Anche oggi ho inciampato nel mondo dalle luci del mattino all'ombra della sera che si addensa ai fianchi. Ora si tende l'arco della luna casta e fredda come i vecchi e i santi, mentre i fiori s'aprono fremendo nei campi della notte come spose.
Id: 60551 Data: 11/10/2020 19:39:16
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Vino del tramonto
Si sgranano i giorni del calore in un palazzo di colonne erose dal tempo, si fanno muti i canti. Agonizzano rose nei bicchieri mentre svuoto il vino del tramonto; è dagli angoli che scintilla vita.
Id: 59274 Data: 30/06/2020 22:14:23
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Deserto
Mi hai portato il cielo tra le mani un cielo liquido per la mia sete infinita, per le mie labbra riarse di sabbia. Sono implacabili i deserti attraversati.
Id: 55960 Data: 01/01/2020 21:12:11
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Notte
La notte è placida, come una donna affacciata su un giardino di rose. Sorride l'angelo nella casa del sonno.
Id: 55800 Data: 17/12/2019 22:14:24
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Cielo di neve
Così lo immagino il nostro andare un giorno con gli occhi giovani in salvo dal tempo, sotto un cielo sconosciuto di neve; in un'attesa tenera di festa, di nuovo interi come frutti d'inverno, le guance accese di speranza e passione. Lasceremo questo tempo che ci stanca, con un balzo morbido di gatto svaniremo alla luce dell' alba; dietro di noi solamente un racconto.
Id: 55751 Data: 13/12/2019 15:10:58
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Ritorni
I paesi hanno un cuore nascosto che batte lento sotto i coppi dei tetti, tra gli archi antichi di una piccola piazza. Il tempo qui si è fatto ragnatela nelle case che aspettano i ritorni, sui visi di anno in anno trasformati. Nei giardini, ormai folti di abbandono, è un universo verde di vita che attraversa impavido gli inverni. Nuovi bambini giocano nei parchi, alcuni sono giunti da lontano, è azzurro fiato per i vecchi sulle porte.
Id: 54335 Data: 03/08/2019 15:01:22
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Pazienza
Avessimo la pazienza di un campo che sa il tempo del sole e della neve, dell'aratro che solca la terra e la santa benedizione del seme; quieti adeguarci alle fasi della luna, al suo governo di parti e maree, di vino nuovo e salsa per l'inverno; senza la fretta di strappare stagioni non più nostre o che ancora non sono.
Id: 54238 Data: 23/07/2019 01:01:26
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[A Camille Monet]
È più di un secolo che passeggi tra i papaveri, dolce Camille anzitempo svanita. Il pennello ti ha fissata sulla tela con il tuo Jean, in un eterno cammino. L'occhio, attratto dall' ombrellino azzurro, non vede il tuo doppio sul declivio, forse opzione di un altro destino: tu che invecchi in un "Campo di papaveri"
Id: 53577 Data: 26/05/2019 19:16:34
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Nastri di seta
Stagioni sfilano come nastri di seta, al ritmo creolo di una vecchia beguine davanti a un mare increspato di perle che si arruffa e danza una rumba di vento. Emozioni d'estate riaffiorano tra vapori marini e odor di salsedine e si scivola dal pendìo dolce di giugno nell'estate bambina con labbra di zucchero.
Id: 53565 Data: 25/05/2019 14:46:28
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Voli
Questi versi sono prove di volo un azzardo su giardini d'estate, piccole ali nel vento del sud tra l'aroma di limoni e rosmarino. Quel che conta è arrivare fino al mare, Mediterraneo ingioiellato di sole come madonne nelle processioni.
Id: 53559 Data: 24/05/2019 23:11:21
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Lupi
Si avvicinano i lupi della sera Una luna innocente ammansisce i miei battiti.
Id: 53527 Data: 22/05/2019 21:05:52
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Francia
È un aprile dal bagaglio leggero che fa viaggiare oltre confine, tra il rosso delle rocce vulcaniche e l'azzurro ancora intatto del mare. Mentone, Nizza, la Grasse delle rose con il suo ventre segreto di casbah; più a nord la campagna di Van Gogh, città d'arazzi e castelli di dame. E poi le cattedrali di Francia immense e oscure come foreste di pietra con lame di sole a forzare le vetrate, dove un dio troppo nell'alto dei cieli annichilisce chi entra a cercar pace.
Id: 53525 Data: 22/05/2019 18:40:28
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Fiore
Da un buio di pianto, fiore, sei uscito ostinato alla luce. Rugiada di perle la tua alba.
Id: 53508 Data: 21/05/2019 14:06:41
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Pensando a Giorgio Caproni
Questa città d'ardesia, levantina, stretta in un laccio d'acqua e di appennini, si allunga affamata d'aria verso il cielo. I vicoli, vene di un corpo antico, sono dedalo medievale che inghiotte gente smarrita chissà quando e dove, uomini seri in principe di galles signore altere profumate di hermes. Chiese a righe con nomi di martiri è da secoli che guardano il mare un mare che non porta più alle Americhe per speranze o viaggi di piacere; laggiù il porto è un termitaio d'uomini. E sarà a Genova, con l'ascensore del Poeta, che rivedrò i visi da troppo tempo perduti.
Id: 53503 Data: 20/05/2019 22:50:01
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