I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Vediamoci sullorlo del monsone
Vediamoci sull'orlo del monsone a comporre serenate putative alla scarsa manutenzione esistenziale che questo tempo troppo piccolo a chiamarsi epoca già intonato su rapsodie del non più mondo ci impone al suo rullare a bassa quota e spopolare d'alta moda Nutriamoci di appelli e delle impari tristezze che fermentano risa agrumate e rapide all'ossimoro ché saranno sazie le nostre speranze e incorruttibili le sconfitte
Id: 38466 Data: 30/06/2016 23:53:00
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In certi occhi costellazioni
Qui c'è un treno tiranno carnefice d'arie e maestranze che nel franarsi per campi sobilla un'ascesi l'accusa accurata capriccio e rifiuto dell'antipresente e abbrivio scontato di carichi soli collerici in certi occhi costellazioni. Qui c'è un tiranno e lì un turbamento dove un castigo di insurrezioni crepita in secche mansuete d'oceani senza parte come pronunce dell'apatìa per limare d'accenti genealogie dell'amare dissimile.
Id: 38465 Data: 30/06/2016 23:51:06
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Primalba
Segue un rintocco attutito di cera la strega che ammette le notti mia cara primalba e poi schizzi strappati di lana da bere a macchie e giacinti le coprono il corpo e la terra le coprono tutta la terra. Nei guadi ho bruciato fin dentro ai pensieri ma ogni boccata di donna e corrente mi ha preso per mano come una sorella.
Id: 38265 Data: 14/06/2016 23:39:55
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Sposto una lettera a mezzo intervallo...
Sposto una lettera a mezzo intervallo così che l'amaro diventi avaro olio di luppolo spavento in bocca, quasi un culmine costante di imbarazzo a fiume corto. Come i costi dei domani che ci scambiano passati di vertigine sul cuore sfuma verità nei toni quel dio satiro che beve innamorato della sete. Nella sua lezione d'intima inesistenza ritrovo il silenzio e una bugia bianca.
Id: 38264 Data: 14/06/2016 23:37:53
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Saprò rovistare tra facce stanche...
Saprò rovistare tra facce stanche ma chi avrà begli anni a vestirsi di me nella discarica di un dolore? Spendo amuleti corteggia fortuna nelle funzioni di un sonno bambino, i sogni suoi di urti da latte di angeli universali e neuropatie residenziali come fuliggine a briglia sciolta in camini improbabili di resistenza. Io so di lenti cavalieri dell'ozio come balli e celebrazioni so di sorprese e articolazioni ormai tra benevole dimenticanze. Per farsi strada una gratitudine mi parla spesso di cosa voglio mi cuce un'indole su misura mi ascrive a un culto di umanità.
Id: 38229 Data: 12/06/2016 01:51:28
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Di chiavi di volte
C'è una donna sul Tevere vecchia e anni fa ballerina con poca umiltà una grazia e s'inchina alla cena e agli estranei improvvisa una soglia. Nei bollori d'Agosto eleganti sbadigliano tachicardie indotte i suoi oli di nude attenzioni ufficiali e la falsa miseria dei nomi francesi che affolla le borse e gli infissi, veggente impudica lei bada che i tetti si chiudano bene sui lunghi amori che sopravvivono. Ponte Milvio dei retroscena di chiavi di volte di vene ossidate cercami spesso per insegnarmi ma non tornare se è troppo tardi.
Id: 38228 Data: 12/06/2016 01:45:18
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Lettera breve
Col morso esatto di una folata verdesera senza richiesta ho portato nei palmi la cenere e il conto dei vostri sogni. Il guardiano del coro disegna perle rosa e gorgheggi sui ritornelli dei miei sentimenti aspri indolenti che sanno di fuori e di lontano. Mi scrivono lunghi alfabeti certi usurai di emozioni forti come se il prezzo valesse spesso quest'ombra di gioia che restituisco.
Id: 37802 Data: 17/05/2016 23:24:35
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Oracoli a gettoni
Sei nei miei segreti d'incanto e allusioni non colte nelle note a pie' di cuore brulla come una marea di autunni leggerai carte di semi impertinenti nervi e oracoli a gettoni nelle pagine di Bradbury. Saremo compagni di nessuno sacrificabili e maldestri ricchi in peccati poveri in protagonismi diremo volerci salvare tutti ma le parole degli eroi avranno gambe molli per trattenerci su mari aperti. Così ci liberiamo dalle attese certosine scudo e abaco nelle cui intemperie tu non ci ritroverai e il primo segno umano sui libri dei contabili sarà un autore degli insiemi piccoli.
Id: 37801 Data: 17/05/2016 23:21:28
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Metrica gracile illogica
Il giorno è un guaire pallido e smorto fatto a brandelli di anice e miele distratto e contento non più il meriggiare con le ultime foglie gracchianti d'estate ripara un lenzuolo di storie severe. Sale, uva e coraggio. Noi quattro arcieri di consumazione certo non siamo già persi: ci sono acini per prevenire fra rime d'idrogeno ben temperato il pudore degli altri. Ora il mio archetipo metrica gracile illogica come Himalaya inodore di stimoli può farsi gesti di lunghe intenzioni. Mi indichi in piedi vicino ai tramonti. Ancora mi salvano i tuoi occhi buoni.
Id: 37514 Data: 27/04/2016 23:27:48
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Ho steso una treccia
Ho steso una treccia di arterie e di polsi ne ho fatto un ormeggio un po' ornamentale per trattenermi tra l'ombra e il sole il mio corpo di paglia lì incustodito a contare i suoi fili e a cantarli male. Noi dissipati noi vinti e dispersi innamorati di pochi mestieri noi martiri d'impeto oltraggi e misteri con pesi sugli argini e doni tra i denti, da Arrivederci a rituali gentili, alle dinamiche d'apparenza offriamo un infuso di scorze amare per sacramento del non partire. Di tutti i risciò in affitto dall'alba dei miei vent'anni rimane un consiglio ben collaudato: "Pane al pane e spire mortali al vino" - ma raccontarmi non resta nuovo e soltanto il telefono squilla piano.
Id: 37474 Data: 25/04/2016 02:39:51
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Le tue dieci dita
Le tue dieci dita spaccavano il cuore e io un poco giostraio senza pretese sbagliavo gli a capo sui tuoi fiordalisi tu minatore delle mie parole quando ero bello e aprivo i tuoi angoli ti univo oroscopi tra le lentiggini che troveremo in ogni altra giuntura ma per contagio o da balzi in petto avremo una folla di spari a salve per accompagnarci di passo in passo
Id: 37441 Data: 22/04/2016 01:41:10
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Senti mai...
Senti mai nel caldo del tuo apogeo interno come il contesto di una quiete una camera ferma di utero pronto dove non crescersi e contenersi? Cerco a memoria le decisioni che mi portarono a volermi un bosco di meriti abusi e limiti è un punto di notte per cominciare ieri corazza del presto e tardi un pasto vero da ringraziare e io come i petali delle rinunce mi sento nascere continuamente.
Id: 37381 Data: 18/04/2016 00:41:34
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Quando mi siedi lontana
Desidero una liscia coperta di sollievo per quando mi siedi lontana e ci scambiamo deboli cortesie e ognuno fa il verso al cuore dell'altra con quello che ha, senza inarcarsi di più sopra l'onda dell'Ave Meschino. Ogni tanto ho bisogno di pregare, ma non so chi (se t'importa).
Id: 37314 Data: 12/04/2016 23:41:50
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Mi sembrano precipitare queste ore
Mi sembrano precipitare queste ore mentre mi guardo piangere e mi piace e il mio nome intero, che ora so essere tutto, è un legame sfilacciato tra molecole simili, là per ghermire altre righe per mascherarsi calpestando anche quattro o cinque sillabe alla volta. Ma queste irate spezie del mio animo, quest'insensibile sordo tonfo che è il mio cuore di foglie morte esterne, vale quanto il luccichio di bava che tu lasci sul cuscino quando dormi.
Id: 37313 Data: 12/04/2016 23:39:58
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E ciò che dice
Versami paura. Consuma la bottiglia. Correggi con libidine, pupille brave a dilatarsi e un bel portamento. Finisci anche quelli. Agito e mangio, ingoio, dimentico. Da ora hai il mio cuore malvestito in mano, succhiane qualche colore. Ho lingue sporche imbarazzate impiastricciate di stornelli e amore. Rido i tanti scherzi, rido, valorosamente rido con fierezza. Una notte che tutto confonde mi graffio sulla carta mi graffio sul tuo seno con le tue mani curate con le mie ciglia non meno affilate. Hai le labbra per stringermi forte la gola se vuoi. Un disagio crudele non è più mio ho trovato chi l'ha colto e a lui m'affaccio aggrappato alla caviglia e su fin dove arrivo. Ho il mondo d'un costume uno soltanto che parla e dice Siate dolci. Le tasche piene di valigie vuote per poterti andare ovunque senza nulla preparare. Ho satura di bellezza una lacrima sismica sulle movenze schiarite tue. Hai la mia voce.
Id: 37259 Data: 08/04/2016 22:31:15
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ho preso i nostri incontri
ho preso i nostri incontri al setaccio del vocabolario dove scalpelli di settimane cesellano apocrifi possessivi e la semantica di rincorsa vive in cantine d'opportunità così lasciamo stanze tra i nostri fiati per ricordarci di respirare, ché quel sedimento di geografie prestava semplici ubriacature e si digeriva insieme al caffè
Id: 37257 Data: 08/04/2016 21:57:10
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Per il tuo volo
penso a dove nascondermi perché l'aria non ti sia invasa per il tuo volo ti sogno più in alto opaca una trama di vimini e pelle è il mio dorso vorrebbe rugiada ma canta soltanto nevischio disciolto che era poesia eppure ti porgo il mio mondo migliore
Id: 37239 Data: 08/04/2016 09:11:18
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Risacca
Il mio polso governi, toccandomi ora da lato e da colpi, e da me ossa lievi e forato rimedio su mani trapunte. Carezze intascate col buio del gusto, occhi spenti figurano pieghe, la pelle in silenzio e le dita intrecciate odorano di unghie nebbiose, appena una frase non detta si schiude. Un piccolo sudore, fine come sabbia, sul petto mi resta come trappola fresca di un qualche respiro.
Id: 37228 Data: 07/04/2016 01:27:05
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appena cantabile
siamo tantissimi giochi e mucchietti di fiabe la verità è a malapena un insulto lussuoso di stenti.
Id: 37209 Data: 05/04/2016 23:00:04
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Lento ritornare
Lento ritornare movimenti laccati d'azzurro piegano infastidiscono materassi tiepidi ascoltano insofferenti i vermi di nuvola soffici abrasioni generano pensieri abitano in singhiozzi sussistono per nulla
Id: 37208 Data: 05/04/2016 22:55:00
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solo un corpo siamo
solo un corpo siamo un’aritmia che vede con gli occhi che trova e i sensi già stabiliti sa. la mia anima è la mia pretesa illegittima e serena
Id: 37187 Data: 04/04/2016 22:51:30
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Da qui
Ma conta una voce mischiata di fumo, a sud del bivacco dove sognando scaccio le impavide ore notturne, conta i miei occhi e il novero perde, di terre non scelte che già mi rattristano parla, valorose vocali agli estremi; Fatica è tenere la marcia, per quanto non soffra l'immoto io lì non comprendo, riunitesi come e a chi darsi mai possano e ore attorno al paglieccio infuocato su grazie perenni a discutere, e umane. Con ciglia lentissima e sonno quel vago bisbiglio io ascolto da qui.
Id: 37171 Data: 03/04/2016 23:30:36
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ti dirò lo sgusciare
ti dirò lo sgusciare tra i secoli di un gesto, un'idea che non sogna mai nessuno pioveva senza tregua ed era il completo nubifragio dei pensieri, tutti mai riempiti di fondali di esistenze, scenografie allagate di interventi e baci casti sulle dita solo un sussurro privava di senso il crearsi veloci l'esperienza ridente frusciante di grammi di appartenenza non ha luogo a spiegarsi nel tempo né tempo di ordire una via e ho visto su te la mia ingenua trascendenza su te la mia felice onnipresenza il mio ricordo dell'avvenire su te rimpianto cullarmi e donarmi una voce la vita è un dolore luminoso e meraviglia da spezzare ad occhi chiusi dovremmo reggere in alto un vessillo di forma futura i nostri corpi telai digitali di nuove righe capovolti dall'uno al più e più spalancati parlasti di cuori e di razza parlasti con canti ora blatero amore e altre parti sconnesse impossibili a scindersi atomi àuguri e crome di desideri
Id: 37170 Data: 03/04/2016 23:25:50
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Le mie vele
Dall'alto le scorgi, le mie vele, fattezze eleganti di marine rivoluzionarie trattengono ordini commossi come vessilli in un oceano di balbettii ognuna perdona il nemico e resta a scandire sulle onde la chiglia vissuta dalle alghe, poi affonda veloce e si fa nuova schiuma simili a vecchi incastrati negli abiti stentano alcune a tradire la riva, ma tutto il mio tempo è gettarle e passare.
Id: 37160 Data: 03/04/2016 01:10:20
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battono i denti dal petto
battono i denti dal petto sterminato e sublime il fragore un cartoccio di spade affrettate ho una breccia sui reni di lì passano dolci bufere
Id: 37159 Data: 03/04/2016 01:07:55
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Rue Percevoir
Nessun Luogo è il compagno di stanza mio amico più irresponsabile, e noi non saremo mai per parlare di giusti rincuori, di come calde corolle rose fioriscono, che i grani del fango conoscono senza mie cure. Importa poco da crepa scosciata chi ostentine tremi due versi in calce, o quanti guarda e scuote la testa, né sarò qui, non passi che amari con me lontani bagnati nei corpi scroscianti cadevano ieri in Rue Percevoir. Tra noi confidenze d'oggi e giornate e giornate di vezzi ferali e ragazze imperlate, noi uomini stinti che fanno ma ancora non sanno svelarsi. Al mio amore stellato vicino di letto dico tutte emozioni frasali con lo stesso linguaggio che loro dà fiato.
Id: 37149 Data: 02/04/2016 01:07:29
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amo i ritorni dei miei polmoni
amo i ritorni dei miei polmoni e la bonaccia lenta che li respira la firma e la mano che intenerisce l'appartenermi di antichi ostaggi ora stagione di profezie che sono aperte a togliere ma privare non nuoce le nostre goffe canzoni felici che travolgono cantarsi e precipitarsi nel loro esempio gelose di una gravità perfetta dalla scelta grafia che mi rincontra forte le covate di sogni le loro celle indecise fanno sedurre a tutti coi miei motivi e le congiunzioni, perché è spiegato, perché generoso come un risveglio permanente sicuro di offrire me stesso all'incerta speculazione rimpicciolisca a me il fuoco giocoso e viziato del vero, la mia non stoica partecipazione ai vivi
Id: 37148 Data: 02/04/2016 00:58:33
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