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Raccolta di poesie di Caterina Trombetti
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Consonanze

                                      DESIDERIO D'INFINITO

 

 

Non mi appartiene il tempo delle stelle

e nella finitezza mia,

                              contemplo il cielo.

 

Notti d'agosto lucenti,

miriadi di astri sopra di me.

 

Da questa morbida terra

                verde di colline

osservo spazi dove tutto è chiaro,

ascolto il vento che porta fremiti.

 

Quel vento e quegli spazi

       mi offrono un segnale,

mi dicono che un giorno

                  a loro mi ricongiungerò.

 

 

 

 

 

          VOLTEGGIAVO

 

E penso a quando tu dicevi:

- Bello il passo che hai!

che forza e che armonia

trabocca dallo slancio!-

 

Penso alle tue parole,

           al passo mio che amavi,

al volo nel tuo abbraccio.

 

Ora la terra brucia,

                  cammino sulle braci,

non volteggio più,

                   leggera incontro a te.

 

 

 

UN SOFFIO, UNA CAREZZA

 

Ho sentito l'angelo

                passare sul mio viso

e tutto il corpo

                     ora  ne è illuminato.

 

Pulsano tante vite

                 nel battito del cuore,

si affollano memorie

                       e fatti sconosciuti.

 

Lascio così quel corpo

nel letto

                        lì

                                   disteso,

immobile nasconde

                  un celeste vivo fuoco.

 

Segue nella mia essenza

                      un cantico d'amore.

 

 

 

 

  NOTTE DI FERRAGOSTO

 

In questa notte piena senza luna,

il cielo sfolgora e palpitano gli astri,

cantano insieme al cri cri dei grilli,

il suono ritmato è diffuso ovunque.

 

Io, sola nel buio, bramo la cadente stella,

aspetto di veder l'arco improvviso,

                              la luminosa traccia.

 

Esprimi un desiderio, viene detto,

in notti come questa può avverarsi.

Esprimi un desiderio, forse accadrà.

 

Vorrei averti accanto,

                                           cercare con te nel firmamento.

Nell'abbraccio saranno mute le parole,

sarà pace e silenzio,

                non chiederò più niente.

 

 

 

 

       CANTO ALLA LUCE

 

 

Amo le giornate lunghe

come mai ho amato te,

                                                   amore mio.

 

Mi prende il desiderio

di un tempo che si allunghi,

di un giorno senza fine.

 

E voglio te, certo, sempre

mi prende il vorticoso amore,

poi guardo il sole

ed amo quel suo respiro grande,

                      la sua luce.

 

 

 

 

LA RONDINE

 

 

Ritmicamente

cade una goccia,

suona, rimbalza,

rotola dentro.

 

Vortice chiaro

dilava il cielo,

suonano intanto

garriti acuti.

 

La rondine va,

incide l'aria,

e l'attraversa.

Traccia di fuoco.

 

 

        SOFFIO E LUCE

 

C'è qualcosa di rosso nella casa,

che gravida spinge da dentro.

C'è qualcosa che nasce

dal soffio a lungo racchiuso,

dalla luce compressa

                  fino al nero più nero.

 

Secoli d'ansia sono ormai lievitati,

chiamano e dicono “sii pronto”.

 

Qualcosa ora giunge,  che era già stato,

nasce dal sacro grembo primordiale.

 

 

   SONO IO IL TUO FIUME

 

 

Sono io il tuo fiume

                che ti attraversa e lava

che prende le tue forme

                         ed aderisce a te.

 

Tu sempre ti sorprendi,

                 anche se lo sai bene

che questa meraviglia

                 si manifesta in noi.

 

Nel percorso senza soste,

nei suoi contini snodi

                              e curve

                                     e risalite

noi ci troviamo sempre

               in questo passo ardito.

                              

 

 

  CONSONANZE

          

La bimba dagli occhi ridenti

                                         riappare.

Ha sciolto le trecce

                            ed avanza decisa.

 

Lei forte e sicura

              nel suo sfavillante cristallo

dipana il filo di seta e tesse,

tesse con mani di fiaba

                                       una storia.

La storia dell’uomo che legge,

dell’uomo che inventa un sorriso

mentre il filo si intreccia con gli altri.

 

Ed un soffio di vento leggero

                 passa fra le cose che tocca

ed un brivido libera il sasso

           che assume la luce del cielo.

 

Tutto le vibra d’intorno

e lei, svelta, si muove nel canto.

 

 

 

     MARIA, REGINA DI PACE

 

Cresce erba alla base del muro,

                   sotto la casa di Vicka.

Strada di campo fra povere case,

dove un'umanità pellegrina

                                        si raccoglie.

 

Corpi fitti in attesa per ore

e c'è una luce che sfolgora

                   e ci unisce,

ci sostiene nella nostra debolezza.

 

Noi qui a Medjugorje

                                   aspettiamo.

 

Vicka parlerà,

                               ci porterà il messaggio della Madre

                  per questi tempi oscuri.

 

Il Male domina e pare sterminato.

Ma erba verde e forte

                nasce alla base del muro,

mentre la parola in tante lingue

                                   si diffonde.

 

Diventa melodia,

                seme di bene,

                               germe di pace.

 

 

 

                   INTERNO                Per Franca

 

Mia sorella guarda il fuoco.

Prende le molle

                e ogni tanto

                                      lo attizza.

 

Chissà cosa pensa

mentre guarda l’incanto di fiamma.

La segue, la scruta, accomoda il ciocco,

fa salire scintille lungo il camino.

 

Io guardo lei che guarda il fuoco.

Antica vestale

con movimenti leggeri

segue quel rosso serpeggiare.

Inclina la testa, osserva la fiamma,

                       forse raduna le idee,

ripercorre i suoi sogni.

 

Qui, nel silenzio ipnotico,

si sfuma il tempo e perde ogni contorno.

Impera il fuoco soltanto,

                                 il suo lieve crepitìo.

 

                  

 LA VOCE DELLA SIRENA  

                                         Per Antonella Natangelo

  

Dall'insondabile mare emergi,

arrivi con l'onda e porti il tuo canto.                    

Ecco la voce che ci conduce,

mentre il cuore assapora l'infinito.

 

I nostri piedi poggiano al suolo

ma ci libriamo nell'aria al tuo suono,

seguiamo ammaliati la lucente coda,

il suo guizzo, il mistero.

 

Come spruzza la coda di sirena!

Guardala, è rapida come un lampo.

Due corpi diversi in un essere solo

e si compie il suo destino nel canto.

 

È melodia che parla d'amore.