I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
Tu venivi dalla piccola Marina
con l'acquagrande e un forte vento antico
portando nella gola una bambina
chiarissima e sottile come un giunco.
Se non ho chiuso gli occhi nella tana-
per imprimere nel cuore la sua eco-
è stato perché il volto di una donna
diventasse ancora il viso che conosco.
Spandevi quel di più sopra la felce,
sul masso che gonfiava le sue vene,
e la mia bocca inumidita era felice
della fragile unità che come un pane
si offriva a chi ha bisogno della pace,
più alata di un istante senza fine.