I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Voli Verticali
VOLI VERTICALI Voli verticali di stelle mongolfiera verso nuvole turchine repentine come vapori d'argento Al suolo, una grata di sterpaglie da qui, fin sotto la collina solcata da viuzze dai bordi incerti rare, ma profonde come segni di frustate sul dorso del ribelle Disordine di orti torrioni merlati tetti sottili campanili muti e una mezza slavata luna sul pugno di case lassù in alto che chiamano paese Voli immaginati colpi a salve verso l'infinito sono i miei pensieri spenti diluiti nella falsa luce del tramonto balbettio confuso inascoltato.
Gianni Occhiochiuso 2016
Id: 39025 Data: 17/08/2016 10:03:41
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Lilleso sogno
L'illeso sogno Come un gelso perso In volo dall'usignolo Riaffiora dalla pozza melmosa Tra bolle giallastre e legnetti come rostri L'acerbo miraggio di isole lontane Appena oltre il confine del rione Da conquistare con frecce di cartone Poi scendeva sera E nell'ultimo sorso di primavera Sgelava la rabbia della vittoria illusa Percorrendo i saputi passi verso casa. E adesso ancora Fievolissimi sussulti Lambiscono le sponde dell'ultima ora Ma sono risacche, inconsistenti urti. GO (2015)
Id: 35364 Data: 13/12/2015 13:38:31
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La fatica del verso
La fatica del verso è un'onda che frange e sparge pulviscolo marino folate salmastre e sparse.
Talora un raggio solare la trafigge da parte a parte generando iridescenze.
Spesso implode in risacca e rirompe al largo mescolandosi tra le code spumose dei barconi.
Tuttavia sempre si placa s'acquieta e lascia udire il secco schiocco del remo menato dal maldestro vogatore che, invano tenta di salpare.
GO (2013)©
Id: 27451 Data: 15/09/2014 22:28:30
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Questa follia di topinambur
Questa follia di topinambur incrocia scrosci di sole tra nembi grigio perla e squarci d'azzurro.
Macchie sull'orlo di sentieri nati in campagna e morti nelle periferie.
Sono nuvole trattenute al suolo ancorate tra erbacce e ferraglie sparse le foschie gelide di Gennaio.
Eccoli i gialli, improbabili, temerari.
Si stempera appena, con loro nel lampo dei colori l'accrocco del dolore che mi serra il cuore.
L'innaturale urlo silente ch'io solo, dolente ripeto ad ogni istante: - ancora un fotogramma Hiroshima, Mon Amour.
(GO2014) ©
Id: 27450 Data: 15/09/2014 22:22:01
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