I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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C’era una volta l’immagine
Immagine. Tratteggiarne le fondamenta e i particolari effimeri. Contraddirla, renderla poco nitida strana quasi beffarda. Ripulirla dal tornado che sradica i boschi. Dorian Gray aveva un coltello con cui uccise il suo ritratto. Ma il bello dell'esistenza è proprio questo: che lascia il segno. Indelebile, invisibile visibile ma sempre vitale. L'immagine è una parola uno sguardo, un contatto. Crederci, non crederci. Pensavo fosse tutto un tempo. Oggi scopro che c'è qualcosa di più importante: è la vita stessa. Che a volte gioca con noi a nascondino. Buio-luce luce-buio... Infine mi hanno riannodato il filo.
Id: 51300 Data: 16/11/2018 22:23:19
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In una notte darmistizio
Contorsione del sentire si stende in onde sonore. Pioggia silenziosa e vitrea s’appoggia nel ventre della mente per ripulire i vicoli da labirinti sonnambuli. Batuffoli a sonagli lampeggiano irrequieti, spalancando gli oceani a un Amore crepuscolare che procede a infiammarsi. Lentamente, poi sempre più velocemente. Desideri un “ti amo”? Te ne dono due, però nel mezzo ci pongo un “ti odio”. Si scaglia la pietra e sfregia il sentimento leso illeso puro non più puro. Danze tribali in una notte d’armistizio.
Id: 45389 Data: 30/11/2017 00:07:12
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La cioccolata
La guardavo, era dolce come la cioccolata al latte, bionda come il miele, e con quegli occhioni mi guardava. Ed erano struggenti quegli occhioni di bimba felice. Non c’era nient’altro nel suo viso se non la prelibatezza della vita, e veniva voglia di saltare e ridere e dimenticare tutto il resto. Così come due bambine ci guardavamo negli occhi, mi sorrideva timida con la fossetta sulla guancia sinistra. Poi vedeva la cioccolata… “Me ne dai un po’?” Me ne dava una briciola, perché la cioccolata va gustata tutta per sé, sennò non è un bel gioco, ed è giusto così. T’immagino quando un giorno sarai grande, mi chiedo se il mondo ti farà mai paura, perché a volte a me lo fa. Allora mi rifugio in te e sei tu a proteggermi con la tua faccetta così beata. E quante volte scoppio in un sorriso (o in una lacrima) guardandoti e guardando la tua mamma che mi prende la mano, tenera.
Id: 37088 Data: 29/03/2016 22:40:40
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Nell’oceano che fonde
Nell’oceano che fonde la folla freme e stritola la vita. Maneggio con cura l’adrenalina che caparbia s’accende in involucri d’acciaio. E allora urlo - urlo – che l’esistenza è sfinimento e domani è solo il giorno più nero. L’inconscio s’affoga nel sangue trenta mesi di gestazione poi esplode. Mi implora la mente di risparmiare la lacrima che non c’è che non c’è mai stata perché il dolore è dentro ma non si vede nemmeno sul viso. Crebbi un giorno, successe per caso, scattò qualcosa e fui grande. E – vorrei sperare – amata.
Id: 35529 Data: 29/12/2015 19:47:17
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Nel segno della vita
Sento la vita la percepisco che mi scorre tra le vene mi scavalca le membra mi azzanna la mente ma infine scivola via nel suo impenetrabile fluire trasparente. Il battito del cuore rimbomba dietro le costole che l’ingabbiano. L’effervescenza dell’intelletto instancabile s’accavalla in pensieri imprudenti. Gioco d’azzardo tento la sorte invoco il destino. Eppure questa beffarda vita non si lascia afferrare e stringere e maneggiare. Non si piega mai al mio più innocente volere. Invano sono io che mi inchino a lei ogni volta e non posso che assecondarla nel mio passo inquieto brulicante di idee. Questa vita tremenda o magnifica che è amore o odio che sfavilla d’oro e d’incenso o precipita nel fango. Di questa vita ho imparato ad accettare la sua voce talvolta roca e stridente e salutarla cogliendo un raggio di sole ogni fine giornata. L’imprevisto è incluso nel pacco-regalo non tutto si svolge come noi desideriamo. E seguire l’onda nel suo ultimo bizzarro schizzo cadutoci tra le mani senza paura ma con fiducia e coraggio è l’unico modo per non sentirci definitivamente sconfitti ma scopritori di orizzonti sconosciuti degni di arricchirci nell’animo.
Id: 33884 Data: 08/08/2015 13:05:42
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Fiabe moderne
Occhietti da furetto e quel sorrisino che sarebbe capace di sbranarla. Ali da rapace, lampadina nel cervello e quell’aria adrenalinica da ragazzo della porta accanto. Ti sommersi di parole e ti raccontai filastrocche, e tu, ambiguo, restavi tra il silenzio e le parole dolci. Musica, maestro! Scelgo la melodia dei miei capelli perché quando saranno lunghi, in una treccia li calerò dalla finestra; o forse allora avrò ormai dimenticato di amarti. Salii sul tuo castello un mattino e tu sul mio ci inciampasti per sbaglio. Eppure – che ridere! – eravamo a dieci anni di distanza. Ehi, credimi, ti guardai negli occhi quel lontano giorno, e vidi il mondo, il mondo che mi piaceva veramente. Ora saltella al di qua del ruscello, c’è Cupido che ti aspetta. Con un briciolo di nostalgia mi specchio nel lago ma… non ti vedo. Gridalo che m’ami, voglio sentire limpida la tua voce. Lontano dai disastri, i draghi diventano agnelli, e i sortilegi si condensano in verità. Così il cuore si rallegra in fiabe moderne che hanno la leggiadria del primo fiore in bocciolo.
Id: 31190 Data: 10/03/2015 19:33:18
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Alla mia nipotina
Quando ti guardo penso: sei la bellezza del divenire. Friabile e dolce, dagli occhietti color nocciola, t’addentri nella vita e sprigioni energia ovunque. Ti fai grande, anche se sei ancora piccina. E vorrei tu fossi forte, forte anche per me per il mondo che resta da vivere. Capriole e rincorse, le prime parole, i sorrisi che riempiono il cuore. Mi allunghi un ditino sulla guancia, forse per ricordarmi che anche io sono vera. E mi scorgi incuriosita mentre ti faccio tante faccine buffe e improbabili. Mi sta scendendo una lacrima in questo momento, o forse è solo una sensazione della pelle che brucia al gelo. E’ splendido vederti crescere, te lo volevo solo dire per l’ennesima volta.
Id: 28993 Data: 26/11/2014 18:24:45
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Sogno passato
E’ tutto un ricordo questa marea che scompare e riappare levigata da ciglia che urlano l’idillio. Sogno nell’entroterra, sogno giù al faro e anche nel giaciglio della sera. Ma tutto sfibra e rende esausto l’esistere tra lande che non sanno il tuo nome. Allora corro, rincorro la preda, ma invano essa scappa altrove, il sogno si fa sempre più vano, le stelle sfere vuote in un cielo nero. Ti ridò tutto, ma voglio avere la libertà di non pensarti più. Galleggio. A volte mi ritorni ancora alla testa, ma senza entusiasmo. Sei passato, e questo mi dà tregua.
Id: 27053 Data: 24/08/2014 18:37:48
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Stellina
Stellina effervescente, saltelli qua e là nel lago, pensi sia giunta l’ora della verità, ma non ti accorgi che sono solo piccole innocue bugie. T’accartocci nella culla, ti lecchi le ferite, vorresti vivere come nessuno al mondo, vivere oltre ogni aspettativa, sognare tra spuma e bolle. Lo guardi, ti fa ridere, è simpatico, è solo un po’ evanescente, forse nemmeno esiste. Il cavaliere celeste scese da cavallo quel dì di festa, prese per mano la fanciulla, la fece danzare nel mezzo del prato. Le sfiorò con una stellina la fronte, infine scomparve nel nulla. Stellina fatata, morbida, al profumo di rosa marina, non sfumare nell’infinito, ma dimmi che la vita è bella giorno dopo giorno, vorrei crederci.
Id: 26061 Data: 11/06/2014 17:02:52
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Fantasy
Luci di fondo, schizza la frenesia. Mi dirigo verso il centro della terra, trovo l’angoscia e l’adrenalina dell’esistere. Scorgo lumi di candele, scocca un bacio, è tempo di allegria. Esprimo un sorriso, troppo lungo è il viaggio oggi. Mi lancio nella mischia e domani è un altro giorno, chiudo gli occhi e tornerò al reale. Musica alle stelle, sento la vita, il sangue, la gola, la gloria. E’ tutto solo un vano fantasma che fastidioso m’adorna il giaciglio. Scompari, ricompari, ti incrocio in bicicletta, ma tu non ti accorgi nemmeno che ti sto guardando. Peccato, tra anime e dintorni ti avrei salutato con una caramella al sapore di vaniglia.
Id: 25991 Data: 06/06/2014 20:52:21
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Siamo cresciuti
Siamo cresciuti,
plasmati figli di un mondo centrifugo.
Scappati altrove,
fuggiti tra nubi e sole,
cielo e gabbiani,
diventati adulti
rimanendo forti e fragili al contempo.
Siamo così,
con la natura nel petto
e la verità oltre l’ombra di ognuno,
inafferrabile incolmabile
struggentemente dolorosa.
Angeli ossuti senza ali né orgoglio,
diavoli campestri che ridono all’angolo
dietro la tempesta.
Siamo voli di rondini
che durano una stagione.
La giovinezza vive in un soffio,
poi ognuno si ritrova a dialogare
con la propria maturità.
Siamo soli,
e in questa solitudine
c’è chi si nasconde le rughe
e chi le mostra senza timore,
c’è chi ha sempre coltivato l’intelletto
e chi ha pensato solo alla propria immagine
e ora si scopre vuoto e impaurito.
Siamo umani,
siamo gracili al tocco
e friabili nel cervello.
L’amore talvolta salva,
talvolta marcisce nello stomaco,
inespresso.
Ognuno a modo suo avrà
trascorso il suo viaggio.
Ma alcuni ricorderanno con lietezza
quel granello di memoria
che rimane stretto in loro
e ne faranno un dipinto di orchidee,
altri avranno giocato di continuo
ripetutamente ostentatamente
beffardi e arroganti,
e in vecchiaia non ricorderanno,
si corroderanno tra lacrime e odio.
Ringrazio un dio forse
o forse solo il caso
per avermi dato tra le dita
un granello di sabbia,
e averlo trasformato in fiore
anche nel dolore.
Rinasco ogni giorno
e ogni giorno più luminosa
tra le mie rughe
levigate di vita.
Id: 24712 Data: 08/03/2014 17:56:35
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In divenire
Crescerò alla luce del tramonto,
quando il cielo ulula
e le stelle biancheggiano.
Mi farò forte, mi farò roccia,
toccherò con un dito la sabbia
e questa prenderà il nome
del sole: eterno.
Riderò ancora
con braccia vigorose
e chiamerò le fate e i folletti
per raccontare tante fiabe
alla mia nipotina.
Griderò che non ho paura
di amare ancora,
anche se questo vuol dire
morire ogni giorno che si rimane soli.
Mi accarezzerò la fronte,
mi asciugherò l’ultima lacrima,
stringerò le mani dell’amicizia,
sorreggerò chi ha ferite e cicatrici.
Lo specchio è caduto
e si è rotto in mille frammenti.
Ma in ogni frammento, domani
avrò ancora la forza di esserci
ed essere unita.
Id: 24593 Data: 01/03/2014 15:29:05
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Il gatto
Il gatto
in equilibrio tra le punte
della ringhiera,
con le zampe s'ingegna
a voler camminare da acrobata.
E' buffo, è testardo,
è come ognuno di noi,
che c'incaponiamo sui nostri obiettivi,
e non ci basta saper la cosa ardua
dobbiamo provarla ugualmente
tentando l'impossibile.
Il gatto
in equilibrio tra le punte
della ringhiera,
è Arlecchino
e Superman insieme.
Tra il gioco e la sfida,
infine vince la nostra
voglia di vivere
nel modo migliore che conosciamo,
per ognuno differente.
Perchè noi siamo gatti
che facciamo sorridere e stupire
per le nostre capriole di parole
e le nostre acrobazie di azioni.
Ridicoli e stimabili,
vogliamo talvolta raggiungere la luna
per sentirci appagati.
Id: 24563 Data: 27/02/2014 20:19:29
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Nuove solitudini
Saremo anni-luce lontani in questo viaggio, ognuno chiuso nel suo involucro, ognuno con lo sguardo diretto verso il nulla. Saremo mani che più non si sfiorano, saremo menti che più non sussurrano all’unisono oscillando in fervidi pensieri. Saremo umani persi, soli, affamati null’altro che di noi stessi. Soffiamo via i sentimenti, balocchi di altri tempi. Pensiamo all’immagine costruita, alla ricchezza storta, all’eccellenza falsa. Vissi una volta in un villaggio in cui l’unica gioia era scambiarsi un sorriso e sentirsi gonfi d’affetto in un dialogo intrecciato di sensazioni profonde e tanto silenzio. Oggi cammino lungo un viale in cui ognuno si avvolge in una sciarpa di parole frivole e vuota evanescenza. Un tempo assente ci percorre tra le membra. Ognuno scalfito nei suoi affanni blatera stordito davanti a uno specchio muto. Saremo battiti interrotti senza cuore, saremo lacrime grigie senza verità, saremo stelle opache sperdute nell’oceano. Come robot, senz’anima, scorreremo in questa terra che ci fece da madre, dimenticando le ombre sonore del nostro io, dimenticando di essere uomini.
Id: 24471 Data: 21/02/2014 17:48:23
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