chiudi | stampa

Raccolta di poesie di Corrado Sabbia
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

personale cimitero

nel mio personale cimitero

c'è una piccola lapide anche per le persone scomparse.

e' di metallo che al sole, fa un lampo di riflesso.

 

dietro a qualsiasi lumino

stanno gli occhi aperti dei morti

in ascolto dei passi notturni

del custode nel suo giro serale.

 

il cielo immenso è in viaggio.

 

quando mi dormiva vicina

la notte era un'onda enorme

che passava sempre troppo presto.

 

ora il licantropo è morto adagiato sul greto della ferrovia

e le foglie estive fanno un fruscio leggero, nel buio.


Id: 58349 Data: 30/04/2020 21:03:36

*

l’Idra de deus

l'estate mezzogiorno di campana a sangue

folgora la luce celeste intrisa di vento.

 

staffilata sassata lanciata nel lago

verso l'altra riva a portata di grido.

 

onda lunga calda d'anticiclone toglimi il vizio

toglimi la terra dagli occhi anche con le lacrime.

 

tintinnìo di posate dalla cucina

basterebbe così poco per ricominciare a sognare.

 

oscuri occhi a guardare per aria

un'iride di cielo che non mi bestemmia mai addosso.

 

potessi ardere in una vampa e poi cenere

calpestata e calciata dalle capre.

 

 

 

 


Id: 33981 Data: 19/08/2015 12:35:18

*

La mia memoria.

Quel che alberga, tra le pieghe

delle recondite spiagge della mia memoria

esiste solo per me.

 

Ed è: simile ad un pomeriggio

di sole in settembre

dove una donna sulla spiaggia, con ombrellino

si lascia scivolare il vento addosso.

 

Quella donna è la mia memoria

che indossando indumenti in tinta confetto

appare serena.

 

Ella per la prima volta mi dice

"Tu ami me, non chi m'ha posseduta."

e sotto il nastro rosa del suo cappello da passeggio

mi sorride arcuando appena

gli angoli della bocca.

 

Sullo sfondo, una lontana Vieste

di colori ad olio e a pennarello,

le fan da cornice il mare, la sabbia fina

e nulla sulla mia destra.

 


Id: 24199 Data: 01/02/2014 16:45:31

*

Gerusalemme, andate e ritorno.

Gerusalemme d'oro appare di notte

mentre un vento libano la sospira

e di notte è un vociare continuo tra i rami

di Davide, e sabbia contr'ogni fessura.

 

Nei giorni di seta che mi regalasti più invano

cercando trovai quegli scorci di mare,

che appariva profondo sin dal primo passo

ma lontano.

 

Così lontani ora sogno i tesori

nascosti nei sospiri che tenevi tra le costole

nell'attimo prima ch'era ora d'andare.


Id: 23680 Data: 29/12/2013 17:08:28

*

EGO SUM le frère de dieu

luna purA egoismo in punto di lume
lo senti 'l rumore dell'acqu'a strada vuota?

Ego sum fotogramma in bocticelli's fulgentis venere
e nella figura all'impiedi ch'ho dinnanzi.

Ego sum: in phàlaina's vena:
nel cardiobattito della falena
posatasi sul muro della [tua] stanza notturn'a luce accesa.

le stelle coperte dElle nuvole
non mi paura:
ch'io a pupille dilatat'e a tentoni,
nel buio ci so camminare.

e dal profumo roventee nei passi, ecco:
come la mulier amicta sole fronteggiare il dragone venire,
sùb.dolo, e non temerlo, alla noesi dei lampioni.

quando la muren'attaccò con test'a forgia di leone:
il serpent'avvinghiò lo zoccolo del capRo
e andossene quas'indisturbato.

salvo poi tornare,
in posa comme la petite danseuse de 14 ans d'edgar degas,
compiaciuta di soddisfazione non della sua bravura,
ma per la sua bellezza.

Ego Sum le frère de dieu, après de l'hail,
quando sfonda la luc'e colpisce la terra:
rimbalz'e si lascia guardare.

[non odorerò il profumo delle vostre adunanze solenni. Amos 6,5]

Id: 9890 Data: 03/09/2011 13:27:19

*

il piccolo labirinto ligure

come il labirinto cieco e a groviglio - sia per Te il mio abbraccio - e nel silenzio ombreggiato delle vie murate - giungaTi la mia presenza. nell'odore d'umido che lascia il sole d'inverno - possa Tu smarrir di me anche il ricordo - e rimanere: come pensando a quello cui si stava pensando prima - non rammentandosene più. siano i limoni e i salti di mare - come sospiri accesi tra le foglie - e la calce bianca del muro del giardino - e lo stridòre della cicala dopo pranzato. tra i coriandoli che lascia il sole tra i rami - Tu possa non trovar adito per vedere il paesaggio - non scoprendo che in alto mare, là dove diventa blu - l'aria si trasforma in afa, in una calma di vento - che sa d'aghi secchi di pino - e di lettere scritte sul muro.

Id: 8954 Data: 22/06/2011 13:02:51