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Raccolta di poesie di Giovanni Bartezzaghi
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

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Solitudine

 

    SOLITUDINE

 

    Una vita

    un sogno

    ricordi lontani

    spazzati dal vento,

    un fremito

    un lamento,

    le notti vuote

    senza tempo.

 


Id: 51825 Data: 12/01/2019 17:30:41

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L’anima reclusa

 

  L'ANIMA RECLUSA

 

  Non basta aver le ali

  per sentirti libera,

  non basta saper volare

  per navigare i cieli

  se più di mille sbarre

  ti tarpano le ali.

 

  Così tu vai sognando

  immensi cieli aperti

  e una fiamma ossidrica

  che svella le inferiate

  liberando le tue ali

  e volar pel firmamento.

 

  I palpiti del cuore

  esplodono di gioia,

  sei finalmente libera

  di volar tra quelle stelle

  che illuminano d'argento

  l'altra faccia della luna.

 

  Ma sbatti sulla grata

  e 'l sogno tuo svanisce,

  oh sventurata anima

  hai perso la speranza

  di fuggir la prigionia.

 

  Schiumi per la rabbia,

  scleri e ti ribelli,

  poi t'impicchi all'inferiata

  onorando quel desio

  di librarti tra le stelle

  tra le braccia del buon Dio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 50456 Data: 06/09/2018 21:04:18

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Vacanze montane

 

VACANZE MONTANE

 

In un paesaggio maestoso e incantato

discendo l'aspro sentiero pietroso

e mentre un profumo d'ambretta al vento

accompagna 'l mio passo greve e lento,

io vado scrutando giù nella piana

l'ampia distesa di grano maturo

che accesa da mille papaveri rossi

mi appar come fiamma priva di fumo.

 

Pel tratturo or scendo fin sopra il borgo

da le case di pietra assai feconde

di sorbo scarlatto e erba selvatica

abbarbicata fin sopra le gronde,

quando i pastori calan dall'erbaio

pecore belanti dal core vile

fino ai ciliegi dai bei fiori rosa

che abbelliscono l'agognato ovile.

E 'l sol che muore su le scabre mura

tinge e ritinge il cielo all'orrizzonte

con i meglio colori scelti con cura,

finché si accendon le stelle sul monte.

 

Si tuffan impetuose le acque selvagge

scrosciando dal monte, giù verso valle,

nascoste da faggi, abeti e ginestre

finché si acquietan nel laghetto alpestre.

Ma quando con rabbia la pioggia e 'l vento

sferzano 'l borgo e anco gl'irti dirupi,

sul fondo lastricato dei viottoli

ruzzolano chiassosi i tondi ciottoli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 50300 Data: 27/08/2018 19:05:13

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Quando ...

 

QUANDO

 

Quando si è

veramente innamorati,

quando si è

veramente felici,

quando nel cuore

esplode la gioia

e quando insieme

ammirate la luna,

siete anche baciati

dalla fortuna.

 

Quando l'alba

si tinge di rosa

e quando il sole

vi illumina dentro,

non ci sarà

sentiero spinoso

che potrà fermare

un cammino radioso

e non ci saranno

avversi destini

che potranno dividere

i vostri cuscini.

 

Petali di rosa

e prati fioriti,

cieli stellati

e colorati tramonti,

accompagnino un sogno

che OGGI s'avvera;

e quando verranno

a strapparvi dei fiori

non datevi pena:

non esiste barriera

che possa fermare

la vostra primavera!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 50293 Data: 27/08/2018 10:39:53

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A volte ...

 

A VOLTE

 

A volte la musica e le canzoni

mi riempiono di gioia e di emozioni,

ma a volte non le vorrei sentire

di malinconia ne potrei morire.

A volte m'ingegno a scrivere poesie

che parlano di me, delle storie mie,

ma se la rima alfine io non trovo

m'innervosisco, ma dopo ci riprovo.

A volte sogno di essere un gigante

e in amore un uomo affascinante,

ma in realtà sono il signor nessuno

e per l'amarezza rimango anche a digiuno.

A volte penso di essere un ragazzo

sereno, spiritoso e un poco pazzo,

ma in verità, son vecchio e son canuto

e non ho rimpianti per ciò che ho perduto.

A volte sogno di essere un hombre gol

un calciatore al quale fan ponti d'or,

ma col pallone sono una vera schiappa

che a parlarne mi dò sui piè la zappa.

Io son stato un ottimo venditore

che con fatica si è fatto pure onore,

ma da vecchio quasi faccio la fame

e con la grana ho perso anche le dame.

A volte io vo sognando a occhi aperti

mari, monti e vacanze per esperti,

ma all'aereo prediligo la mia dimora

e la pace sul terrazzo che s'infiora.

A volte sono allegro e a volte son stordito,

ma ab aeterno e con il piglio ardito

io sogno e canto i miei tre nipoti tre:

'na principessa, un principe e un vero re!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 50267 Data: 25/08/2018 17:18:39

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Il neo pensionato

 

   IL NEO PENSIONATO

 

   Giorni fantastici

   ti sorridon sereni

   dimentichi di fatiche

   e mattutini risvegli,

   la mente sgombra

   da torvi pensieri

   alla gioia s'apre

   e ai sogni di ieri.

 

   E' un felice ritorno

   alla letizia infantile

   e ai giochi fuggenti

   del bel tempo che fu;

   perciò voglio dirti

   (ne sento proprio il bisogno)

   che sei giunto all'alba

   di un icredibile sogno!

 

 

 


Id: 50165 Data: 16/08/2018 20:41:29

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A nonna Maria

 

 

   A NONNA MARIA

 

   Non una fotografia,

   non un'immagine,

   non un ricordo.

   Tutto di te

    è stato cancellato.

 

   Un becero egoismo

   sembra averli pervasi,

   perfidia e ignoranza

   fecero il resto.

 

   Così,

   non so immaginare

   il colore dei tuoi occhi,

   il taglio dei capelli,

   né come vestivi

   come camminavi

   l'espressione degli sguardi

   se e quando sorridevi;

   una cosa però la sò:

   eri dolce e bellissima.

 

   Hanno cancellato

   la tua vita,

   la tua esistenza

   il tuo profumo

   e la tua menoria:

   ma non hanno cancellato

   il mio amore per te.

  

 

 

 

 

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Id: 50149 Data: 15/08/2018 09:35:21

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L’anguria

 

   L' ANGURIA

 

   Sono bella

   sono grossa,

   fuori son verde

   e dentro son rossa,

   ho pure del bianco

   anche se appare

   un poco stanco.

 

   Sono bislunga

   e sono pesante,

   ma a volte son tonda

   e meno ingombrante

   e pare nasconda

   nella mia sfera

   gli stupendi colori

   della nostra bandiera.

 

   Mi gustate con gioia

   nei giorni di festa

   e in quelli di noia,

   perché son polposa

   appetitosa

   dissetante

   rinfrescante

   succosa

   e a volte ...

   profumo di rosa.

 

   Piaccio proprio a tutti:

   ai ricchi e ai poveri

   ai belli e ai brutti;

   io sono per voi,

   oh miei cari signori,

   festa, gioia e goduria

   perché io sono ...

   la mitica anguria!

 


Id: 50134 Data: 14/08/2018 11:23:07

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Anime perse

 

    ANIME PERSE

 

    Mani tese

    in cerca di cibo,

    pance gonfie

    di chi non si nutre,

    sono le anime perdute.

 

    E sola

    e lassa

    la pelle riveste  

    corpicini ossuti

    senza la veste.

 

    Occhi arrossati

    colmi di lacrime,

    sguardi pavidi

    che chiedono aiuto,

    inascoltati.

 

    Dai volti sfatti

    da solchi scavati

    traspare 'l dolore

    e l'angoscia di chi

    ha i domani contati.

 

    Potenti inetti

    e nullafacenti,

    negletti sordi

    a disperati richiami,

    maledetti siate

    per quel che non fate.

 

    E l'urlo cupo

    delle anime morte

    vi accompagni ovunque

    e non vi dia pace,

    fino a quando al mondo

    per fame si tace!

   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 49942 Data: 01/08/2018 10:41:21

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Vita fuggente

 

   VITA FUGGENTE

 

   Quel bel taccuino che decora 'l muro

   mi par d'averlo appeso l'altro ieri,

   invece è passato un anno assai duro

   che mi ha fatto tornar brutti pensieri.

 

   Ora si è fatto tardi e vi assicuro,

   modesti son assai vizi e piaceri

   e se anche la salute non trascuro

   mo' il difficile è stare ritti e fieri.

 

   La vita è come il lampo fugge lesta,

   manco t'accorgi ed è quasi finita

   anche la mente ormai non è più desta

 

   e si perde 'l profumo de la  vita;

   di quel magico viaggio non mi resta

   che la fredda attesa ... per la dipartita.

 

  

  

 

 

 


Id: 49768 Data: 18/07/2018 18:43:27

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Avis

 

 

 

     AVIS

 

     Rosse preziose gocce di vita

     scendon lentamente nelle vene,

     rifiorisce l'energia sopita

     di chi si duol tra infinite pene.

 

     Angeli ignoti dal cuore d'oro

     han donato 'l sangue "A", "B" e "Zero",

     risorge la vita di coloro

     ch'eran già avvolti dal manto nero.

   


Id: 41745 Data: 28/02/2017 18:01:30

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A Lea

 

     A LEA

 

     Passan piano le ore

     nel ricordo di remoti giorni

     d'allegria, d'amore e di dolore

     nell'illusione che tu ritorni.

 

     Ma al lento fruir del tempo

     soffro e più non sento

     grattare all'uscio

     e guair dietro le porte;

     piange ora la vita ...

     sorride sorella morte.

 

     E così, per ore e ore

     mi sento triste e solo

     e la mente mia viaggia,

     tra i ricordi di remoti giorni

     di sogni, d'amore e di dolore

     nell'attesa che tu ritorni.

 

     E sul fare d'ogni sera

     nel blu stellato perso,

     scrivo il nome tuo

     acceso di colori ardenti

     e fino a notte tarda

     rivivo attimi struggenti.

 

     Ma al chiaror dell'alba

     il nome tuo svanisce

     e la mente mia viaggia,

     nei sogni di remoti giorni

     di gioie, d'amore e di dolore

     nell'indarna attesa

     che tu ritorni.

 

     Triste e lento

     passa con il mio dolore il tempo,

     nel vuoto infinito

     ... con il mio tormento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 41530 Data: 15/02/2017 11:51:12

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Al tempo

 

   AL TEMPO

 

   Tempo crudele che scappi veloce

   e ogni giorno divori la vita mia,

   mi spegni la luce e mi togli la voce

   e le cose più care mi porti via.

 

   Tempo maledetto che pel mondo vai

   a seminar morte e a portar guai,

   ma infame tempo, tu, non muori mai? 


Id: 40827 Data: 05/01/2017 10:57:02

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Sei settembre duemila

 

 

   SEI SETTEMBRE 2000

 

   E così

   rimanesti sola,

   disonorata  

   e ripudiata da tutti.

 

   In grembo custodivi

   un candido fiore,

   stupendo frutto

   di un fuggente amore.

 

   Rimanesti sola

   con quel piccolo

   e meraviglioso fagotto,

   respinta da un mondo

   da sempre

   troppo bigotto.

 

   E fu così che di te 

   più nulla si seppe,

   né cosa facevi

   né dov'eri finita

   in quei giorni struggenti

   della tua misera vita.

 

   E poco più che bambina

   ti lasciasti morire

   di malinconia

   di ipocondria,

   mentre il tuo candido fiore

   veniva da altri cresciuto

   in un modo d'amore.

 

   Ma oggi,

   dopo ottant'anni e un lustro,

   io, figlio del tuo giglio,

   finalmente ti ho trovata

   tra il verde e il profumo

   di alberi di tiglio.

 

   Nell'ossario

   dove da tempo riposi,

   si erge una croce

   ai piedi della quale

   ho deposto un fiore,

   per te mia nonnina

   con tutto il mio amore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 39564 Data: 28/09/2016 18:52:54

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Dolce il rimpianto

 

   DOLCE IL RIMPIANTO

 

   Andavam per le terre dei nostri avi

   tra boschi fiorenti e acque immacolate,

   era 'l tempo che a sera raccontavi

   favole d'amore e storie inventate.

 

   Eri la luce e 'l sol de la vita mia,

   un fulgido tramonto su in altura

   là dove crescono i sogni e la poesia

   e l'acque chiare placano l'arsura.

 

   Ma lo stupore del bimbo infatuato

   da sguardi dolci al fuoco del camino

   s'è perso ormai nel ticchettio ingrato

   e nei colori infausti del destino.

 

   Ti colse il sonno eterno a primavera

   quando le rose ancor erano spente

   nel mentre l'usignolo della sera

   gorgheggiava a colui che più non sente.

 

   Mesti sguardi or abitano la stanza

   e una prece angosciosa e monocorde

   risuona amara e spegne la speranza

   zittendo 'l bimbo che or le labbra morde.

 

   Gli par d'udire ancor le tue parole

   e riveder nel bosco 'l tuo sorriso

   ma la bocca serrata del suo sole

   gli strappa dagl'occhi quel paradiso.

 

   Malinconica scende la rugiada

   sotto un cielo dipinto di memorie,

   dolenti vanno le ombre per la strada

   a ricordar 'l cantor di mille storie.

 

   Ora che favoleggi nel blu stellato

   rapito da un vento torvo e ribelle,

   rimpiango, padre, il dolce passato

   e desolato io vo' ... a rimirar le stelle. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 39493 Data: 23/09/2016 17:19:29

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La poesia

 

 

   LA POESIA

 

   E' un viaggio di parole

   che illuminano il cielo,

   è un sorriso del sole

   e un lampo nel gelo.


Id: 39284 Data: 08/09/2016 10:55:24

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Al sogno (tre)

 

 

   AL SOGNO (tre)

 

   Ieri l'altro

   mi son fermato,

   per un'ora almeno,

   nella città dei fiori:

   la mitica San Remo.

 

   E a cercar mi misi

   per i fiorai

   tra le fioriere

   e per le fiorite serre,

   una rosa rara

   che da tempo mi è

   infinitamente cara.

 

   E la cercai invano

   sui balconi

   nelle vie

   e per le piazze,

   tra la pigra folla

   e sulle terrazze.

 

   Così la rosa mia

   sembra esistere

   soltanto

   nella mia fantasia,

   oppure

   tra i dolci versi

   di una poesia.

 

   Ma se chiudo gli occhi

   sento il suo profumo

   avverto il suo calore,

   rosa mia

   dolce fiore,

   tu non sei di fumo

   ma bella e vera sei

   e a me vicino

   sempre ti vorrei.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 39283 Data: 08/09/2016 10:50:39

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Alla mamma

 

   ALLA MAMMA

 

   Ti regalerei il sole

   ti donerei la luna

   e ruberei per te

   le stelle al firmamento,

   ti sfiorerei il viso

   e i soffici capelli,

   ti abbraccerei con gioia

   strappandoti un sorriso,

   ti stringerei sì forte

   che dal piacer mi taccio

   e riempirei di baci

   la tua rugosa fronte,

   ti porterei in braccio

   all'acqua della fonte.

 

   E ti direi amore

   amore mio eterno

   mi dai il calor del sole

   anche se è inverno,

   oh sogno dei miei sogni

   dispensa di bisogni

   la stella che riluce

   di mille e un colore

   è dolce, bella e infiamma

   le corde del mio cuore

   che bruciano d'amore

   per te, mia cara mamma.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

 

 

 

 

 


Id: 39204 Data: 01/09/2016 18:10:20

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Il Gran Paradiso

 

   IL GRAN PARADISO

 

   Passeggiar nel Parco al calar del sole

   tra abeti, castagni e faggi ove l'ombra

   smorza la calura del dì che muore

   nell'area in fiore, di molestie sgombra.

 

   E giocar con il sole a nascondino

   fra torrenti d'acqua limpida e fresca,

   mi fa sognare come da bambino

   di vivere una fiaba pittoresca.

 

   Poi scalar sentieri tra rocce bianche

   al dolce cinguettio d'augelli in festa

   e riposar la membra vecchie e stanche

   tra i profumi intensi della foresta.

 

   E andar più su dove l'eterne nevi

   sembra di toccare allungando un braccio

   ove gli stambecchi saltellan lievi

   nel divino incanto ch'io guardo e taccio.

 

   Si specchian nel sole cime stupende

   quando un'aquila si erge poderosa

   negli artigli ha una serpe che risplende

   sul magico sfondo color di rosa.

 

   Sta tramontando il sole e vien la sera

   e un'aura dolce mi accarezza il viso,

   è il sogno dei sogni che si avvera

   di trovarmi in terra... e in Paradiso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 38415 Data: 27/06/2016 10:58:01

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Quello che vogliono

 

   QUELLO CHE VOGLIONO

 

   Credo di essere

   una persona normale,

   ben educata

   rispettosa e leale,

   predisposta alla bontà

   al sereno ottimismo

   e alla solidarietà,

   e credo anche

   nei grandi valori,

   ma è proprio per questo

   miei cari signori

   che da destra

   e da sinistra

   vengo spesso bollato

   come buonista.

 

   Io son figlio

   di un comunista

   che per la patria

   si è sempre battuto     

   e sono cresciuto

   con ideali di pace

   e ascolto la voce

   di chi spesso tace,

   ma chi mi sente

   folcire 'ste cose

   che sia di destra

   o di sinistra

   da sempre mi bolla

   come pacifista.

 

   E quando poi

   con l'ansia nel cuore

   e con furore animale

   scrivo poesie

   di sdegno e dolore

   pel degrado ambientale

   e con forza e rabbia

   esco dal coro

   dei senza morale,

   c'è sempre qualcuno

   di destra

   o di sinistra

   che sorridendo mi bolla

   come allarmista.

 

   E se Dresda e Praga,

   città opulente

   doviziose e bellissime

   del mitico occidente,

   sono sommerse dall'acque

   di fiumi esondati

   e se decine di morti

   da tempo annunciati

   manco scalfiscono

   un sistema di vita malato

   del quale io sono

   nemico giurato,

   allora la destra

   e la sinistra

   in coro mi bollano

   come disfattista. 

 

   Se poi sono

   perennemente incazzato

   per l'inettitudine

   di boriosi governanti

   che ci ritengono

   bambinoni ignoranti,

   e se mi allontano

   da questa politica

   che nel malaffare

   è unica e mitica,

   di certo qualcuno

   di destra

   o di sinistra

   felice mi bolla

   come qualunquista.

 

   E se l'umanità

   rischia la catastrofe

   mentre intorno a me

   un nugolo di fratelli

   dopo tanti secoli

   non dà ancora

   segni di risveglio

   e al contrario

   sogna miracoli,

   comprendo allora

   che sarebbe opportuno

   porsi la domanda

   che alcuni colgono:

   non sarà davvero

   quello che vogliono?

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 38382 Data: 23/06/2016 19:05:49

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Dolce quiete

 

   DOLCE QUIETE

 

   Avvolto dall'ombra della notte

   passeggio sereno per le calli

   e nell'area soave senza vento

   posa la luna a schiarir le valli.

 

   Dolce è la notte nella brughiera

   ove cheto il mondo si riposa

   guardo le stelle e continuo il passo

   tra il tenue profumo di una rosa.

 


Id: 38342 Data: 20/06/2016 18:07:18

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Gli opinionisti

 

   GLI OPINIONISTI

 

   Eccoli,

   arrivano alla spicciolata

   di mattino tardo,

   sguardo altero

   calma olimpica

   e sorriso beffardo.

 

   Si danno appuntamento

   ogni santo giorno

   sul sagrato della chiesa,

   chi col sacchetto del pane

   e chi con la borsa della spesa. 

 

   Sono gli opinionisti,

   sono esperti in tuttologia,

   non vi è argomento

   che non conoscano

   e d'ogni argomento

   lor son protagonisti.

 

   Hanno sapere profondo

   in qual si voglia materia:

   sanno di sport e di politica

   di lavoro e di miseria

   di geografia

   di filosofia

   di vacanze e di colori

   di musica e di fiori.

 

   Sono conoscitor di storia

   sono conoscitori d'arte,

   hanno mandato a memoria

   ognun la propria parte.

   A lor non sfugge nulla,

   hanno imparato a ricordare

   da quando erano in culla.

 

   Ciascuno, poi,

   con fantasia dipinge

   un mondo tutto suo,

   e in quel mondo

   vorrebbe vivere,

   quel mondo

   vorrebbe imporre a tutti.

 

   Spesso i furbastri

   cercano di dar forza

   a discorsi spenti,

   scandendo in italiano

   le ultime parole

   di una reprimenda

   in dialetto nostrano.

 

   Da grandi commedianti

   quale essi sono,

   infarciscono i discorsi

   di parole inusuali

   studiate alla bisogna,

   per colorare gli ignoranti

   di rossor della vergogna.

 

   E quando perdono

   il filo del discorso

   o gli tolgono la parola,

   per qual motivo sia,

   aggrottano le ciglia

   e imprecando ad alta voce

   fingon d'andar via.

 

   E' uno spettacolo

   vedere all'opera

   questi teneri gigioni

   ai quali anch'io m'ispiro,

   perchè sanno inventare

   gigantesche prese in giro.

 

   Poi, l'anima del poveraccio

   da loro sbeffeggiata

   vien mandata a quel paese,

   tra i saluti più cordiali,

   ma in modo un po' scortese.

 

   Comunque sia,

   lor stanno sempre al gioco:

   subiscono

   replicano

   e nella successione

   del batti e del ribatti

   si diverton come matti.

 

   Ciascuno si crede depositario

   della verità vera

   del credo assoluto;

   non accetta il cotradditorio

   e accusa gli altri

   di essere provinciali

   ignoranti e dozzinali.

 

   E tra il serio e il faceto

   alla campana del mezzodì,

   nel fuggi fuggi generale,

   si scambiano battute ironiche

   e provocazioni velenose

   che i saputelli dispensano

   in dosi generose.

 

   Ma tra sberleffi

   e prese in giro,

   tra sorrisi e imprecazioni,

   si danno appuntamento

   al giorno dopo.

   Guai a mancare! 

 

   Che goduria gli opinionisti,

   che bello rivederli domani.

 

 

  

 

 

 

 

 

 

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 38289 Data: 16/06/2016 20:49:11

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Quand’ero bambino

 

   QUAND' ERO BAMBINO

 

   Scavo a fondo la memoria dei tempi

   alla ricerca di ricordi perduti,

   le gioie e i dolori, amori e profumi

   d'un mondo vecchio del tempo dei lumi.

 

   Qui voglio raccontar alcuni esempi

   di vita sincera e sogni vissuti

   tra pianure e mari, montagne e fiumi

   giocavam coi santi e coi loro numi.

 

   Vagando andavamo per le campagne

   inebriati dal profumo dei fiori,

   in cerca di nidi e a rubar frutti

   dai sapori persi e amabili tutti.

  

   Era magari per l'aria pulita

   o per la cura di fertili terre

   che d'erba o di grano, fieno o frumento

   s'empivano i carri al sole e col vento.

 

   In corti e su aie le belle danzanti

   invaghir faceano i giovani bulli

   e mentre i vecchi cantavan stornelli

   le tarde cianciavan dei lor tempi belli.

 

   Sarà forse per la bontà che allora

   albergava in cuori forti e gentili,

   temprati da guerre e magri consumi

   che si era immuni da certi marciumi.

 

   Così era la vita in anni lontani

   con gente serena e piena di sogni,

   ma ora che contan solo i mercati

   ci fanno rimpiangere d'essere nati.

 

   Chiuditi in casa mio povero vecchio

   e scorda ballate, stornelli e amori,

   si allungan le ombre sui cieli e sui mari

   colture perfide di frutti amari.

 

   Scivoliamo ormai su clivi perversi

   e veniamo sospinti in angoli bui,

   ed è per questo che io prego il Divino

   di rendermi il sol... di quand'ero bambino. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 38211 Data: 10/06/2016 18:22:44

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L’amico

 

 

   La Poesia è stata scritta da mio nipote Filippo (nove anni) oggi a scuola,  senza l'aiuto di alcuno.

 

             L'AMICO

 

 L'amico è una persona speciale

 che ti fa star bene e non male, 

 con un amico puoi ridere, scherzare,

 giocare e i segreti raccontare.

 Di amici ne puoi avere più di uno

 e se son veri, non ti tradirà nessuno!


Id: 38077 Data: 01/06/2016 18:25:24

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La scopa d’assi

 

   LA SCOPA D'ASSI

          (GARA)

 

   Le carte sono date

   e scende la tramezza

   inizian le giocate

   con calma e con freddezza

   per fare le segnate

   in tutta sicurezza.

 

   E fra timor ed ansie

   s'infilano le carte,

   le brutte come scorie

   ma anche quelle sante,

   comunque, poche storie,

   tirate fuori l'arte.

 

   E l'asso piglia tutto, 

   ecco il sette bello,

   conviene che mi butto

   o prepari un tranello?

   No! E' meglio se lo sfrutto

   e faccio almeno quello.

 

   C'è da curare il due

   e le carte importanti,

   ma ognun si fa le sue

   e se chi hai davanti

   per magia si fa le tue?

   Immagini che pianti?

 

   E a forza di smazzate

   la meta si avvicina,

   solenni le giocate 

   d'ispirazion divina

   e tristi cavolate

   da mettere alla berlina.

 

   Si chiude la partita

   tra gioie e delusioni

   la trama venne ordita

   da quattro cervelloni,

   ma è passion di vita

   trovar le soluzioni.

 

   E' festa con il dipinto

   per i due vincitori,

   s'ode l'urlo: "ho vinto

   fo' scopa e sono fuori"

   ogni dubbio è stinto

   son loro i migliori.

 

   Ma s'ode anche il serio

   commento del fregato

   che parla nel delirio

   ancora frastornato:

   "ha vinto l'avversario

   è stato fortunato".

 

   Comunque sia andata

   ci siamo divertiti

   un sogno di serata

   tra risa e finte liti

   e dopo 'sta giocata

   siam sempre più uniti.

 

   Dico poi a chi si droga

   basta con i trapassi,

   afferra 'sta piroga

   che ti guida i passi,

   è qua che ci si sfoga

   giocando a scopa d'assi!

   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 38052 Data: 31/05/2016 12:06:00

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Se un giorno...

 

   SE UN GIORNO...

 

   Se un giorno tu

   libererai la mente

   da egoismi beceri

   e da gelosie sorde,

   se un giorno tu

   ti sveglierai sereno

   seppellirai l'invidia

   e cercherai la pace,

   se un giorno tu

   rispetterai le etnie

   gli usi e i costumi

   di popoli diversi,

   se un giorno tu

   accoglierai con gioia

   chi vien dal mare

   e sogna un posto al sole,

   se un giorno tu

   parlerai con amore

   a chi ha la pelle

   di un altro colore,

   se un giorno tu

   ti schiererai con forza

   per un mondo nuovo

   e contro ogni guerra,

   se un giorno tu

   farai dell'etica

   un principio ferreo

   e una filosofia di vita,

   se un giorno tu

   proteggerai la natura

   e per gli animali 

   avrai amore e cura,

   se un giorno tu

   aiuterai chi soffre

   combatterai la fame

   e la povertà nel mondo,

   se un giorno tu

   ti batterai per una giustizia

   rapida e severa

   ma che sia davvero

   giustizia vera,

   se un giorno tu

   rifiuterai ogni forma

   di fanatismo religioso

   e la religione

   sarà soltanto

   una libera scelta,

   se un giorno tu

   capirai che i popoli

   vanno lasciati

   veramente liberi, 

   se un giorno tu

   permetterai all'amore

   di illuminarti dentro

   e di addolcirti il cuore,

   vedresti allora

   svanire l'odio

   come stelle al sole

   e nascere un mondo

   traboccante di fiori

   dai mille struggenti colori.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 37518 Data: 28/04/2016 10:14:58

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Al sogno Tre

 

 

   AL SOGNO TRE

 

   Ieri l'altro

   mi son fermato, 

   per un'ora almeno,

   nella città dei fiori:

   la mitica Sanremo.

 

   E a cercar mi misi

   per i fiorai

   tra le fioriere

   e per le colorate serre,

   una rosa rara

   che da tempo mi è

   infinitamente cara.

 

   E la cercai invano

   sui balconi

   nelle vie

   tra le aiuole

   e per le piazze,

   tra la pigra folla

   e su le terrazze.

 

   Dicono che la rosa mia

   esiste soltanto

   nella mia fantasia

   e tra i dolci versi

   di una stupenda poesia.

 

   Ma se chiudo gli occhi

   sento il suoprofumo

   avverto il suo calore,

   rosa mia

   dolce fiore,

   tu non sei di fumo

   ma vera e bella sei

   e a me vicino

   per sempre ti vorrei.

   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 37448 Data: 22/04/2016 16:04:09

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Notte serena

 

   NOTTE SERENA

 

   Cade la sera

   e 'na luce soave

   la dimora rischiara

   dell'umile uomo.

 

   Cade la sera

   e nel limpido cielo

   passeggia la luna

   tra migliaia di stelle

   immobili e belle.

 

   Cade la sera

   e 'n raggio si posa

   sul placido mondo

   che stanco riposa

   in un sonno profondo.

 

 

 

 

 


Id: 37343 Data: 15/04/2016 16:35:40

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La voglia di sempre

 

   LA VOGLIA DI SEMPRE

 

   Piacemi venerar con queste rime

   le femmine da le sinuose forme

   e se per decenni, io, ne seguii le orme

   lo feci per carpir le loro stime,

   e le rincorsi come un disperato

   per rendere felice il mio passato. 

 

   Di lor ricordo gli ammiccanti sguardi

   che palpitar facevano il cuore mio,

   ma col loro gioco, ringraziando Dio,

   un po' ne ebbi, finché si fece tardi,

   e se alcune furono deludenti

   altre eran eccitanti e sorprendenti.

 

   Ancheggiando andavan sui tacchi a spillo

   con minigonne da mozzare il fiato

   e il volgo meravigliato e incantato

   ne accompagnava i passi con assillo,

   e quando si sedean le meno sante

   tra le gambe traslucean le mutande.

 

   E così, ringalluzzito più che mai,

   curavo con furbizia ogni lor mossa

   poi fosse bionda, mora oppure rossa,

   la corteggiavo col garbo che tu sai,

   con il fine d'accompagnarla a letto

   per raggiungere il ben dell'intelletto.

 

   Adorabil mi era appoggiar la testa

   su seni nudi, rosa e delicati

   e a baciarli con ritmi intervallati

   per scender piano fino a fare festa,

   poi come in sogno volavo molto alto

   per esser pronto ad un nuovo assalto.

 

   Se mi chiedete quali siano state

   le femmine che più m'hanno turbato,

   risponderei con fare trasognato

   che ho nel cuore tutte quelle amate,

   perché ognuna per il proprio verso

   m'ha insegnato qualcosa di diverso.

 

   Adesso mi prende la malinconia

   pel mondo mio dorato che mi sfugge,

   ingrato tempo che l'amor distrugge

   preserva il fiore de la passione mia

   perché sicuramente tu già sai

   che 'sta pazza voglia... non passerà mai!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 37332 Data: 14/04/2016 11:54:27

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La mia generazione

 

   LA MIA GENERAZIONE

 

   La mia generazione

   ha bruciato il mondo

   e ha vissuto nel terrore,

   la mia generazione

   di prodi cavalieri

   scacciò dalla terra

   i demoni della guerra.

 

   La mia generazione

   ha vissuto la miseria

   e ha sgobbato e sudato,

   la mia generazione

   ha davvero sognato

   d'essersi liberata

   dei tiranni del passato.

 

   La mia generazione

   viaggia in automobile

   e invade vie e strade,

   la mia generazione 

   di uomo vagabondo

   continua imperterrita

   a gasare il mondo.

 

   La mia generazione

   ha inquinato i mari

   e ha sconvolto il clima,

   la mia generazione

   per la criminalità diffusa

   è costretta, suo malgrado,

   a viver da reclusa.

 

   La mia generazione 

   non ha più fratelli

   ed è più che mai razzista,

   la mia generazione

   di razza bianca

   lascia che muoia di fame

   chi ha la pelle color catrame.

 

   La mia generazione 

   inventò l'atomica

   e distrusse Hiroshima,

   la mia generazione

   oggi più di prima

   stermina innocenti

   tra l'indifferenza delle genti.

 

   La mia generazione

   ha sete di giustizia

   e coltiva la vendetta,

   la mia generazione

   a Stelle e Strisce

   piange i propri eroi

   col tormento del senno di poi.

 

   La mia generazione

   è ancora in guerra

   ma è vecchia, stanca

   e se ne sta andando,

   la mia generazione

   quando uscirà di scena

   nessun per lei proverà pena.

   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   


Id: 37248 Data: 08/04/2016 13:29:55

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Gli scalini

 

   GLI SCALINI

 

   Ma guarda un po'

   come son cresciuti

   gli scalini de casa mia,

   sarà forse per l'età

   o pei anni che son passati

   che lor son lievitati.

 

   Anni fa,

   lo dico con affezione,

   li scalavo tre per volta

   con il sorriso su le labbra

   e senza avè 'l fiatone;

   poi, con il passar degli anni

   li salivo due per passo

   ma ancora lo scalino

   era alquanto basso.

   E ora, dopo decenni

   di crescita smisurata,

   si son fatti truci e alti

   come i gradoni de li spalti.

 

   Così oggi,

   oh me lasso,

   al posto de lo scalino

   tosto mi ritrovo

   un imponente masso.

   Io, glielo dicevo

   di non farme 'sto dispetto

   e invece lor testardi,

   ma testardi per davvero,

   m' hanno contraddetto.

 

   E mo'

   che 'l tempo li ha evoluti

   alzandoli a dismisura,

   per salir 'sto enorme masso

   fatico come a scalà

   la vetta del Gran Sasso!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 37183 Data: 04/04/2016 17:55:03

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Ai Comandanti

 

   AI COMANDANTI

 

   Praterie immense

   spazi senza fine

   foreste sterminate

   che valicano il confine,

   dove cresce indisturbata

   la flora dei pittori

   lontana da dottori

   che l' avrebbero forzata.

 

   Terra di profumi

    dai sapori antichi,

    terra di quei siti

    incontaminati

    placidi e selvaggi

    da pochi penetrati.

 

   Ascolto in silenzio

   la musica del vento

   e vago senza tempo

   per mari sconfinati

   andando a cavalcare

   la cresta delle onde

   e su essa scivolare

   fino alle amate sponde.

 

   E avere per amici

   solo gli animali,

   belve ancor feroci

   e specie a noi cordiali,

   camminare tra le foci

   di fiumi tropicali

   godendomi i paesaggi

   narrati da Salgàri.

 

   E andar con la mia bella

   per sentieri immaginari

   tra i vocii della selva

   e i silenzi irreali

   nutrendoci di pesci

   e frutti naturali.

 

   Poi volare con gli uccelli

   nell'azzurro infinito,

   fuggendo 'l vecchio mondo

   misero e perverso

   laddove si manda a fondo

   il povero e 'l diverso.

 

   Quale poi che sia

   l'opinione vostra,

   io voglio viver libero

   in luoghi senza tempo

   scordandomi d'incanto

   amarezze e frustazioni

   cancellando poi per sempre

   dolori e depressioni.

 

   E così,

   signori Comandanti,

   ora vi dirò

   quel che dovreste fare:

   tenervi questo mondo

   perfido e insicuro

   mentre io torno a volare

   con migliaia di farfalle,

   perciò ite affanculo

   voi e le vostre balle!

 

   Lo so, è solo un sogno,

   ma di questa gioia

   ne avrei tanto bisogno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 37135 Data: 01/04/2016 13:25:17

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Sera e primavera.

 

   SERA E PRIMAVERA

 

   Cade la sera

   e 'l buio ammanta

   mille belle cose,

   come il roseto

   con le sue rose

   come 'l muretto

   con le sue pose.

 

   E al dipinto astante

   fiorito e bello

   ameno e invitante,

   sfumano i colori

   adombrandone 'l contorno,

   che s'ammira con i fiori

   in tutte le ore del giorno.

 

   Così, in pochi istanti

   è calato 'l buio,

   è venuta giù la sera,

   ma 'l manto nero

   non riuscirà a sfumare

   gli aromi e i profumi

   della nostra primavera.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 37131 Data: 01/04/2016 11:11:35

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Popoli senza sogni

 

   POPOLI SENZA SOGNI

 

   Passi tra le nuvole

   leggeri, ovattati

   mentre parlo alle stelle

   che tutto videro

   dei millenni passati

   ma tacciono e nascondono

   il carico di dolore

   in quel magico splendore

   che regna lassù.

 

   Sciami di perseidi

   accendono il cielo

   ma pochi attimi dopo

   terminano la loro vita;

   non così la memoria

   che al passar di decenni

   secoli e millenni,

   fino a risalir a Bacco

   a Ismaele e a Isacco,

   viaggia nell'odio

   e in cervelli bacati

   privi di quel grano di sale

   che nella cucurbita

   ci deve pur sempre stare.

 

   Passi tra le nuvole

   gravide, pesanti

   tempestose e tonanti,

   martirio della gente

   del Vicino Oriente,

   alla quale viene rubata

   anche la voglia di sognare.

   Credo allor di non errare

   se dico che 'sta memoria

   è una piaga da estirpare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 37119 Data: 31/03/2016 11:04:43

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L’emigrante

 

   L'EMIGRANTE

 

   Lontano da casa

   l'alba sembra diversa

   e 'l sole pare malato,

   lontano dai luoghi cari

   è come perdersi

   in mezzo ai mari.

 

   Rimpiango gli amici

   e i compagni di sempre

   che muti assistettero

   alla mia partenza.

 

   A volte mi par di sentire

   la musica gioiosa

   del mio bel paese,

   mi par di vedere

   adolescenti e donzelle

   ballare tra i fiori

   sotto un mare di stelle.

 

   Mi par di sentire

   il profumo della terra mia,

   il profumo del mandorlo in fiore

   la delicata fragranza

   del pane appena sfornato

   e le chiacchiere dei vecchi

   in piazza del mercato.

 

   E la nostalgia mi prende

   per la ragazza mia

   lasciata là, a sognare

   il ritorno promesso

   che ancor non posso fare.

 

   Emigrare

   è un po' morire,

   è sentirsi solo

   tra la gente,

   è parlare a qualcuno

   che non ti sente,

   è lasciare tutto

   per il niente.

   Emigrare è

   tradire 'l cuore

   ... per la mente.

  

 

 

 

 

 

 


Id: 37116 Data: 30/03/2016 22:52:27

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Poesia d’antan

 

   POESIA D'ANTAN

 

   Scrivo poesie

   in vecchio stile,

   stile d'antan,

   liriche di un tempo

   di quando la gente

   era serena e parca,

   scrivo poesie care a Dante

   e a Francesco Petrarca.

   Mi piace contar

   le sillabe

   i versi

   e le rime,

   mi piace ascoltar

   la musicalità dei suoni

   la ritmica

   e l'armonia,

   nella mia poesia.

   A volte scrivo

   lirica diversa,

   quella libera

   a briglia sciolta,

   ricercando comunque

   armonicità

   fantasia

   e musicalità,

   come si usava una volta.

   Lo sò,

   i miei scritti

   piaceranno a pochi

   e forse a nessuno,

   ma di scrivere prosa

   e spacciarla per poesia

   con trenta e più sillabe

   per ogni verso

   per ogni riga,

   giammai

   mi prenderò 'sta briga

   Ho torto?

   Può darsi!

   Peccato non sia più ieri,

   avremmo il dotto parere

   di ser Francesco Petrarca

   del luminoso Alighieri

   e del furioso Cecco Angiolieri.

 

 

   La bomba è tratta, aspetto con ansia che vendetta sia fatta!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 37047 Data: 27/03/2016 10:35:46

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Malinconia

 

   MALINCONIA

 

   Mi sembra di volare

   mi sembra di sognare,

   sognare di volare

   sognare poi d'amare.

 

   Sognare l'irreale

   la terra al naturale

   e sognar di respirare

   dell'aria salutare.

   Sognar di ammirare

   i passeri volare

   nel cielo azzurro terso

   di un mondo assai diverso

   ove sgorgan da sorgenti

   acque fresche e trasparenti.

   Poi correre sui prati

   tinteggiati dai colori

   di fiori profumati

   inseguendo nuovi amori.
   Poi mano nella mano

   della bella tra le belle

   sdraiarci piano piano

   e con lei contar le stelle.

   E sfidare la fortuna

   al chiarore della luna

   perdendomi negli occhi

   che ingemmano il suo viso,

   baciarla tra i ginocchi

   e sfiorare il paradiso.

   E sognare che i miei anni

   sian poco più di venti

   ma il tempo non lo inganni

   quegli anni li ha già spenti,

   perciò presenta il conto

   del malinconico tramonto.

   Ed or che s'è fatto scuro

   e sfumano i colori 

   è incerto il mio futuro

   e nel buio senza fiori

   è svanita "Tra le Belle"

   sotto un cielo senza stelle.

 

   Sognare di volare,

   volare per amare,

   ho smesso di sognare,

   ho smesso di volare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 37042 Data: 26/03/2016 18:45:21

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Colori d’estate

 

   COLORI D'ESTATE

 

   Gelide folate di vento

   spazzano via petali e foglie

   l'inverno ormai è alle soglie

   e 'l sole 'l suo calore ha spento.

 

   Surfinie, gerani e rose tea

   ornavano dentro e di fuori

   con mille cascate di fiori

   il muro che 'l terrazzo chiudea.

 

  E 'l volgo guardava da sotto

  ammaliato da quel paradiso

  s'apriva in un soave sorriso

  stupito dal tinto di Giotto.

 

   Verde, rosa, viola arancione,

   fresche e dolci tinte d'estate

   che l'autunno ha cancellate

   per far posto a grigio e marrone.

 

  Ma quando poi sarà domani

  e 'l sol ci renderà i colori

  sul muro torneranno i fiori:

  surfinie... rose tea... gerani...

 

 

 

 

 

          

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 37031 Data: 26/03/2016 09:08:53

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Il giullare

 

   IL GIULLARE

 

   Storie di guerra e favole d'amore

   eroi e cavalieri dal gesto arguto

   vorrei andar, io, favoleggiatore

   a cantare dimane sul mio liuto.

 

   Migrerei con il vento e con gli uccelli

   e le giovin donzelle dei templari,

   a cantare i misteri dei castelli

   per i borghi e nei vecchi casolari.

 

   Racconterei le trame e i tradimenti

   orditi da intriganti castellane,

   sorte ai saloni delle meglio genti

   pel vezzo di abbassare le sottane.

 

   Ricorderei la dolce Biancofiore

   stupendo fior di sogni e di avventure,

   bramano i cavalier notti d'amore

   da ricordar su stemmi e bardature.

 

   Damigelle alle finestre gotiche

   ascolteranno gesta a lor oscure

   di cavalieri e di bande zotiche

   che fan brillar le spade e le armature.

 

   Come l'epico cavalier Oreste

   che lanciò il guanto a chi lo fece becco

   e infilzatogli l'arma nella veste

   lavò l'onta con un fendente secco.

  

   E a sera quando tolgon l'armatura

   e 'l cielo si colora di violetto,

   i cavalieri tra le scabre mura

   adornano d'ancelle 'l proprio letto. 

 

   Poi canterei l'arme, tenzoni e dame

   narrate con arguzia dall'Ariosto,

   le cortesie morbose e anco le brame

   di nobili matrone al sol di agosto.

 

   E quando a sera andrò per i castelli

   a cercare dimora, stanco e muto,

   sognerò madrigali, poesie e stornelli

   da cantare dimane sul mio liuto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 36999 Data: 23/03/2016 11:27:46

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Autunno

 

   AUTUNNO

 

   Gorgheggia 'l pettirosso

   dal ramo di una quercia,

   cadono le foglie

   secche, ingiallite

   e strepitano

   sotto i passi rapidi

   di un viandante infreddolito.

 

   Un'aura soave

   le solleva,

   le fa volare

   e volteggiar nell'aria

   come piume.

 

   Sotto un pallido sole,

   alcuni bambini

   giocano felici

   coperti da maglioni

   sciarpe e giacconi,

   celandosi dietro

   due filari di alberi spogli.

 

   Ancor non son le cinque

   e cala già la sera.

 

   E mentre al pettirosso

   si arruffano le piume 

   al soffio del vento,

   il buio sale

   e il sole tramonta, là,

   dove muore il mare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 36990 Data: 22/03/2016 21:40:50

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L’assedio di Sarajevo

 

   L'ASSEDIO DI SARAJEVO

                    (1993)

 

   Sparano,

   le granate vengon da ogni dove

   a migliaia, come gocce quando piove,

   ed è inferno per color che là riparano.

 

   Piove sempre, ogni giorno, ogni ora,

   volti spenti, occhi pieni di paura,

   è una notte lunga, dura e scura,

   e sparano ancora.

 

   E' dai tempi dell'incendio del Savoia

   che nel tuo corpo non si vedon simil piaghe

   sono, a brandir le moderne daghe,

   le mani caine di novelli boia.

 

   Costor, che or reggon le tue sorti,

   volgon le redini all'antico tempio

   la lor follia ne sta facendo scempio

   tanto che intorno si vedon solo morti.

 

   E mentre a Ginevra giocan con la pace

   e dell'altrui fede fanno abiura,

   piove sempre, la notte è ancora scura,

   e tu, Sarajevo, ardi come fossi brace.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 36971 Data: 21/03/2016 21:07:53

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L’ultimo viaggio

 

   L'ULTIMO VIAGGIO

 

   E' iniziato un viaggio

   pieno di colori,

   di luci

   di musiche 

   di sfarzi 

   e di fiori,

   che ci porta a volare

   ben oltre le nuvole

   e attraverso radiosi sentieri,

   tra osanna e canti

   di angeli oranti,

   ci conduce dinanzi

   alla stella lucente,

   là, dove dimora da sempre

   solo e soltanto

   ... la brava gente.


Id: 36969 Data: 21/03/2016 20:39:02

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Dimore e palazzi

 

   DIMORE E PALAZZI

 

   Torvi palazzi dell'età lontane

   ove si annidano vipere immonde

   e spiriti maligni e belve ingorde

   divoratrici di ricchezze umane.

 

   Più non risplende nell'Italia nostra

   l'antico valor e l'immenso ingegno,

   di quegli artisti nessun ne è degno

   ed è per altro che la penna inchiostra.

 

   Quei politicanti vuol ricordare

   intenti ad arraffar a pacchi e mazzi

   tesori e denari di quei palazzi

   e alfin migrano in terre d'oltre mare.

 

   La penna scivola sul bianco foglio

   e un'aura soffia su pentiti e mafia,

   è forse morta? Ma nemmen con rafia

   si può ingabbiare cotanto imbroglio.

 

   E continua a scriver e ci racconta 

   che le acque e l'aria sono assai malate

   schiumeggiano i fiumi, tra le campate,

   in mezzo alla natura ormai stravolta.

 

   Narra che 'l Senatur, tra l'acque fresche,

   inventò lo Stato della Padania,

   esulta 'l popol suo che per la smania

   fa riviver novelle baccaccesche.

 

   Ma nel delirio c'è chi ancora sogna

   dimore miti ricolme di poesia,

   crollino i palazzi dell'ipocrisia

   e si spenga 'l rossor de la vergogna.

 

   La penna è stanca e 'l vostro rimatore

   addolorato più non sa che dire,

   ai sommi artisti implora di venire

   a consolar un vecchio... sognatore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 36945 Data: 20/03/2016 21:49:53

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Non sei più...

 

   NON SEI PIU'...

        (1994)

 

   Ti trovo invecchiata

   stanca

   depressa

   e piena di rughe.

 

   Ti vedo affannata

   e respiri a fatica,

   devi essere malata

   mia tenera amica.

 

   Ti ricordo bellissima

   e in forma smagliante,

   ti ricordo ridente

   affascinante,

   ti ricordo vincente.

 

   Eri maestra

   nelle Belle Arti,

   nei Mestieri

   e insegnavi le parti

   per le quali andar fieri.

 

   E 'l tuo nobile cuore

   con gioia accoglieva

   tanti infelici,

   in cerca di sole

   e di un poco d'amore.

 

   Poi,

   con il solito garbo,

   offrivi lavoro

   dimora e allegria,

   che andavan a braccetto

   con sicurezza e certezze

   in un mondo perfetto.

 

   Ora, però,

   non sei più la stessa,

   sei arida

   decadente,

   è morta di te

   la parte vincente,

   mio tenero fiore.

 

   Sei finita 

   in un giro perverso,

   tra gente omertosa

   vigliacca e mafiosa,

   dal credo diverso.

 

   E quando urlasti

   il tuo grande dolore

   in quei giorni nefasti

   si spense il bagliore

   dei lustri e dei fasti

   nel modo peggiore.

 

   Ma ora

   che la festa è finita

   e le luci son spente,

   nel tuo tristo ambiente

   non passa più la vita,

   mentre aria e cultura

   son da tempo scemate

   sotto ogni misura.

 

   Adesso te ne vai

   a elemosinare

   a ogni angolo di strada,

   a ogni semaforo,

   frequenti il marciapiede

   come una di quelle

   che per un poco d'amore

   il denaro ti chiede.

 

   E se dal tuo nobile cuore

   che tenevi in mano

   l'immenso amore

   se ne andò pian piano,

   io sogno e rimpiango

   le fantastiche sere

   che ho passato con te,

   oh mia bella Milano:

   la Milano... da bere.

   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 36941 Data: 20/03/2016 12:01:35

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Mentone (Francia)

 

   MENTONE (Francia)

 

   Dimore al sole

   abbarbicate su colli

   abbelliti e cinti

   da abeti e limoni

   palme e ulivi,

   discendon i clivi

   al risonar di canzoni

   tra voli di gabbiani

   e macchie di fiori

   che tingon di colori

   pendii e ripiani,

   fino a quando

   quel morbido scivolare

   le porta a baciare

   le acque sognanti del mare.


Id: 36924 Data: 19/03/2016 13:09:50

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Che rapporto ho...

 

 

   CHE RAPPORTO HO...

 

   Che rapporto ho

   con l'universo,

   con lo spazio infinito

   con le infinite galassie

   con il blu cobalto

   ove miliardi di stelle

   si sono abbarbicate

   nel punto più alto?

 

   Che rapporto ho

   con il nostro sole

   con la sua luce

   e con la luna

   che predispone i cuori

   a facili e teneri amori?

 

   Che rapporto ho

   con la terra,

   ovvero con il mondo

   che da piatto 

   divenne alfin rotondo?

 

   Che rapporto ho

   con le acque dei mari

   con i ridenti monti

   con le acque chete dei laghi

   con i tramonti,

   con i verdi prati

   con il profumo dei fiori

   con le foreste

   con i colori

   con la pioggia e 'l vento

   e con tutto il firmamento?

 

   Che rapporto ho

   con il giorno e con la notte

   con il bene e con il male

   con la pittura

   con la scultura,

   con il Fato e con la sorte

   con la vita

   e con la morte?

 

   Il mio rapporto è

   di stupenda ammirazione,

   di rapimento totale,

   perché amo tutto il dipinto

   che il nostro buon Dio

   di grazia

   con maestria ci ha tinto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 36911 Data: 18/03/2016 15:42:58

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L’effimero

 

   L'EFFIMERO

 

   L'effimero

   ha durata brevissima;

   è qualcosa che sfugge

   che scappa via,

   è qualcosa di labile

   di caduco:

   è un battito di ciglia

   o un lampo tra le nubi.

 

  Anche la vita dell'uomo

  è effimera;

  dura troppo poco. 

  Se gli va bene

  campa un centinaio di anni.

 

   Sono pochi

   per te cento anni? 

   Non sono pochi,

   sono il nulla

   al cospetto dell'eternità!

  

 


Id: 36909 Data: 18/03/2016 13:19:58

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Ricordi

 

   RICORDI (1992)

 

   Il mio pensiero vola ad altri tempi

   a rinverdir 'na mente un po' smarrita

   evoca i luoghi belli e i peggio esempi

   che hanno accompagnato la mia vita.

 

  All'inizio fu guerra per cinq'anni

  durante la qual arse l'universo

  morte e orrore turbarono i miei sonni

  da farmi dire: "Son per sempre perso".

 

   Poi venne la stagion che rifiorisce

   ad animar un mondo nuovo e fiero,

   l'Europa, incredibile, che si unisce

   ed apre le frontiere allo straniero.

 

   Poi vidi mutar e crescere 'l Paese

   e i contadini abbandonare i campi,

   rammento 'l boom, che in fondo mi sorprese,

   e l'Italia che entrava tra le Grandi.

 

   Vidi l'om divenir gentile e sazio,

   vidi i popoli in cerca di fortuna

   poi Gagarin volare nello spazio

   e infine Amstrong sbarcare sulla luna.

 

   Vidi, quasi trentenne, 'l sessantotto

   e le grandi battaglie sindacali,

   piazza Fontana esplodere in un botto

   e l'Italia rivincere i mondiali.

 

   Saltarono in aria stazione e treni

   e più tardi Falcone e Borsellino,

   non c'è pace nel Paese dei veleni

   nel mentre crolla il muro di Berlino.

 

   Alla morte del vecchio comunismo

   tangentopoli saliva all'altare,

   torna, gelido, 'l vento del fascismo

   con altre guerre a farci meditare.

 

   Nel corso della Storia e della vita

   i fatti si ripeton puntualmente,

   se spesso diversa è la partita

   sò che a vincer è sempre un prepotente.

 

   Ed ora, che son passati tanti anni,

   mi sovviene un ragionamento fino

   per quanto ci si agiti, tra gli affanni,

   il mondo resta sempre un gran casino.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 36908 Data: 18/03/2016 11:26:36

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Cometa bombardata

 

   2005 COMETA BOMBARDATA

            E RIATTIVATA

 

   Sole che brilli

   nei giorni d'estate,

   luna che spii

   le coppie innamorate,

   stelle luminose

   che in cielo sfavillate,

   orsù, tremate:

   dopo la cometa

   presto anche voi

   sarete bombardate!


Id: 36903 Data: 17/03/2016 22:33:39

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Terra e progresso

 

   TERRA E PROGRESSO (1993)

 

   Quando nascesti

   eri bella,

   eri luminosa e accogliente,

   eri un giardino di fiori

   dai mille struggenti colori.

 

   Respiravi aria pulita

   e l'acque chiare e sorgive

   andavan per rivi sinuosi

   a dissetare madre natura

   con dolcezza

   e in giusta misura.

 

   Nella notte senza lumi

   brillavano limpide stelle

   e al tenue chiarore di luna

   sognavi le cose più belle.

 

   Poi con amor di svegliava

   la luce soave del sole

   che illuninandoti a giorno ti dava

   un dolce ed equo tapore.

 

   E volteggiavan nei liberi cieli

   stormi d'uccelli festanti

   e branchi d'animali e mandrie

   di specie tra loro diverse,

   si nutriva e pascevan nei boschi

   e nelle praterie invero immense.

 

   E rimase sempre così

   per mille e mille millenni

   fin quando l'Homo Scemus spezzò

   il naturale equilibrio di vita

   che essere allora parea

   di durata oltremodo infinita.

 

    Ma ora, nell'incerto e fosco futuro,

    tra mucche pazze e geni cambiati

    la follia di pochi ci obbliga

    a essere in vita dannati.

 

   Con un vento ribelle nel cuore

   ripenso ai bei giorni e sogno

   una generazione dal grande ingegno

   che sappia legare il progresso

   all'amore per l'antico regno.

 

 


Id: 36902 Data: 17/03/2016 22:07:21

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Black-out

 

   BLACK-OUT

 

   In un baleno

   il mondo si oscura

   la notte s'annera

   e diventa pura

   come in altra era,

   quando la luce 

   ancora non c'era.

 

   Notte stupenda

   tra le più belle,

   notte serena

   notte di stelle

   e nel cielo silente

   colorato di nero

   passeggia la luna

   altezzosa e vincente.

 

   E nella casa

   affacciata sul mare,

   io torno a sognare;

   ma quanto è bello

   fare l'amore

   nella notte buia

   nella notte nera,

   ... a lume di candela.

 


Id: 36896 Data: 17/03/2016 12:33:36

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Ombre lontane

 

   OMBRE LONTANE

 

   Lo sguardo và dove 'l sole muore

   il pensiero muore nei ricordi,

   angosce e dolori che non scordi

   tormentano ancora il vecchio cuore.

 

   Fantasmi remoti che tornate

   ombre lontane da cancellare,

   andate via!

   Voglio dimenticare.


Id: 36893 Data: 17/03/2016 11:16:19

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Un mondo sbagliato

 

   UN MONDO SBAGLIATO

                  (1995)

 

   In questo mondo

   mi trovo male,

   corre veloce

   corre troppo in fretta,

   ai ritmi

   imposti dal progresso.

 

   Ora,

   a farla da padrone,

   sono i mercati

   e la mondializzazione.

 

   Bisogna quindi produrre

   creare lauti profitti,

   devi comprare

   devi avere

   consumare,

   devi sprecare.

 

   Per stare al passo

   devi correre

   devi essere in carriera,

   devi comandare

   possedere internet

   il fax

   il cellulare

   macchine di lusso

   giochini elettronici,

   devi essere un team manager

   o un organizzatore di risorse umane.

 

   Sfruttiamo,

   inquiniamo

   emarginiamo

   saccheggiamo;

   ma quanto potrà durare? 

 

   E' una corsa pazza

   verso l'esaurimento

   delle risorse mondiali.

 

   Dicono sia

   il prezzo da pagare

   al progresso

   e al Dio denaro.

 

   E più l'occidente corre

   più il terzo mondo

   soffre di stenti

   di malattie,

   muore di fame;

   e nessun di lui

   si prende cura.

 

   Verrà giorno,

   Dio non voglia,

   che 'l mondo e i popoli

   ci faranno pagare

   l'ottusa ostinazione

   e l'incurante perfida.

 

   E noi?

   Noi ci divertiamo

   con Beautiful,

   con Casa Mosca,

   Striscia la notizia

   Scherzi a parte,

   Azzurro Italia

   e le partite di pallone.

   E tutti a ridere

   di battute banali

   puerili, cretine

   e a litigare 

   per un gol non dato.

 

   Stiamo correndo

   nella direzione sbagliata,

   stiamo passando

   dal piacere della vita

   dalla logica delle cose,

   al caos totale

   e all'egoismo più becero.

 

   Stiamo costruendo un mondo

   freddo,

   impersonale,

   tiranno.

 

   Stiamo preparando

   una trappola

   nella quale

   finiremo prigionieri.

   Ma l'assurdo è

   che non ce ne accorgiamo!

 

   E quando

   dalla sala dei bottoni

   parte il comando

   per portarci dove vogliono,

   pochi s'accorgono

   che ci tolgono il sole,

   l'aria,

   la libertà

   e la gioia di vivere. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 36877 Data: 16/03/2016 10:20:51

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A Filippo

 

 

   ASPETTANDO FILIPPO

 

   Ascolto il silenzio della sera

   e 'l lento fruscio della strada,

   raccolgo le carezze dell'ultimo sole

   e 'l primo bacio della luna,

   quando nel viale fiorito

   son destato da un dolce vagito,

   che parmi un melodioso canto

   del qual ora posso menar vanto.

   

   Per quel piccolo tenero fiore

   comincia la sua primavera,

   sta tramontando il mio sole

   ma si fa dolce... la sera.


Id: 36869 Data: 15/03/2016 20:40:29

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Che resterà?

 

  

   CHE RESTERA'

 

   I giorni

   scandiscono il tempo

   e con il passar delle stagioni

   scorre la Storia,

   con le sue gioie

   e i suoi dolori.  

   Anni fugaci

   stanno divorando

   la vita mia:

   ieri, ricordo,

   ero ancora bambino,

   oggi sono

   un canuto vecchietto.

   Il tempo

   brucia gli amori,

   fa appassire i fiori,

   spegne le stelle

   e le cose più belle.

 

   Muoiono poeti

   santi

   navigatori,

   muoiono eroi

   pittori

   e inventori

   lasciandoci

   ricordi bellissimi

   e opere superbe: 

   poesie immortali

   dipinti memorabili

   pagine scandite

   da gesta eroiche,

   scoperte di siti lontani

   e invenzioni che accendono

   la fantasia di oggi

   nei sogni di sempre.

   Vestigia indelebili

   che hanno scandito

   il cammino dell'uomo

   e i palpiti della vita.

 

   Così di loro,

   narratori del mondo,

   ne parleanno i posteri

   ne parlerà la Storia;

   ma di me

   del vostro umile servo,

   domani

   che mai resterà?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 36865 Data: 15/03/2016 17:59:05

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A Federico

 

   A FEDERICO

 

   Tu, mio adorato secondo,

   non sei una portata

   da gustare fredda,

   e non sei un atleta 

   che sfiora la vittoria

   e manco il secondo

   di un pugile acclamato

   e neppure il piano

   di un grande fabbricato;

   tu sei un fiore,

   un dolce e candido fiore

   dal profumo intenso,

   che pizzica con amore

   le corde del mio cuore.


Id: 36864 Data: 15/03/2016 13:54:44

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Ai Signori della guerra

 

   AI SIGNORI DELLA GUERRA

 

   Vorrei, Signor, poter ragionar con Voi

   che insanguinate il mondo con le guerre

   ma se ascolterete quel che dico poi

   insiem abbellirete l'alme terre.

 

   Nell'illusion di soggiogar le genti

   forse ammaliati dall'eterna gloria

   dimenticate il corso degli eventi

   coi quali l'uomo scrisse la sua Storia.

 

   La quale insegna che chi ha imperato

   recise con furor le avverse vene

   e nell'orrido teatro qui disegnato

   feriti e morti riempiono le scene.

 

   Intrappolati nell'enorme sacca

   son lì stesi i rival della contesa

   è calato il buio, fra odor di biacca,

   su più vite immolate per pretesa.

 

   E del dramma fan parte tutti quanti

   da non distinguer vincitori e vinti

   ed è tal che nessun può menar vanti

   a men di creder che i morti sian finti.

 

   Stanchi e umiliati dalle privazioni

   gl'ignavi tutti, dell'una e altra parte

   sopportan cheti mille privazioni

   e vedon nel campare la sola arte.

 

   E nell'erebo sciupan i lor giorni,

   col passo incerto trascinano le ossa

   di corpi smunti, senza più ritorni,

   giunti sul ciglio dell'eterna fossa.

 

   Signori, spiegate Voi a chi Vi parla

   quale vantaggio si trae da un conflitto

   se dalla guerra, a ben esaminarla,

   anche il vincitor ne esce alfin sconfitto?

 

   E' inutile seminar terrore

   se è già scritto che il terror non paga,

   mi pare saggio, da recarVi onore,

   cercar a un tondo di sanar la piaga.

 

   Questa dev'esser la vera e sola via

   per mediar insiem eventuali torti

   e ragionar con calma, mai lasciar che sia

   la cieca ira a decidere le sorti.

 

   Perciò Vi prego di scendere dal ring

   non siate schiavi di barbari duelli

   è nei pensieri di Martin Luther King

   che troverete il viver da fratelli.

 

   Sogno allor di veder la Vostre mani

   stringersi cordiali fra li sorrisi

   che annunciano i profumi del domani

   e splendon dolci su i radiosi visi.

 

   Si avvolga poi in un mare di colori

   il mondo per un'altra dimensione

   nascan spontanei canti, balli e amori

   e gloria sia per ogni religione.

 

   Così da ridisegnare il pianeta

   in un'Era superiore e feconda,

   di abbondanti messi muoia la dieta

   degli affamati di questa baraonda.

 

   Ascoltate l'uomo che sempre spera

   in un nobile e romantico avvenir,

   date voce ai miseri della sfera

   e tacete l'armi che li fa morir!

 

   Va canzone e intenerisci 'l core

   di lor Signor dall'animo pugnace,

   porta al mondo le voci di dolore

   che van gridando pace, pace, pace.

 

   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   


Id: 36856 Data: 14/03/2016 21:59:29

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La musica e il mal di denti

 

   LA MUSICA E IL MAL DI DENTI

 

   Affranto me ne vò per piazze e viali

   a cercar sollievo e rimedi urgenti

   che abbiano il poter di lenire i mali

   e di placar l'odioso mal di denti,

   quand'ecco apparir alla mia vista

   lo studio rinomato di un dentista.

 

   Nel salottino ove altra gente aspetta

   mortificata e dall'angoscia avvolta

   ma pel dolore al tempo stesso ha fretta

   tanto che spera giunga la sua volta,

   e in quel tormento vuoto di parole

   la lingua batte dove 'l dente duole.

 

   Una dolce melodia si diffonde

   nell'aria ad allietare i sofferenti,

   ma per mitigar pene atroci e immonde

   altro ci vuol che 'l suono di strumenti,

   se poi ascolto: "Mi ritorni in mente"

   più forte batte 'l malandato dente.

 

   Ma or saldo ho 'l core e 'l voler pugnace

   che i ferri del dentista più fan paura

   anzi, ho ritrovato forza e pace

   da quando son assiso per la cura:

   "Dottor non penserà ch'io tremi o scappi?

   Orsù, mi curi 'l dente, o me lo strappi. 

 

   Le tenaglie, infatti, sereno affronto

   e quando strappar le sento io non grido,

   anche se 'l dente duol, ardito e pronto,

   con il piglio eroico lo strappo sfido.

   Levato 'l dente, 'l cor smette di piange'

   perché l'imman dolor più non lo tange.

 

   E mentre al rifiorir della mente mia

   felice torna ad albergar la pace

   e la voglia di musica e di poesia,

   nel silenzio ove pel dolor si tace

   "Ridi pagliaccio" or intonar io sento

   e con Pagliaccio rido... e son contento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 36853 Data: 14/03/2016 16:31:38

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Sei settembre duemila

 

   06 SETTEMBRE 2000

 

   E così

   rimanesti sola,

   disonorata

   e ripudiata da tutti.

 

   In grembo custodivi

   un candido fiore,

   stupendo frutto

   d'un fuggente amore.

 

   Rimanesti sola

   con il tuo piccolo

   e meraviglioso fagotto,

   respinta da un mondo

   da sempre

   troppo bigotto.

 

   E fu così che di te

   più nulla si seppe:

   cosa facevi

   e dov'eri finita

   in quei giorni struggenti

   della tua misera vita.

 

   E poco più che bambina

   ti lasciasti morire

   di malinconia

   di ipocondria,

   mentre il tuo candido fiore

   veniva cresciuto

   in un mondo d'amore.

 

   Ma oggi,

   dopo ottant'anni e un lustro,

   io, figlio del tuo giglio,

   finalmente ti ho trovata

   tra il verde e 'l profumo

   di alberi di tiglio.

 

   Nell'ossario

   dove da tempo riposi,

   si erge una croce

   ai piedi della quale

   ho deposto un fiore,

   per te mia nonnina

   con tutto il mio amore.


Id: 36851 Data: 14/03/2016 15:35:57

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Alterigia e iattanza

 

   ALTERIGIA E IATTANZA

 

   Alterigia e iattanza

   son parole ignobili

   sgradevoli , riprovevoli

   e prive d'eleganza;

   mi sono informato

   sul loro significato

   con questo risultato.

 

   Iattanza pare sia

   ostentato vanto di sé,

   dei propri meriti,

   millanteria

   tracottanza

   e sottile arroganza.

 

   Alterigia, invece,

   è presunzione di sé,

   boria ostentata

   con mera superbia

   emessa, esalata

   da un misero cece.

 

   Di lor io vò dicendo

   che stanno a braccetto

   e non si fanno dispetto;

   sono sulla stessa riga

   ma alla lunga,

   io vi assicuro,

   portano sfiga!


Id: 36850 Data: 14/03/2016 15:01:01

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Primavera a Kabul

 

   PRIMAVERA A KABUL

        (Novembre 2001)

 

  Sollo sfondo

   montagne brulle,

   aride

   e polverose,

   sono illuminate 

   da un nuovo sole.

 

   Venti di libertà

   scendono a valle

   e spazzano via

   tradizioni arcaiche,

   sevizie medievali

   e fanatismi religiosi.

 

   Femmine a viso scoperto

   osservano silenziose 

   il ritorno alla vita,

   la rinascita delle arti

   e 'l volo nei liberi cieli

   di variopinti aquiloni.

 

 

 

   Finita la guerra contro i talebani, sembrava che si procedesse nel verso       giusto. Purtoppo non è andata così.

 


Id: 36848 Data: 14/03/2016 13:21:44

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Doni per te

 

   DONI PER TE

 

   Vorrei salir lussù

   dove finisce il cielo

   per rubare al firmamento

   le stelle sue più belle.

 

   Poi scenderei veloce

   e acchiapperei la luna,

   la metterei con loro

   in un posto di fortuna.

 

   Un salto alfin farei

   là dove sorge il sole sole, 

   l'afferrerei ben stretto

   quando sale su dal mare.

 

   Poi sole, luna e stelle

   le porterei quaggiù,

   le donerei a te

   con le cose mie più belle.


Id: 36839 Data: 13/03/2016 21:56:18

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Come un sogno

 

   

   COME UN SOGNO

 

   Si racconta

   nei sogni

   che in pochi attimi

   vengono condensati

   giorni,

   settimane,

   mesi di tempo.

 

   La mia vita

   è così,

   come un sogno:

   sono passate

   poche ore,

   eppure 

   ho già settant'anni!


Id: 36838 Data: 13/03/2016 21:42:37

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Piccolo fiore

 

   PICCOLO FIORE

             (Lea)

 

   Con il passo greve

   mi avvicino all'uscio

   oltre il quale tu,

   piccola mia,

   non mi attendi più.

 

   Un'angoscia immensa

   mi gonfia il cuore

   e soffoca appena

   un magone dirompente;

   le lacrime,oramai,

   sono finite

   e dal triste viso

   non mi scendono più.

 

   Tredici anni

   svaniti nel nulla,

   tredici anni 

   di felicità e di gioie,

   tredici anni

   d'amore intenso,

   tredici anni

   di salti e di corse

   che erano un canto

   e un inno alla vita.

 

   Ora che corri

   nelle praterie celesti

   e un vuoto gelido

   mi spezza il cuore,

   invano io cerco

   il muso tuo dolce

   e gli occhi tuoi caldi

   come i raggi del sole.

 

   Addio piccola mia,

   addio piccilo amore,

   addio mio piccolo fiore.


Id: 36836 Data: 13/03/2016 21:25:44

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Piccoli uomini

 

   PICCOLI UOMINI (1997)

 

   L'azzurro più azzurro

   si tuffava nel blu

   di un limpido mare.

   Le barche viaggiavano al largo,

   di motoscafi neanche l'ombra

   e il bel litorale

   era il ritrovo festoso

   di spensierati bagnanti.

   Con secchielli e palette

   frotte di bambini

   giocavano felici

   mentre il riflusso del mare

   la sabbia rubava

   ai loro occhi stupefatti; 

   e quando il sole

   moriva nel mare,

   lasciava dietro sè

   spettacolari fantasie di colori.

 

   Più di cinquant'anni

   sono passati.

   Io, ero uno di quei bambini. 

 

   Il limpido mare

   ha ora acque confuse

   dal verde delle alghe

   e ha perso l'incanto 

   di quel magico blu.

           

   Ora,

   quando dall'acqua usciamo

   imbrattati di catrame,

   malediciamo il cialtrone

   che senza darsi pensieri

   ha scaricato in mare

   residui di liquami neri.

 

   E in cielo,

   invaso dallo smog,

   l'azzurro è pitturato

   pallido e velato,

   mentre i raggi del sole

   che sfuggono all'ozono

   provocano danni seri

   sulla pelle candida 

   di sbadati vacanzieri.

 

   Ai bambini

   è stato rubato lo spazio,

   sono stiti i grandi

   per far posto 

   ai loro divertimenti.

   Motoscafi e moto d'acqua

   windsurf e pedalò,

   sono i nuovi padroni del mare.

   Pure i tramonti

   sembrano mancare 

   della forza 

   e dello splendore di un tempo.

 

   "Il nostro benessere 

   non è trattrabile"

   tuonò altezzoso

   il presidente degli Stati Uniti.

   Kyoto, per lui,

   è solo una città del Giappone.

   Qualcuno gli dovrebbe spiegare

   che l'America

   non sta su un altro pianeta.

   Ma tra trent'anni

   i figli dei bambini di oggi

   che mondo abiteranno?   

   E il cielo

   sarà ancora azzurro?

 

   Il grande Pablo Neruda,

   sommo poeta cileno,

   a Pinochet soleva dire:

   "Potete strappare tutti i fiori

   ma non fermerete la primavera".

 

   Vuoi vedere 

   che un pugno di piccoli uomini

   ci sta riuscendo?  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 36814 Data: 11/03/2016 20:46:15

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Al maestro

 

   AL MAESTRO

 

   Sognando io vò per luoghi cari

   con nel core 'l desìo di chi spera

   d'incontrarti sul fare della sera

   'siso all'ombra di boschi secolari.

 

   E nel sogno allegro m'accarezzi

   della vita mi sveli i suoi misteri

   m'insegni a liberare i pensieri

   sopra 'l mondo che sta cadendo in pezzi.

 

   Mentre parli i miei occhi stan vivendo

   i bei giorni di tempi assai lontani

   di quando imprezziosivi i miei domani

   perché crescessi come a te piacendo.

 

   Maestro fosti di morali e di virtù

   fulgido esempio per 'na vita bella

   ed ora che del cielo sei 'na stella

   piango l'uomo svanito là nel blu. 

 

 

 

 

 


Id: 36813 Data: 11/03/2016 18:15:54

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Una foto dal mare

 

   UNA FOTO DAL MARE

 

   Fiordi ridenti

   tra dolci sponde dorate

   ricamate ad arte

   con sottili fili di seta. 

   Insenature sabbiose

   addolcite e profonde

   con maestria dipinte

   da mani invero fatate.

   Acque tempestose

   frustano e tormentano

   maestosi faraglioni

   che impavidi le resistono

   immobili e nudi.

 

   E quando m'incanto

   al bel sole vermiglio

   che si spegne silente

   tingendo l'orizzonte

   d'infinite fantasie di colori

   che festanti si tuffano

   nel profondo del mare,

   un'aura fantastica

   mi scompiglia i capelli

   e un vecchio bastimento

   beccheggia gréve e lento

   e par cadenzare

   il dolce scorrere del tempo.

 

   S'abbattono i marosi

   sullo spugnoso arenile

   e un volo di gabbiani

   si perde nella notte

   quando sulla spiaggia,

   tra falò scoppiettanti

   e gioventù in festa,

   una chitarra strimpella

   a una bianca luna

   note di melodie famose,

   sotto stelle sognanti

   e lampare che sfumano

   dove incontrano il cielo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 36807 Data: 11/03/2016 13:12:45

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L’ora della fine

 

   L'ORA DELLA FINE

 

   Un bagliore accecante squarcia l'ombra

   un fungo immenso fugge verso 'l cielo,

   la pioggia cade su la città sgombra

   e sul nulla è disceso un mesto velo.

 

   Nell'ora funesta di Hiroshima

   l'umanità conobbe un nuovo mostro,

   perverso, quale mai s'è visto prima,

   da far inorridir il servo vostro.

 

   Nella tragedia, fortunati furo

   coloro che moriron all'istante

   perché immani sofferenze, ti giuro,

   patiro altri colpiti solo in parte.

 

   Ed ora un francese, altezzoso e loco,

   sfida il mondo dall'atol di Mururoa,

   trasmette l'ordine di aprire 'l fuoco

   e la terra trema fino alle Samoa.

 

   Così monsieur Chirac annunzia al mondo

   che è risorta la Grandeur di Francia,

   ma devastar l'oceano nel profondo

   non porta i popoli a mostrar la guancia.

 

   E intanto il mostro ha colpito ancora

   facendo ribollir l'acque marine

   e implacabile si avvicina l'ora

   nella quale l'om vede la sua fine.

 

 

 

 

 

 

 

 

  


Id: 36805 Data: 11/03/2016 12:05:45

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Vorrei...

 

   VORREI...

 

   Vorrei seguire il vento

   e con lui volare alto,

   vorrei seguire il sole

   per far morir la notte,

   vorrei seguir le nubi

   per dissetar la terra.

 

   Vorrei lo sguardo esperto

   per apprezzare l'arte,

   vorrei che un grande amore

   fuggir facesse il male,

   vorrei cullarmi all'onde

   di acque fresche e chiare.

 

   Vorrei baciar le stelle

   e con loro anche la luna,

   svegliarmi la mattina

   al canto degli uccelli,

   ammirare la natura

   dai fiori profumata,

   colorare d'allegria

   il grigiore della vita.

 

   Poi prenderei la guerra

   e la butterei nel fuoco,

   cancellerei per sempre 

   i morsi della fame

   e scaccerei dal mondo

   sofferenze e malattie,

   così farei con l'Isis

   la mafia e le rapine.

 

   Ma tutto ciò non basta

   per sentirmi appagato,

   perciò dopo il bel sogno

   fantastico e da godere,

   c'è quel che più mi preme

   e che m'intriga forte:

   vorrei giocar e vincere

   la partita con la morte.

 


Id: 36804 Data: 11/03/2016 11:26:50

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Una casa

 

 

    UNA CASA

 

   Sogno una casa

   con pareti di cielo,

   sogno una casa

   con il tetto di stelle,

   sogno una casa

   che tracimi di fiori

   e che si lasci cullare

   dall'onde del mare.

 

   Sogno una casa

   baciata dal sole

   e che dev'essere

   bella più della luna,

   sogno una casa

   che di giorno e di sera

   abbia i profumi e i colori

   della nostra primavera.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 36803 Data: 11/03/2016 11:01:33

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L’infinita pazienza

 

   L'INFINITA PAZIENZA

 

   Se tu, nelle serate più belle, 

   volgi lo sgardo al firmamento

   e osservi l'immensità del cielo

   trapuntato da lucenti stelle

   e nel quale vaga la pallida luna,

   vedresti che tutto lassù tace

   e che vi regna l'eterna pace.

 

   Di giorno, poi, su nell'universo

   sito di astri, satelliti e pianeti,

   risplende il sole che in silenzio muove

   così fulgido da sfidar le nove.

 

   Ma un vento perfido soffia e spinge

   razzi e sonde su nell'infinito

   ad ammorbare l'azzurro terso

   che all'imbrunir di color si tinge.

 

   Intanto il Creatore annoiato osserva

   la stolta invasione del suo regno

   e con pazienza infinita tace

   finché... non gli ruberan la pace. 

 


Id: 36801 Data: 11/03/2016 10:39:12

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Agonia

 

  AGONIA

 

   In silenzio

   la vita ti abbandona,

   pure aria e sole

   se ne vanno via,

   voci sommesse

   di pianti e dolore

   stanno recitando

   l'Ave Maria.

 

   Ombre sfumate

   s'apprestano al letto,

   ti sentono il polso

   ti scrutano gli occhi

   ti auscultano il petto.

 

   Sono venute

   per un consulto,

   ma ora

   se na vanno via,

   perché pure loro

   più nulla ponno

   contro l'alba

   del Grande Sonno.


Id: 36788 Data: 10/03/2016 13:18:13

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All’amico scomparso

 

   ALL'AMICO SCOMPARSO

 

   Ora tu corri nel cielo stellato

   libero al vento su nuvole bianche

   cammini su strade senza selciato

   e ti riposi su soffici panche.

 

   Intorno a te c'è un prato fiorito

   dipinto da 'na mano unica e bella

   e nell'azzurro che 'l cor t'ha rapito

   brilla 'na nuova e fantastica stella.


Id: 36787 Data: 10/03/2016 12:54:39

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Al sole

 

               AL SOLE

 

   Come sempre risorgi ogni mattina

   e in silenzio ci baci dolcemente

   la tua luce, seppure lentamente,

   schiara a giorno la notte sibillina.

 

   Oltre le nubi a volte ti nascondi

   oppure sei nascosto dalla luna,

   s'oscura allora 'l ciel, ma per fortuna,

   torni poi a risplender tra i tuoi mondi.

 

   Ai tuoi raggi la gente si crogiola

   mentre le nevi gonfiano i ruscelli

   sbocciano i fior color degli acquerelli

   per far bella l'amata tua figliola.

 

   E tutt'intorno danzano i pianeti

   al ritmo che cadenzi le stagioni

   te li trascini verso posizioni

   care ad Ercole e fitte di segreti.

 

   Ma quando il ciel si tinge di colori

   nell'infinita sfida con la sera,

   piano piano si spegne la tua sfera

   e alfin cali, tramonti e te ne muori.


Id: 36784 Data: 10/03/2016 11:48:14

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La scala eterna

  

    LA SCALA ETERNA

 

   Si sta facendo scuro

   e la vita mi abbandona,

   avvolto dalle tenebre

   passo dopo passo

   salgo i gradini

   della scala eterna. 

 

   Su... su... su,

   sempre più su

   sempre più in alto

   oltre le nuvole,

   verso la luce del sole,

   e poi ancora più su:

   fino alla luce di Dio.


Id: 36782 Data: 10/03/2016 11:17:01

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Le campane

 

       LE CAMPANE

 

   Ho passato la vita

   all'ombra delle campane,

   scelta dall'uomo preferita

   a scandire il tempo

   fin da civiltà lontane.

 

   Le campane, si sa,

   non misurano

   il tempo dellorologio,

   ma misurano il tempo dell'uomo

   immerso nella natura

   e a lei dolcemente adeguano

   il loro magico suono.

 

   Chi vive in montagna,

   nelle vallate alpine

   ma anche in campagna,

   sa che le campane

   battono un tempo di qualità,

   sereno, godibile, lento,

   è parente alla lontana

   dell'ansioso tormento

   delle rumorose città.

 

   Loro battono il tempo

   della comunità,

   battono il tempo felice

   del vivere umile

   in pace con il mondo

   e in coscenza e libertà,

   non il tempo dell'uomo

   altezzoso e volubile

   ma eternamente solo

   anche nelle affollate città.

 

   Le campane ci chiamano

   e ci parlano, anche,

   con il loro diverso suono

   di avvenimenti belli

   allegri e festosi,

   ma pure di quelli

   dolorosi e luttuosi,

   e ci segnano dentro

   perché parlano all'anima

   del volgo dal cor gentile,

   ma anche ai ribelli

   che come me disertano

   l'amato campanile.

   


Id: 36751 Data: 08/03/2016 19:09:16

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La paura dell’ombra

 

LA PAURA DELL'OMBRA

 

     Io sono cattivo

     sono intigrante

     e senza motivo

     divento inquietante.

 

     Sono cattivo

     sono sgarbato

     sono impulsivo

     ribelle e incazzato,

     sono un tormento

     e come il gelido vento

     passo e sospiro 

     un continuo lamento.

 

     Sono cattivo

     sono malvagio

     son distruttivo

     e non provo disagio

     pel mio brutto ghigno

     che sempre più spesso 

     diventa maligno.

 

      Sono cattivo

      perché son di quelli

      che metton paura

      a tutti quanti:

      ai belli

      ai brutti

      e forse anche ai santi.

 

      La gente mi evita

      in quanto a me basta

      solo lo sguardo 

      a farla tremare,

      perciò ossequiosa

      si affretta a scappare.

 

      Sono cattivo

      e senza misura

      faccio paura 

      anche a me stesso

      ogni qualvolta

      mi guardo allo specchio.

 

      Sono così cattivo

      che la mente mia

      è di truci pensieri ingombra,

      tanto da far paura

      anche

      alla mia povera ombra.

 

      Così,

      nella fifa più nera

      l'atterrita ombra mia

      sospira e prega

      si dispera e sogna

      di andare a fare l'ombra

      di un'altra persona! 

   


Id: 36750 Data: 08/03/2016 18:30:39

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Mastro fornaio

  

        MASTRO FORNAIO

 

   Mastro fornaio di bianco vestito

   impasta farina, lievito e sale,

   e come fosse dall'estro rapito

   crea modelli con grazia regale.

 

   Poi con la pala infila 'sti modelli

   nel forno a legna col faggio che brucia

   e mentre fischietta o canta stornelli

   scoppietta la brace e la fiamma fruscia.

 

   E quando 'l sole occhieggia affascinato

   e 'l sito viene invaso dal profumo

   di pane caldo, da poco sfornato,

   smette il forno di piangere 'l suo fumo.

 

   Vanno i canestri colmi di fragranze

   alle botteghe addolcite di buon pane

   che poi viene gustato con pietanze

   e col nettare delle damigiane.

 

   E quando schiara 'l ciel, mastro fornaio,

   si toglie la bianca veste linda e pura

   poi silente, ma con animo gaio,

   sogna michette e 'l pane d'Altamura.


Id: 36714 Data: 07/03/2016 11:24:53

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Canti d’Abruzzo

   

   CANTI D'ABRUZZO

 

   Oh canti d'Abruzzo dolci e immortali

   sospiri sognanti dei giramondo

   trionfo d'aromi dei paesi natali

   coi perduti sogni a fare da sfondo.

 

   L'ardor dei canti d'antiche corali

   risuonan dai tempi del girotondo,

   come un'aura accarezza i forti e leali

   figli d'Abruzzo sperduti nel mondo.

 

   Poesie oniriche, ballate e canzoni

   dei meglio gentili d'Abruzzo vanto, 

   son fremiti d'orgoglio chiusi nei cuori

 

   dell'amate genti con gli alti suoni

   dell'impervie terre, ove s'ode il canto

   di lupi, pastori, orsi e sognatori.

   

   


Id: 36681 Data: 06/03/2016 13:34:33

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Un angolo di montagna

   

   UN ANGOLO DI MONTAGNA

 

   In un paesaggio maestoso e incantato

   discendo l'aspro sentiero pietroso

   e mentre un profumo d'ambretta al vento

   accompagna il mio passo greve e lento,

   vado scrutando laggiù nella piana

   l'ampia distesa di grano maturo

   che accesa da mille papaveri rossi

   m'appar come fiamma priva di fumo.

 

   Pel tratturo scendo fin sopra 'l borgo

   da le case di pietra assai feconde

   di sorbo scarlatto e erba selvatica

   abbarbicati fin sopra le gronde,

   quando i pastori calan dall'erbaio

   pecore belanti dal core vile

   fino ai ciliegi dai germogli rosa

   che addolciscono l'agognato ovile.

   E 'l sol che muore su le scabre mura

   tinge e ritinge 'l cielo all'orizzonte

   coi meglio colori scelti con cura 

   finché s'accendon le stelle sul monte. 

 

   Scrosciano cantando l'acque selvagge

   per rivi e torrenti invero scoscesi

   che celate da castagni e ginestre

   se ne vanno dolci al laghetto alpestre.

   E quando con rabbia la pioggia e 'l vento

   sferzano 'l borgo e anco gl'irti dirupi

   sul fondo lastricato dei viottoli

   ruzzolan chiassosi i tondi ciottoli.

 

 


Id: 36679 Data: 06/03/2016 13:08:43

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Il tempo

 

   IL TEMPO

 

 Come il vento, il tempo se ne và,

 se ne và e par non lasciar traccia, 

 non ha età, né forma, né faccia

 tutto divora e non ha pietà.

 

 E' spettro vil che amor abbatte

 portator di mali e di sciagure,

 al suo inceder non ci son cure

 e a Caronte colma alfin le chiatte.

 

 E con fine perfidia insiste

 uccide, disgrega, cancella,

 al suo fluir muore anche la stella:

 il tempo è 'l nulla... che esiste. 

 


Id: 36664 Data: 05/03/2016 11:45:46

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Il vero amore

 

          IL VERO AMORE

 

     Ei folciva che amor nasce dal core

     altri dicevan che è ragion di testa

     io rispondo che ci riempie d'ardore

     e ci fa sentir come fosse festa.

 

      Jacopo Mostacci e Pier delle Vigne

      disquisivan d'amor con un sonetto,

      Giacomo da lentini, poeta insigne, 

      folciva che 'l desìo nasce nel petto.

 

      Negl'immortali versi il poeta sognator

      narra questa passione in "Rime Sparse",

      ma per i ripianti sul perduto amor

      divenne noto come attor di farse.

 

      L'amor ch'io intendo è un'avventura

      da viver ogni giorno con chi si ama

      è 'l supremo sogno che ognun matura:

      l'amor è vero, se anche lei... ti brama!


Id: 36663 Data: 05/03/2016 11:23:31

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Viaggiare

 

     VIAGGIARE

 

     Viaggiare,

     muoversi, 

     spostarsi

     in modo lento

     o velocemente

     come comanda la mente.

 

     Viaggiare,

     andare in montagna

     e girar per la campagna,

     partire per i mari

     in cerca di sole

     o per chiudere affari.

 

     Viaggiare per terra

     viaggiare sull'acqua

     viaggiare nel cielo

     tra i mille colori

     dell'arcobaleno.

 

     Viaggiare a piedi

     o su mezzi di trasporto,

     andare in sù e in giù

     finché sei stanco morto.

 

     Viaggiar però con il dubbio

     di non aver certezze,

     viaggiar alfin comunque

     in cerca di ebbrezze.

 

     E viaggiar col desiderio

     di scansare il Fato

     che contro il tuo volere

     può toglierti dal Creato.

 

     Viaggiare dentro ai sogni

     e volare sopra i fiori,

     poi andare sulla luna

     per acchiappare la fortuna.

 

     Viaggiare nella Storia,

     nei dolori e nella gloria

     fingendo che gli scempi

     sian cose d'altri tempi.

 

     Viaggiare con la luce

     viaggiare con il sole

     viaggiare nell'amore,

     continuando tutti insieme

     Voi ed io,

     un fantastico viaggio:

     il viaggio verso Dio.


Id: 36661 Data: 05/03/2016 10:29:48

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Il pirata

 

              IL PIRATA

 

     Ondeggiando spinge doglioso e solo

     con forza ed eleganza sul pedale

     il bel girino che leggero sale

     le mordaci rampe del Mortirolo.

 

     Poi scatta altero in un crescente assolo

     sugl'irti tornanti con far regale

     li aggredisce, li divora, li assale

     e di rosa tinge il festoso volo.

 

     E volando solo tra vette e storia

     mentre coglie successi a piene mani

     va indossando i color de la vittoria.

 

     Pazzi di gioia gli scribi italiani

     cantano i fasti e i momenti di gloria

     e le magie del mitico Pantani.


Id: 36588 Data: 29/02/2016 19:26:56

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Voli impossibili

 

            VOLI IMPOSSIBILI

 

     Mi sento leggero e issato dal vento

     comincio a volare sui monti e sui mari,

     poi volo sui prati, volo sui fiori

     e volando vò nel mondo di fuori.

 

     E volo sognante nell'infinito

     sfiorando le stelle e i meglio pianeti,

     poi apro gli occhi, e un poco mi vergogno,

     è stato bello, ma è stato un sogno.  


Id: 36587 Data: 29/02/2016 19:00:55

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Al sogno (due)

 

          AL SOGNO

 

     Un luminoso giorno

     di una dolce estate,

     una nuova stella

     mi attraversò il cammino

     risvegliando in me

     e nella mente mia    

     la voglia di volare

     di quando ero bambino.

 

     E quella stella

     era così bella

     che anche al sol lucea

     e 'l suo splendor fendea

     le nebbie del mattino.

 

     Un bacio

     una carezza

     ed iniziò l'ebbrezza

     del vostro rimatore

     per la lucente stella,

     che per aver 'l suo amore

     or la mente s'arrovella.

 


Id: 36586 Data: 29/02/2016 18:46:32

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La morte

 

 

                        LA MORTE

 

    Chiudo gli occhi e mi sembra di volare,

    leggero salgo su, nell'infinito,

    vedo laggiù il mondo che scompare

    mi trovo perso, dove son finito?

 

    Ho tanto freddo e guardo con sgomento

    la nera immagine che mi ha avvolto,

    il mio cuore più battere non sento

    lei mi sorride, ma allora io son morto.

 

    Sono così passato a miglior vita

    tra gioie eterne e le anime più belle,

    non piangete per la mia dipartita,

    ora son qui... felice tra le stelle.

    


Id: 36585 Data: 29/02/2016 18:31:15

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Io e la guida

 

    IO E LA GUIDA

 

    Ebbene sì,

    lo confesso,

    sono un autista

    molto pericoloso,

    sono in tanti a dire

    che guido come un fesso.

 

    Ogni giorno

    rischio la vita mia

    e quella altrui,

    perché nguido

    in modo corretto

    fin da quando

    patentato fui.

 

    Come mi permetto

    io,

    povero mortale

    di razza italiana,

    rispettare i limiti di velocità

    sia dentro

    che fuori città? 

 

    Così facendo

    intralcio il traffico,

    le macchine mi lampeggiano

    e mi vengono sotto

    in un battibaleno,

    poi abbassano il muso

    e sputano veleno.

 

    Gli autisti

    iviperiti

    imprecano a muso duro,

    poi mi sorpassano agli incroci

    al di là delle bianche strisce

    zigzagando come bisce.

 

    Io quando guido

    sono pieno di difetti:

    rispetto le precedenze

    osservo lo stop

    accendo i fari nella nebbia

    mantengo le distanze

    non strombazzo mai

    mi fermo con il giallo

    lascio il passo ai pedoni

    e che Dio mi perdoni!

 

    Così agendo, però,

    mi strombazzano gli altri,

    mi insultano

    mi minacciano

    mi fanno le corna

    volgono il medio verso l'alto,

    mi danno dell'imbranato

    fin da quando sono nato.

   

    Loro mica sanno

    che ho più di due chilometri  

    in queste braccia,

    ma per dirlo a tutti

    mi servirebbe

    un faccia a faccia.

 

    In questo mondo

    pieno di invasati,

    mi trovo in ambasce

    quando scendo in strada,

    ma, ad essere franco,

    non ho alcuna voglia

    di accodarmi al branco.

 

    Pertanto,

    seppur a malincuore,

    ho preso una sofferta decisione:

    per l'incolumità mia

    e quella altrui,

    invito l'Ente  competente

    a ritirarmi la patente.

    


Id: 36584 Data: 29/02/2016 18:10:04

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Le tre stelle

 

 

                                    LE TRE STELLE

 

                          Acchiappar per la coda una cometa                        

                          e con lei viaggiar per il firmamento

                          navigando cieli vestiti a seta

                          dai colori dell'oro e dell'argento.

 

                          E porterei con me l'amato Fili

                          e Serena e Fede, stelle nascenti,

                          ammirerei con loro astri gentili              

                          scansando piogge di tizzoni ardenti.

 

                          E quando saremo su in alto in alto,

                          veder io voglio le migliori stelle

                          incastonate su, nel blu cobalto,

                          se ai miei occhi appaion di lor più belle.  

                          


Id: 36554 Data: 27/02/2016 20:36:11

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Terra

 

 

                                     TERRA

 

                                 Sei solo un punto,

                                 un piccolo punto perso

                                 nel blu cobalto

                                 dell'universo.

 

                                 Sei solo un punto,

                                 un minuscolo sbaffo

                                 sfuggito

                                 al pennello del Creatore,

                                 ma sei anche dell'infinito

                                 il più bel fiore.


Id: 36553 Data: 27/02/2016 20:26:04

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C’era una volta

 

                                   C'ERA UNA VOLTA

 

                             Da piccolo ho giocato con i birilli

                             e frequentato l'asilo delle suore

                             ho sentito lo stridulio dei grilli

                             nelle vigne con i giliegi in fiore;

                             ho ammirato libellule e farfalle

                             dalle tinte verdi, scarlatte e gialle

                             ed ho sentito gracidar le rane

                             negli stagni, tra canne di bambù.

                             Ho ascoltato il frusciar delle serpi 

                             confuse tra roveti e vecchi sterpi

                             e sentii melodie di canti eterni

                             uscir gioiose dal becco dei merli.

 

                             Poi vidi l'uomo in veste di velluto

                             sparare tronfio a lepri e fagiani

                             mentre i pastori al suono del liuto

                             scendean dai monti con pecore e cani.

                             Cigolavano i carri pien di strame

                             e 'l mercato sembrava Samarcanda

                             nella neve cresceva il nostro pane,

                             ma quando a suonar era la banda

                             le lucciole accendevano le sere

                             e 'l volgo s'affacciava alle ringhiere;

                             sbocciavano gli amori con le rose

                             e le oche starnazzavano festose.

                             

                             S'intingeva la penna nell'inchiostro

                             e pei vicoli urlava lo stagnino

                             la nonna declamava il Padre Nostro

                             e si giocava a sciangai e a nascondino.

                             Sbuffava il treno gonfio di vapore,

                             scartocciavamo le pannocchie bionde,

                             la notte luccicava di splendore

                             nella quiete col sonno delle fronde;

                             ma il dolce silenzio di quelle notti  

                             rotto soltanto dal canto del cucù,

                             ora stride con la stagion dei botti

                             di un mondo che ha perduto ogni virtù.                       

    


Id: 36515 Data: 26/02/2016 15:24:56

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Vita fuggevole

 

 

                                      VITA FUGGEVOLE

 

                                   Sento l'amor che si va spegnendo

                                   e piange la vita ai giorni che vanno

                                   s'allontana da me con un crescendo

                                   che sol i più vecchi di me lo sanno.

 

                                   Cammina il tempo più veloce che mai

                                   apri gli occhi e poco dopo torni a dormire

                                   cresci, vivi un po' ed è già ora di morire.


Id: 36514 Data: 26/02/2016 14:34:21

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Il mondo oggi

 

 

                   IL MONDO OGGI

 

                   In un mondo bieco

                   senza più colori,

                   che si nutre di odio

                   di rancore

                   e di dolore,

                   ove regnano  

                   l'egoismo più becero

                   l'alterigia

                   la superbia

                   e 'l gelo sociale

                   e dove la natura

                   ha smesso di respirare,

                   io vò cercando

                   un tiepido focolare

                   o un raggio di sole,

                   che mi scaldi

                   dal freddo della Storia.  


Id: 36498 Data: 25/02/2016 13:12:38

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Lombosciatalgia

 

 

                                     LOMBOSCIATALGIA

 

                                  Poiché il dolor ancor mi tange 

                                  e il vile a letto tuttor mi tiene

                                  con forza affronto le mille pene

                                  mentre 'l core pel tormento piange.


Id: 36497 Data: 25/02/2016 12:49:40

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la tempesta

 

                                                  LA TEMPESTA

 

                                Da la terrazza dove il colore vince

                                nel crepuscolo d'un bel giorno d'amare

                                tra 'l profumo selvatico che mi avvince

                                diffuso da decine di vasi in fiore,

                                vò scrutando l'orrizzonte che scompare

                                dove l'azzurro del ciel si tuffa e muore

                                nelle inquietanti e torve nubi nerastre

                                aggrovigliate alle grigie e le verdastre.

 

                                S'inseguono come l'onde in riva al mare

                                le principali foriere d'acqua e vento      

                                così i gracili fiori che stanno a ornare

                                il muretto e i coppi a dozzine e a cento

                                in un ginepraio di tinte fantasiose

                                come l'Arlecchino e 'l bouquet delle spose,

                                sono sferzati ora da furiosi eventi

                                dai quali usciranno spezzati e morenti.

 

                                Dopo un fragoroso tuono al par di schianto

                                seguito da un sordo brontolio di fondo

                                che pian piano s'acquieta e va scemando,

                                s'aprono le nubi a un violento pianto

                                e vanno tronfie illuminar cantando

                                nella notte finta che oscura il mondo,

                                quando la grandine inizia a picchiettare

                                sulle tegole e le cose a me più care.           

 

                                 Per oltre un'ora il furioso acquivento

                                 cumulonembo dalla forza inaudita

                                 flagella e sradica alberi secolari

                                 finché si spegne pian piano il suo lamento,

                                 e mentre torna a respirar la vita

                                 con gli uccelli pronti a dispiegar le ali,

                                 nel dipinto privo di colori e imbelle

                                 desolato io vò... a rimirar le stelle. 

                                       

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 36494 Data: 25/02/2016 11:59:49

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A Stella

                                                  

 

                                                     A STELLA

 

                                        Appena cala il sol, all'imbrunire,

                                        un po' prima che il cielo poi si oscura

                                        quando l'astro verbera sulle mura

                                        la prima stella sta per apparire.

 

                                        Dopo con le sorelle va a schiarire

                                        il firmamento da la volta scura

                                        la sua fredda luce di certo dura

                                        finché il sol non la farà morire.

 

                                        Venere appar stella di gran fattura

                                        limpida e brillante da farmi dire

                                        che luna e sol la vincon di misura.

 

                                        Ma la Stella che voglio custodire

                                        vive con me una magica avventura,

                                        sei tu 'l sole, la luce, l'avvenire. 

 

 

 

 


Id: 36493 Data: 25/02/2016 11:00:13

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New York

 

                                                NEW YORK

 

                                               Luci e bagliori

                                               sfarzi e motori,

                                               si gioca denaro

                                               nel saloon con il baro,

                                               la gioventù e gli amori

                                               della donna di cuori

                                               i vecchi, i dolori

                                               i razzisti e lor signori,

                                               i ladri, i tesori e la fame

                                               gli inventori, i viaggi e le dame,

                                               la lealtà, la borsa e i rancori

                                               le illusioni e i grandi attori.

                                               Cow boy e indiani

                                               memorie di conflitti lontani,

                                               demoni e vagabondi

                                               i barboni, i ricchi e i giramondi,

                                               l'ONU, la boxe ei campioni

                                               musica, Iraq e santoni

                                               i film e le lady famose,

                                               le stars un po' capricciose

                                               dee e sogni remoti

                                               di fan un po' idioti.

                                               Mafia e ragione

                                               superbowl e passione,

                                               l'ira, la moda e la droga

                                               e l'uragano che qui si sfoga,

                                               gli hot dog, la coca e i cantanti

                                               i grattacieli e le strade

                                               e la prima torre che cade,

                                               il terrore, i vizi e la folla

                                               e l'altra torre che crolla

                                               per lo schianto di mezzi volanti

                                               e i pianti e 'l vuoto nel cuore

                                               di uomini d'ogni colore.

                                               Carriere e vanità

                                               bandiere e libertà,

                                               i drappi a stelle e strisce

                                               e la guerra che mai finisce,

                                               il mare, la spiagge e i battelli

                                               isole, industrie e gioielli,

                                               le armi le poesie e il boia

                                               le limuosine e le barche a vela,

                                               tutto questo ingoia

                                               con quel che non svela

                                               ... la Grande Mela.

                                      

 

 

 

 

 

                                           


Id: 36417 Data: 19/02/2016 20:04:49

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Fasi del giorno

 

 

                                          FASI DEL GIORNO

 

                                  Sole che brilli e dispieghi i tuoi raggi

                                  illumini e tingi un fervido mondo

                                  infiori e colori ameni paesaggi

                                  e dolce sorridi all'uomo giocondo.

 

                                  Sole morente che spegni la luce

                                  e nel buio avvolgi un mondo di pace

                                  l'uomo la sera la veste si scuce

                                  e va a dormire con l'astro che tace.

 

                                  Sole dormiente che ti culli beato

                                  nel blu sterminato del firmamento,

                                  passeggia la luna e in mezzo al Creato

                                  brillan le stelle color dell'argento.

 

                                  Sole nascente che spegni le stelle

                                  e all'alba accendi la pace svanita

                                  ama la luna, più delle sorelle,

                                  ascoltare il respiro della vita.

                                 


Id: 36398 Data: 17/02/2016 20:19:22

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Il coraggio di vivere

 

                                IL CORAGGIO DI VIVERE

 

                                       Non ti affannare

                                       non ti agitare,

                                       non arrovellarti

                                       tra mille pensieri;

                                       non disperarti,

                                       cerca di restar sereno

                                       e fa che torni 'l sorriso

                                       sul tuo melanconico viso.

                                       Sogna mari calmi

                                       e torrenti d'acqua chiara,

                                       ascolta il silenzio dei cieli

                                       e 'l canto degli usignoli,

                                       guarda volteggiar nell'aria

                                       storni d'uccelli festanti,

                                       apprezza le notti serene

                                       e le dolci carezze del vento,

                                       poi sogna le donne più belle

                                       d'amare tra i fiori

                                       sotto un mare di stelle.

                                       Ammira luminosi tramonti

                                       raccogli la pace dei boschi

                                       e 'l palpitar dei nostri cuori,

                                       lascia che ti baci la luna

                                       e scaccia angosce e dolori

                                       senza remora alcuna.

                                       E poi?

                                       Poi lasciali andare

                                       e più non li destare!

                                       Non proferir parole

                                       perché domani

                                       vedrai

                                       risorgerà il sole.

 

      


Id: 36397 Data: 17/02/2016 19:19:11

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Terre di vino - Al grande Torino

 

TERRE DI VINO

 

Da ridenti e scabre vigne

con amor dal sol baciate,

da le terre riarse e arcigne

e da quelle al mais rubate,

filari d'uva matura

si vestono di colori,

è in festa madre natura

con la sagra dei sapori.

 

Ma perché tu possa gustare

quel che da gli acini cola

gli aromi devi inspirare

prima di versarlo in gola;

poi si accende un sacro fuoco

e in pace t'inebri e canti,

la vita ora sembra un gioco

... e scordi dolor e pianti.

 

 

AL GRANDE TORINO

 

Mi rubasti il cor, vecchio eroico Toro

squadra sanguigna tinta di granata

sospiri sognanti all'età dell'oro

a cui la folla gentil s'è innamorata.

 

Ma che ne sanno i fan dell'altre squadre

cosa vuol dir tifar pel vecchio Toro

perciò ti dico, con il poeta Padre,

"guarda, passa e non ti curar di loro".

 

Grigio scuro era il cielo di Superga

che spense la leggenda e la sua gloria

e come le favole or dolce alberga

nel cuore mio insieme alla sua storia.

 

Storia di pianti e trionfi che arrovella

chi per virtute in essa si conforta,

tu sei come la luce di una stella

che continua a brillar ... anche se è morta.

 


Id: 36277 Data: 10/02/2016 19:19:38