I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Se un tremore...
Se un tremore di luce ti sfavilla attraverso i rami e le foglie, apri tutto il tuo viso e spalanca le braccia a impregnarti le lunghe ombre dell'anima.
Id: 52840 Data: 28/03/2019 22:47:05
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Il cammino della felicità
Il primo brivido di felicità sprizza da occhietti e manine guizzanti sul materno volto radioso 5 che quel sussulto di gioia ha instillato nei fervidi mesi di trepida attesa. Presto tintinna, quasi un cinguettio, su bambole e orsacchiotti, rintocca a incitamento festoso 10 di macchinine e carrozzine, per poi assopirsi all'improvviso, sommerso da fremiti interni e palpiti esterni. Incantato dal fiorire del corpo 15 e dal brusio di un cuore misterioso, l'adolescente in sé si trincera a segreta e gelosa difesa. Per lui il gioco diventa una prova di forza, 20 una strategica arma per lei. L'atteso incontro fatale degli occhi disarma il duro focoso, la dolce sirena incorona, ma su entrambi trionfa 25 l'Amore. In essi inietta un raggio di Sole da cui la sua fiamma è sbocciata. L'astro di fuoco smagliante impregna cielo e terra e mare 30 che cinge di un abbraccio esuberante. (1) Riaccende i sorrisi e i vivi mosaici, ovunque irradia rinnova la vita e al flusso di sguardi e parole invita. Così ogni fiaccola umana 35 non soffochi, in sé stessa reclusa, la vampa sua né quelle vicine, ma all'aria aperta crepiti in armonia, intrecciando danze di luce e calore. L'avido io è un sigillo sonoro 40 di un gretto vuoto silenzio; il tu generoso, spiraglio foriero di ricca espansiva umanità. Sfavilli la creativa scintilla ad attizzarsi e offrirsi, l'un l'altro di getto, 45 pane e pace, talento e affetto! Allor, ne le case, le sale, le piazze di giorno vibreranno vivaci e concertanti fiammelle; la notte pulseranno 50 fervide, trepide, tenere stelle. (1) L'arcobaleno
Id: 52797 Data: 25/03/2019 23:19:08
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Abbraccio
Due archi di braccia di anime generose si aprono, s'intrecciano
per offrirsi vita e libertà.
Id: 43275 Data: 22/06/2017 11:53:52
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Epigrafe di una gloriosa Olivetti
Fedele tastiera di cifre e parole, epiche danze in uffici e agenzie, specchio sonoro del tempo e lo spazio.
Id: 40328 Data: 21/11/2016 13:47:34
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Ali di nuvole
Era la tua voce il soffio di vento che mi portava il respiro d'incontri segreti. 5 Il sole bruciava il corpo come il tuo sguardo l'anima. Penetrava nell'azzurro lontano il mio occhio trasportato da leggere ali di nuvole.
Id: 37423 Data: 21/04/2016 10:09:36
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Il canto della felicità
La felicità è nel desiderarla e cercarla sempre, vivendola e condividendola senza mai ipotecarla. Non è un orpello di eleganza, o un bene di lusso, né di gretto possesso, neppur di lauto consumo, ma un'onda viva animata da una creativa e generosa libertà. E' il brivido della bellezza dell'anima. Imperla il volto e impregna tutto il corpo, come l'acqua che sgorga e gorgoglia, irrora e feconda, disseta e rinfresca, ma, ferma, impaluda e imputridisce. Respira e ristora, ma come l'aria, se compressa e inquinata, soffoca e avvelena. Lampeggia, s'irradia e accende le ombre, ma come la luce, se imprigionata, si spegne e offusca. Pulsa e canta col cuore, ma, se questo tace, muore.
Id: 35931 Data: 22/01/2016 14:50:05
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Improvviso
Sorgente di vita, il sole! il viso, vivo raggio d'amore. Non spento laccato riflesso di rigida maschera liscia; vibrante sprazzo, sì!, di carne, pur vizza o porosa, ma viva. Specchio del cuor, le pupille, e sue fedeli alleate, e spie sincere e beate, sprizzanti vivaci scintille. Il sole è un occhio di fuoco, un astro di luce, il volto.
Id: 35882 Data: 20/01/2016 11:21:34
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Poesia viva
Il raggio sorgivo del mio flusso di suoni è scoccato dagli occhi, che tu, padre, irradiavi sulle fibre legnose (1), a impregnarle dei sogni e sopra riverberare le vive speranze di sei trepidi volti e la sposa. La tua scintilla ancora mi vibra improvvisa davanti alle ruvide travi rigenerate da plastiche mani. Ma più forte sempre mi pulsa quando, innestato il sonoro vigoroso germoglio dell’anima sullo svettante fronzuto gigante, del pianto segreto lo irroro, del sangue fiero e generoso, di ogni umore e fremito occulto, per soffocare i venti d’odio e di guerra; quando, della fioritura esuberante del calamo vivace, spunto i rami frondosi, nutro e tempro i novelli virgulti con suono e respiro più dolci, a scortare il viaggio dell’uomo dalle vive profonde radici alle stelle pulsanti. Poi, adombrarne la funebre zolla mormorando al pio viandante l’ultimo silenzioso soffio di vita. (1) Riferimento all'attività di falegname esercitata da mio padre.
Id: 33870 Data: 06/08/2015 23:42:21
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La casetta della luce
SULLA TRASLUCIDA PORTA SFAVILLA UN’ONDA DI RAGGI VIVACI PER I REDUCI INCERTI VIANDANTI; BRILLA UN SERTO DI STELLE AMMICCANTI PER GLI ATTESI AMICI VERACI. NELL’ATRIO INTRISO DI BOSCO E DI MARE PRONTO L’ABBRACCIO OSPITALE, ACCESO DALLA FERVIDA VITA, DILATATO DA TERSI CRISTALLI. IN SALA SI SGRANANO GLI OCCHI SUL FRONTALE DI CALDI MATTONI, SCORRONO SU ANTICHE CASSETTE, PREGNE DI RUSTICI AROMI, INCASTONATO SCRIGNO PREZIOSO DI DOTTE ALATE PAROLE, BEATI SI POSANO SULLE FORMELLE SGARGIANTI DELL’ESTROSA PRINCIPESSA, LAMBITE DA GUIZZANTI FIAMMELLE DI UN FOCOLARE BRIOSO. GIOVIALE ACCOGLIE IL RIDENTE TRICLINIO, DALL’ASTRO DIURNO IRRADIATO ATTRAVERSO IL SOFFITTO VETRATO, INVENZIONE DEL CAVALIERE RADIOSA; TRAPUNTO, A SERA, D'AZZURRE SCINTILLE, FIN DENTRO LA TAVERNETTA FESTOSA SUI FRIZZANTI BICCHIERI IN ALTO LEVATI. LA NOTTE, DALLA STRADA SULLA SCALA FILTRA UN FREMITO DI LUCE, GIU' DAL CIELO PER IL TETTO PULSA UN PALPITO DI LUNA, IL NIDO A VEGLIARE D’AMORE E DI PACE.
Id: 33782 Data: 29/07/2015 17:27:17
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Lezione di vita
Svaporato il sacro incenso festivo, stuolo di adepti nel Tempio del lucro. (1) Il più zelante, per tutta la vita a rimpinguare il forziere segreto, celebrato il rituale consulto, mi strizza complice l’occhio brioso. Alle mie generose lusinghe per la tenace e brillante canizie, sbattendo palpebre, or contraendo labbra tremanti, sospira bramoso: “ah! se sol di trent’anni l’orologio potessi arretrare!” Una vecchietta, accorsa per una magra pensione, gli ribatte tutta ringalluzzita: “uh! son io la più ricca di vita. Mai li ho contati, eppur sono prossima a tagliare il traguardo dei cento, ognuno pieno di gioie e dolori, ma cancellarne non voglio nessuno. Una ragazzina ancora mi sento!” Quel Creso mai pago, stretto nel pugno l’ultimo frutto di esoso tesoro, si congeda, in fuga, tutto basito. Investito dalla gelida ondata dell’arzilla campionessa, le stampo la medaglia sulla fronte serena, grato il turno le cedo, poi di slancio l’uscita guadagno, a respirare aria libera e osservare i passanti: scrutare i vecchi e fissare i bambini, a coglierne lampi e stanchi riflessi; scoprire fregi di antichi palazzi e, oltre i tetti, aprire una striscia di cielo. In piazza un frullo mi sfreccia sul viso e alla fonte il passo mi affretta. Al sonoro zampillare irradiante, mi sento dentro scrosciare la vita. (1) Un lunedì, in una banca.
Id: 33734 Data: 25/07/2015 14:54:51
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