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Raccolta di poesie di Claude Cahun
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Non io, pietà di me.

ogni giorno mi graffi

scempi la mia carne con gli artigli

della tua infinita, orrenda disumanità.

la saliva spruzzata dall’ignobile bocca

urlante menzogne e deliri

riesce a imbrattarmi la faccia.

a volte temo per la mia vita

mentre ti vedo accartocciare

nei pugni serrati

quelle di altri, meno forti di me.

gozzovigli ebbra di potere

estirpando il fiore appena sbocciato

e come il più fetido sepolcro imbiancato

dissimuli il ventre colmo della tua nequizia

dietro l'enormità di una povertà inventata.

ieri cacciasti il giovane Lazzaro da sotto i tuoi piedi

perché non gli toccassero neanche le briciole

ma nutrivi i tuoi bavosi vecchi cani

con prelibatezze condite con l'olio

sottratto alla lampada donata dallo Sposo.

hai dimenticato che non ti è dato

di sapere il giorno e l'ora del suo ritorno

mentre consumi l'orgasmo della dominatrice

nel veder leccare il pavimento

ai sottomessi comprati per due soldi

lungo i marciapiedi della grande crisi.

non figlia, non madre, non sorella

chi ti piangerà, domani?

non io, pietà di me,

non io.


Id: 22665 Data: 13/10/2013 09:20:50

*

La Regina

La Regina occupa il suo trono

e posa i picciol piedi, essendo nana,

sul dorso prono della preferita dama.

Batte le mani ed urla, in qua e in là,

“Portate il piatto delle dignità!”

Ne sceglie due o tre, indi le pesta,

poscia asciuga le labbra lesta lesta:

non è più l’ora adatta al desinare

‘che presto Ella s’appresta a giudicare.

Tuona, con la vocina acuta e penetrante,

“Chi osò con dalie rosse, per tutte le acquesante,

interromper con effluvi vermigli

l’innesto fra tulipani neri e bianchi gigli?”

S’avvicina al seggio tutto balbettante

un armigero giovane e attraente:

“Nessuno, mia Signora, potè tanto:

fu frutto di natura un tale impianto!”

“Che dici, bugiardo e snaturato:

tu non leggesti l’editto promulgato?

Nei mie giardini, foreste e campagne

la terra mi ubbidisce senza lagne:

nulla vi nasce o cresce ch’io non voglia

né seme né fiore né frutto né foglia!

Opera non fu di Cerere Demetra

Ma dardo tratto da sacrilega faretra.

Temerario soldato, per aver parlato,

immantinente,  dal boia sarai decapitato!”.

 

Attenta ai passi tuoi, iraconda Sovrana,

potresti malamente inciampar nella sottana.

Non ritener sia men grave lo sconquasso

Quando il cader avvien dal basso al basso.


Id: 21251 Data: 07/07/2013 12:35:42