I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Lapoesia regina
Tu non c'entri nulla con le poesie che scrivo per te, sei stata assunta per gioco, roulette russa auto definirmi poeta quando neppure so dove si trovi la tua arnia. Tu non dici mai nulla e a volte penso che neppure mi leggi, o mi ascolti. I poeti invecchiando diventano noiosi e il tuo silenzio è il mio esilio dal mondo. L'uomo teme l'infinito che il poeta rimpiange e spesso è costretto a dire perché tu non dici, né sì, né no e se mi dici no non vale, non vale. Sono certo un giorno esploderai. Ma dove? Che almeno vorrrei saltare per aria con te, nell'infinito. da: LE MIE POESIE PER TE (2023 DEARCITY)
Id: 71385 Data: 28/06/2024 15:45:29
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Di una presenza gentile
Mi piace dormire la privazione immaginare devoti vuoti tra trespoli abbandonati. A volte per partorire un bacio ci vogliono anni di timidi pensieri occultati allo sguardo. Un viso conta meno della parola che ognuno pronuncia per proprio beneficio d'inventario. Abbiamo bisogno di noi stessi attraverso l'altrui conferma che ciò che siamo stati non siamo. (inedito 2023)
Id: 69446 Data: 09/11/2023 17:35:38
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Come sono morti i nostri baci
Questa barba mi rende più schivo allontana le donne che non sanno le osterie, o non trovano di meglio del cercare se stesse, tipo l'acqua nel mare. Ti guardi nello specchio chiuso, tutto ciò che dicevi, valeva la pena, è ora lontano, consumato dai giorni e da notti -dormite- male interpretate, come una gatta zuppa mostri il corpo a chi non abbisogna del tuo cuore, labbra e respiro divisi dalle solite parole. In questa quiete stanca riposa la mia barba ferrigna rido da solo di noi, piango da solo per te, e niente è più qui, neppure gli anni che abbiamo lasciato fluire come un sangue malato tra sagome di occhi a fissare labbra smemorate non più in grado di scorgere la vena. Come sono morti i nostri baci? Forse per finta, è apologia dell'insicurezza rimanere in attesa per non farsi male. Scontare la pena vivendo per sempre.
Id: 68090 Data: 17/04/2023 16:09:46
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Il cuore grande del mare
Oggi il mare ha portato a riva una cagnolina morta. L'ho percepita femmina dalla dolcezza dei suoi interi resti. Ho pensato molto sul da farsi. Ho chiesto aiuto alle mie lacrime mentre la accarezzavo, la mia poca mobilità è diventata un impaccio grande per queste cose, mi ha preso una disperazione angelica, tipica dell'incapace, sono andato a cercare dei bastoni. Avrei voluto costruire una barella, di più inutile solamente il mio pensiero. Ho camminato qualche metro sulla mite sabbia senza trovare nulla di valevole. Sconsolato, sono ritornato sui miei incerti passi, un'onda se l'era ripresa. Mi sono sentito sollevato, vederla tra le braccia del mare mi ha ricordato quando, bambino, mi lasciavo cullare in braccio a mia madre. Tutto ha una fine che non finisce se la morte sa essere dolce. da: LO SGUARDO DELUSO DEGLI SPECCHI dal I° dicembre in farmacia
Id: 67244 Data: 23/11/2022 16:52:29
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Eternitą
Da ormai un anno le mie serate in veranda si sono fatte diverse. Vige un reciproco silenzio tra me e la strada, la luna sostituita da ordinari lampioni i quali tolgono voce ai cani protetti dalle inutili recinzioni. Gli amici si sono trasformati in lontani parenti, li sento ogni tanto, sporadicamente li vedo e manca la forza di dire anche solo; non ce la faccio più a dire da quanto tempo stiamo riposando, o forse solamente dormendo ad occhi aperti, che vorremmo piangere insieme ma non ne siamo più capaci. Pensare all'echinacea mi procura nausea, ma questa è la vita e non c'è altro rimedio se vuoi stare male da sano, accorgerti che non sai più cosa fartene del tempo, ancora non abbiamo imparato che i nostri figli partoriranno i nostri genitori. Oggi la tortorina, che salvai la scorsa estate, è venuta a farmi visita, mi ha guardato come se me ne stessi seduto sulla sedia a sdraio da sempre.
Id: 62474 Data: 09/03/2021 16:58:38
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Barbąglio
Barbàglio Con la barba lunga di otto giorni ho avuto il coraggio di passare davanti ad uno specchio a figura intera, è stato come transitare ad un incrocio e vedermi arrivare da tutte le direzioni, come essermi visto a settantacinque anni, età che difficilmente potrò -un giorno- festeggiare. Le mie rughe riposano beate su di un cuscino dalla federa bianca, come l'abito, che non hai indossato per me, non le indosso. Ancora non ho progetti di dentiera o offerte speciali sul catetere, ma me la cavo bene ad incespicare su libri di poesia inutilizzati. Pensavo proprio adesso alla fortuna del nostro amore, morto di dolore e non di uggia, ricordi? Era una vigilia di Pasqua, splendeva nei tuoi occhi la mia croce e non sapevo darmi un'età.
Id: 59542 Data: 21/07/2020 16:53:53
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Vestigia
Ho ricordi di Salerno come di non esserci mai stato, forse dovrei dedicare meno tempo ai miei stati di alienazione. Le mie impronte non sono mai uguali, somigliano a un futuro immaginato, percepito al trasgredire del lenzuolo. Tra cimici morte di fresco mi elevo al tacere, non sono più capace di distinguere i volti di chi mi ha amato, ogni tanto in sogno si rincorrono voci che sono sempre la mia. Prima di addormentarmi, rileggo libri che non ho mai letto, conto i passi che non ho mai fatto. Il mio è un chiamare senza voce chi un nome non ha, non ho più ricordi di un abito bianco dato in pasto al piacere per potere poi articolare con maggior disinvoltura la sofferenza. Come cadaveri vivi che sempre la morte offendono.
Id: 47929 Data: 15/03/2018 20:01:58
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Precipitazione chimica
Di mia madre conservo il minuto ombrello che si apre a scatto così come era lei. Lo apro in certe giornate di sole, per attutire il riverbero della mia inutilità. Quando piove lo guardo senza aprirlo, poiché di lei conservo un asciutto ricordo un riposo vivace di cieli chiari.
Id: 47284 Data: 16/02/2018 19:32:46
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Di questa morte che non trova pace
Si riduce la luce che più dice. Tutta questa resa inesauribile vanificata da un nudo sorriso ancora stretto tra le mie mani malferme di vuota tenerezza. Ora si muove il greve lamento come di morte vissuta invano di terra saziata da putridi cani per ogni sera diversa è la pena. Invecchierà male la mia morte.
Id: 45139 Data: 16/11/2017 17:56:45
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Via Emilia
Eri brava a fare poesia un talento indifeso ti bastava guardarmi dove non ero, confondermi con i tuoi desideri, mentre contavo mosche sui vetri. Eri brava ma non eri tu nemmeno noi ora si può comprendere il significato di questi abbandonati versi come a vegliare un morto autenticare una firma falsa. Eri brava e forse ora sei ancora meglio di ciò che sei. Nei tuoi occhi nuovi progetti di schiene diritte e un dolore che non si spezza, declive allo specchio. Da: Enciclopedia del far niente (96 rue de-La-Fontaine Edizioni)
Id: 43878 Data: 21/08/2017 17:50:41
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Bambino
Sii uomo mi hai detto dopo avermi voluto bambino che sta bene al di fuori dell'infanzia davvero ora mi sorgerebbe una domanda ma la vecchiaia incombe e le stagioni sono finite prima di cominciare e la tua voce è diventata una fotografia ed i miei occhi un vuoto di memoria olfattiva e trovo dannoso discutere di cose che non sappiamo come sarebbe andata a finire o cominciare e anche adesso che ti guardo non so nemmeno quale abito starai indossando e forse non so più chi sei che mi vorresti uomo per dire poi che sono cambiato e mi hai amato bambino. Da: Enciclopedia del far niente (96 rue de-La-Fontaine Edizioni)
Id: 41965 Data: 16/03/2017 18:29:53
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Solo
Ogni tanto vengo a trovarmi al cimitero, mi siedo accanto al mio domani e ascolto le voci di ieri, che adesso non c'è nessuno che parla, nessuno a piangere chi non è tornato a dire che per venire capiti bisogna rendersi incomprensibili. Mi guardo per ore, niente si muove al granello di terriccio incolto, vorrei restare così, arrampicato all'erba rigida di dicembre, erba che non si china al silenzio di vivi che paiono televisori al plasma trasfusi. Ogni tanto vengo a trovarmi al cimitero, mi siedo accanto al mio dolore che sono io, resto immobile per ore, come fossi uno stendino per biancheria sporca che asciuga il proprio sudore solo al buio, perché il mio sole è solo lacrime e di me non vive, ma mi pensa sempre, voce di ieri che adesso non c'è nessuno e me ne sono andato pure io che sono rimasto qui, solo. Da: Enciclopedia del far niente (96 rue de-La-Fontaine Edizioni)
Id: 40798 Data: 02/01/2017 17:56:58
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Spirito libero
Ricordo tutto di te anche se non conosco nulla. Ti vedo cordiale, distratta, assorta, triste, così vicina ma deliziosamente irraggiungibile. Ho abituato i miei occhi a respirare il tuo profumo, come un ladro timido e discreto quasi neanche me ne accorgo. Ho imparato a chiamarti anche se a me è estraneo il tuo nome, ho scolpito nel mio ego il tuo sorriso, dolce e intenso, misurato e deciso. C’è complicità nel tuo sguardo, c’è il desiderio di non soffrire ci sono tutti i giorni passati, in fila, uno dopo l’altro; c’è un’energia che cattura e mi fa sentire felice, impacciato, leggero, disperato, in una frazione di attimo. Non appari mai nei miei sogni perché i sogni non sono belli come decantano, appari tutti i giorni nella mia realtà, sei un’onda anomala che sbatte contro gli scogli della mia timidezza e infrangendosi disperde tutti i miei confusi pensieri. Mentre ti osservo da dietro le sbarre dei miei errori penso... Vorrei fossi prigioniera, libera sei inarrivabile, sei impossibile per i miei occhi e non possiedo le chiavi per poter fuggire dall’inutile. Sei la tranquillità e il tormento, sei l’inverno che lentamente mi sorprende, sei la voglia di volare fino ad accarezzare il cielo, sei la sveglia del mattino che vibra e fa pulsare il cuore. A ogni battito una luce; i tuoi occhi che sorridono.
Id: 29219 Data: 09/12/2014 11:53:02
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