I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Per questo e nulla più ...
per questo- e nulla più- è necessario vivere nella dolenza dei corpi martoriati dalla dittatura del gusto, dal sapore estetico di una breve ridondanza nel dinamismo dell’attimo occorre procurare velocità per inzuppare l’amaro ricordo - è greve, più che amaro- di un’esistenza vissuta da lontano con gli occhi stralunati, spalancati, nell’attesa di un gesto esagerato che tacesse le remore del tempo a me la vita è aliena nelle sue forme più generose perché l’angolo di conformazione è impostato a novanta gradi (g.c)
Id: 56933 Data: 21/02/2020 12:34:31
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A Giulio Regeni
to Giulio R. Madre attende, risposta tace: pace non trova dignità di padre. Fiumicello in piena, Cairo d’Egitto, Caino rinnova antico tranello e sei libero, e uomo ancora, -ché schiavo, invece, va in fondo- Tu scrivi, vivi e attardi l’ora: sorriso brilli su tutto il mondo ed è Trieste l’Italia, (Trieste e una donna) Trieste è una Pasqua « o Gens Iulia, onora il vero: reggi orgoglio e nero arnese. Memoria giova in Farnese»
Id: 56607 Data: 06/02/2020 20:54:55
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Alla luna
Alla LUNA 🌜 Luna, di grazia plena, e nascosta orson, dolce imbarazzo, alterna, fungi, fingi e fai di speme tramite, saluto rendo a fine sera (per caso Nizza, e fato amor schiuse e inchiuse fortuna, il tornar bisogno, come partir necessitade) E il cuor è sì fatto bandolo: o sasso o carne è ipoteca e scandalo
Id: 56606 Data: 06/02/2020 20:54:01
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Fuori nuvola di cotone e bacio...
fuori nuvola di cotone e bacio di un sole che tentacoli fa ogni mio abbraccio (e di nuovo piove) è Catania puttana a morsi, traditrice e complice, suo mare sputo in inverno che si ghiaccia, suo vulcano porta senza mandata (sei fiore sfuggito al mio deserto) - e passerò inverni a disegnar canzoni
Id: 56605 Data: 06/02/2020 20:52:41
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Quaranta, e la bilancia il doppio...
quaranta, e la bilancia il doppio, ladroni sott'olio e adolescenza in poppa, Shahrazād si salva, il mio cuor si imbratta (e nei bilanci la ragioneria è inganno, il cuore un dardo, abbatterò muro attorno, ricominciare è vanto) - ad East Side ebbi singulto in cuore, spegnersi di candeline: amor che funge e finge, progenie indanna e sangue punge
Id: 56604 Data: 06/02/2020 20:50:44
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Narciso
Narciso mi ucciderai nel sonno, in un momento di delicatezza, nel frastuono di un ricordo accantonato, alla ricerca di un gancio nel passato verrai a strascico, col faggio in mano, un occhio stralunato, il biancospino dei capelli, il girovita a caffettiera mi ucciderai amandomi di nuovo, in un abbraccio che recupera il silenzio, io Romeo e tu Giulietta
Id: 56603 Data: 06/02/2020 20:49:37
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Ciascuno a suo modo ...
"ciascuno a suo modo, e ogni parola vocabolario, e un suon non fa musica e non armonia che credevamo eterna: trentatrè, anni di Cristo Signor e l'autostrada, poi, una sola accelerazione, e son passati dieci, e fu umiliazione, disonore: tu voluta disattenzione e non basta google traduttore, in questo amore a intermittenza il cuore è grande traditore e dolor ci disperse, tu nell'incanto, sterile fior, io in canizie, altra trasfigurazion; e a ciascuno il suo"
Id: 56602 Data: 06/02/2020 20:48:16
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A Pier Paolo Pasolini
to PPP " materno grembo, lego al vento e lirica libera orgasmo - chè divenni uomo più che creatura, profeta più che scrittore, manicheo per vocazione, eretico per professione e fui uomo, battezzato in Tevere -Roma, babele a cielo, lacera e sconosciuta- e lì abbracciai fede e sublimai canto: <Non credo in un Dio padre onnipotente bensì nell'uomo -portio suae craturare- nelle contraddizioni e istinti che l'adstrato piccolo borghese move a soffocare, e la sua chiesa che usignol non fa cantare>> e fui uomo, ancella di sottoproletariato, schiavo complice amante di una purezza del tutto animale e fui puro e virile, vergine e meretrice, e addossai colpe redentrici, e fui eletto al barbaro consesso, liet-motiv di scandal eccesso: << Costui ingiunge al vero e recide il falso, e come un santo non teme il diavol; costui professa amor e non teme il sacco>> e fui uomo senza gancio, mosso a compassione del fatal inganno - chè democrazia è tarlo e per questo parlo ( E continuo a guardar dall'alto)
Id: 56601 Data: 06/02/2020 20:46:03
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In memoria
Prima notte illune e incolore
- il chiasso del tuo sorriso non fa più dolce primavera- e si fa tutto di grigio il cuore. (Il viso bagnato dalla pioggia e quel trucco, rivolo di sangue) Anche se cadesse neve, nero resterebbe il fango della follia. Quand'anche soffiasse forte, morte suonerebbe il vento: silenzi che diventano lacrime affogano anche la prossima estate. E tu, giovane donna, consacrata al gusto vero di democrazia brindi all'ingiusto martirio, - il calice, fino alla feccia, ebbro di autentico perdono.
Id: 13312 Data: 06/03/2012 00:36:24
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Questa gioventù....
Questa gioventù, becera e bigotta, straniera, a me ostile, alcune volte spontanea, altre affettata, refrattaria, appassionata di volgarità, artefatta, a tutte le ore indomenicata, dalla faccia ricamata ed efebica.
Questa gioventù vicina ma distante, diversamente da me pulita, profondamente ligia a se stessa, alla sua istintività che la fa selvaggia e corruttrice, cacciatrice, extraterrestre e non più urbana, ignorante.
Questa gioventù malata, informatizzata e ignava, è a me negata, sfuggevole come cirro nel vento, come il secondo nel tempo.
Questa gioventù santa ma colpevole perchè corruttrice, meretrice, quest'oggi è a me fine.
Id: 13039 Data: 25/02/2012 00:44:42
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Questa gioventù...
Questa gioventù, becera e bigotta, straniera, a me ostile, alcune volte spontanea, altre affettata, refrattaria, appassionata di volgarità, artefatta, a tutte le ore indomenicata, dalla faccia ricamata ed efebica.
Questa gioventù vicina ma distante, diversamente da me pulita, profondamente ligia a se stessa, alla sua istintività che la fa selvaggia e corruttrice, cacciatrice, borghese e non più proletaria, ignorante.
Questa gioventù malata, informatizzata e ignava, è a me negata, sfuggevole come cirro nel vento, come il secondo nel tempo.
Questa gioventù santa ma colpevole perchè corruttrice, meretrice, quest'oggi è a me fine.
Id: 12909 Data: 19/02/2012 22:41:21
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Idiosincrasia
Accarezzo il rasoio dell’ira con l’astuzia di un matto. Tu godi nel vedermi avviluppato nella risacca della gelosia. Nulla rimane degli spruzzi di calce che abbelliscono il tuo sepolcro imbiancato, sordo muscolo in cui pompi fiele.
Alla mia morte perpetua l’assenza coi fiori e con un orologio a pendolo che ti ricordi l’idiosincrasia dei due cuori. Ciononostante continuo a singhiozzare il tuo nome e ad alimentare la brace con le mie lacrime.
Id: 2762 Data: 03/10/2009 00:25:20
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Amori intransitivi
Ho bisogno di legare il mio nome al tuo, distillare questo amore intransitivo alla voluttà delle tue forme.
È da lì che parte la conquista ed è lì che claudicante cerca conforto il cuore. Potessi scioglierti fisserei ogni goccia del sudore
sulla mia pelle che freme: è l’attesa del sentimento postdatato a consumarmi. Lo sai:
non è il momento opportuno per affidarsi alle banche.
Id: 2279 Data: 06/06/2009 11:50:38
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Per di più è sbagliato
Per di più è sbagliato scindere il tempo dall’oggetto: si brinda con zucchero filato mentre le macerie invocano giustizia. A ricomporre
quel puzzle si finisce col coltello in mano e non è follia il tentativo di nobilitare il resto. Non io ho voluto cercare l’antidoto alla noia;
la prescrizione del medico parlava chiaro: abbisognavo di endecasillabi sciolti per rientrare nella tua vita che alterna pertugi e ballatoi.
Si sa: il mestiere del vivere non è adatto ai gommisti. Eppure la bocca tradiva un emozione e del no restava poca cosa.
A chi sa vedere nel nulla il tutto i fazzoletti serviranno ad asciugare il fango delle ferite non cicatrizzate.
Id: 2134 Data: 09/05/2009 19:32:51
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Delitto preterintenzionale
Un tempo non sarei mai sceso. Mi sarei sentito complice di un delitto contro la coscienza. Oggi, invece, procedo tra serpi mentre cicale rompono l’aria con garrule note.
(Dio ci punisce con le nostre stesse virtù), anestetiche emozioni non so decifrare.
Se mai le tue labbra mi sorrideranno sarà perché hai imparato a fare la scriminatura alle mie ferite.
Tra saline ricerco frammenti di vita in quest’inverno che non fiorisce estati lontane. Non dà tregua il vivere.
Continuiamo a morire a rate senza la saggezza della vecchiaia.
Id: 1576 Data: 01/02/2009 15:40:38
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L’ammorbidente
Pertanto rimane la scorza del melone a testimonianza di un'estate consumata soprattutto in spiaggia a cuocersi al sole.
E ripercorro i ciottoli di Trezza e li conto ad uno ad uno come a costruir castelli.
Di sciara i pensieri, distillati come gli alberi d’autunno.
Tu che mi rincorrevi invitandomi a rimaner a galla.
Proprio me che il morto riesce meglio sulla riva.
La mia vita è stanca di centrifughe ed attende solo l’ammorbidente.
Id: 1467 Data: 06/01/2009 12:25:34
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Italia mia
E ti calza a pennello il diadema
alpino a renderti bella Gioconda,
superba Roma imperiale. Bagnata,
mai sazia di pasta, a Pisa
pendente ma mai spezzata, corrotta
nella sua politica, ora laica
domenica nella sua fede calcistica.
Al bivio campano crocifissa,
derelitta negli sbarchi sull’isola,
prendi a calci quella Trinacria
che, con slancio pressoché solenne,
si sforza a diventare Italia.
Id: 1135 Data: 26/10/2008 10:37:29
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Parodia de La pioggia nel pineto
Piove sul favo stillante la rugiada mattutina, la trasparente luce che infonde iride alla tetra muscolatura di ogni piccolo pollone. Piove di nuovo sul lastrico. Muove linfa nei capillari irti degli sterpi e su questi secchi pieni del nostro madido sudore, o Ermione.
Piove su questa altura e su queste mura che non proteggono dal solleone e dalla umidità. Piove sui giovani di vecchie speranze, impiegati ad ingrassare i tarli dell’offerta. Piove la grigia cenere sul fuoco spento della notte e sulla gravida terra e muove le uniche foglie sopravvissute al rogo del giorno. Piove un respiro che di notte si fa pianto amaro, singulto atroce e fiati sprecati. Piove sui ricordi muscolosi del campione.
Avanzando, i fotogrammi si fan sempre più nitidi perché coperti di un grigio silenzio, che profuma di muffa e carbone.
Come di te, ho bisogno di scompaginare la realtà di questi fogli bianchi che adombrano il mio scrittoio. Inizia il calvario delle mie crocifisse verità dove finiscono le tue bugie di cuoio.
Id: 875 Data: 31/08/2008 18:08:01
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Fette di pane
Io ti amo eppure soffro in silenzio facendo il paggetto al tuo matrimonio.
Di tulipani e di gigli è arricchita la chiesa ma nessuno profuma di me. Nessuno traduce in colore il dolore di un uomo che vede il tramonto. Di un uomo che non è Giosuè.
Le mie fette di pane non ungi di marmellata e ti accontenti di briciole.
Neanche il cane lecca le mie ferite.
Id: 847 Data: 27/08/2008 19:11:37
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Supplica
Erigi un campo di grano che dia germogli in questa primavera senza rondini.
Il profumo santo della vita acceca e ferisce, dissipa ed esalta la ruggine del mio cuore,
ferito da spine di rovi e da corvi che beccano il putrido grasso che rischia di evaporare.
Non mettere le calze agli aironi ora che hanno scoperto il fango del tuo silenzio.
Id: 737 Data: 17/07/2008 16:11:38
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