I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Il pianto del castagno
Notte strana, piena di rumori, che mi percorrevano a tremori. Aprii gli occhi, avvolto in fiocchi. Presagi oscuri di neri futuri. A stento vedevo, lacrimando, sudando. Dov’era il mio mondo? Al posto dello smeraldo dei miei giorni vedevo clivi di morte adorni. Rosso ormai era il tappeto del mio bel castagneto e cumuli di corpi in sonno eterno tra le sue spire teneva l’inferno. Scossi le mie braccia, un tempo ambrate, ora adorne di perle denudate. Il mio fruscìo fu fremente, per risvegliare la mia gente! Un flebile lamento salì dai miei piedi: “Signore, la vita a lui concedi!” “Ho fame e sete!” sospirava e singhiozzava. “Signore!” pregai “Questo Tuo figlio è nel dolore: dammi per lui l’ultimo vigore!” Per questo figlio della Patria le mie rimaste fronde abbassai, della poca mia vita mi privai e le mie estreme lacrime gli donai.
Id: 46203 Data: 04/01/2018 17:18:59
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Aurora
L'aurora di rosa immerge le affusolate sue dita nel grembo del mare e solleva stillante di rugiadoso arcobaleno un pallido sole ancora addormentato nella lattiginosa culla del cielo. La notte è ormai diafana ombra che svela leggera ai miei occhi la brezza del mattino con baci di velluto. Mi desto al fresco tepore del tuo corpo e il cuore risveglia alla memoria il respiro della mia notte, quando la vita, sorriso di voce invade in ondate di luce il vortice di insondata felicità.
Id: 41204 Data: 24/01/2017 22:46:21
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Papā Mio
È giunto il momento di salutarci ma non di dirci addio. Addio è per ciò che si perde ma noi sfoglieremo sempre le pagine della memoria, ritroveremo in ogni frammento di vita l’amore che ci siamo insegnati e che in queste mie lacrime si scioglie come un frammento del tuo cuore, neve di tepore al freddo sole. Dolce, immenso cuore che mai si è negato al più piccolo desiderio, dolce cuore che si lasciava trafiggere dalle mie lacrime e sapeva piangere per esse. Dolce cuore, che mi hai nutrito d’amore, prendi ora il mio dolore e trasformalo nel fiore del tuo sorriso. Tu, Angelo di eternità, sorridimi radioso nel tuo profumo d’immenso, tienimi stretta e, come quando mi sorreggevi da bambina se vacillava il piede incerto, guidami per le vie del mondo, incerte senza te, e spalanca le tue braccia quando, commossi, ci ritroveremo ancora. Attendimi nel tuo cielo che non ha tramonto, nel tuo abbraccio che non conosce fine.
Id: 41203 Data: 24/01/2017 22:32:14
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