I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
E’ mezzanotte.
Un albero si piega per il vento
Che l’inverno ci dona ogni notte.
Dalla mia finestra guardo fuori
E vedo una città spenta,
tranquilla,
quasi dormiente
cullata da quel vento freddo
che a me fa abbracciare il piumone.
Un pensiero mi pervade.
Chissà se fosse meglio
Avere sempre una città così.
Senza urla o rumori.
Rallentata nel suo scorrere
Solitamente così frenetico.
E’ mezzanotte ed uno.
Quel minuto è sembrato un’eternità.
Senza ritmi frenetici
Anche la vita durerebbe in eterno.
L’inchiostro fresco
di un nero tanto lucido
quasi fosse bagnato
da una lacrima che consapevole
scrive ugualmente quelle parole,
con cui si cerca di dar spiegazione
a chi non potrà mai comprendere
il perché di un gesto
che non fa male a nessuno
se non a se stessi.
Eccolo.
Lo sento arrivare.
Vuole portarmela via,
ma io non voglio separarmi da lei.
Lui è solo una bestia,
la tratterà male,
la chiuderà in una torre,
impedendole la fuga.
Combatterò!
Con le unghie
e con i denti,
non può portarmela via.
Le armi son affilate,
son pronto.
Anche se,
tutti saranno dalla sua,
nessuno sta dalla parte del drago…