I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
*
Filastrocca
Essere forte. Aprire una roccaforte di nuovi incanti abbaglianti ammalianti. Assopire i pianti. Piantare un seme che mi tenga insieme. Si scuce una luce bianca un guizzo tra le nuvole uno schizzo di pioggia. Una piantina soave nasce nel vaso accanto. È la chiave che tutto vive. Forse è agapanto selvaggio. Cerca un assaggio di domestiche cure. S’insinua nelle fessure della terra, afferra il suo spazio. Io, ho pagato il dazio per le mie paure. Costavano care le ho buttate a mare con la mente. Non rimane niente. E se mi prende ancora scoramento mi oriento al tramonto, che si accende, poi la sera scende si espande, sconfigge la corolla di luci della città.
Id: 57402 Data: 14/03/2020 14:06:48
*
Natale
Natale S’insinua lungo la china nella mattina di ghiaccio un sussurro di vento di foglie. Svapora l’accento di un canto dalle navate spoglie della cappella e lieve si coglie il brusio degli abiti di flanella delle novizie. Un alberello brilla nel soggiorno bianco della casa accanto. L’orizzonte è un ventaglio di luce d’ambra, il pupazzo ha aghi di brina sulla gota, la neve celestina è rattrappita nella spianata vuota del cortile. Febbrile, un’esultanza timida in questa calma candida esprima la speranza di serbare una forza sottile, parte della vita che scorre. Non occorre imporla, basta un bisbiglio, quel sussurro di vento di foglie nella bianca mattina di ghiaccio.
Id: 57301 Data: 09/03/2020 13:21:20
*
Linsidia dellestate
L’insidia dell’estate In sentieri oppressi di malessere s’insinua l’insidia dell’estate. Un po’ di vita muore. Il cardellino, maestro solitario delle aurore, smorza il suo trillo, s’apparta sui rami bassi di faggi raccolti, e l’orizzonte di carta svela il biancore pallido di valli intrise di torpore. Si accartoccia in fiore il bocciolo di geranio prima di sbocciare e il manto di velluto color sangue dell’amaranto è un filo ossuto di spago esangue. Langue nell’argilla l’ulivo. S’insinua l’insidia dell’estate, lo sapevo, con fastidi impercettibili, sibili, strida, ronzii di vespe e cicale, falene crespe e nere rodono i vetri, spettri di sogni non trovano la strada di casa, invasa è l’anima di clamori importuni, di cicalecci immuni al silenzio. Sui pruni al calar della sera, canta il grillo alle stelle, il suo sommesso pianto, melodia o incanto, contro l’insidia dell’estate nel suo manto di agguati e lusinghe, che si aggira nei prati.
Id: 57298 Data: 09/03/2020 12:57:27
*
In attesa nel Vercors
In attesa nel Vercors Chino il capo alla dimora del vento, le mie mani inabili sperdono scaglie di tabacco sul tavolo lustro di mogano nero. Fragore lontano di un’acqua amica, il torrente nella piena del disgelo. Un velo mi separa dalle foglie sorelle, l’anta sbatte ribelle. Le margherite appassite ergono ancora timide corolle tra il loglio e l’erba secca. Il trifoglio si ostina a rinascere pulito. Svanito è il sole tra nubi cocciute e nere. Nelle assolute distese del tempo chino ancora il capo, e nel frattempo rinuncio a sperdermi, mentre l’acqua canta e la nube diventa birichina mi dona una lamella di sole, mi sprona, le querciole e il camedrio svettano virgulti audaci nella pace del fosso. Il tordo non si è mosso, rimane fiero sul ramo che oscilla. Una scintilla riduce in briciole il poliedrico paesaggio di foglie. Sono giunta fin qui, lascio nel verde spargersi i pensieri, dissolversi al canto del ruscello.
Id: 57297 Data: 09/03/2020 12:55:31
*
Lestate artica
L’estate artica Mistero dell’estate artica: a sottili strisce ambrate docile si riduce la notte e la luce s’inebria di sé febbrilmente. Una scia di seta opalescente carezza l’orizzonte, ponte tra due infiniti, la maestà del cielo e il velo marino che vasto si stende. Sospende l’estate i confini e sulla vallata di pini il bianco silenzio discende, si spande, si muta in canto profano. Velluto, tappeto di muschio odoroso premuto sull’umido strato spugnoso. Un’eco di vento di mare: in ondate di luce lunare la pineta si corruga. Libertà di renne in fuga, voluttà di spazio, sazietà della terra
Id: 57296 Data: 09/03/2020 12:50:50
*
Le bianche cappelle del cielo
Le bianche cappelle del cielo Si lacera il velo, le bianche cappelle del cielo compongono il velo, con ampie volute a spirale scalfite d’azzurro accolgono il vento, lo scroscio, il lamento, il canto irruento, carovane di nubi in fuga. Costretti alla terra, sostiamo in attesa, docili ai segni, assorti alle mansioni del giorno, attenti al ritorno dell’eterno in tracce minuscole, un vuoto nella radura, la luce che ci cattura dalle persiane socchiuse. Del campo a maggese non ci curiamo, il rigoglio di erbe e di loglio promette prosperità. Alle asperità maligne non ci arrendiamo. Asprigne, le mele amaranto sul desco, il vaporoso agapanto, il pane bianco odoroso, il lardo nella stagnola. Fanno la spola pettirossi impettiti nel canto della sera. Da fuori la casa è uno scrigno, di bruno legno sanguigno, si sgrana un’orchestra di stelle dal viola della finestra e cola dalla fessura la fioca mistura di luce, oro e miele. La notte conduce al silenzio. Non sono più bianche le bianche cappelle del cielo, lo splendido velo di nero ammanta la terra, preserva il mistero. Le bacche di pyracantha brillano sul sentiero lunare.
Id: 57295 Data: 09/03/2020 12:49:44
*
La fatica di Sisifo
La luce trema piano sul tramonto montano, una pozza di vecchia neve nel solco breve d’ogni china e pendio, un addio quieto al giorno senza riposo. Un ricciolo bizzoso di nubi si sospende a ridosso di un picco arcuato, si colora di rosso. Il paesaggio è scosso, vibrante si ritira, anela al nero, al nulla, alla quiete. Segrete le mete della notte. Alba cinerina fatta di niente. Sosto in cucina nell’inquietudine bianca. Le valigie impettite pendono un poco in attesa di un viaggio sull’alto dell’armadio. Dicono che esista un oasi di pace. E se fosse un’oasi di pece quella che tesso di tracce di sconforto? Tremula permane all’orizzonte, maligna come uno spettro: al fronte, in trincea, di una guerra che non so vincere.
Id: 57294 Data: 09/03/2020 12:48:45
|