I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
Ricordo il dolce dormire
avvolto in calde coperte
il silenzio di strade deserte soltanto riuscivo ad udire.
Demoni erranti stanchi e scontenti
fissavo spavaldo con aria severa
c’erano i Santi pregati la sera a ricacciarli in luoghi dolenti
e per quei pochi e genuini furfanti
nessun timore, nessuna paura
coordinati dalla questura c’erano gli uomini delle volanti.
Quanta tristezza al tempo moderno
sotto i vestiti lasciati a coprire
frastuono e lamenti odo salire sia dall’interno che dall’esterno.
Demoni arditi con fare convinto
tolgono il sonno senza ritegno
di nessun Santo son’ormai degno resto da solo distrutto e vinto
e per la feccia da notte a mattina
tanta paura ed occhi mai spenti
i posti vacanti, i tagli son tanti e nelle volanti non c’è più benzina.
Un giovane stanco si trascina in silenzio
L’odore crescente di brezza marina guida i suoi passi
Non ha mai cavalcato l’Onda
L’ha sempre rincorsa sfiorando l’idea di lasciarsi annegare
La consapevole inadeguatezza rende ogni sua azione un traguardo innaturale
A passi lenti col fiato pesante si concentra sul prossimo
Costringe il suo corpo a raggiungere il punto che la mente ha già prefissato
Pregustando il sollievo amaro della rinuncia
Afferrando il nastro tagliato la Vita è già li ad attenderlo
Spietata