I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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La prochaine
Quella dopo la sbronza; dopo leccate le ferite ed asciugate le lacrime Quella di come eri sei e sarai Dopo; dopo l’ amore di un intimo segreto delle cose non dette, pensate e sentite La poesia per sfogarsi e spiegare per non essere stati capiti. Tu, che lavori di fino, in cacofonia di rutti e scoreggie che raccogli i cocci cercando le forme, la vita urli implorando un poco di silenzio tra applausi scroscianti, assordanti La prossima sarà ciò che mancava; quella che spiega chiarisce. Sboccia Il meglio lo perdi di vista. Sei li che “…tradire tutti facendo la spia però salvarla perché è mia…” e non la vedi, la cosa migliore. Come sempre, spesso forse, il meglio è lei stessa …e tu, stremato, guardi altrove
Id: 19065 Data: 07/02/2013 13:34:39
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Basta poco
Tenere un’altra mano.
Stringerla, carezzarne il dorso;
tra le dita
Labbra a sfiorarla;
a sentire l’aroma di sigarette fumate
La pelle, le pieghe del palmo;
la forza del polso
Vene, graffi, cicatrici:
tracce di vita vissuta
Grafia indelebile di cose passate
Tenere una mano
essere in due e riconoscersi
Id: 18813 Data: 23/01/2013 20:03:11
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Poche parole
…e non fare la furba! Non provare a meglio prendermi, prendendomi nella Mia cosa cara Brancaleone, quel campo di grano non ti basterebbero; nemmeno fuggire in Samarcanda Ti affronterei e batterei; come Achille con Ettore ma con più rabbia e maggior scempio Bada, bada bene a ciò che fai! Ti entrerei a darti ciò che non hai e così, d’un tratto, a prender coscienza di quanto è lo strazio cagionato Quando ho portato mia madre per farne una cenere che stesse con me ho visto i bambini nelle loro violente tombe; la tristezza e disperazione dei loro giochi vicini Ricorda: Ricorda; non puoi morire non puoi farti quello che fai agli altri e questa sarà la tua condanna Soffrire eterno per l’eterna sofferenza addotta Te lo ho detto! Ti chiamerò io; sono persona d’onore Adesso ho da fare
Id: 11179 Data: 21/11/2011 14:42:26
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Gradini a scendere
“…del tuo bellissimo corpo che muore …del tuo dolcissimo corpo che muore” Manfredi aveva ragione! C’era bisogno di questo precipitare all’inferno; forse è vero che non si vedono più le cose per come sono. Chi e cosa si é diventati Non so se ci sarà la lenta risalita, non mi interessa più di tanto; quaggiù si è in tanti, c’è molta confusione Come in un quartiere d’altri tempi con i mercati in strada le case un po’ vecchie le strade un po’ sporche Fa caldo quaggiù; non quello di fiamme eterne, infinita pena Caldo di sudore e corpi stanchi feroce fatica a tirare avanti Di sogno appassito
Id: 11063 Data: 14/11/2011 11:35:18
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Pioggia acida
Mi decido; un passo…due più sono e più lontano verso la pioggia, dentro la pioggia Ogni goccia un poco di me se ne va e il sangue sull’asfalto e ancora un passo, più lontano ancora più bagnato e nudo Ancora più nudo…nudo! e le gocce mi passano lavano annullano La gente guarda e tace e guarda Quanto sangue, fino laggiù…alla culla al seno di allora Una mano, poi due, mi indovinano; una voce che sento, che grida “ma fate qualcosa, chiamate qualcuno!” Carezza che toglie quell’acqua dal volto sorriso che toglie quel nero dagli occhi e la voce ripete “c’è un bimbo…bagnato; chiamate qualcuno” Una lana calda mi avvolge un sonno profondo mi cogl…..
Id: 10619 Data: 22/10/2011 21:40:55
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Non colpevole! Poesia per uso personale
Chissà se mi leggerai se così fosse, che sia il caso a decidere Io non ti avviserò ma sarò chiaro che possa capire, inequivocabilmente; è a te che parlo, non altri, né alla poesia. Ti sono di fronte, vicino e ti fisso che tu non possa scappare, voltarti nemmeno; che non ci sia dubbio , sfacciatamente…ricordi!? Quel fare da maschio arrogante, di un tempo passato che non si rimpiange ma che adesso riaffiora; adesso mi serve perché tu lo sappia perché entri dentro a far parte di te. Ho letto la tua risposta, più che letta; la ho assorbita, me ne sono imbevuto e sono ubriaco del tuo scrivermi. Ti vedo nel mettere su tasti su schermo freddo, scialbo parole per me, per parlarmi. E tutto trascende, e lo schermo e quei tasti diventano amici; carne che tocchi, che è calda che senti nel cuore, sul corpo Come bimbo neonato che dorme sereno sul petto quei verbi i soggetti le virgole i punti, le frasi sono placebo ai miei timori mi rendono sgombro da paure e dubbi. Tu mi hai scritto! mi hai detto “…non devi scusarti di nulla” e aggiunto “…un abbraccio, concedimelo” Son lieto di non essere visto; non è bello che un uomo esibisca un canto, una danza di gioia. Ciao
Id: 10141 Data: 22/09/2011 13:59:34
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27 Gennaio
Vennero prendendo i gitani i “ladri” gitani
e venne la volta di David quell’ antipatico David
Si portarono via anche quei chiassosi esibizionisti tragici e ridicoli omosessuali
C’erano ancora i pedanti e saputi comunisti e se li presero
Avevano fatto quanto promesso Piazza pulita
Tanto pulita che quando presero me non c’era più nessuno a protestare
Grazie Gustav E. M. Niemholler
Id: 9997 Data: 11/09/2011 17:09:10
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Che fare!?
Prima Nikolaj Gavrilovič Černyševskij poi Vladimir Ilic Ulianov ora babbocorso
Che fare, se in Iran ti tirano le pietre e i Waschicu ammazzano gli scemi
se Oswiecim non è abbastanza ed allora Sabra e Chatila e tutti i pozzi a noi quando il ventennio non è bastato e si ricomincia Mia figlia piccolina diceva “quando il gioco si fa duro nulla di meglio di una grande mammona” era impossibile dirle “nessuna mammona resterà” sennò casca il seno Astenersi banali; attendo risposta
Id: 9996 Data: 11/09/2011 17:03:59
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