I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
Tavoli per strada e ressa
di turisti ubriachi
e pipe ai tavoli che odorano
di frutta e ti ricordano
il molle tempo dell'oppio
in questa città del peccato
grandiosa di decadenza
e glorie fastose dei sensi
che mai perde la solenne levità
di una lieve preghiera buddista
e un'indole di aerea contemplazione
dove puoi cadere e continuare
a precipitare all'infinito
senza mai toccare il fondo.
Caterina Davinio
Da: Cadere all'infinito, 2012.
Cado tra le case come un pezzo di carta
danza nell'aria, volteggia da un grattacielo.
Forse porta una poesia nel mondo
forse una sentenza di condanna
il messaggio in una bottiglia di un altro naufrago,
come me.
Da: Cadere all'infinito, 2012.