I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
*
inabissamento
Inabissamento Torbide profondità - confuse le distanze. Il sommergibile del cuore vive dell’aria stagna e di avvizzite scorte. Pericolo e salvezza sembrano combaciare. Anima ipertrofica cerca consolazione - occulta medicina nella superbia di negarsi ad un chiassoso sole.
Id: 65016 Data: 20/01/2022 18:35:17
*
notturno in lockdown
Notturno in lockdown. Sonno di quarantena agognato rifugio silenzioso ed ampio segreti appuntamenti vita vivida e sognata libertà da contagio virulento. Relegato ogni fantasma nella luce, incontro trepidante il mio passato - ne lucido ogni perla trascurata e opaca, curo gli addii e li redimo dal rimpianto, amo di un rinnovato amore ogni perduto amante. Nel mio sonno allestisco un personale viaggio verso un domani senza obblighi né angosce, vi traghetto le emozioni dei ricordi più preziosi, e poi rinfresco l’intimo guardaroba e il desiderio vestendo seducenti pizzi ed una chance. Notte di quarantena! Oh abbondanza di cielo dentro gli occhi chiusi! Oh vita altra che mi porti via! Non più braccata da divieti o malattia libera di perdermi o di salvarmi senza più spavento dentro un mistero senza antidoti o vaccini dentro un dolore che so governare dentro la guarigione da un destino alieno.
Id: 58515 Data: 11/05/2020 11:05:01
*
Dark Romance
Abbiamo avuto superflue divergenze - ci siam baciati con verosimile trasporto solo per pochi istanti rimasti nella luce di uno sguardo - spiriti spiritati mute esistenze impastoiate. Urti di rabbia orgasmi di sconforto - abbiamo avuto breve sollievo nel tremore rapace e appassionato di carni nude esauste e trascurate. Restano intatti sogni alla deriva da espiare.
Id: 53434 Data: 15/05/2019 15:54:26
*
isolamento
Raccolgo nell'innocente conchiglia scossa sabbia che si farà perla. Attendo celata fra ricami di corallo la sua rotondità di luce per dare un riverbero di vita alla chiusura.
Id: 41765 Data: 01/03/2017 16:17:05
*
Gli occhi
Gli occhi. La sporca ruggine della mestizia mangia i contorni del desiderio - turbato l'avido guardare si ritrae - iridi straniate da disperazione acerba galleggiano sulla felicità di pochi istanti …..
Fuliggine di memoria confonde gesto e parola, l'intenzione: oh quanto profuma la fioritura recente di domande nuove e di risposte reticenti, improvvide o sospese!.....
Lo sguardo dilaga sfuggente, poi s'inabissa: punture d'occhi sfumano in sorriso quando si perdono dentro un paesaggio di verità – prospettiva utopica di senso - corpi davvero nudi i nostri …..
Mistero di complicità intrecciate, occhi allagati di sogno, respiro veloce che zampilla e prega, la carne apprende un linguaggio devoto levigato dal silenzio e dalle apnee del cuore …..
Occhi assediati e rivoltosi, chiusi sul disincanto piovuto tra le ciglia, chiusi sui lampi di burrasche in arrivo, spenti nel buio che guarisce le lacune vischiose dell'amore … occhi infine traditi …..
Mobili pupille sempre asciutte, gonfie soltanto di segrete visioni - cieca navigazione su rotta incerta - palpebre velluto soffice di rimpianto, la geografia del firmamento tatuata sulla pelle …..
Occhi feriti da schegge di futuro …..
Id: 39759 Data: 11/10/2016 15:07:20
*
capitolazione
Capitolazione. Spettri voraci masticano i pensieri governando sulla mia solitudine. Gentaglia che bivacca occupa ora il teatro dismesso dal mio ego. Una rabbia sorda è rimasta e si aggira ostinata nei paraggi.
Id: 38437 Data: 28/06/2016 11:53:14
*
Suggerimento botanico
Suggerimento botanico. I fiori di campo alteri e ribelli non sognano le aiole di primavere fasulle ma seducono il vento, fiduciosi sgranchiscono fragili petali. Usati a calmare la rapida sete nel fragore d'intemperie maligne, respirano sconfitta, corteggiano le attese. Fanno l'amore con l'estate cedendo a notturni di lucciole e profumata pigrizia e non chiedono - e forse non sanno - di esistere. (Il fiordaliso geme il papavero barcolla la margherita sorride il dente di leone dilaga. Ma la viola forse non si farà trovare.)
Id: 37114 Data: 30/03/2016 19:18:21
*
assenza
Assenza. Ti guardo e vedo solo il simulacro di colui che amo ingombrante diviene la mia pena luttuosa come la veglia ad un defunto. Eppure amo, e mi espando senza toccare più nessuno - poco passato resta - ma il guardarti risuona nelle viscere e il cuore abbandonato gela. Ti guardo e non c'è più carne in te, solo distanza svuotata e sterile fermezza. Ti guardo ma solo me stessa vedo penosamente aggrappata a questo desiderio naufragato che sopravvive disarmato ormai senza cercar più approdi.
Id: 36062 Data: 28/01/2016 16:21:48
*
le parole e gli sputi
Le parole e gli sputi. Quando le parole smettono di colpire in pieno viso e di ferire con la vacuità del disagio triviale, del malumore ossessivo affamato di deboli prede distratte - parole corrotte dalle intenzioni impure, dai riverberi infuocati di livore, dal dolore deragliato su di un binario morto della coscienza - trattenendo il respiro afflitto le consolo curo le infezioni del degrado con la lucentezza utopica del senso le interrogo per recuperare lo splendore del miracolo che le ha originate le contemplo galleggiare sopra la superficie anonima della mia vita parole - barriere gloriose che si oppongono alla deriva delle mie giornate offuscate dalla pena, dalla confusione urlata - evocanti traguardi possibili di tenerezze e umana armonia condivisa. Guarisco assieme a loro talvolta dalla durezza degli intralci su cui inciampo sovente con dolorosa sorpresa.
Id: 35908 Data: 21/01/2016 15:25:30
*
morte di strega
Mi hanno spezzato l'ali. Non volerò più. Come falena sedotta dalla remota luce che corrompe talvolta i contorni dello sconfinato buio d'insetto, come falena spesso scottata dal calore della pericolosa vicinanza e dall'audace poesia del suo danzare, come falena che ormai tarpata non ha più motivo per attendere l'ipnosi della notte, io scalerò infine senza rimpianto sorretta dalle mie precarie zampe - scampate al martirio ma inadatte al volo - la rovinosa pira verso l'incendio dell'estrema luce.
Id: 35907 Data: 21/01/2016 15:22:45
*
impasse
IMPASSE. che la strada è sbarrata che la strada è sbagliata che non c'è la strada che non c'è niente da raddrizzare quando sei storta tu che le giornate rimbomberanno sempre della tua stessa agonia che nessuno verrà a salvarti che nessuno verrà mai a finirti che non smetti di aspettare qualcuno che aspetti te che non c'è un pasto caldo preparato che vivi col disgusto in bocca del nutrimento rancido che ti deformi per aderire che resti intrappolata nella deformità che cerchi sempre lo splendore dentro il mostro che hanno deciso che il mostro sei solamente tu e niente puoi più fare perché è così e basta sopravvivendo aggrappata alla logica che mattone su mattone edifica soltanto un' estetica tutta tua del fallimento.
Id: 35906 Data: 21/01/2016 15:19:11
*
autoritratto
AUTORITRATTO. E' un albero che abbraccia il sole confidandosi al vento. Invecchia cresciuto sapiente dentro la sassaiola del gelo. Le radici sono vergini monche. E' ciò che resta fermo e tuttavia apre e resiste con applausi di vita nel vibrare di giovani foglie. Respira vanità consapevole misurato in altezze da cui precipitare. La sua linfa è luce che cade.
Id: 35905 Data: 21/01/2016 15:17:11
|