Si posa sulla mia mano
la tua voluttà
… accarezzarmi il volto sento
la tua pelle, i tuoi capelli

Non so il soffio che ti guidò
fino a me, quale leggera brezza
… conosco però il tuo sospiro
mentre su di me ti lasci cadere

Tremo, tremo
Senza riuscire a distinguere
(non più)
il tuo corpo dal mio

Il possibile movimento

Avvolto nel luminoso
abbraccio del mattino
Brucia tra le ciglia
il granello di zucchero
rubato alle tue labbra

Un lampo e tutto svanisce
Mi ritrovo qua
con le chiglia incagliate
nei fondali del quotidiano
con un mare azzurro
tutto intorno
e sopra la mia testa

Si procede a stento
ed il mondo non segue
Case, strade, persone
resistono con forza
al movimento del pensiero
Inutile tentativo
il voler vincere
la gravità
l'attrito

Il movimento è possibile
ad intermittenze
salti
strappi
stravolgimenti
sconquassi

Torni e questa volta
sei un profumo
d'una focaccia calda
del burro spalmato
nel quale affonda
il granello di zucchero

Le papille estasiate
ad ogni morso
d'una bocca piccola
dai denti bianchi
d'un infante



Non so più
che sia essere
il voler essere
Davanti al ricordo
diviene inutile
il possibile movimento

Piove
ed è uno stillicidio
della memoria

L'acqua scioglie
le incrostature del quotidiano
per poi scoprire
sotto di esso
un universo
a misura d'infante