I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Cosa manca?
[cosa sta accadendo, fra di noi, adesso? Dov'è finita la spensieratezza, la gioia, l'entusiasmo per ciò che siamo? Chi siamo e cosa stiamo diventando? c'è un cambiamento ed ho paura del vuoto] : Il vuoto traballante e sospeso annebbiato da quel vecchio sorriso Poco colore in queste ore ferme vuote ferme in gola E Battono forte, veloci quando il silenzio cala Adesso brucia e stringe e grida l'anima si contorce e ha fame, sete, fame Vuole, duole, si allontana e prende a pugni le emozioni irruenti senza permesso in fremito in lamento Basta basta basta appassisce! si sta spegnendo! e cosa fai, Tu, tu, lí ...? Lui è materia non percezione È pensiero non impeto È sasso roccia terra Lei è l'onda, la vertigine la corrente Lui fermo, immutato ed adattato lei è altitudine e poi diventa abisso Stride il contrasto fa fatica il cambiamento manca il concime Serve l'intenzione alla cura alla morbidezza alla serenità chi può vivere senza serenità?
Id: 51065 Data: 28/10/2018 14:35:19
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Conosci Te Stesso
Prova a scegliere e, se sei fermo, prova a muoverti. Che senso ha mettere sotto al tappeto questa natura , la tua natura! facendo finta e poi, creando illusioni , e ancora lasciando che la realtà (l'altra realtà) in fine, diventi sempre più Fioca Spenta Lontana Ed è per questo allora, che cerchi adrenalina? Che dai il ritmo Che oscilli ad alta frequenza Che corri verso l'evasione Che inizi Il gioco La seduzione e a volte ,soccombi all'infatuazione? Questa è la domanda: Da cosa scappi? e ancora un'altra: Cosa vuoi? Sembra un incessante ripetersi ormai dello stesso impulso quasi fosse un istinto questo impulso e ti guida ti prende ti possiede e ti rende matta perché poi ti uccide Non senti dolore infondo ma solo delusione e dissidio Tra ciò che sei e Ciò che mostri Tra ciò che dici e quello che fai È possibile essere tanti se diversi da se stessi? È possibile guardarsi e non conoscersi? O riconoscersi? In questa fiera della vanità che è la vita In questo atomo opaco della terra siamo liberi di scegliere e liberi di sbagliare ma spesso limitati e ciechi nel vederci spogli di membra con la nostra natura , quella nascosta , emersa a galla.
Id: 47324 Data: 18/02/2018 01:01:04
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Il mio posto
Occhi sulla pelle biancaun po stanca forse, avvolta in uno spazio color panna e verde acqua e fermo fà la trama dei sorrisi che mentre guardi, rifletti, tu non comprendi il vero e la paura e osservi questo grande traffico che porto dentro, in tilt, di urla, felicità incompresa e di emozioni e parti in quarta come il fuoco che la sera scoppia in cielo, subitaneo, non ha limiti se non se stesso e la sua forza e la sua luce. Come può esser questo un freno? Quando sei sull'orlo, troppa forza lo spezza e troppa luce riflessa lo brucia.
Id: 29723 Data: 08/01/2015 14:29:28
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Il rifugio del cuore
Questa è la pace: i cipressi alti e solidi, il giallo di quei fiori di cui mai ricordo il nome; e poi quelli celesti, quelli appiccicosi, che da bambina, nei miei giocosi scherzi, erano raccolti. Quell'otto strano, blu, che tante ne ha viste, ne ha sentite, tanti corpi ha cullato nella gioia e nel provarsi leggeri. L'angolo del vento, che adesso mi accoglie con la fatica che qui porto. Quel forno mai più acceso, lasciato alla natura, alle radici che lì han messo casa. E poi ancora, ancora le bouganville, e la pronuncia... e poi questo grande quadrato bianco: grande come l'amore che dentro vi è passato, che dentro è vi impregnato nei muri, nei letti nei libri antichi, negli armadi con nuovi accessori e nuovi vestiti, nel guardarsi in uno specchio, nelle ringhiere rosse. Tutto sembra uguale, con la gazza ladra che sta pronta a rubar qualcosa, "tutto ciò che vuoi, prendi!" ma lascia a noi una cosa: il tempo. Il tempo che rimane, Il tempo di stamane Il tempo del futuro e di poter ancor godere di ció che solo le persone care possono provare.
Id: 26421 Data: 07/07/2014 18:55:39
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Cosa sei
Che maschera indossi,
quando la notte giunge, e ti perdi fra i pensieri? nessuna. Perché di notte il volto è oscurato e allora chi avrebbe mai questo bisogno di coprirsi, quando nascondersi non serve. È notte: è notte fredda o afosa e stellata è notte con la finestra aperta o la stufa vicino; la notte di un bambino che si accuccia e si rigira fra il suo essere ed il suo apparire. Ma domani il dilemma giá sarà risolto: c'è chi vivrà come fosse notte e chi invece come fosse giorno.
Id: 26242 Data: 22/06/2014 12:16:41
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La domanda, dovè?
È lì, stagliata, da chi per primo l'ha cercata. Strano che sia sola ed ancora senza voce! Sta ferma : quasi l'attesa non pesi e poi non sbiadisca quel suo significato. Ma tolta l'espressione, cosa resta o cosa c'è mai stato? Forse, l'uomo, dovrebbe tornare un po' bambino: con quella domanda a cui risposta, non si può che trovare. Poveri adulti: hanno smesso! hanno smesso di farlo! Non si domanda più e chissà perché: forse, quando si cresce, la dolce metà del loro quesito ....non c'è.
Id: 25876 Data: 29/05/2014 00:01:41
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Stato comatoso.
Tu non sai, e nel mentre non puoi. E quando, o se sai, il fare tuo non serve. Bianco, fermo, occhi che guardano senza vedere. Mani gonfie, vissute, corpo inconscio e non più tuo.
Id: 25593 Data: 08/05/2014 23:57:34
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La recherche
Giudicar si può non altro che il tuo nome, e forse invano. perché di altrui verità mai sapremo, se non il pensier , che il pensar va costruendo. Tratti di rosso si fan gli occhi assetati e di cercar mai si smette, finché stanchi e chiusi. Vita che in tortura trasformarsi se mai vero giunge. Ma qual realtà? se non menzogna, per esser felici. Spento, cammini, e poi scompari tra la nebbia dei tuoi dubbi che labirinto senza uscita ecco diventare.
Id: 25367 Data: 21/04/2014 01:36:25
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Uno, nessuno, centomila. Forse me
Chi sei tu che stai
in ogni mio pensiero
e di ogni mia parola
sei cosciente,
di ogni respiro
o mossa o sospiro
sei padrone e non
stupisce tal potere
che tu hai.
Ma chi sei tu
che diverso da me
non sei,
o sei altro? che io
non comprendo;
o sei nulla?che io
non afferro.
Mi comandi e mi muovi
come fossi il tuo
burattino or tratto da fili
trasparenti, e a vederli,
non riescon tutti.
Osservo, ascolto, sento
qualcosa che infondo
osservano e ascoltano
gli altri e di cui ben poco
mi accorgo.
Chi sei tu che dici
di essere me?
guardarsi,
riflesso sul vetro invaso dal sole.
Ecco chi sei,
sei me,
forse me.
Id: 24872 Data: 19/03/2014 01:36:55
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Senza nome...
Rinneghi il coraggio,
che dilaga nel gelo.
Spande i suoi dubbi
nel sempiterno
vuoto
e dissolvono imprecisi;
come sfuocati obiettivi.
Già
soffochi il sole
nel mentre del suo dì
che preferisci ombra
solita dar rifugio.
Quale del mondo
è parte più certa?
Se non casa.
Se non consuetudine.
Se non concretezza.
Ma poi volubile,
senza ragion di fatto,
diventa il tempo.
Ed incostanti
i tuoi perché,
e mutevoli
i tuoi giorni.
Abissale è la distanza
tra una parola
ed il suo verbo.
Così, mentre debelli
il trascorso
già taci
il venturo.
Id: 24722 Data: 09/03/2014 15:24:55
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Gli Invisibili.
Che poi nulla è
uno stanco sorriso,
se scrutar negli occhi
non sei riuscito.
Una storia,no,mille
ne leggi
e nelle mani e nella voce
e nel fagotto lì dove
un'esile anima,
a nessuno, nuoce.
Li vedi insieme,
tutti stipati:
da Dio,
dai cuori
persino da loro stessi
dimenticati.
Che nome hanno?
Nei loro angoli,
quelli segreti,
non sovente il sole
li raggiunge,
perché erranti o fermi,
son d'ombre creati.
L'uomo mai abbandona
il timor
di ciò
che agli occhi suoi
sfugge.
Id: 24497 Data: 23/02/2014 11:28:57
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Uguale.
Di perdere cose che
forse di aria,
forse di mente
son fatte.
tale è paura
tale è la sera
tale è quel vuoto
che rimbomba di vita.
Perdere: non sempre
si dice il suo male
quando di pene,
quando conviene,
sentirsi più vuoti.
E lasciarsi al punto di fine,
e lasciarsi a rette arcuate,
e lasciarsi acuire
sfinire
dallo stesso timore.
Che uguale si fa,
prima di agire.
Infine, sempre qualcosa
sfilaccia.
Sempre qualcosa
si tira.
Sempre qualcosa
scompare.
Questa è la sera
Questa è paura
Questo è quel vuoto
che urla di vita.
Id: 24385 Data: 15/02/2014 01:45:16
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