I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
(IMA) אמא
Mi hai cullato
con calore
Nel tuo seno
Sereno asilo d’amore
Con il tuo abracadabra
Del cuore!
La tua morte
È del principio di me
l’anticipo della fine!
Il tuo sangue è il mio
La tua carne sono io,
Anelante di rientrare
In te
אמא
Nel tuo grembo germinale!
Il mio corpo
non è che una transeunte
tua estensione!
Chimerico e irreale,
Mamma,
è dilaniare
il nostro cordone ombelicale.
DEFECTIO
Parlano di te
I miei sogni
Consolatori,
Di abbracci delicati
Rievocando
Le tue mani.
I tuoi occhi curiosi e vitali
odorano
Mamma,
di polvere divina
E il tuo sguardo
profuma d'incenso
crepuscolare.
Né più il calvario del corpo
nell'esistenza ultratemporale
ma un alito di luce
nell'assoluta eternità
della tua assenza corporale.
MAMMA
Nel cielo
cerco una stella
Col tuo volto
che brilla
senza scomparire!
Il tuo viso
Che sfugge alla memoria
Si rannicchia
Nel cantuccio del mio cuore!
E con l’anima il suono
della tua voce
Sento
Tra aliti di vento
Nel silenzio
Dei miei sogni
Nella verità del passaggio
immortale.
D’enorme abissale vuoto
Piena di te è la curva del silenzio
dilaniata dalla tua assenza,
senza l’ebbrezza
di una tua carezza.
A DIANA
Continuerò a sussurrare
il tuo nome
in mezzo al nulla
della tua assenza
corporale
e il silenzio sarà
di vuoto repleto
e di memoria
Nel calvario
Della nostra separazione.
Ora che la croce
Della tua tribolazione
Sanguina zero,
Respira libera
Mamma,
e rincuora che
chi è amato non conosce estinzione!
Nelle lenzuola del cielo,
Volteggia
col tuo soffio vitale……
Senza afflizione
Nell’immensità della redenzione.