I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
*
Solitudine
SOLITUDINE Una vita un sogno ricordi lontani spazzati dal vento, un fremito un lamento, le notti vuote senza tempo.
Id: 51825 Data: 12/01/2019 17:30:41
*
L’anima reclusa
L'ANIMA RECLUSA Non basta aver le ali per sentirti libera, non basta saper volare per navigare i cieli se più di mille sbarre ti tarpano le ali. Così tu vai sognando immensi cieli aperti e una fiamma ossidrica che svella le inferiate liberando le tue ali e volar pel firmamento. I palpiti del cuore esplodono di gioia, sei finalmente libera di volar tra quelle stelle che illuminano d'argento l'altra faccia della luna. Ma sbatti sulla grata e 'l sogno tuo svanisce, oh sventurata anima hai perso la speranza di fuggir la prigionia. Schiumi per la rabbia, scleri e ti ribelli, poi t'impicchi all'inferiata onorando quel desio di librarti tra le stelle tra le braccia del buon Dio.
Id: 50456 Data: 06/09/2018 21:04:18
*
Vacanze montane
VACANZE MONTANE In un paesaggio maestoso e incantato discendo l'aspro sentiero pietroso e mentre un profumo d'ambretta al vento accompagna 'l mio passo greve e lento, io vado scrutando giù nella piana l'ampia distesa di grano maturo che accesa da mille papaveri rossi mi appar come fiamma priva di fumo. Pel tratturo or scendo fin sopra il borgo da le case di pietra assai feconde di sorbo scarlatto e erba selvatica abbarbicata fin sopra le gronde, quando i pastori calan dall'erbaio pecore belanti dal core vile fino ai ciliegi dai bei fiori rosa che abbelliscono l'agognato ovile. E 'l sol che muore su le scabre mura tinge e ritinge il cielo all'orrizzonte con i meglio colori scelti con cura, finché si accendon le stelle sul monte. Si tuffan impetuose le acque selvagge scrosciando dal monte, giù verso valle, nascoste da faggi, abeti e ginestre finché si acquietan nel laghetto alpestre. Ma quando con rabbia la pioggia e 'l vento sferzano 'l borgo e anco gl'irti dirupi, sul fondo lastricato dei viottoli ruzzolano chiassosi i tondi ciottoli.
Id: 50300 Data: 27/08/2018 19:05:13
*
Quando ...
QUANDO Quando si è veramente innamorati, quando si è veramente felici, quando nel cuore esplode la gioia e quando insieme ammirate la luna, siete anche baciati dalla fortuna. Quando l'alba si tinge di rosa e quando il sole vi illumina dentro, non ci sarà sentiero spinoso che potrà fermare un cammino radioso e non ci saranno avversi destini che potranno dividere i vostri cuscini. Petali di rosa e prati fioriti, cieli stellati e colorati tramonti, accompagnino un sogno che OGGI s'avvera; e quando verranno a strapparvi dei fiori non datevi pena: non esiste barriera che possa fermare la vostra primavera!
Id: 50293 Data: 27/08/2018 10:39:53
*
A volte ...
A VOLTE A volte la musica e le canzoni mi riempiono di gioia e di emozioni, ma a volte non le vorrei sentire di malinconia ne potrei morire. A volte m'ingegno a scrivere poesie che parlano di me, delle storie mie, ma se la rima alfine io non trovo m'innervosisco, ma dopo ci riprovo. A volte sogno di essere un gigante e in amore un uomo affascinante, ma in realtà sono il signor nessuno e per l'amarezza rimango anche a digiuno. A volte penso di essere un ragazzo sereno, spiritoso e un poco pazzo, ma in verità, son vecchio e son canuto e non ho rimpianti per ciò che ho perduto. A volte sogno di essere un hombre gol un calciatore al quale fan ponti d'or, ma col pallone sono una vera schiappa che a parlarne mi dò sui piè la zappa. Io son stato un ottimo venditore che con fatica si è fatto pure onore, ma da vecchio quasi faccio la fame e con la grana ho perso anche le dame. A volte io vo sognando a occhi aperti mari, monti e vacanze per esperti, ma all'aereo prediligo la mia dimora e la pace sul terrazzo che s'infiora. A volte sono allegro e a volte son stordito, ma ab aeterno e con il piglio ardito io sogno e canto i miei tre nipoti tre: 'na principessa, un principe e un vero re!
Id: 50267 Data: 25/08/2018 17:18:39
*
Il neo pensionato
IL NEO PENSIONATO Giorni fantastici ti sorridon sereni dimentichi di fatiche e mattutini risvegli, la mente sgombra da torvi pensieri alla gioia s'apre e ai sogni di ieri. E' un felice ritorno alla letizia infantile e ai giochi fuggenti del bel tempo che fu; perciò voglio dirti (ne sento proprio il bisogno) che sei giunto all'alba di un icredibile sogno!
Id: 50165 Data: 16/08/2018 20:41:29
*
A nonna Maria
A NONNA MARIA Non una fotografia, non un'immagine, non un ricordo. Tutto di te è stato cancellato. Un becero egoismo sembra averli pervasi, perfidia e ignoranza fecero il resto. Così, non so immaginare il colore dei tuoi occhi, il taglio dei capelli, né come vestivi come camminavi l'espressione degli sguardi se e quando sorridevi; una cosa però la sò: eri dolce e bellissima. Hanno cancellato la tua vita, la tua esistenza il tuo profumo e la tua menoria: ma non hanno cancellato il mio amore per te. .
Id: 50149 Data: 15/08/2018 09:35:21
*
Languria
L' ANGURIA Sono bella sono grossa, fuori son verde e dentro son rossa, ho pure del bianco anche se appare un poco stanco. Sono bislunga e sono pesante, ma a volte son tonda e meno ingombrante e pare nasconda nella mia sfera gli stupendi colori della nostra bandiera. Mi gustate con gioia nei giorni di festa e in quelli di noia, perché son polposa appetitosa dissetante rinfrescante succosa e a volte ... profumo di rosa. Piaccio proprio a tutti: ai ricchi e ai poveri ai belli e ai brutti; io sono per voi, oh miei cari signori, festa, gioia e goduria perché io sono ... la mitica anguria!
Id: 50134 Data: 14/08/2018 11:23:07
*
Anime perse
ANIME PERSE Mani tese in cerca di cibo, pance gonfie di chi non si nutre, sono le anime perdute. E sola e lassa la pelle riveste corpicini ossuti senza la veste. Occhi arrossati colmi di lacrime, sguardi pavidi che chiedono aiuto, inascoltati. Dai volti sfatti da solchi scavati traspare 'l dolore e l'angoscia di chi ha i domani contati. Potenti inetti e nullafacenti, negletti sordi a disperati richiami, maledetti siate per quel che non fate. E l'urlo cupo delle anime morte vi accompagni ovunque e non vi dia pace, fino a quando al mondo per fame si tace!
Id: 49942 Data: 01/08/2018 10:41:21
*
Vita fuggente
VITA FUGGENTE Quel bel taccuino che decora 'l muro mi par d'averlo appeso l'altro ieri, invece è passato un anno assai duro che mi ha fatto tornar brutti pensieri. Ora si è fatto tardi e vi assicuro, modesti son assai vizi e piaceri e se anche la salute non trascuro mo' il difficile è stare ritti e fieri. La vita è come il lampo fugge lesta, manco t'accorgi ed è quasi finita anche la mente ormai non è più desta e si perde 'l profumo de la vita; di quel magico viaggio non mi resta che la fredda attesa ... per la dipartita.
Id: 49768 Data: 18/07/2018 18:43:27
*
Avis
AVIS Rosse preziose gocce di vita scendon lentamente nelle vene, rifiorisce l'energia sopita di chi si duol tra infinite pene. Angeli ignoti dal cuore d'oro han donato 'l sangue "A", "B" e "Zero", risorge la vita di coloro ch'eran già avvolti dal manto nero.
Id: 41745 Data: 28/02/2017 18:01:30
*
A Lea
A LEA Passan piano le ore nel ricordo di remoti giorni d'allegria, d'amore e di dolore nell'illusione che tu ritorni. Ma al lento fruir del tempo soffro e più non sento grattare all'uscio e guair dietro le porte; piange ora la vita ... sorride sorella morte. E così, per ore e ore mi sento triste e solo e la mente mia viaggia, tra i ricordi di remoti giorni di sogni, d'amore e di dolore nell'attesa che tu ritorni. E sul fare d'ogni sera nel blu stellato perso, scrivo il nome tuo acceso di colori ardenti e fino a notte tarda rivivo attimi struggenti. Ma al chiaror dell'alba il nome tuo svanisce e la mente mia viaggia, nei sogni di remoti giorni di gioie, d'amore e di dolore nell'indarna attesa che tu ritorni. Triste e lento passa con il mio dolore il tempo, nel vuoto infinito ... con il mio tormento.
Id: 41530 Data: 15/02/2017 11:51:12
*
Al tempo
AL TEMPO Tempo crudele che scappi veloce e ogni giorno divori la vita mia, mi spegni la luce e mi togli la voce e le cose più care mi porti via. Tempo maledetto che pel mondo vai a seminar morte e a portar guai, ma infame tempo, tu, non muori mai?
Id: 40827 Data: 05/01/2017 10:57:02
*
Sei settembre duemila
SEI SETTEMBRE 2000 E così rimanesti sola, disonorata e ripudiata da tutti. In grembo custodivi un candido fiore, stupendo frutto di un fuggente amore. Rimanesti sola con quel piccolo e meraviglioso fagotto, respinta da un mondo da sempre troppo bigotto. E fu così che di te più nulla si seppe, né cosa facevi né dov'eri finita in quei giorni struggenti della tua misera vita. E poco più che bambina ti lasciasti morire di malinconia di ipocondria, mentre il tuo candido fiore veniva da altri cresciuto in un modo d'amore. Ma oggi, dopo ottant'anni e un lustro, io, figlio del tuo giglio, finalmente ti ho trovata tra il verde e il profumo di alberi di tiglio. Nell'ossario dove da tempo riposi, si erge una croce ai piedi della quale ho deposto un fiore, per te mia nonnina con tutto il mio amore.
Id: 39564 Data: 28/09/2016 18:52:54
*
Dolce il rimpianto
DOLCE IL RIMPIANTO Andavam per le terre dei nostri avi tra boschi fiorenti e acque immacolate, era 'l tempo che a sera raccontavi favole d'amore e storie inventate. Eri la luce e 'l sol de la vita mia, un fulgido tramonto su in altura là dove crescono i sogni e la poesia e l'acque chiare placano l'arsura. Ma lo stupore del bimbo infatuato da sguardi dolci al fuoco del camino s'è perso ormai nel ticchettio ingrato e nei colori infausti del destino. Ti colse il sonno eterno a primavera quando le rose ancor erano spente nel mentre l'usignolo della sera gorgheggiava a colui che più non sente. Mesti sguardi or abitano la stanza e una prece angosciosa e monocorde risuona amara e spegne la speranza zittendo 'l bimbo che or le labbra morde. Gli par d'udire ancor le tue parole e riveder nel bosco 'l tuo sorriso ma la bocca serrata del suo sole gli strappa dagl'occhi quel paradiso. Malinconica scende la rugiada sotto un cielo dipinto di memorie, dolenti vanno le ombre per la strada a ricordar 'l cantor di mille storie. Ora che favoleggi nel blu stellato rapito da un vento torvo e ribelle, rimpiango, padre, il dolce passato e desolato io vo' ... a rimirar le stelle.
Id: 39493 Data: 23/09/2016 17:19:29
*
La poesia
LA POESIA E' un viaggio di parole che illuminano il cielo, è un sorriso del sole e un lampo nel gelo.
Id: 39284 Data: 08/09/2016 10:55:24
*
Al sogno (tre)
AL SOGNO (tre) Ieri l'altro mi son fermato, per un'ora almeno, nella città dei fiori: la mitica San Remo. E a cercar mi misi per i fiorai tra le fioriere e per le fiorite serre, una rosa rara che da tempo mi è infinitamente cara. E la cercai invano sui balconi nelle vie e per le piazze, tra la pigra folla e sulle terrazze. Così la rosa mia sembra esistere soltanto nella mia fantasia, oppure tra i dolci versi di una poesia. Ma se chiudo gli occhi sento il suo profumo avverto il suo calore, rosa mia dolce fiore, tu non sei di fumo ma bella e vera sei e a me vicino sempre ti vorrei.
Id: 39283 Data: 08/09/2016 10:50:39
*
Alla mamma
ALLA MAMMA Ti regalerei il sole ti donerei la luna e ruberei per te le stelle al firmamento, ti sfiorerei il viso e i soffici capelli, ti abbraccerei con gioia strappandoti un sorriso, ti stringerei sì forte che dal piacer mi taccio e riempirei di baci la tua rugosa fronte, ti porterei in braccio all'acqua della fonte. E ti direi amore amore mio eterno mi dai il calor del sole anche se è inverno, oh sogno dei miei sogni dispensa di bisogni la stella che riluce di mille e un colore è dolce, bella e infiamma le corde del mio cuore che bruciano d'amore per te, mia cara mamma.
Id: 39204 Data: 01/09/2016 18:10:20
*
Il Gran Paradiso
IL GRAN PARADISO Passeggiar nel Parco al calar del sole tra abeti, castagni e faggi ove l'ombra smorza la calura del dì che muore nell'area in fiore, di molestie sgombra. E giocar con il sole a nascondino fra torrenti d'acqua limpida e fresca, mi fa sognare come da bambino di vivere una fiaba pittoresca. Poi scalar sentieri tra rocce bianche al dolce cinguettio d'augelli in festa e riposar la membra vecchie e stanche tra i profumi intensi della foresta. E andar più su dove l'eterne nevi sembra di toccare allungando un braccio ove gli stambecchi saltellan lievi nel divino incanto ch'io guardo e taccio. Si specchian nel sole cime stupende quando un'aquila si erge poderosa negli artigli ha una serpe che risplende sul magico sfondo color di rosa. Sta tramontando il sole e vien la sera e un'aura dolce mi accarezza il viso, è il sogno dei sogni che si avvera di trovarmi in terra... e in Paradiso.
Id: 38415 Data: 27/06/2016 10:58:01
*
Quello che vogliono
QUELLO CHE VOGLIONO Credo di essere una persona normale, ben educata rispettosa e leale, predisposta alla bontà al sereno ottimismo e alla solidarietà, e credo anche nei grandi valori, ma è proprio per questo miei cari signori che da destra e da sinistra vengo spesso bollato come buonista. Io son figlio di un comunista che per la patria si è sempre battuto e sono cresciuto con ideali di pace e ascolto la voce di chi spesso tace, ma chi mi sente folcire 'ste cose che sia di destra o di sinistra da sempre mi bolla come pacifista. E quando poi con l'ansia nel cuore e con furore animale scrivo poesie di sdegno e dolore pel degrado ambientale e con forza e rabbia esco dal coro dei senza morale, c'è sempre qualcuno di destra o di sinistra che sorridendo mi bolla come allarmista. E se Dresda e Praga, città opulente doviziose e bellissime del mitico occidente, sono sommerse dall'acque di fiumi esondati e se decine di morti da tempo annunciati manco scalfiscono un sistema di vita malato del quale io sono nemico giurato, allora la destra e la sinistra in coro mi bollano come disfattista. Se poi sono perennemente incazzato per l'inettitudine di boriosi governanti che ci ritengono bambinoni ignoranti, e se mi allontano da questa politica che nel malaffare è unica e mitica, di certo qualcuno di destra o di sinistra felice mi bolla come qualunquista. E se l'umanità rischia la catastrofe mentre intorno a me un nugolo di fratelli dopo tanti secoli non dà ancora segni di risveglio e al contrario sogna miracoli, comprendo allora che sarebbe opportuno porsi la domanda che alcuni colgono: non sarà davvero quello che vogliono?
Id: 38382 Data: 23/06/2016 19:05:49
*
Dolce quiete
DOLCE QUIETE Avvolto dall'ombra della notte passeggio sereno per le calli e nell'area soave senza vento posa la luna a schiarir le valli. Dolce è la notte nella brughiera ove cheto il mondo si riposa guardo le stelle e continuo il passo tra il tenue profumo di una rosa.
Id: 38342 Data: 20/06/2016 18:07:18
*
Gli opinionisti
GLI OPINIONISTI Eccoli, arrivano alla spicciolata di mattino tardo, sguardo altero calma olimpica e sorriso beffardo. Si danno appuntamento ogni santo giorno sul sagrato della chiesa, chi col sacchetto del pane e chi con la borsa della spesa. Sono gli opinionisti, sono esperti in tuttologia, non vi è argomento che non conoscano e d'ogni argomento lor son protagonisti. Hanno sapere profondo in qual si voglia materia: sanno di sport e di politica di lavoro e di miseria di geografia di filosofia di vacanze e di colori di musica e di fiori. Sono conoscitor di storia sono conoscitori d'arte, hanno mandato a memoria ognun la propria parte. A lor non sfugge nulla, hanno imparato a ricordare da quando erano in culla. Ciascuno, poi, con fantasia dipinge un mondo tutto suo, e in quel mondo vorrebbe vivere, quel mondo vorrebbe imporre a tutti. Spesso i furbastri cercano di dar forza a discorsi spenti, scandendo in italiano le ultime parole di una reprimenda in dialetto nostrano. Da grandi commedianti quale essi sono, infarciscono i discorsi di parole inusuali studiate alla bisogna, per colorare gli ignoranti di rossor della vergogna. E quando perdono il filo del discorso o gli tolgono la parola, per qual motivo sia, aggrottano le ciglia e imprecando ad alta voce fingon d'andar via. E' uno spettacolo vedere all'opera questi teneri gigioni ai quali anch'io m'ispiro, perchè sanno inventare gigantesche prese in giro. Poi, l'anima del poveraccio da loro sbeffeggiata vien mandata a quel paese, tra i saluti più cordiali, ma in modo un po' scortese. Comunque sia, lor stanno sempre al gioco: subiscono replicano e nella successione del batti e del ribatti si diverton come matti. Ciascuno si crede depositario della verità vera del credo assoluto; non accetta il cotradditorio e accusa gli altri di essere provinciali ignoranti e dozzinali. E tra il serio e il faceto alla campana del mezzodì, nel fuggi fuggi generale, si scambiano battute ironiche e provocazioni velenose che i saputelli dispensano in dosi generose. Ma tra sberleffi e prese in giro, tra sorrisi e imprecazioni, si danno appuntamento al giorno dopo. Guai a mancare! Che goduria gli opinionisti, che bello rivederli domani.
Id: 38289 Data: 16/06/2016 20:49:11
*
Quand’ero bambino
QUAND' ERO BAMBINO Scavo a fondo la memoria dei tempi alla ricerca di ricordi perduti, le gioie e i dolori, amori e profumi d'un mondo vecchio del tempo dei lumi. Qui voglio raccontar alcuni esempi di vita sincera e sogni vissuti tra pianure e mari, montagne e fiumi giocavam coi santi e coi loro numi. Vagando andavamo per le campagne inebriati dal profumo dei fiori, in cerca di nidi e a rubar frutti dai sapori persi e amabili tutti. Era magari per l'aria pulita o per la cura di fertili terre che d'erba o di grano, fieno o frumento s'empivano i carri al sole e col vento. In corti e su aie le belle danzanti invaghir faceano i giovani bulli e mentre i vecchi cantavan stornelli le tarde cianciavan dei lor tempi belli. Sarà forse per la bontà che allora albergava in cuori forti e gentili, temprati da guerre e magri consumi che si era immuni da certi marciumi. Così era la vita in anni lontani con gente serena e piena di sogni, ma ora che contan solo i mercati ci fanno rimpiangere d'essere nati. Chiuditi in casa mio povero vecchio e scorda ballate, stornelli e amori, si allungan le ombre sui cieli e sui mari colture perfide di frutti amari. Scivoliamo ormai su clivi perversi e veniamo sospinti in angoli bui, ed è per questo che io prego il Divino di rendermi il sol... di quand'ero bambino.
Id: 38211 Data: 10/06/2016 18:22:44
*
L’amico
La Poesia è stata scritta da mio nipote Filippo (nove anni) oggi a scuola, senza l'aiuto di alcuno. L'AMICO L'amico è una persona speciale che ti fa star bene e non male, con un amico puoi ridere, scherzare, giocare e i segreti raccontare. Di amici ne puoi avere più di uno e se son veri, non ti tradirà nessuno!
Id: 38077 Data: 01/06/2016 18:25:24
*
La scopa d’assi
LA SCOPA D'ASSI (GARA) Le carte sono date e scende la tramezza inizian le giocate con calma e con freddezza per fare le segnate in tutta sicurezza. E fra timor ed ansie s'infilano le carte, le brutte come scorie ma anche quelle sante, comunque, poche storie, tirate fuori l'arte. E l'asso piglia tutto, ecco il sette bello, conviene che mi butto o prepari un tranello? No! E' meglio se lo sfrutto e faccio almeno quello. C'è da curare il due e le carte importanti, ma ognun si fa le sue e se chi hai davanti per magia si fa le tue? Immagini che pianti? E a forza di smazzate la meta si avvicina, solenni le giocate d'ispirazion divina e tristi cavolate da mettere alla berlina. Si chiude la partita tra gioie e delusioni la trama venne ordita da quattro cervelloni, ma è passion di vita trovar le soluzioni. E' festa con il dipinto per i due vincitori, s'ode l'urlo: "ho vinto fo' scopa e sono fuori" ogni dubbio è stinto son loro i migliori. Ma s'ode anche il serio commento del fregato che parla nel delirio ancora frastornato: "ha vinto l'avversario è stato fortunato". Comunque sia andata ci siamo divertiti un sogno di serata tra risa e finte liti e dopo 'sta giocata siam sempre più uniti. Dico poi a chi si droga basta con i trapassi, afferra 'sta piroga che ti guida i passi, è qua che ci si sfoga giocando a scopa d'assi!
Id: 38052 Data: 31/05/2016 12:06:00
*
Se un giorno...
SE UN GIORNO... Se un giorno tu libererai la mente da egoismi beceri e da gelosie sorde, se un giorno tu ti sveglierai sereno seppellirai l'invidia e cercherai la pace, se un giorno tu rispetterai le etnie gli usi e i costumi di popoli diversi, se un giorno tu accoglierai con gioia chi vien dal mare e sogna un posto al sole, se un giorno tu parlerai con amore a chi ha la pelle di un altro colore, se un giorno tu ti schiererai con forza per un mondo nuovo e contro ogni guerra, se un giorno tu farai dell'etica un principio ferreo e una filosofia di vita, se un giorno tu proteggerai la natura e per gli animali avrai amore e cura, se un giorno tu aiuterai chi soffre combatterai la fame e la povertà nel mondo, se un giorno tu ti batterai per una giustizia rapida e severa ma che sia davvero giustizia vera, se un giorno tu rifiuterai ogni forma di fanatismo religioso e la religione sarà soltanto una libera scelta, se un giorno tu capirai che i popoli vanno lasciati veramente liberi, se un giorno tu permetterai all'amore di illuminarti dentro e di addolcirti il cuore, vedresti allora svanire l'odio come stelle al sole e nascere un mondo traboccante di fiori dai mille struggenti colori.
Id: 37518 Data: 28/04/2016 10:14:58
*
Al sogno Tre
AL SOGNO TRE Ieri l'altro mi son fermato, per un'ora almeno, nella città dei fiori: la mitica Sanremo. E a cercar mi misi per i fiorai tra le fioriere e per le colorate serre, una rosa rara che da tempo mi è infinitamente cara. E la cercai invano sui balconi nelle vie tra le aiuole e per le piazze, tra la pigra folla e su le terrazze. Dicono che la rosa mia esiste soltanto nella mia fantasia e tra i dolci versi di una stupenda poesia. Ma se chiudo gli occhi sento il suoprofumo avverto il suo calore, rosa mia dolce fiore, tu non sei di fumo ma vera e bella sei e a me vicino per sempre ti vorrei.
Id: 37448 Data: 22/04/2016 16:04:09
*
Notte serena
NOTTE SERENA Cade la sera e 'na luce soave la dimora rischiara dell'umile uomo. Cade la sera e nel limpido cielo passeggia la luna tra migliaia di stelle immobili e belle. Cade la sera e 'n raggio si posa sul placido mondo che stanco riposa in un sonno profondo.
Id: 37343 Data: 15/04/2016 16:35:40
*
La voglia di sempre
LA VOGLIA DI SEMPRE Piacemi venerar con queste rime le femmine da le sinuose forme e se per decenni, io, ne seguii le orme lo feci per carpir le loro stime, e le rincorsi come un disperato per rendere felice il mio passato. Di lor ricordo gli ammiccanti sguardi che palpitar facevano il cuore mio, ma col loro gioco, ringraziando Dio, un po' ne ebbi, finché si fece tardi, e se alcune furono deludenti altre eran eccitanti e sorprendenti. Ancheggiando andavan sui tacchi a spillo con minigonne da mozzare il fiato e il volgo meravigliato e incantato ne accompagnava i passi con assillo, e quando si sedean le meno sante tra le gambe traslucean le mutande. E così, ringalluzzito più che mai, curavo con furbizia ogni lor mossa poi fosse bionda, mora oppure rossa, la corteggiavo col garbo che tu sai, con il fine d'accompagnarla a letto per raggiungere il ben dell'intelletto. Adorabil mi era appoggiar la testa su seni nudi, rosa e delicati e a baciarli con ritmi intervallati per scender piano fino a fare festa, poi come in sogno volavo molto alto per esser pronto ad un nuovo assalto. Se mi chiedete quali siano state le femmine che più m'hanno turbato, risponderei con fare trasognato che ho nel cuore tutte quelle amate, perché ognuna per il proprio verso m'ha insegnato qualcosa di diverso. Adesso mi prende la malinconia pel mondo mio dorato che mi sfugge, ingrato tempo che l'amor distrugge preserva il fiore de la passione mia perché sicuramente tu già sai che 'sta pazza voglia... non passerà mai!
Id: 37332 Data: 14/04/2016 11:54:27
*
La mia generazione
LA MIA GENERAZIONE La mia generazione ha bruciato il mondo e ha vissuto nel terrore, la mia generazione di prodi cavalieri scacciò dalla terra i demoni della guerra. La mia generazione ha vissuto la miseria e ha sgobbato e sudato, la mia generazione ha davvero sognato d'essersi liberata dei tiranni del passato. La mia generazione viaggia in automobile e invade vie e strade, la mia generazione di uomo vagabondo continua imperterrita a gasare il mondo. La mia generazione ha inquinato i mari e ha sconvolto il clima, la mia generazione per la criminalità diffusa è costretta, suo malgrado, a viver da reclusa. La mia generazione non ha più fratelli ed è più che mai razzista, la mia generazione di razza bianca lascia che muoia di fame chi ha la pelle color catrame. La mia generazione inventò l'atomica e distrusse Hiroshima, la mia generazione oggi più di prima stermina innocenti tra l'indifferenza delle genti. La mia generazione ha sete di giustizia e coltiva la vendetta, la mia generazione a Stelle e Strisce piange i propri eroi col tormento del senno di poi. La mia generazione è ancora in guerra ma è vecchia, stanca e se ne sta andando, la mia generazione quando uscirà di scena nessun per lei proverà pena.
Id: 37248 Data: 08/04/2016 13:29:55
*
Gli scalini
GLI SCALINI Ma guarda un po' come son cresciuti gli scalini de casa mia, sarà forse per l'età o pei anni che son passati che lor son lievitati. Anni fa, lo dico con affezione, li scalavo tre per volta con il sorriso su le labbra e senza avè 'l fiatone; poi, con il passar degli anni li salivo due per passo ma ancora lo scalino era alquanto basso. E ora, dopo decenni di crescita smisurata, si son fatti truci e alti come i gradoni de li spalti. Così oggi, oh me lasso, al posto de lo scalino tosto mi ritrovo un imponente masso. Io, glielo dicevo di non farme 'sto dispetto e invece lor testardi, ma testardi per davvero, m' hanno contraddetto. E mo' che 'l tempo li ha evoluti alzandoli a dismisura, per salir 'sto enorme masso fatico come a scalà la vetta del Gran Sasso!
Id: 37183 Data: 04/04/2016 17:55:03
*
Ai Comandanti
AI COMANDANTI Praterie immense spazi senza fine foreste sterminate che valicano il confine, dove cresce indisturbata la flora dei pittori lontana da dottori che l' avrebbero forzata. Terra di profumi dai sapori antichi, terra di quei siti incontaminati placidi e selvaggi da pochi penetrati. Ascolto in silenzio la musica del vento e vago senza tempo per mari sconfinati andando a cavalcare la cresta delle onde e su essa scivolare fino alle amate sponde. E avere per amici solo gli animali, belve ancor feroci e specie a noi cordiali, camminare tra le foci di fiumi tropicali godendomi i paesaggi narrati da Salgàri. E andar con la mia bella per sentieri immaginari tra i vocii della selva e i silenzi irreali nutrendoci di pesci e frutti naturali. Poi volare con gli uccelli nell'azzurro infinito, fuggendo 'l vecchio mondo misero e perverso laddove si manda a fondo il povero e 'l diverso. Quale poi che sia l'opinione vostra, io voglio viver libero in luoghi senza tempo scordandomi d'incanto amarezze e frustazioni cancellando poi per sempre dolori e depressioni. E così, signori Comandanti, ora vi dirò quel che dovreste fare: tenervi questo mondo perfido e insicuro mentre io torno a volare con migliaia di farfalle, perciò ite affanculo voi e le vostre balle! Lo so, è solo un sogno, ma di questa gioia ne avrei tanto bisogno.
Id: 37135 Data: 01/04/2016 13:25:17
*
Sera e primavera.
SERA E PRIMAVERA Cade la sera e 'l buio ammanta mille belle cose, come il roseto con le sue rose come 'l muretto con le sue pose. E al dipinto astante fiorito e bello ameno e invitante, sfumano i colori adombrandone 'l contorno, che s'ammira con i fiori in tutte le ore del giorno. Così, in pochi istanti è calato 'l buio, è venuta giù la sera, ma 'l manto nero non riuscirà a sfumare gli aromi e i profumi della nostra primavera.
Id: 37131 Data: 01/04/2016 11:11:35
*
Popoli senza sogni
POPOLI SENZA SOGNI Passi tra le nuvole leggeri, ovattati mentre parlo alle stelle che tutto videro dei millenni passati ma tacciono e nascondono il carico di dolore in quel magico splendore che regna lassù. Sciami di perseidi accendono il cielo ma pochi attimi dopo terminano la loro vita; non così la memoria che al passar di decenni secoli e millenni, fino a risalir a Bacco a Ismaele e a Isacco, viaggia nell'odio e in cervelli bacati privi di quel grano di sale che nella cucurbita ci deve pur sempre stare. Passi tra le nuvole gravide, pesanti tempestose e tonanti, martirio della gente del Vicino Oriente, alla quale viene rubata anche la voglia di sognare. Credo allor di non errare se dico che 'sta memoria è una piaga da estirpare.
Id: 37119 Data: 31/03/2016 11:04:43
*
Lemigrante
L'EMIGRANTE Lontano da casa l'alba sembra diversa e 'l sole pare malato, lontano dai luoghi cari è come perdersi in mezzo ai mari. Rimpiango gli amici e i compagni di sempre che muti assistettero alla mia partenza. A volte mi par di sentire la musica gioiosa del mio bel paese, mi par di vedere adolescenti e donzelle ballare tra i fiori sotto un mare di stelle. Mi par di sentire il profumo della terra mia, il profumo del mandorlo in fiore la delicata fragranza del pane appena sfornato e le chiacchiere dei vecchi in piazza del mercato. E la nostalgia mi prende per la ragazza mia lasciata là, a sognare il ritorno promesso che ancor non posso fare. Emigrare è un po' morire, è sentirsi solo tra la gente, è parlare a qualcuno che non ti sente, è lasciare tutto per il niente. Emigrare è tradire 'l cuore ... per la mente.
Id: 37116 Data: 30/03/2016 22:52:27
*
Poesia d’antan
POESIA D'ANTAN Scrivo poesie in vecchio stile, stile d'antan, liriche di un tempo di quando la gente era serena e parca, scrivo poesie care a Dante e a Francesco Petrarca. Mi piace contar le sillabe i versi e le rime, mi piace ascoltar la musicalità dei suoni la ritmica e l'armonia, nella mia poesia. A volte scrivo lirica diversa, quella libera a briglia sciolta, ricercando comunque armonicità fantasia e musicalità, come si usava una volta. Lo sò, i miei scritti piaceranno a pochi e forse a nessuno, ma di scrivere prosa e spacciarla per poesia con trenta e più sillabe per ogni verso per ogni riga, giammai mi prenderò 'sta briga
Ho torto? Può darsi! Peccato non sia più ieri, avremmo il dotto parere di ser Francesco Petrarca del luminoso Alighieri e del furioso Cecco Angiolieri. La bomba è tratta, aspetto con ansia che vendetta sia fatta!
Id: 37047 Data: 27/03/2016 10:35:46
*
Malinconia
MALINCONIA Mi sembra di volare mi sembra di sognare, sognare di volare sognare poi d'amare. Sognare l'irreale la terra al naturale e sognar di respirare dell'aria salutare. Sognar di ammirare i passeri volare nel cielo azzurro terso di un mondo assai diverso ove sgorgan da sorgenti acque fresche e trasparenti. Poi correre sui prati tinteggiati dai colori di fiori profumati inseguendo nuovi amori. Poi mano nella mano della bella tra le belle sdraiarci piano piano e con lei contar le stelle. E sfidare la fortuna al chiarore della luna perdendomi negli occhi che ingemmano il suo viso, baciarla tra i ginocchi e sfiorare il paradiso. E sognare che i miei anni sian poco più di venti ma il tempo non lo inganni quegli anni li ha già spenti, perciò presenta il conto del malinconico tramonto. Ed or che s'è fatto scuro e sfumano i colori è incerto il mio futuro e nel buio senza fiori è svanita "Tra le Belle" sotto un cielo senza stelle. Sognare di volare, volare per amare, ho smesso di sognare, ho smesso di volare.
Id: 37042 Data: 26/03/2016 18:45:21
*
Colori destate
COLORI D'ESTATE Gelide folate di vento spazzano via petali e foglie l'inverno ormai è alle soglie e 'l sole 'l suo calore ha spento. Surfinie, gerani e rose tea ornavano dentro e di fuori con mille cascate di fiori il muro che 'l terrazzo chiudea. E 'l volgo guardava da sotto ammaliato da quel paradiso s'apriva in un soave sorriso stupito dal tinto di Giotto. Verde, rosa, viola arancione, fresche e dolci tinte d'estate che l'autunno ha cancellate per far posto a grigio e marrone. Ma quando poi sarà domani e 'l sol ci renderà i colori sul muro torneranno i fiori: surfinie... rose tea... gerani...
Id: 37031 Data: 26/03/2016 09:08:53
*
Il giullare
IL GIULLARE Storie di guerra e favole d'amore eroi e cavalieri dal gesto arguto vorrei andar, io, favoleggiatore a cantare dimane sul mio liuto. Migrerei con il vento e con gli uccelli e le giovin donzelle dei templari, a cantare i misteri dei castelli per i borghi e nei vecchi casolari. Racconterei le trame e i tradimenti orditi da intriganti castellane, sorte ai saloni delle meglio genti pel vezzo di abbassare le sottane. Ricorderei la dolce Biancofiore stupendo fior di sogni e di avventure, bramano i cavalier notti d'amore da ricordar su stemmi e bardature. Damigelle alle finestre gotiche ascolteranno gesta a lor oscure di cavalieri e di bande zotiche che fan brillar le spade e le armature. Come l'epico cavalier Oreste che lanciò il guanto a chi lo fece becco e infilzatogli l'arma nella veste lavò l'onta con un fendente secco. E a sera quando tolgon l'armatura e 'l cielo si colora di violetto, i cavalieri tra le scabre mura adornano d'ancelle 'l proprio letto. Poi canterei l'arme, tenzoni e dame narrate con arguzia dall'Ariosto, le cortesie morbose e anco le brame di nobili matrone al sol di agosto. E quando a sera andrò per i castelli a cercare dimora, stanco e muto, sognerò madrigali, poesie e stornelli da cantare dimane sul mio liuto.
Id: 36999 Data: 23/03/2016 11:27:46
*
Autunno
AUTUNNO Gorgheggia 'l pettirosso dal ramo di una quercia, cadono le foglie secche, ingiallite e strepitano sotto i passi rapidi di un viandante infreddolito. Un'aura soave le solleva, le fa volare e volteggiar nell'aria come piume. Sotto un pallido sole, alcuni bambini giocano felici coperti da maglioni sciarpe e giacconi, celandosi dietro due filari di alberi spogli. Ancor non son le cinque e cala già la sera. E mentre al pettirosso si arruffano le piume al soffio del vento, il buio sale e il sole tramonta, là, dove muore il mare.
Id: 36990 Data: 22/03/2016 21:40:50
*
Lassedio di Sarajevo
L'ASSEDIO DI SARAJEVO (1993) Sparano, le granate vengon da ogni dove a migliaia, come gocce quando piove, ed è inferno per color che là riparano. Piove sempre, ogni giorno, ogni ora, volti spenti, occhi pieni di paura, è una notte lunga, dura e scura, e sparano ancora. E' dai tempi dell'incendio del Savoia che nel tuo corpo non si vedon simil piaghe sono, a brandir le moderne daghe, le mani caine di novelli boia. Costor, che or reggon le tue sorti, volgon le redini all'antico tempio la lor follia ne sta facendo scempio tanto che intorno si vedon solo morti. E mentre a Ginevra giocan con la pace e dell'altrui fede fanno abiura, piove sempre, la notte è ancora scura, e tu, Sarajevo, ardi come fossi brace.
Id: 36971 Data: 21/03/2016 21:07:53
*
Lultimo viaggio
L'ULTIMO VIAGGIO E' iniziato un viaggio pieno di colori, di luci di musiche di sfarzi e di fiori, che ci porta a volare ben oltre le nuvole e attraverso radiosi sentieri, tra osanna e canti di angeli oranti, ci conduce dinanzi alla stella lucente, là, dove dimora da sempre solo e soltanto ... la brava gente.
Id: 36969 Data: 21/03/2016 20:39:02
*
Dimore e palazzi
DIMORE E PALAZZI Torvi palazzi dell'età lontane ove si annidano vipere immonde e spiriti maligni e belve ingorde divoratrici di ricchezze umane. Più non risplende nell'Italia nostra l'antico valor e l'immenso ingegno, di quegli artisti nessun ne è degno ed è per altro che la penna inchiostra. Quei politicanti vuol ricordare intenti ad arraffar a pacchi e mazzi tesori e denari di quei palazzi e alfin migrano in terre d'oltre mare. La penna scivola sul bianco foglio e un'aura soffia su pentiti e mafia, è forse morta? Ma nemmen con rafia si può ingabbiare cotanto imbroglio. E continua a scriver e ci racconta che le acque e l'aria sono assai malate schiumeggiano i fiumi, tra le campate, in mezzo alla natura ormai stravolta. Narra che 'l Senatur, tra l'acque fresche, inventò lo Stato della Padania, esulta 'l popol suo che per la smania fa riviver novelle baccaccesche. Ma nel delirio c'è chi ancora sogna dimore miti ricolme di poesia, crollino i palazzi dell'ipocrisia e si spenga 'l rossor de la vergogna. La penna è stanca e 'l vostro rimatore addolorato più non sa che dire, ai sommi artisti implora di venire a consolar un vecchio... sognatore.
Id: 36945 Data: 20/03/2016 21:49:53
*
Non sei più...
NON SEI PIU'... (1994) Ti trovo invecchiata stanca depressa e piena di rughe. Ti vedo affannata e respiri a fatica, devi essere malata mia tenera amica. Ti ricordo bellissima e in forma smagliante, ti ricordo ridente affascinante, ti ricordo vincente. Eri maestra nelle Belle Arti, nei Mestieri e insegnavi le parti per le quali andar fieri. E 'l tuo nobile cuore con gioia accoglieva tanti infelici, in cerca di sole e di un poco d'amore. Poi, con il solito garbo, offrivi lavoro dimora e allegria, che andavan a braccetto con sicurezza e certezze in un mondo perfetto. Ora, però, non sei più la stessa, sei arida decadente, è morta di te la parte vincente, mio tenero fiore. Sei finita in un giro perverso, tra gente omertosa vigliacca e mafiosa, dal credo diverso. E quando urlasti il tuo grande dolore in quei giorni nefasti si spense il bagliore dei lustri e dei fasti nel modo peggiore. Ma ora che la festa è finita e le luci son spente, nel tuo tristo ambiente non passa più la vita, mentre aria e cultura son da tempo scemate sotto ogni misura. Adesso te ne vai a elemosinare a ogni angolo di strada, a ogni semaforo, frequenti il marciapiede come una di quelle che per un poco d'amore il denaro ti chiede. E se dal tuo nobile cuore che tenevi in mano l'immenso amore se ne andò pian piano, io sogno e rimpiango le fantastiche sere che ho passato con te, oh mia bella Milano: la Milano... da bere.
Id: 36941 Data: 20/03/2016 12:01:35
*
Mentone (Francia)
MENTONE (Francia) Dimore al sole abbarbicate su colli abbelliti e cinti da abeti e limoni palme e ulivi, discendon i clivi al risonar di canzoni tra voli di gabbiani e macchie di fiori che tingon di colori pendii e ripiani, fino a quando quel morbido scivolare le porta a baciare le acque sognanti del mare.
Id: 36924 Data: 19/03/2016 13:09:50
*
Che rapporto ho...
CHE RAPPORTO HO... Che rapporto ho con l'universo, con lo spazio infinito con le infinite galassie con il blu cobalto ove miliardi di stelle si sono abbarbicate nel punto più alto? Che rapporto ho con il nostro sole con la sua luce e con la luna che predispone i cuori a facili e teneri amori? Che rapporto ho con la terra, ovvero con il mondo che da piatto divenne alfin rotondo? Che rapporto ho con le acque dei mari con i ridenti monti con le acque chete dei laghi con i tramonti, con i verdi prati con il profumo dei fiori con le foreste con i colori con la pioggia e 'l vento e con tutto il firmamento? Che rapporto ho con il giorno e con la notte con il bene e con il male con la pittura con la scultura, con il Fato e con la sorte con la vita e con la morte? Il mio rapporto è di stupenda ammirazione, di rapimento totale, perché amo tutto il dipinto che il nostro buon Dio di grazia con maestria ci ha tinto.
Id: 36911 Data: 18/03/2016 15:42:58
*
L’effimero
L'EFFIMERO L'effimero ha durata brevissima; è qualcosa che sfugge che scappa via, è qualcosa di labile di caduco: è un battito di ciglia o un lampo tra le nubi. Anche la vita dell'uomo è effimera; dura troppo poco. Se gli va bene campa un centinaio di anni. Sono pochi per te cento anni? Non sono pochi, sono il nulla al cospetto dell'eternità!
Id: 36909 Data: 18/03/2016 13:19:58
*
Ricordi
RICORDI (1992) Il mio pensiero vola ad altri tempi a rinverdir 'na mente un po' smarrita evoca i luoghi belli e i peggio esempi che hanno accompagnato la mia vita. All'inizio fu guerra per cinq'anni durante la qual arse l'universo morte e orrore turbarono i miei sonni da farmi dire: "Son per sempre perso". Poi venne la stagion che rifiorisce ad animar un mondo nuovo e fiero, l'Europa, incredibile, che si unisce ed apre le frontiere allo straniero. Poi vidi mutar e crescere 'l Paese e i contadini abbandonare i campi, rammento 'l boom, che in fondo mi sorprese, e l'Italia che entrava tra le Grandi. Vidi l'om divenir gentile e sazio, vidi i popoli in cerca di fortuna poi Gagarin volare nello spazio e infine Amstrong sbarcare sulla luna. Vidi, quasi trentenne, 'l sessantotto e le grandi battaglie sindacali, piazza Fontana esplodere in un botto e l'Italia rivincere i mondiali. Saltarono in aria stazione e treni e più tardi Falcone e Borsellino, non c'è pace nel Paese dei veleni nel mentre crolla il muro di Berlino. Alla morte del vecchio comunismo tangentopoli saliva all'altare, torna, gelido, 'l vento del fascismo con altre guerre a farci meditare. Nel corso della Storia e della vita i fatti si ripeton puntualmente, se spesso diversa è la partita sò che a vincer è sempre un prepotente. Ed ora, che son passati tanti anni, mi sovviene un ragionamento fino per quanto ci si agiti, tra gli affanni, il mondo resta sempre un gran casino.
Id: 36908 Data: 18/03/2016 11:26:36
*
Cometa bombardata
2005 COMETA BOMBARDATA E RIATTIVATA Sole che brilli nei giorni d'estate, luna che spii le coppie innamorate, stelle luminose che in cielo sfavillate, orsù, tremate: dopo la cometa presto anche voi sarete bombardate!
Id: 36903 Data: 17/03/2016 22:33:39
*
Terra e progresso
TERRA E PROGRESSO (1993) Quando nascesti eri bella, eri luminosa e accogliente, eri un giardino di fiori dai mille struggenti colori. Respiravi aria pulita e l'acque chiare e sorgive andavan per rivi sinuosi a dissetare madre natura con dolcezza e in giusta misura. Nella notte senza lumi brillavano limpide stelle e al tenue chiarore di luna sognavi le cose più belle. Poi con amor di svegliava la luce soave del sole che illuninandoti a giorno ti dava un dolce ed equo tapore. E volteggiavan nei liberi cieli stormi d'uccelli festanti e branchi d'animali e mandrie di specie tra loro diverse, si nutriva e pascevan nei boschi e nelle praterie invero immense. E rimase sempre così per mille e mille millenni fin quando l'Homo Scemus spezzò il naturale equilibrio di vita che essere allora parea di durata oltremodo infinita. Ma ora, nell'incerto e fosco futuro, tra mucche pazze e geni cambiati la follia di pochi ci obbliga a essere in vita dannati. Con un vento ribelle nel cuore ripenso ai bei giorni e sogno una generazione dal grande ingegno che sappia legare il progresso all'amore per l'antico regno.
Id: 36902 Data: 17/03/2016 22:07:21
*
Black-out
BLACK-OUT In un baleno il mondo si oscura la notte s'annera e diventa pura come in altra era, quando la luce ancora non c'era. Notte stupenda tra le più belle, notte serena notte di stelle e nel cielo silente colorato di nero passeggia la luna altezzosa e vincente. E nella casa affacciata sul mare, io torno a sognare; ma quanto è bello fare l'amore nella notte buia nella notte nera, ... a lume di candela.
Id: 36896 Data: 17/03/2016 12:33:36
*
Ombre lontane
OMBRE LONTANE Lo sguardo và dove 'l sole muore il pensiero muore nei ricordi, angosce e dolori che non scordi tormentano ancora il vecchio cuore. Fantasmi remoti che tornate ombre lontane da cancellare, andate via! Voglio dimenticare.
Id: 36893 Data: 17/03/2016 11:16:19
*
Un mondo sbagliato
UN MONDO SBAGLIATO (1995) In questo mondo mi trovo male, corre veloce corre troppo in fretta, ai ritmi imposti dal progresso. Ora, a farla da padrone, sono i mercati e la mondializzazione. Bisogna quindi produrre creare lauti profitti, devi comprare devi avere consumare, devi sprecare. Per stare al passo devi correre devi essere in carriera, devi comandare possedere internet il fax il cellulare macchine di lusso giochini elettronici, devi essere un team manager o un organizzatore di risorse umane. Sfruttiamo, inquiniamo emarginiamo saccheggiamo; ma quanto potrà durare? E' una corsa pazza verso l'esaurimento delle risorse mondiali. Dicono sia il prezzo da pagare al progresso e al Dio denaro. E più l'occidente corre più il terzo mondo soffre di stenti di malattie, muore di fame; e nessun di lui si prende cura. Verrà giorno, Dio non voglia, che 'l mondo e i popoli ci faranno pagare l'ottusa ostinazione e l'incurante perfida. E noi? Noi ci divertiamo con Beautiful, con Casa Mosca, Striscia la notizia Scherzi a parte, Azzurro Italia e le partite di pallone. E tutti a ridere di battute banali puerili, cretine e a litigare per un gol non dato. Stiamo correndo nella direzione sbagliata, stiamo passando dal piacere della vita dalla logica delle cose, al caos totale e all'egoismo più becero. Stiamo costruendo un mondo freddo, impersonale, tiranno. Stiamo preparando una trappola nella quale finiremo prigionieri. Ma l'assurdo è che non ce ne accorgiamo! E quando dalla sala dei bottoni parte il comando per portarci dove vogliono, pochi s'accorgono che ci tolgono il sole, l'aria, la libertà e la gioia di vivere.
Id: 36877 Data: 16/03/2016 10:20:51
*
A Filippo
ASPETTANDO FILIPPO Ascolto il silenzio della sera e 'l lento fruscio della strada, raccolgo le carezze dell'ultimo sole e 'l primo bacio della luna, quando nel viale fiorito son destato da un dolce vagito, che parmi un melodioso canto del qual ora posso menar vanto. Per quel piccolo tenero fiore comincia la sua primavera, sta tramontando il mio sole ma si fa dolce... la sera.
Id: 36869 Data: 15/03/2016 20:40:29
*
Che resterà?
CHE RESTERA' I giorni scandiscono il tempo e con il passar delle stagioni scorre la Storia, con le sue gioie e i suoi dolori. Anni fugaci stanno divorando la vita mia: ieri, ricordo, ero ancora bambino, oggi sono un canuto vecchietto. Il tempo brucia gli amori, fa appassire i fiori, spegne le stelle e le cose più belle. Muoiono poeti santi navigatori, muoiono eroi pittori e inventori lasciandoci ricordi bellissimi e opere superbe: poesie immortali dipinti memorabili pagine scandite da gesta eroiche, scoperte di siti lontani e invenzioni che accendono la fantasia di oggi nei sogni di sempre. Vestigia indelebili che hanno scandito il cammino dell'uomo e i palpiti della vita. Così di loro, narratori del mondo, ne parleanno i posteri ne parlerà la Storia; ma di me del vostro umile servo, domani che mai resterà?
Id: 36865 Data: 15/03/2016 17:59:05
*
A Federico
A FEDERICO Tu, mio adorato secondo, non sei una portata da gustare fredda, e non sei un atleta che sfiora la vittoria e manco il secondo di un pugile acclamato e neppure il piano di un grande fabbricato; tu sei un fiore, un dolce e candido fiore dal profumo intenso, che pizzica con amore le corde del mio cuore.
Id: 36864 Data: 15/03/2016 13:54:44
*
Ai Signori della guerra
AI SIGNORI DELLA GUERRA Vorrei, Signor, poter ragionar con Voi che insanguinate il mondo con le guerre ma se ascolterete quel che dico poi insiem abbellirete l'alme terre. Nell'illusion di soggiogar le genti forse ammaliati dall'eterna gloria dimenticate il corso degli eventi coi quali l'uomo scrisse la sua Storia. La quale insegna che chi ha imperato recise con furor le avverse vene e nell'orrido teatro qui disegnato feriti e morti riempiono le scene. Intrappolati nell'enorme sacca son lì stesi i rival della contesa è calato il buio, fra odor di biacca, su più vite immolate per pretesa. E del dramma fan parte tutti quanti da non distinguer vincitori e vinti ed è tal che nessun può menar vanti a men di creder che i morti sian finti. Stanchi e umiliati dalle privazioni gl'ignavi tutti, dell'una e altra parte sopportan cheti mille privazioni e vedon nel campare la sola arte. E nell'erebo sciupan i lor giorni, col passo incerto trascinano le ossa di corpi smunti, senza più ritorni, giunti sul ciglio dell'eterna fossa. Signori, spiegate Voi a chi Vi parla quale vantaggio si trae da un conflitto se dalla guerra, a ben esaminarla, anche il vincitor ne esce alfin sconfitto? E' inutile seminar terrore se è già scritto che il terror non paga, mi pare saggio, da recarVi onore, cercar a un tondo di sanar la piaga. Questa dev'esser la vera e sola via per mediar insiem eventuali torti e ragionar con calma, mai lasciar che sia la cieca ira a decidere le sorti. Perciò Vi prego di scendere dal ring non siate schiavi di barbari duelli è nei pensieri di Martin Luther King che troverete il viver da fratelli. Sogno allor di veder la Vostre mani stringersi cordiali fra li sorrisi che annunciano i profumi del domani e splendon dolci su i radiosi visi. Si avvolga poi in un mare di colori il mondo per un'altra dimensione nascan spontanei canti, balli e amori e gloria sia per ogni religione. Così da ridisegnare il pianeta in un'Era superiore e feconda, di abbondanti messi muoia la dieta degli affamati di questa baraonda. Ascoltate l'uomo che sempre spera in un nobile e romantico avvenir, date voce ai miseri della sfera e tacete l'armi che li fa morir! Va canzone e intenerisci 'l core di lor Signor dall'animo pugnace, porta al mondo le voci di dolore che van gridando pace, pace, pace.
Id: 36856 Data: 14/03/2016 21:59:29
*
La musica e il mal di denti
LA MUSICA E IL MAL DI DENTI Affranto me ne vò per piazze e viali a cercar sollievo e rimedi urgenti che abbiano il poter di lenire i mali e di placar l'odioso mal di denti, quand'ecco apparir alla mia vista lo studio rinomato di un dentista. Nel salottino ove altra gente aspetta mortificata e dall'angoscia avvolta ma pel dolore al tempo stesso ha fretta tanto che spera giunga la sua volta, e in quel tormento vuoto di parole la lingua batte dove 'l dente duole. Una dolce melodia si diffonde nell'aria ad allietare i sofferenti, ma per mitigar pene atroci e immonde altro ci vuol che 'l suono di strumenti, se poi ascolto: "Mi ritorni in mente" più forte batte 'l malandato dente. Ma or saldo ho 'l core e 'l voler pugnace che i ferri del dentista più fan paura anzi, ho ritrovato forza e pace da quando son assiso per la cura: "Dottor non penserà ch'io tremi o scappi? Orsù, mi curi 'l dente, o me lo strappi. Le tenaglie, infatti, sereno affronto e quando strappar le sento io non grido, anche se 'l dente duol, ardito e pronto, con il piglio eroico lo strappo sfido. Levato 'l dente, 'l cor smette di piange' perché l'imman dolor più non lo tange. E mentre al rifiorir della mente mia felice torna ad albergar la pace e la voglia di musica e di poesia, nel silenzio ove pel dolor si tace "Ridi pagliaccio" or intonar io sento e con Pagliaccio rido... e son contento.
Id: 36853 Data: 14/03/2016 16:31:38
*
Sei settembre duemila
06 SETTEMBRE 2000 E così rimanesti sola, disonorata e ripudiata da tutti. In grembo custodivi un candido fiore, stupendo frutto d'un fuggente amore. Rimanesti sola con il tuo piccolo e meraviglioso fagotto, respinta da un mondo da sempre troppo bigotto. E fu così che di te più nulla si seppe: cosa facevi e dov'eri finita in quei giorni struggenti della tua misera vita. E poco più che bambina ti lasciasti morire di malinconia di ipocondria, mentre il tuo candido fiore veniva cresciuto in un mondo d'amore. Ma oggi, dopo ottant'anni e un lustro, io, figlio del tuo giglio, finalmente ti ho trovata tra il verde e 'l profumo di alberi di tiglio. Nell'ossario dove da tempo riposi, si erge una croce ai piedi della quale ho deposto un fiore, per te mia nonnina con tutto il mio amore.
Id: 36851 Data: 14/03/2016 15:35:57
*
Alterigia e iattanza
ALTERIGIA E IATTANZA Alterigia e iattanza son parole ignobili sgradevoli , riprovevoli e prive d'eleganza; mi sono informato sul loro significato con questo risultato. Iattanza pare sia ostentato vanto di sé, dei propri meriti, millanteria tracottanza e sottile arroganza. Alterigia, invece, è presunzione di sé, boria ostentata con mera superbia emessa, esalata da un misero cece. Di lor io vò dicendo che stanno a braccetto e non si fanno dispetto; sono sulla stessa riga ma alla lunga, io vi assicuro, portano sfiga!
Id: 36850 Data: 14/03/2016 15:01:01
*
Primavera a Kabul
PRIMAVERA A KABUL (Novembre 2001) Sollo sfondo montagne brulle, aride e polverose, sono illuminate da un nuovo sole. Venti di libertà scendono a valle e spazzano via tradizioni arcaiche, sevizie medievali e fanatismi religiosi. Femmine a viso scoperto osservano silenziose il ritorno alla vita, la rinascita delle arti e 'l volo nei liberi cieli di variopinti aquiloni. Finita la guerra contro i talebani, sembrava che si procedesse nel verso giusto. Purtoppo non è andata così.
Id: 36848 Data: 14/03/2016 13:21:44
*
Doni per te
DONI PER TE Vorrei salir lussù dove finisce il cielo per rubare al firmamento le stelle sue più belle. Poi scenderei veloce e acchiapperei la luna, la metterei con loro in un posto di fortuna. Un salto alfin farei là dove sorge il sole sole, l'afferrerei ben stretto quando sale su dal mare. Poi sole, luna e stelle le porterei quaggiù, le donerei a te con le cose mie più belle.
Id: 36839 Data: 13/03/2016 21:56:18
*
Come un sogno
COME UN SOGNO Si racconta nei sogni che in pochi attimi vengono condensati giorni, settimane, mesi di tempo. La mia vita è così, come un sogno: sono passate poche ore, eppure ho già settant'anni!
Id: 36838 Data: 13/03/2016 21:42:37
*
Piccolo fiore
PICCOLO FIORE (Lea) Con il passo greve mi avvicino all'uscio oltre il quale tu, piccola mia, non mi attendi più. Un'angoscia immensa mi gonfia il cuore e soffoca appena un magone dirompente; le lacrime,oramai, sono finite e dal triste viso non mi scendono più. Tredici anni svaniti nel nulla, tredici anni di felicità e di gioie, tredici anni d'amore intenso, tredici anni di salti e di corse che erano un canto e un inno alla vita. Ora che corri nelle praterie celesti e un vuoto gelido mi spezza il cuore, invano io cerco il muso tuo dolce e gli occhi tuoi caldi come i raggi del sole. Addio piccola mia, addio piccilo amore, addio mio piccolo fiore.
Id: 36836 Data: 13/03/2016 21:25:44
*
Piccoli uomini
PICCOLI UOMINI (1997) L'azzurro più azzurro si tuffava nel blu di un limpido mare. Le barche viaggiavano al largo, di motoscafi neanche l'ombra e il bel litorale era il ritrovo festoso di spensierati bagnanti. Con secchielli e palette frotte di bambini giocavano felici mentre il riflusso del mare la sabbia rubava ai loro occhi stupefatti; e quando il sole moriva nel mare, lasciava dietro sè spettacolari fantasie di colori. Più di cinquant'anni sono passati. Io, ero uno di quei bambini. Il limpido mare ha ora acque confuse dal verde delle alghe e ha perso l'incanto di quel magico blu. Ora, quando dall'acqua usciamo imbrattati di catrame, malediciamo il cialtrone che senza darsi pensieri ha scaricato in mare residui di liquami neri. E in cielo, invaso dallo smog, l'azzurro è pitturato pallido e velato, mentre i raggi del sole che sfuggono all'ozono provocano danni seri sulla pelle candida di sbadati vacanzieri. Ai bambini è stato rubato lo spazio, sono stiti i grandi per far posto ai loro divertimenti. Motoscafi e moto d'acqua windsurf e pedalò, sono i nuovi padroni del mare. Pure i tramonti sembrano mancare della forza e dello splendore di un tempo. "Il nostro benessere non è trattrabile" tuonò altezzoso il presidente degli Stati Uniti. Kyoto, per lui, è solo una città del Giappone. Qualcuno gli dovrebbe spiegare che l'America non sta su un altro pianeta. Ma tra trent'anni i figli dei bambini di oggi che mondo abiteranno? E il cielo sarà ancora azzurro? Il grande Pablo Neruda, sommo poeta cileno, a Pinochet soleva dire: "Potete strappare tutti i fiori ma non fermerete la primavera". Vuoi vedere che un pugno di piccoli uomini ci sta riuscendo?
Id: 36814 Data: 11/03/2016 20:46:15
*
Al maestro
AL MAESTRO Sognando io vò per luoghi cari con nel core 'l desìo di chi spera d'incontrarti sul fare della sera 'siso all'ombra di boschi secolari. E nel sogno allegro m'accarezzi della vita mi sveli i suoi misteri m'insegni a liberare i pensieri sopra 'l mondo che sta cadendo in pezzi. Mentre parli i miei occhi stan vivendo i bei giorni di tempi assai lontani di quando imprezziosivi i miei domani perché crescessi come a te piacendo. Maestro fosti di morali e di virtù fulgido esempio per 'na vita bella ed ora che del cielo sei 'na stella piango l'uomo svanito là nel blu.
Id: 36813 Data: 11/03/2016 18:15:54
*
Una foto dal mare
UNA FOTO DAL MARE Fiordi ridenti tra dolci sponde dorate ricamate ad arte con sottili fili di seta. Insenature sabbiose addolcite e profonde con maestria dipinte da mani invero fatate. Acque tempestose frustano e tormentano maestosi faraglioni che impavidi le resistono immobili e nudi. E quando m'incanto al bel sole vermiglio che si spegne silente tingendo l'orizzonte d'infinite fantasie di colori che festanti si tuffano nel profondo del mare, un'aura fantastica mi scompiglia i capelli e un vecchio bastimento beccheggia gréve e lento e par cadenzare il dolce scorrere del tempo. S'abbattono i marosi sullo spugnoso arenile e un volo di gabbiani si perde nella notte quando sulla spiaggia, tra falò scoppiettanti e gioventù in festa, una chitarra strimpella a una bianca luna note di melodie famose, sotto stelle sognanti e lampare che sfumano dove incontrano il cielo.
Id: 36807 Data: 11/03/2016 13:12:45
*
Lora della fine
L'ORA DELLA FINE Un bagliore accecante squarcia l'ombra un fungo immenso fugge verso 'l cielo, la pioggia cade su la città sgombra e sul nulla è disceso un mesto velo. Nell'ora funesta di Hiroshima l'umanità conobbe un nuovo mostro, perverso, quale mai s'è visto prima, da far inorridir il servo vostro. Nella tragedia, fortunati furo coloro che moriron all'istante perché immani sofferenze, ti giuro, patiro altri colpiti solo in parte. Ed ora un francese, altezzoso e loco, sfida il mondo dall'atol di Mururoa, trasmette l'ordine di aprire 'l fuoco e la terra trema fino alle Samoa. Così monsieur Chirac annunzia al mondo che è risorta la Grandeur di Francia, ma devastar l'oceano nel profondo non porta i popoli a mostrar la guancia. E intanto il mostro ha colpito ancora facendo ribollir l'acque marine e implacabile si avvicina l'ora nella quale l'om vede la sua fine.
Id: 36805 Data: 11/03/2016 12:05:45
*
Vorrei...
VORREI... Vorrei seguire il vento e con lui volare alto, vorrei seguire il sole per far morir la notte, vorrei seguir le nubi per dissetar la terra. Vorrei lo sguardo esperto per apprezzare l'arte, vorrei che un grande amore fuggir facesse il male, vorrei cullarmi all'onde di acque fresche e chiare. Vorrei baciar le stelle e con loro anche la luna, svegliarmi la mattina al canto degli uccelli, ammirare la natura dai fiori profumata, colorare d'allegria il grigiore della vita. Poi prenderei la guerra e la butterei nel fuoco, cancellerei per sempre i morsi della fame e scaccerei dal mondo sofferenze e malattie, così farei con l'Isis la mafia e le rapine. Ma tutto ciò non basta per sentirmi appagato, perciò dopo il bel sogno fantastico e da godere, c'è quel che più mi preme e che m'intriga forte: vorrei giocar e vincere la partita con la morte.
Id: 36804 Data: 11/03/2016 11:26:50
*
Una casa
UNA CASA Sogno una casa con pareti di cielo, sogno una casa con il tetto di stelle, sogno una casa che tracimi di fiori e che si lasci cullare dall'onde del mare. Sogno una casa baciata dal sole e che dev'essere bella più della luna, sogno una casa che di giorno e di sera abbia i profumi e i colori della nostra primavera.
Id: 36803 Data: 11/03/2016 11:01:33
*
Linfinita pazienza
L'INFINITA PAZIENZA Se tu, nelle serate più belle, volgi lo sgardo al firmamento e osservi l'immensità del cielo trapuntato da lucenti stelle e nel quale vaga la pallida luna, vedresti che tutto lassù tace e che vi regna l'eterna pace. Di giorno, poi, su nell'universo sito di astri, satelliti e pianeti, risplende il sole che in silenzio muove così fulgido da sfidar le nove. Ma un vento perfido soffia e spinge razzi e sonde su nell'infinito ad ammorbare l'azzurro terso che all'imbrunir di color si tinge. Intanto il Creatore annoiato osserva la stolta invasione del suo regno e con pazienza infinita tace finché... non gli ruberan la pace.
Id: 36801 Data: 11/03/2016 10:39:12
*
Agonia
AGONIA In silenzio la vita ti abbandona, pure aria e sole se ne vanno via, voci sommesse di pianti e dolore stanno recitando l'Ave Maria. Ombre sfumate s'apprestano al letto, ti sentono il polso ti scrutano gli occhi ti auscultano il petto. Sono venute per un consulto, ma ora se na vanno via, perché pure loro più nulla ponno contro l'alba del Grande Sonno.
Id: 36788 Data: 10/03/2016 13:18:13
*
Allamico scomparso
ALL'AMICO SCOMPARSO Ora tu corri nel cielo stellato libero al vento su nuvole bianche cammini su strade senza selciato e ti riposi su soffici panche. Intorno a te c'è un prato fiorito dipinto da 'na mano unica e bella e nell'azzurro che 'l cor t'ha rapito brilla 'na nuova e fantastica stella.
Id: 36787 Data: 10/03/2016 12:54:39
*
Al sole
AL SOLE Come sempre risorgi ogni mattina e in silenzio ci baci dolcemente la tua luce, seppure lentamente, schiara a giorno la notte sibillina. Oltre le nubi a volte ti nascondi oppure sei nascosto dalla luna, s'oscura allora 'l ciel, ma per fortuna, torni poi a risplender tra i tuoi mondi. Ai tuoi raggi la gente si crogiola mentre le nevi gonfiano i ruscelli sbocciano i fior color degli acquerelli per far bella l'amata tua figliola. E tutt'intorno danzano i pianeti al ritmo che cadenzi le stagioni te li trascini verso posizioni care ad Ercole e fitte di segreti. Ma quando il ciel si tinge di colori nell'infinita sfida con la sera, piano piano si spegne la tua sfera e alfin cali, tramonti e te ne muori.
Id: 36784 Data: 10/03/2016 11:48:14
*
La scala eterna
LA SCALA ETERNA Si sta facendo scuro e la vita mi abbandona, avvolto dalle tenebre passo dopo passo salgo i gradini della scala eterna. Su... su... su, sempre più su sempre più in alto oltre le nuvole, verso la luce del sole, e poi ancora più su: fino alla luce di Dio.
Id: 36782 Data: 10/03/2016 11:17:01
*
Le campane
LE CAMPANE Ho passato la vita all'ombra delle campane, scelta dall'uomo preferita a scandire il tempo fin da civiltà lontane. Le campane, si sa, non misurano il tempo dellorologio, ma misurano il tempo dell'uomo immerso nella natura e a lei dolcemente adeguano il loro magico suono. Chi vive in montagna, nelle vallate alpine ma anche in campagna, sa che le campane battono un tempo di qualità, sereno, godibile, lento, è parente alla lontana dell'ansioso tormento delle rumorose città. Loro battono il tempo della comunità, battono il tempo felice del vivere umile in pace con il mondo e in coscenza e libertà, non il tempo dell'uomo altezzoso e volubile ma eternamente solo anche nelle affollate città. Le campane ci chiamano e ci parlano, anche, con il loro diverso suono di avvenimenti belli allegri e festosi, ma pure di quelli dolorosi e luttuosi, e ci segnano dentro perché parlano all'anima del volgo dal cor gentile, ma anche ai ribelli che come me disertano l'amato campanile.
Id: 36751 Data: 08/03/2016 19:09:16
*
La paura dellombra
LA PAURA DELL'OMBRA Io sono cattivo sono intigrante e senza motivo divento inquietante. Sono cattivo sono sgarbato sono impulsivo ribelle e incazzato, sono un tormento e come il gelido vento passo e sospiro un continuo lamento. Sono cattivo sono malvagio son distruttivo e non provo disagio pel mio brutto ghigno che sempre più spesso diventa maligno. Sono cattivo perché son di quelli che metton paura a tutti quanti: ai belli ai brutti e forse anche ai santi. La gente mi evita in quanto a me basta solo lo sguardo a farla tremare, perciò ossequiosa si affretta a scappare. Sono cattivo e senza misura faccio paura anche a me stesso ogni qualvolta mi guardo allo specchio. Sono così cattivo che la mente mia è di truci pensieri ingombra, tanto da far paura anche alla mia povera ombra. Così, nella fifa più nera l'atterrita ombra mia sospira e prega si dispera e sogna di andare a fare l'ombra di un'altra persona!
Id: 36750 Data: 08/03/2016 18:30:39
*
Mastro fornaio
MASTRO FORNAIO Mastro fornaio di bianco vestito impasta farina, lievito e sale, e come fosse dall'estro rapito crea modelli con grazia regale. Poi con la pala infila 'sti modelli nel forno a legna col faggio che brucia e mentre fischietta o canta stornelli scoppietta la brace e la fiamma fruscia. E quando 'l sole occhieggia affascinato e 'l sito viene invaso dal profumo di pane caldo, da poco sfornato, smette il forno di piangere 'l suo fumo. Vanno i canestri colmi di fragranze alle botteghe addolcite di buon pane che poi viene gustato con pietanze e col nettare delle damigiane. E quando schiara 'l ciel, mastro fornaio, si toglie la bianca veste linda e pura poi silente, ma con animo gaio, sogna michette e 'l pane d'Altamura.
Id: 36714 Data: 07/03/2016 11:24:53
*
Canti d’Abruzzo
CANTI D'ABRUZZO Oh canti d'Abruzzo dolci e immortali sospiri sognanti dei giramondo trionfo d'aromi dei paesi natali coi perduti sogni a fare da sfondo. L'ardor dei canti d'antiche corali risuonan dai tempi del girotondo, come un'aura accarezza i forti e leali figli d'Abruzzo sperduti nel mondo. Poesie oniriche, ballate e canzoni dei meglio gentili d'Abruzzo vanto, son fremiti d'orgoglio chiusi nei cuori dell'amate genti con gli alti suoni dell'impervie terre, ove s'ode il canto di lupi, pastori, orsi e sognatori.
Id: 36681 Data: 06/03/2016 13:34:33
*
Un angolo di montagna
UN ANGOLO DI MONTAGNA In un paesaggio maestoso e incantato discendo l'aspro sentiero pietroso e mentre un profumo d'ambretta al vento accompagna il mio passo greve e lento, vado scrutando laggiù nella piana l'ampia distesa di grano maturo che accesa da mille papaveri rossi m'appar come fiamma priva di fumo. Pel tratturo scendo fin sopra 'l borgo da le case di pietra assai feconde di sorbo scarlatto e erba selvatica abbarbicati fin sopra le gronde, quando i pastori calan dall'erbaio pecore belanti dal core vile fino ai ciliegi dai germogli rosa che addolciscono l'agognato ovile. E 'l sol che muore su le scabre mura tinge e ritinge 'l cielo all'orizzonte coi meglio colori scelti con cura finché s'accendon le stelle sul monte. Scrosciano cantando l'acque selvagge per rivi e torrenti invero scoscesi che celate da castagni e ginestre se ne vanno dolci al laghetto alpestre. E quando con rabbia la pioggia e 'l vento sferzano 'l borgo e anco gl'irti dirupi sul fondo lastricato dei viottoli ruzzolan chiassosi i tondi ciottoli.
Id: 36679 Data: 06/03/2016 13:08:43
*
Il tempo
IL TEMPO Come il vento, il tempo se ne và, se ne và e par non lasciar traccia, non ha età, né forma, né faccia tutto divora e non ha pietà. E' spettro vil che amor abbatte portator di mali e di sciagure, al suo inceder non ci son cure e a Caronte colma alfin le chiatte. E con fine perfidia insiste uccide, disgrega, cancella, al suo fluir muore anche la stella: il tempo è 'l nulla... che esiste.
Id: 36664 Data: 05/03/2016 11:45:46
*
Il vero amore
IL VERO AMORE Ei folciva che amor nasce dal core altri dicevan che è ragion di testa io rispondo che ci riempie d'ardore e ci fa sentir come fosse festa. Jacopo Mostacci e Pier delle Vigne disquisivan d'amor con un sonetto, Giacomo da lentini, poeta insigne, folciva che 'l desìo nasce nel petto. Negl'immortali versi il poeta sognator narra questa passione in "Rime Sparse", ma per i ripianti sul perduto amor divenne noto come attor di farse. L'amor ch'io intendo è un'avventura da viver ogni giorno con chi si ama è 'l supremo sogno che ognun matura: l'amor è vero, se anche lei... ti brama!
Id: 36663 Data: 05/03/2016 11:23:31
*
Viaggiare
VIAGGIARE Viaggiare, muoversi, spostarsi in modo lento o velocemente come comanda la mente. Viaggiare, andare in montagna e girar per la campagna, partire per i mari in cerca di sole o per chiudere affari. Viaggiare per terra viaggiare sull'acqua viaggiare nel cielo tra i mille colori dell'arcobaleno. Viaggiare a piedi o su mezzi di trasporto, andare in sù e in giù finché sei stanco morto. Viaggiar però con il dubbio di non aver certezze, viaggiar alfin comunque in cerca di ebbrezze. E viaggiar col desiderio di scansare il Fato che contro il tuo volere può toglierti dal Creato. Viaggiare dentro ai sogni e volare sopra i fiori, poi andare sulla luna per acchiappare la fortuna. Viaggiare nella Storia, nei dolori e nella gloria fingendo che gli scempi sian cose d'altri tempi. Viaggiare con la luce viaggiare con il sole viaggiare nell'amore, continuando tutti insieme Voi ed io, un fantastico viaggio: il viaggio verso Dio.
Id: 36661 Data: 05/03/2016 10:29:48
*
Il pirata
IL PIRATA Ondeggiando spinge doglioso e solo con forza ed eleganza sul pedale il bel girino che leggero sale le mordaci rampe del Mortirolo. Poi scatta altero in un crescente assolo sugl'irti tornanti con far regale li aggredisce, li divora, li assale e di rosa tinge il festoso volo. E volando solo tra vette e storia mentre coglie successi a piene mani va indossando i color de la vittoria. Pazzi di gioia gli scribi italiani cantano i fasti e i momenti di gloria e le magie del mitico Pantani.
Id: 36588 Data: 29/02/2016 19:26:56
*
Voli impossibili
VOLI IMPOSSIBILI Mi sento leggero e issato dal vento comincio a volare sui monti e sui mari, poi volo sui prati, volo sui fiori e volando vò nel mondo di fuori. E volo sognante nell'infinito sfiorando le stelle e i meglio pianeti, poi apro gli occhi, e un poco mi vergogno, è stato bello, ma è stato un sogno.
Id: 36587 Data: 29/02/2016 19:00:55
*
Al sogno (due)
AL SOGNO Un luminoso giorno di una dolce estate, una nuova stella mi attraversò il cammino risvegliando in me e nella mente mia la voglia di volare di quando ero bambino. E quella stella era così bella che anche al sol lucea e 'l suo splendor fendea le nebbie del mattino. Un bacio una carezza ed iniziò l'ebbrezza del vostro rimatore per la lucente stella, che per aver 'l suo amore or la mente s'arrovella.
Id: 36586 Data: 29/02/2016 18:46:32
*
La morte
LA MORTE Chiudo gli occhi e mi sembra di volare, leggero salgo su, nell'infinito, vedo laggiù il mondo che scompare mi trovo perso, dove son finito? Ho tanto freddo e guardo con sgomento la nera immagine che mi ha avvolto, il mio cuore più battere non sento lei mi sorride, ma allora io son morto. Sono così passato a miglior vita tra gioie eterne e le anime più belle, non piangete per la mia dipartita, ora son qui... felice tra le stelle.
Id: 36585 Data: 29/02/2016 18:31:15
*
Io e la guida
IO E LA GUIDA Ebbene sì, lo confesso, sono un autista molto pericoloso, sono in tanti a dire che guido come un fesso. Ogni giorno rischio la vita mia e quella altrui, perché nguido in modo corretto fin da quando patentato fui. Come mi permetto io, povero mortale di razza italiana, rispettare i limiti di velocità sia dentro che fuori città? Così facendo intralcio il traffico, le macchine mi lampeggiano e mi vengono sotto in un battibaleno, poi abbassano il muso e sputano veleno. Gli autisti iviperiti imprecano a muso duro, poi mi sorpassano agli incroci al di là delle bianche strisce zigzagando come bisce. Io quando guido sono pieno di difetti: rispetto le precedenze osservo lo stop accendo i fari nella nebbia mantengo le distanze non strombazzo mai mi fermo con il giallo lascio il passo ai pedoni e che Dio mi perdoni! Così agendo, però, mi strombazzano gli altri, mi insultano mi minacciano mi fanno le corna volgono il medio verso l'alto, mi danno dell'imbranato fin da quando sono nato. Loro mica sanno che ho più di due chilometri in queste braccia, ma per dirlo a tutti mi servirebbe un faccia a faccia. In questo mondo pieno di invasati, mi trovo in ambasce quando scendo in strada, ma, ad essere franco, non ho alcuna voglia di accodarmi al branco. Pertanto, seppur a malincuore, ho preso una sofferta decisione: per l'incolumità mia e quella altrui, invito l'Ente competente a ritirarmi la patente.
Id: 36584 Data: 29/02/2016 18:10:04
*
Le tre stelle
LE TRE STELLE Acchiappar per la coda una cometa e con lei viaggiar per il firmamento navigando cieli vestiti a seta dai colori dell'oro e dell'argento. E porterei con me l'amato Fili e Serena e Fede, stelle nascenti, ammirerei con loro astri gentili scansando piogge di tizzoni ardenti. E quando saremo su in alto in alto, veder io voglio le migliori stelle incastonate su, nel blu cobalto, se ai miei occhi appaion di lor più belle.
Id: 36554 Data: 27/02/2016 20:36:11
*
Terra
TERRA Sei solo un punto, un piccolo punto perso nel blu cobalto dell'universo. Sei solo un punto, un minuscolo sbaffo sfuggito al pennello del Creatore, ma sei anche dell'infinito il più bel fiore.
Id: 36553 Data: 27/02/2016 20:26:04
*
Cera una volta
C'ERA UNA VOLTA Da piccolo ho giocato con i birilli e frequentato l'asilo delle suore ho sentito lo stridulio dei grilli nelle vigne con i giliegi in fiore; ho ammirato libellule e farfalle dalle tinte verdi, scarlatte e gialle ed ho sentito gracidar le rane negli stagni, tra canne di bambù. Ho ascoltato il frusciar delle serpi confuse tra roveti e vecchi sterpi e sentii melodie di canti eterni uscir gioiose dal becco dei merli. Poi vidi l'uomo in veste di velluto sparare tronfio a lepri e fagiani mentre i pastori al suono del liuto scendean dai monti con pecore e cani. Cigolavano i carri pien di strame e 'l mercato sembrava Samarcanda nella neve cresceva il nostro pane, ma quando a suonar era la banda le lucciole accendevano le sere e 'l volgo s'affacciava alle ringhiere; sbocciavano gli amori con le rose e le oche starnazzavano festose. S'intingeva la penna nell'inchiostro e pei vicoli urlava lo stagnino la nonna declamava il Padre Nostro e si giocava a sciangai e a nascondino. Sbuffava il treno gonfio di vapore, scartocciavamo le pannocchie bionde, la notte luccicava di splendore nella quiete col sonno delle fronde; ma il dolce silenzio di quelle notti rotto soltanto dal canto del cucù, ora stride con la stagion dei botti di un mondo che ha perduto ogni virtù.
Id: 36515 Data: 26/02/2016 15:24:56
*
Vita fuggevole
VITA FUGGEVOLE Sento l'amor che si va spegnendo e piange la vita ai giorni che vanno s'allontana da me con un crescendo che sol i più vecchi di me lo sanno. Cammina il tempo più veloce che mai apri gli occhi e poco dopo torni a dormire cresci, vivi un po' ed è già ora di morire.
Id: 36514 Data: 26/02/2016 14:34:21
*
Il mondo oggi
IL MONDO OGGI In un mondo bieco senza più colori, che si nutre di odio di rancore e di dolore, ove regnano l'egoismo più becero l'alterigia la superbia e 'l gelo sociale e dove la natura ha smesso di respirare, io vò cercando un tiepido focolare o un raggio di sole, che mi scaldi dal freddo della Storia.
Id: 36498 Data: 25/02/2016 13:12:38
*
Lombosciatalgia
LOMBOSCIATALGIA Poiché il dolor ancor mi tange e il vile a letto tuttor mi tiene con forza affronto le mille pene mentre 'l core pel tormento piange.
Id: 36497 Data: 25/02/2016 12:49:40
*
la tempesta
LA TEMPESTA Da la terrazza dove il colore vince nel crepuscolo d'un bel giorno d'amare tra 'l profumo selvatico che mi avvince diffuso da decine di vasi in fiore, vò scrutando l'orrizzonte che scompare dove l'azzurro del ciel si tuffa e muore nelle inquietanti e torve nubi nerastre aggrovigliate alle grigie e le verdastre. S'inseguono come l'onde in riva al mare le principali foriere d'acqua e vento così i gracili fiori che stanno a ornare il muretto e i coppi a dozzine e a cento in un ginepraio di tinte fantasiose come l'Arlecchino e 'l bouquet delle spose, sono sferzati ora da furiosi eventi dai quali usciranno spezzati e morenti. Dopo un fragoroso tuono al par di schianto seguito da un sordo brontolio di fondo che pian piano s'acquieta e va scemando, s'aprono le nubi a un violento pianto e vanno tronfie illuminar cantando nella notte finta che oscura il mondo, quando la grandine inizia a picchiettare sulle tegole e le cose a me più care. Per oltre un'ora il furioso acquivento cumulonembo dalla forza inaudita flagella e sradica alberi secolari finché si spegne pian piano il suo lamento, e mentre torna a respirar la vita con gli uccelli pronti a dispiegar le ali, nel dipinto privo di colori e imbelle desolato io vò... a rimirar le stelle.
Id: 36494 Data: 25/02/2016 11:59:49
*
A Stella
A STELLA Appena cala il sol, all'imbrunire, un po' prima che il cielo poi si oscura quando l'astro verbera sulle mura la prima stella sta per apparire. Dopo con le sorelle va a schiarire il firmamento da la volta scura la sua fredda luce di certo dura finché il sol non la farà morire. Venere appar stella di gran fattura limpida e brillante da farmi dire che luna e sol la vincon di misura. Ma la Stella che voglio custodire vive con me una magica avventura, sei tu 'l sole, la luce, l'avvenire.
Id: 36493 Data: 25/02/2016 11:00:13
*
New York
NEW YORK Luci e bagliori sfarzi e motori, si gioca denaro nel saloon con il baro, la gioventù e gli amori della donna di cuori i vecchi, i dolori i razzisti e lor signori, i ladri, i tesori e la fame gli inventori, i viaggi e le dame, la lealtà, la borsa e i rancori le illusioni e i grandi attori. Cow boy e indiani memorie di conflitti lontani, demoni e vagabondi i barboni, i ricchi e i giramondi, l'ONU, la boxe ei campioni musica, Iraq e santoni i film e le lady famose, le stars un po' capricciose dee e sogni remoti di fan un po' idioti. Mafia e ragione superbowl e passione, l'ira, la moda e la droga e l'uragano che qui si sfoga, gli hot dog, la coca e i cantanti i grattacieli e le strade e la prima torre che cade, il terrore, i vizi e la folla e l'altra torre che crolla per lo schianto di mezzi volanti e i pianti e 'l vuoto nel cuore di uomini d'ogni colore. Carriere e vanità bandiere e libertà, i drappi a stelle e strisce e la guerra che mai finisce, il mare, la spiagge e i battelli isole, industrie e gioielli, le armi le poesie e il boia le limuosine e le barche a vela, tutto questo ingoia con quel che non svela ... la Grande Mela.
Id: 36417 Data: 19/02/2016 20:04:49
*
Fasi del giorno
FASI DEL GIORNO Sole che brilli e dispieghi i tuoi raggi illumini e tingi un fervido mondo infiori e colori ameni paesaggi e dolce sorridi all'uomo giocondo. Sole morente che spegni la luce e nel buio avvolgi un mondo di pace l'uomo la sera la veste si scuce e va a dormire con l'astro che tace. Sole dormiente che ti culli beato nel blu sterminato del firmamento, passeggia la luna e in mezzo al Creato brillan le stelle color dell'argento. Sole nascente che spegni le stelle e all'alba accendi la pace svanita ama la luna, più delle sorelle, ascoltare il respiro della vita.
Id: 36398 Data: 17/02/2016 20:19:22
*
Il coraggio di vivere
IL CORAGGIO DI VIVERE Non ti affannare non ti agitare, non arrovellarti tra mille pensieri; non disperarti, cerca di restar sereno e fa che torni 'l sorriso sul tuo melanconico viso. Sogna mari calmi e torrenti d'acqua chiara, ascolta il silenzio dei cieli e 'l canto degli usignoli, guarda volteggiar nell'aria storni d'uccelli festanti, apprezza le notti serene e le dolci carezze del vento, poi sogna le donne più belle d'amare tra i fiori sotto un mare di stelle. Ammira luminosi tramonti raccogli la pace dei boschi e 'l palpitar dei nostri cuori, lascia che ti baci la luna e scaccia angosce e dolori senza remora alcuna. E poi? Poi lasciali andare e più non li destare! Non proferir parole perché domani vedrai risorgerà il sole.
Id: 36397 Data: 17/02/2016 19:19:11
*
Terre di vino - Al grande Torino
TERRE DI VINO Da ridenti e scabre vigne con amor dal sol baciate, da le terre riarse e arcigne e da quelle al mais rubate, filari d'uva matura si vestono di colori, è in festa madre natura con la sagra dei sapori. Ma perché tu possa gustare quel che da gli acini cola gli aromi devi inspirare prima di versarlo in gola; poi si accende un sacro fuoco e in pace t'inebri e canti, la vita ora sembra un gioco ... e scordi dolor e pianti. AL GRANDE TORINO Mi rubasti il cor, vecchio eroico Toro squadra sanguigna tinta di granata sospiri sognanti all'età dell'oro a cui la folla gentil s'è innamorata. Ma che ne sanno i fan dell'altre squadre cosa vuol dir tifar pel vecchio Toro perciò ti dico, con il poeta Padre, "guarda, passa e non ti curar di loro". Grigio scuro era il cielo di Superga che spense la leggenda e la sua gloria e come le favole or dolce alberga nel cuore mio insieme alla sua storia. Storia di pianti e trionfi che arrovella chi per virtute in essa si conforta, tu sei come la luce di una stella che continua a brillar ... anche se è morta.
Id: 36277 Data: 10/02/2016 19:19:38
|