I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Nostalgie
nostalgia della mia infanzia e dei giochi consumati correndo nelle praterie del mio Far West fatto di campi che unendo la via Flaminia al fiume mi facevano sentire come Tex
nostalgia della nebbia che nascondeva tele di ragno disegnate dalla brina sulle brughiere di casa mia la mattina e diradandosi mi regalava visioni irreali che bello mi sembrava anche l’orrendo campanile dell’Immacolata
nostalgia del mese mariano quando si usciva da scuola e in chiesa s’andava ed ora che un poco lo conoscevo affascinato e rapito restavo dal latino delle pie donne che in coro rispondevano
con improbabili
"oraprono" o "chieleson" e altre "cristeeson"
nostalgia dei miei sogni bambini dei giochi lungo il fiume dei castelli di fango mai finiti del sapore dell’uva rubata ai vicini delle corse a piedi nudi sulle stoppie di grano dei graffi delle cadute delle ginocchia incrostate
nostalgia dell’Ilia da noi ragazzi spiata quando dietro al fienile la gonna s’alzava poi s’accovacciava e sorridendo pisciava ben sapendo che noi impudenti marmocchi la si guardava
beandoci del nuovo gioco
scommettendo chi più lontano schizzava e Sergio estasiato poi diceva "avete visto che cosce" le vedevo si e pensavo a Lino suo marito macchinista in ferrovia sulla littorina che dal reatino gli operai portava all’acciaieria
nostalgia di quelle scarpe rotte dei calzoni con orgoglio portati pure se avevano le toppe nostalgia d’un tempo troppo poco durato perché è brutto scoprire a sette anni che la Befana è una beffa non esiste era mia madre e con lo sguardo triste mi abbraccia e piange con me "Dani ora non dirlo a loro tieni il segreto per te"
nostalgia di quel risveglio la mattina del 6 di gennaio e le urla dei miei fratelli "Danilo Danilo vedessi che belli"
nostalgia degli amoretti da due soldi dei baci a labbra strette scambiati con l’Annamaria che volete avevo anni sette e come Cristo al Tempio le sere d’estate pontificavo tra gli adulti raccolti nell’aia e manco ricordo quel che dicevo so solo che - prendendomi in giro - per tutti ero il Sindaco di Castelchiaro
nostalgia del poco che avevo e che ora s’è perso in un benessere che tutto m’ha dato ma una cosa mai mi potrà dare tornare a vivere il mio passato e quello che ho fatto rifare
coi miei errori le mie incertezze
con la mia faccia aperta ai dubbi
e i miei chiasmi filosofanti
Id: 17458 Data: 08/11/2012 21:52:52
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Ti ho cercata
t'ho cercata per mari tempestosi e su cime innevate per mercati orientali e ricchi negozi occidentali tra i tukul della povertà e lussuose ville vittoriane in affollate metropoli e nei ghetti delle megalopoli
t'ho cercata nei miei mondi fantastici e nel disincanto della memoria nei ricordi del passato e le certezze del presente nel deserto della catarsi storica e negli affollati pensieri di chi crea tra i mulini a vento - novella Dulcinea del Doboso - tra gli scalpitii di ogni Ronzinante e in qualche pub fumoso
t'ho cercata nei ricordi della filosofia quella studiata vissuta creata quella che ha formato la mia giovinezza e mai diventata certezza tra gli incanti della purezza nei giardini dell'Eden negli abissi dell'Ade tra le brutture del peccato e i godimenti d'atti impuri tra i ciuffi d'erba attaccata ai muri e orchidee curate con passione per essere donate al primo amore
t'ho cercata anche nel dolore e nell'assurdo d'irrisolte equazioni nella gioia del filiale amore e nei turbamenti delle emozioni nel miracolo della vita e nel mistero della morte
t'ho cercata al di là della sorte nella routine quotidiana nella fortuna che schiude le porte negli strappi cobalto del cielo che all'orizzonte sposa la terra e nell'arroganza bastarda di chi predica la guerra
t'ho cercata in mondi lontani su code di stelle comete nelle foreste tropicali e nei deserti uccisi dalla sete tra i Tuareg del Sahara e nativi americani stipati in riserve disumane
t’ho cercata nelle calotte polari e nei cosmici vulcani planetari nei miei eterni dubbi nelle mie fantasie e nelle mie ire tempestose
t'ho cercata nella mia disperazione nei miei versi maledetti nei miei quadri mai finiti nelle angosce nelle brutture e nelle mie insane paure
t'ho cercata nelle mie ossa stanche nel mio male maledetto e nella forza che ci metto per vivere una vita che sia normale ma che ogni giorno - io lo sento - su se stessa s'avvita strappandomi solo l'insana promessa di chiudere bottega il giorno che capirò che la partita è persa
t'ho cercata amore mio t'ho cercata e alfine t'ho trovata al limitar dei monti e di verdi vallate là dove il rosso dei tramonti ti vede sul ponte capelli al vento ad aspettare il mio ritorno
Id: 17457 Data: 08/11/2012 21:42:12
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Jus poenitendi
Ius poenitendi
mentre i commercianti regalano mimosa e i locali s’affollano di sole donne a iosa mentre con falsa stupida e becera retorica che male si concilia con quella che è la storia
viene festeggiato un giorno che ricorda solo morte ci sono donne schiavizzate, torturate e lapidate da quegli stessi uomini che regalano mimose…
amore mio io ti donerò un fiore di campo reciso
Id: 13281 Data: 04/03/2012 17:41:53
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Fotogrammi
fotogrammi del mio volto per te che sei sulla linea curva d’orizzonte con ricordi di un amore graffiato cercato condiviso e mai dimenticato e mentre l’orizzonte ti porta via per sorgere in un’alba che non è mia a me restano ricordi scheggiati d’un puzzle che non riesco a finire e non basta il tuo ricordo a lenire la rabbia che mi brucia dentro ed il dolore che più forte sento mentre brandelli di vita vissuta affiorano e confondono la mia mente come coperti da un opaco velo per poi liberarsi subitamente tra gli strappi cobalto del cielo e il tempo che ineluttabile corre non mi lascia tempo e nella torre d’avorio mi ritroverò solo ricordando i tuoi capelli simili a stormi di corvi in volo
Id: 12901 Data: 19/02/2012 20:19:37
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Lo scrigno
Lo scrigno
metti in quello scrigno i versi che ho scritto per te mettici i momenti trascorsi insieme i ricordi le risa i tormenti le nostre fughe romantiche le gioie e le paure che ci siamo regalati mettici i pianti i litigi la mia insolenza le tue carezze su i miei capelli grigi e anche la tua testarda ossessione per il mio essere così diverso senza mai renderti conto che cambiando sarei stato un uomo perso
conservalo amore mio perché lì c’è tutto me stesso e ci sei anche tu cantata dai miei versi che fanno di quest’amore un bene universale e se hanno ancora senso le parole non ti scordare di quelle dette al sole "nel posto dove l’occhio si perde all’orizzonte di Duna Verde" parole dette mentre facevamo all’amore "io sono solo un’ombra e vivo solo se tu sei il mio sole"
Id: 11305 Data: 29/11/2011 10:27:32
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Quando il corpo divorzia dal cervello
quando inconsciamente trema una mano quando la testa non risponde più al collo quando il volto non ha più espressione e le gambe flettono senza più forza quando più che lucida è la mente che rincorre ricordi ormai lontani quando vorresti bestemmiare e non hai voce quando prendi la testa tra le mani per un attimo di leggero respiro e vedere ancora una volta il sole quando un bastone è tutta la vita per non cadere quando vorresti muovere quel piede che invece è a terra inchiodato quando i muscoli si irrigidiscono e tutto diventa un andare lento mentre s’affacciano strani pensieri perché sai che domani sarà peggio di ieri quando vorresti correre come un tempo non troppo lontano quando…quando…quando… quando il corpo divorzia dal cervello restano solo brandelli di vita resta solo una gelida quasi perfida solitudine resta solo un disegno di morte che qualcuno ha deciso per me e mi resti solo tu amore mio che mi ami a dispetto d’un destino che s’è preso tutto ma che m’ha fatto incrociare il tuo cammino
Id: 11272 Data: 27/11/2011 14:15:06
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Vendetta
gelosa è la terra del bacio che le foglie daranno agli alberi e lì immobile aspetta che il tempo consumi i giorni colorati di verde per ricevere il bacio leggero delle foglie ingiallite e farle morire nel suo ventre
Id: 10573 Data: 21/10/2011 07:56:03
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Madre
madre t’ho visto piangere e t’ho chiesto “perché lo fai” forte a te m’hai stretto e singhiozzando m’hai detto “prego ogni ora da mane a sera che Dio su di me cali il tuo dolore non ce la faccio a vederti soffrire”
amore con amore amor ripaga e si fa carico della ria sorte ma anche se per poter divino ti fosse dato di mutar il destino non lo vorrei io madre mia che a te mi lega un amor si forte che ringrazio io Dio fin da ora se prima che a te sorella morte il suo sudario riserverà a me si da togliermi dal petto il dolore per il tuo dipartito amore
Id: 8403 Data: 08/05/2011 21:46:39
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Lotta per me
se le nuvole cadranno dal cielo se le serre non daranno più fiori né una stella più brillerà se il cuore indurisce per la pena d'un amico e non senti più gioia né dolore amore mio torna a lottare per me
Id: 7006 Data: 02/02/2011 08:22:33
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Oggi siamo tutti Abramo
Il primo febbraio 2009 il Tribunale accolse la richiesta della famiglia e autorizzò la sospensione dell’alimentazione di Eluana Enclaro che morirà il giorno 9. L’8 scrissi questi versi.
Oggi siamo tutti Abramo
Per Eluana
non so perché io credo in Dio forse per convenienza o forse perché diffido della scienza forse perché da peccatore cerco il perdono per tacitare la mia coscienza o forse ancora per avere chi pregare quando il dolore delle mie ossa mi ricorda che poco mi resta da campare o anche per avere chi bestemmiare non bastando più i santi da declinare in fila tutti quanti
e mi sono chiesto mille volte tra i miei chiasmi filosofanti - nelle giornate uggiose e in quelle raggianti - chi genera più terrore se l’uomo o l’animale e provo un certo orrore nel darmi la risposta anche se del primo credevo di sapere e del secondo proprio non so la risposta che mi sono dato in questo giorno triste e che non m’ha confortato è nuda e cruda “è l’animale fatto uomo amico mio che azzanna un figlio senza che di lassù il Signore Iddio l’avesse stimolato confortato come fece con Abramo e poi fermato”
e il pensiero corre ad Eluana - ma domani potrebbe essere Flaminia Valentina Daniele o Luana – e a quel cuore che pulsa in petto a quel sondino sputato quasi per rigetto a quel corpo nelle cui vene scorre sangue buono a tutte quelle pene - ne sono ben cosciente - che tutti i suoi cari tra doglie pensieri e affanni e forse troppo soli tra la gente portano da diciassette anni
ma proprio a voi che siete a lei più vicini e quel cuore sentite pulsare quel respiro la vita alitare io che non sono nessuno ma solo un povero baccelliere dal destino segnato dico “fermate quella mano oggi siamo tutti Abramo”
Terni, 8 febbraio 2009
Id: 6993 Data: 01/02/2011 08:38:21
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Istanti
istanti distanti fra noi e d’istinto ti rivedo tu ed io astanti sempre distanti eppur felici un istante fatto d’istanti
Id: 6951 Data: 29/01/2011 22:04:18
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Serendipità
ricordi? cominciò come un gioco una sfida a te stessa una sfida a me stesso e ci siamo bruciati al fuoco d’un amore improvviso non cercato ma che ci ha inchiodati
e questa serendipità ci ha trovati felici ma anche indifesi a volte malinconici ma sempre protesi verso un destino di cui nulla sappiamo o forse si una cosa una e una sola conosciamo siamo certezza a dispetto del fato
Id: 6950 Data: 29/01/2011 22:01:37
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Le parole che non ti dissi
Le parole che non ti dissi
quel che vorrei dirti lo conservo nel profondo del cuore sono poche parole forse un poco infantili che ti parlano d’amore sono parole da tutti usate quelle semplici eterni ricami d’amore quel che vorrei dirti non te lo dirò mai lo conserverà un foglio di carta che mai nessuno leggerà e nessuno mai saprà quanto amore porto per te e non lo saprai neanche tu che felice te ne stai lassù tra il verde dei tuoi monti ammirando i tramonti su un mare che sognavamo di camminare mano nella mano eterni noi in un eterno mondo ed ora lontani e persi come le parole che non ti dissi
Id: 6928 Data: 28/01/2011 19:07:06
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Cercami
Cercami
a Francesca
cercami nei ricordi della memoria nei problemi di vita quotidiana nella solitudine dei tuoi monti e tra l’onde del tuo mare quando è tempo di mare
negli occhi di chi ti guarda nei tuoi sogni segreti e nelle tue angosce nell’ignoto del futuro nella certezza del presente e in brandelli di passato
nei folli voli d’insani desideri e nelle passioni consumate tra braccia che non sono mie nelle camere d’albergo che ancora ti vedranno ancella d’amore e vestale del suo fuoco
nei miei sbalzi d’umore nei miei salti lessicali nei miei astratti furori nella mia rabbia quotidiana nella mia poesia che di te si nutre e nella mie fantasie a te conosciute
cercami
io ci sarò col mio tremore angosciante con la mia figura che ancora ti rassicura col mio assordante silenzio e con quell’amore che mai ho saputo darti
Id: 6926 Data: 28/01/2011 19:05:03
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Io
sono io forse genio certo pazzia e vivo non penso all’oggi né al domani ferisco il mio male soffrono le mie ossa e cresco così ubriacandomi di te vita e di te amore
Id: 6900 Data: 27/01/2011 07:18:30
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Omnia vincit amor
Omnia vincit amor
la mia vita si avvita su ricordi distanti e brandelli di niente mi accompagnano in un viaggio forse senza ritorno
ruberò il celtico furore dei tuoi occhi le cavigliere dei tuoi piedi sospesi nel vuoto del mio nulla e la tua danza gitana mille volte danzata per me e conserverò tutto con me per te
e quando tu la mano mi tenderai mentre frano nell’abisso del mio tremante inferno lesta sarà la mia a stringere la tua amore mio e tornerai a danzare ed essere tu zingara per me
Id: 6899 Data: 27/01/2011 07:16:42
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Il tempo che verrà
le onde s’infrangono spumeggianti è calmo e quieto ora il mare e nel cielo gabbiani volteggianti seguiranno più tardi le lampare
fisso il largo e la spiaggia vuota cristalli di sale sono i miei castelli e la mia mente nei meandri ruota a cercare sogni casti e belli
ho tredici anni e tutta la vita rincorrerò gioie e certezze e come gabbiano che in alto si libra
fuggirò del mondo le bruttezze per vivere la vita ad ogni età fuggendo la fiera della vanità
Terni, 9 luglio 1964
Id: 6844 Data: 23/01/2011 16:56:29
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Aspettando una Gilera
mancavano pochi giorni a primavera l’asfalto lucido per una pioggia leggera chiedeva prudenza ma tu eri il figlio del vento e la tua mano ferma accarezzava il Saturno come fosse una vera Gilera
non arrivasti a primavera quella curva fatta mille volte lì ti aveva dato appuntamento con un destino di morte la pioggia batteva il tuo corpo ormai senza vita mentre Baconin ti accompagnava nel mondo dei Grandi dove non c’è estate né autunno né inverno e primavera ma solo lo scintillio d'acciao della Gilera
Era il 1957 e Libero Liberati, centauro ternano, vinceva il Campionato Mondiale di Motociclismo nella classe regina: la 500. La sua moto era una Gilera. Ma proprio mentre si festeggiava la vittoria del titolo mondiale, la Società Gilera annunciava il ritiro dalle corse per sopraggiunte difficoltà economiche.
Liberati, campione del mondo, restava senza moto! Si fecero avanti altre prestigiose Case per offrirgli una moto ufficiale, ma il centauro ternano rifiutò restando fedele alla Gilera, nella speranza che tornasse alle corse!
E per non perdere il contatto con l’agonismo, accettò di correre nelle classi inferiori, quelle fuori dal grande giro mondiale che conta, con una vecchia Gilera “Saturno” di sua proprietà. Ma non avendo una scuderia ufficiale alle spalle non poteva allenarsi sulle piste ufficiali. Si allenava allora sulle strade di casa
Ed anche quel 5 marzo del 1962 sfrecciava veloce sulla Valnerina, la strada che dalla Cascata delle Marmore scende a Terni. Piovigginava…l’asfalto era scivoloso…quella curva l’aveva fatta mille e mille volte…ma non quel giorno…e si schiantò sulla parete di roccia.
Forse mentre raggiungeva il suo idolo - Mario Umberto “Baconin” Borzacchini, pilota automobilistico, figlio anch’egli di una Terni operaia e morto nel 1933 nel Gran Premio di Monza del 10 settembre insieme a Campari – sognava una Gilera…
Id: 6842 Data: 23/01/2011 16:44:10
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Fortezza Bastiani
Ero certo di graffiare il mondo intero con te accanto ...
....ma ho raccolto solo le briciole d’una devastante solitudine...
....e ora che da solo cammino le strade d’un mondo ostile guardo l’orizzonte cercando sulla confusa linea curva l’apparire della tua figura...
....e i giorni uguali e noiosi mi vedono come un novello Drogo invecchiare nella mia Fortezza Bastiani ...
....ora lo so anche la morte mi coglierà a stento precaria anch’essa in una vita che avrei voluto più sommessa....
Id: 6820 Data: 22/01/2011 14:15:07
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Ceri
c’eri in una parola in un volto perduto negato smarrito
c’eri in un posto che non so su universi lontani nell’anima mia in sogni sognati
c’eri in domande mai fatte in risposte non date in un presente assente in un futuro perso
c’eri nel mio universo e nel mio passato nei miei versi maledetti nei miei occhi velati ormai dal peso degli anni
c’eri nei miei giorni felici nei miei malesseri quotidiani e nelle mie paure nelle ore infelici di sere d’inverno e nelle albe di colorate primavere c’eri amor mio t’ho visto miraggio beffardo d’una vita che beffe ancora una volta s’è fatta di me
Id: 6819 Data: 22/01/2011 14:12:24
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Del perduto amore
parlo di te con me fra me ed è un parlare sordo che nel vento si perde come perso ormai è quest'amore
e nei miei interiori assurdi silenzi ancora urlo il tuo nome
ma tu non rispondi resti a me lontana forse persa nel mio stesso dolore
che parla d'un amore folle perché folli noi stessi siamo e oggi ancor più che quest'amore uccidiamo mentre ancora ci rincorriamo
Id: 6793 Data: 21/01/2011 13:26:37
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E scritto
è scritto negli angoli più lontani del mondo fosse oceaniche che inghiottono morte e sui monti che gelano morte
è scritto sul muro del pianto sul colonnato del Bernini sui minareti della Santa Medina nei rivoli di fango dei ghetti indiani nella follia del Merisi e nel genio di Gaudì
è scritto nei canti tribali di donne orientali nelle danze di zingare gitane e nel sudore tragico degli Sherpa nella sapienza dell'Ecclesiaste come nella verità di Mormon nella Bibbia come nel Corano nel Talmud e nella Torah
è scritto nei treni transiberiani coi samovar bollenti e in quelli africani ricchi di allegra povertà nelle bugie più innocenti e nelle verità meno segrete nelle mie e tue paure
è scritto negli attimi fuggenti del presente nei ricordi del passato e nelle incertezze del futuro sulla luna crescente che poggia a ponente e su quella calante che guarda a levante sulla faccia a tutti nota e su quella mai mostrata
è scritto coi segnali misteriosi degli Algonchini e l'ingegno superbo degli Ittiti con le statue di sale d'una Gerico che cade nei ricordi filosofanti di pensatori oggi post-moderni e nel tragico destino della gente camita
è scritto sulla solitudine dei tuoi monti nella paura e nel coraggio delle mie azioni folli e nel mio dissennato vivere nella mia allegria che troppo spesso lascia il posto ad una velata tristezza e nella mia sconclusionata esistenza e nella speranza di ritrovare una serenità persa
è scritto nel mio tremore angosciante che non ti fa paura e nella mia figura che ancora ti rassicura nei miei occhi come i tuoi innamorati e nei versi che poeti e baccellieri scriveranno per noi
è scritto amore mio che per sempre sarà questo amore... ...per sempre
Id: 5245 Data: 09/09/2010 08:25:18
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Anna
ero ingenuo e ti chiesi aiuto
m’insegnasti il peccato del tuo corpo e ho goduto
non puoi chiedermi ora di darti amore ancora
Terni, 2 novembre 1974
Id: 5238 Data: 08/09/2010 13:27:48
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Astratto
tutto l’amore dovuto e voluto tutto il desiderio che tale resta tutta l’assurdità che si manifesta e poi la rabbia che ribolle tutto tutto in me è astratto
Terni, 29 dicembre 1975
Id: 5237 Data: 08/09/2010 13:25:55
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è
…è questo rincorrere la vita il perenne scontro tra chi crea e chi distrugge
…è questo sbattere forte al vento di canne che non si spezzano la ricerca della stabilità
…è questa folle corsa verso il vuoto che regala azioni dissennate a chi vivere più non vuole
…è quest’utopia dei nostri giorni che ci fa sentire come non giovani ma vecchi Holden
…è questa solitudine che mi fa urlare quasi fosse un abbaiare alla luna con latrati d’esagerato dolore
Id: 5224 Data: 06/09/2010 20:53:58
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Nel tacere non cè silenzio
nel tacere non c'è silenzio ma solo un vizio assurdo che rimbalza nella mente con ritmica frequenza nel tacere non c'è silenzio ma solo l'essenza di parole taciute e unite in un gioco lessicale come prisma di rifrazione di un turbinio siderale che tu e tu sola conosci perché tu ne sei la depositaria vestale nel tacere non c'è silenzio ma l'ombra d'un ricordo che non t'abbandona e mai t'abbandonerà e con eclettico volo ti vedo sulla tua piazza dove figuranti ed astanti recitano a soggetto no nel tuo tacere non c'è silenzio ma solo un grido d'aiuto che in gola si strozza che io avverto con forza e te lo dico ancora una volta ritorna quella che eri monella dispettosa e fetente curiosa infedele indiscreta e impertinente
Id: 5221 Data: 06/09/2010 08:55:54
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Ti lascerò
Ti lascerò
ti lascerò il cielo e le stelle il sole la pioggia e la volta celeste ti lascerò un mondo migliore dove tu possa camminare sicura ti lascerò i miei occhi velati di pianto e il mio sorriso raggiante e sincero ti lascerò la mia rabbia ela mia forza mentale ti la scerò il mio ordinato disordine e la bellezza di un’alba che cresce mentre metà del mondo vede un giorno che muore ti lascerò la bellezza di mele rubate e di risse giocate con carte truccate ti lascerò tutti i miei versi - voli di un uomo stanco non certo sconfitto - lì troverai tutto angosce e paure gioie tormenti amori vissuti e amori sognati e la rabbia di chi sa d'aver tanto sbagliato
e ti lascerò tutti i miei ricordi raccoglili e fanne un collage sarà il poster della tua vita la mia ormai – figlia mia – vede solo la salita
Id: 5214 Data: 05/09/2010 13:58:45
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