I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Esbat
Dal bosco profondo sei chiamato alla festa creature magiche attendono e il cerchio di pietre invita alla danza La luna della semina è vicina l'Esbat di Marzo chiede il sacrificio della freddezza dei disillusi Regala all'amore una ragione per esistere offri il sorriso migliore e braccia sicure fai del tuo tempo la casa dei suoi bisogni La giovane Dea annuncerà la nuova stagione cancellando dal cuore ogni traccia d'inverno e dando un altro giro alla ruota della vita.
Id: 47891 Data: 14/03/2018 17:35:17
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A un palloncino rosso
Ti guardavo quando i tuoi occhi non erano per me lasciavo la mente libera di immaginare ladro di desideri ed emozioni Il clandestino vive di sogni e di speranze che bastano a preparare un futuro già vecchio e tradito al suo annunciarsi Ma chi abita il doppiofondo della vita non rinuncia al profumo di libertà e si accontenta anche delle illusioni Per questo respirerò la polvere della strada e viaggerò nascosto quando non avrò un biglietto perchè ho una scommessa e un'avventura nuova da vivere
Id: 47049 Data: 07/02/2018 13:47:14
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Assenzio e laudano
Marmellata all'arancio e odore di gelsomino pane caldo come quelle sere lente che si spegnevano come candele nel buio profumato delle lenzuola
Per quei momenti e di questi giorni è fatto il mio niente con ore nuove da colorare e mani sconosciute da avvicinare al cuore
Assenzio e laudano hanno protetto il mio sonno ma adesso che il tempo è finito mi accorgo che è ora di andare che la strada è lunga e la notte arriva presto
Id: 12504 Data: 03/02/2012 18:25:39
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E ritornato Billy
<<E' ritornato Billy!>> annuncia la voce dalla strada L'odore della salsa di pomodoro e un vociare confuso di bambini Nel mezzogiorno assoluto dove il cibo la vita il sudore intagliano la mia anima come la lama dell'arrotino.
Id: 9345 Data: 21/07/2011 19:58:15
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Fort Escape
Dalla palizzata traguardo tremuli orizzonti sotto la cappa della vita quando si fa pesante e mescolo i miraggi alle speranze inebriandomi spesso di illusioni
La nuvola di polvere annuncia un galoppo più si gonfia e più mi sollevo oltre il riparo preparando muscoli e nervi a sciogliere l'adrenalina che blocca il mio corpo e che nutre l'incertezza
Nella sabbia altre traiettorie molte lontane e qualcuna vicina fino a distinguere le orme in mano la tromba per suonare la carica aspettando un assalto all'altezza della mia attesa
Ma è la giornata giusta per fare la guerra e quelle cavalcature saranno il mio bersaglio perchè è ridicolo difendere una fuga senza avere la giubba rossa di sangue
Id: 4972 Data: 01/08/2010 03:14:45
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Luomo vestito di vento
Ogni sera la leggenda del mare mi veste di vento depositando come sabbia ricordi salati come lacrime. Gli errori come conchiglie vuote feriscono ad ogni passo e cerco la schiuma delle onde da spruzzare fresca sull'anima.
Id: 4590 Data: 24/06/2010 14:14:16
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Il Principe inquieto
L'eleganza è un brivido freddo ti offre il giusto distacco dalle cose ti ricorda chi sei malgrado il contesto. E' un segreto da tenere con sé è sotto i tuoi pensieri e le tue paure e quando ne senti il profumo tutto il resto torna piccolo. Prima dell'alba e del brulicare del mondo prendi sempre il tempo per decidere come difendere la tua storia e in quale tasca custodire il cuore.
Id: 4331 Data: 27/05/2010 06:48:22
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I miei aquiloni
Infilo perline nella mia collana color sabbia e tabacco qualcuna preziosa in foglia d'oro Ho scelto tutti i grani sui toni della terra tra un'emozione e l'altra Figlio delle certezze innamorato dei sospiri Come i miei aquiloni troppo pesanti per il volo Così perfetti da attendere sereni il giusto colpo di vento
Id: 3665 Data: 20/02/2010 21:46:51
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Momenti fuori stagione
Il viaggio dei pensieri si ferma solo davanti ai tuoi sorrisi al tuo collo di cipria tenero di tepore notturno Ho la freddezza dell'inverno e occhi bianchi di gelo che sembrano spezzarsi Ma le tue risa riempiono le pause del cuore e colorano anche i giorni in cui non sei nei miei cassetti Che non profano con la mia biancheria sempre uguale perchè conoscono solo l'odore della lavanda Ho deciso che mi tufferò tra i tuoi capelli la prossima volta che li abbandonerai sul cuscino Perché è meglio annegare nella tenerezza che coltivare l'orgoglio spulciandomi dai brividi.
Id: 3608 Data: 14/02/2010 19:22:05
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Prima di Civitanova
La ferrovia vicino al mare è una splendida contraddizione ferro e puzza di catrame insieme alla spazzatura delle onde sulla riva passanti quasi felici rubano all'inverno il tempo della domenica nascosti dai pensieri leggeri e da filari ordinati di pioppi. La linea dell'acqua taglia l'orizzonte come una lama e scivolo sugli scogli senza ferirmi davanti a me sguardi sconosciuti dietro una vita che comincia a presentare il conto. Percorro il cortile del mio mondo nella mobilità degli invitti con i piedi asciutti delle mie certezze ed il cuore che mi trascina come un grosso cane al guinzaglio.
Id: 2997 Data: 22/11/2009 14:31:51
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L’isola di Wight
Rincorro quegli sguardi nessun fuoco rischiara la notte non odo il suono della chitarra
Avrei voluto che il sogno continuasse che mio figlio affondasse i piedi su questa sabbia e si perdesse tra queste nuvole
La nebbia del canale nasconde l'imbarazzo quello che resta dei nostri sogni dispersi nell'isola del vento e delle parole
Una generazione di sorrisi e lacrime bianche d'amore e di schiuma si cerca tra i gabbiani del porto
Id: 2014 Data: 18/04/2009 01:53:55
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La notte ancora
Il dolore della stanchezza si abbatte sulle spalle e il freddo morde le gambe nude la stanza suona un cupo rumore di silenzio unica compagna una lampadina.
Faccio fatica ad arrendermi alle coperte anche se domattina le stringerò come un'amante m'accompagno alla notte e ai pensieri randagi che preludono ai sogni.
Lascerò il mondo cosciente per qualche ora e le mie ossa potranno riposare il sacco delle preoccupazioni giace abbandonato nell'angolo buio della mente.
Mi racchiudo nel battito lento del cuore e ogni tanto inciampo in un sospiro mentre invito la mano delle tenebre alla carezza affettuosa di una madre.
Id: 1890 Data: 01/04/2009 02:18:04
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Il sogno di Red
La strada sottile si separa dalla statale come un arto ammalato dal corpo sano il fondo di terra e pietre solca profondamente l'erba fino all'oceano.
La traccia continua dei muri in pietra mi orienta laddove la natura riprende il suo posto e punto diritto verso le isole Aran seminascoste dalla nebbia e dalla mia incredulità.
Alla foce il fiume sposa il mare l'acqua terrosa del Connemara si veste di bianco avvolta in un mantello di sassi e conchiglie che suonano sotto il passo di un ospite inatteso.
In un luogo regalato dal destino nel freddo di un'emozione di marzo scorgo l'ultimo rifugio di Red un pugno di pelo arancione tra il bianco e il verde della costa.
Un grande masso si oppone al vento e difende la dignità di un irlandese venuto a cercare la pace del mare nel giorno in cui ci si rassegna alla solitudine.
Disteso sulle zampe anteriori il muso appoggiato come se dormisse il cane ha spento la luce buona del suo sguardo sognando le isole della libertà selvaggia.
Turbato dalla mia stessa presenza distolgo lo sguardo dedicando a quel muso un'immaginaria carezza come all'amico fedele che non ho mai avuto e affidando quel sogno all'alta marea.
Id: 1794 Data: 19/03/2009 01:54:17
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Istinto di cane
Ho infilato le dita nella terra per riavvolgere il nastro respirando la polvere dei pomeriggi delle partite di pallone.
L'istinto era il mio capitano un piccolo cuore ne era innamorato e batteva lento seguendo ogni suo passo fino alla fine della partita.
Mi guardo adesso e mi trovo inadatto la giacca ed i pantaloni sbagliati troppi oggetti da portare e senza il sorriso del viaggiatore.
Cercherò le scarpe comode nel cassetto più basso del vecchio armadio troverò un posto segreto per le cose care e le parole per ingannare i perché.
La mia vita è una scoperta e l'istinto un destino che non posso tradire il battito lento del cuore di cane randagio dice che sono sulla strada giusta.
Id: 1549 Data: 24/01/2009 12:29:35
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Il giorno preferito di maggio
Un'aria albicocca apre alla speranza i minuti battono al ritmo del mio cuore e vedo auto gialle di sole scorrere placide sullo sfondo del mare.
Esagero con un paio di occhiali da sole ed un berretto sopra una camicia bianca e fresca di stiro gonfia di vento e liberata dai pantaloni. Come una clamide.
Pochi rumori fuori e voci contenute questa mattina è perfetta al suo debutto. Seguo il profumo di pasticceria del mio bar affamato nello stomaco e nel cuore.
So di ricevere e dare sorrisi che non mi disturberanno e bevo da una tazza calda come una carezza con il giornale ancora piegato al braccio che promette momenti di ozio lussuoso.
Appena fuori i polmoni si riempiono d'aria e anticipo i saluti dei passanti insolitamente lieto ed ottimista come ogni anno nel mio giorno di maggio.
Id: 1310 Data: 29/11/2008 10:50:33
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Sveglia alle sette
Lo sento alzarsi la mattina presto con l'atmosfera rarefatta dall'assenza di luce e di suoni. Dal mio letto mi concentro sui preparativi cercando di intuire i gesti ed i pensieri. La prima acqua del rubinetto un breve tintinnio di spazzolini. Poi i cassetti chiusi e riaperti ed i passi incuranti del presunto sonno altrui. Il cuscino caldo non mi conforta più e il chiarore dietro ai vetri risveglia un inatteso malessere. Sento sillabare lo scatto di una serratura una porta si chiude e un alito di caffè si libra nella stanza. Mio padre se ne va con l'ululato dell'ascensore e come un contrappeso sale l'angoscia del mattino. Ho cambiato molti letti da allora e non vesto più pigiami di acrilico. Ma prima delle sette sono sempre nella mia stanza da bambino zeppa di sogni e di fratelli. Devo ricordare di spostare la sveglia perché ho nostalgia del tepore di quelle coperte.
Id: 1116 Data: 23/10/2008 01:26:55
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Le bugie di Gabriele
Non ho mai guardato Gabriele negli occhi proiettori che scrutano la notte cercando punti di riferimento lontani dal perimetro del tuo corpo.
Quando è solo ha l'aria soddisfatta per riuscire a sostenere una realtà sempre in equilibrio instabile come un castello di carte.
Ogni tanto qualcuno l'avvicina con cordiale falsità e l'arroganza degli ultimi di fronte agli esclusi cercando riscatto alla loro frustrazione.
Gli chiedono di raccontare delle storie e Gabriele spalanca le porte del suo mondo dove i sogni si realizzano sempre e la verità sfuma nella fantasia.
Dicono che sia un bugiardo e ridono delle spalle troppo deboli per sopportare il dolore dei suoi giorni mentre la sua sagoma curva si allontana.
Ma Gabriele ha già un'altra storia da raccontare soffice e calda come un cuscino di piume perché le bugie sono il suo dono ad un mondo annegato nella mediocrità.
Id: 1089 Data: 18/10/2008 22:20:53
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La bussola
La giro nel palmo di una mano semplice nell'era tecnologica potente nel significato simbolico
L'ago ondeggia e si posiziona allontanando paure ed emozioni con lento e delicato rigore
Ti chiedi il senso di una rotta scoraggiato dal desiderio di avventura e dalla direzione del vento
Mentre imprecando manovri vele e timone per distrarre ancora una volta il cuore e risalire la vita di bolina
Id: 1045 Data: 11/10/2008 09:55:51
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Da Aldo
Un'ora insolita per un sabato sera quando la festa è altrove e non hai voglia di celebrare nulla fuorché la fortuna di avere tempo per i tuoi pensieri.
Tra le strade vuote di una città spenta nelle traiettorie di qualche automobile eccitata ti ricordi di quel posto aperto solo per chi non ha un luogo da raggiungere.
Dall'unica vetrina una luce senza vanità accoglie priva di entusiasmo i delusi della notte e chi è affaticato dalla vita offrendo a tutti l'ultimo giro prima di chiudere.
Ti domandi se hai voglia di riconoscere qualcuno e scoprirti stanotte parte di un mondo senza scopo dove il forte odore di cipolla fritta è un ottimo alibi per giustificare qualche lacrima.
Id: 1000 Data: 28/09/2008 18:44:45
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Que reste-t-il de nos amours
L'odore muschiato della Senna sul collo e quelle mani spogliate dei guanti di lana per cercare calore nelle mie tasche. E' un momento perfetto. Avvolta nel bavero di astrakan sei bianca e raffinata come un lilium. Ho paura di tradire il mio imbarazzo mentre ti guardo negli occhi scivolando velocemente da un'iride all'altra. I pensieri non trovano parole e l'entusiasmo non vuole sporcarsi con un forte accento italiano. Abbiamo sciolto l'adrenalina passeggiando per ore e una vecchia giostra gira ancora per noi davanti a una panchina affacciata sulla felicità. Centinaia di lampadine brillano come stelle dal mio punto di vista su Parigi mentre il mio orizzonte incerto è attraversato da bianchi cavalli di legno e piccioni dispettosi.
Id: 967 Data: 19/09/2008 03:22:42
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La dolcezza di una sera
Le sere d'autunno non sono sprecate hanno solo bisogno della loro occasione per rimanere nei ricordi di una vita. Sono sere solitarie con la luce che incomincia a mancare e un piacevole anticipo di freddo subito cancellato da una maglia leggera. Sono sere che conservano tracce d'estate dimentiche delle sue esagerazioni e delle sue volgarità. Sono sere come questa in cui senti tuo il lungomare e riesci ad ascoltare le voci lontane in alternanza alla periodica presenza del rumore dell'onda. Sospesa tra il giorno e la notte sta la mia passeggiata clandestina di fine stagione tra gli odori di una natura ancora sveglia e luci gialle di lampioni accesi anzitempo. Prima di perdere il respiro questa sera mi persuade a tornare a casa. Con dolcezza come si fa con un bimbo per non farlo piangere. Cambio direzione e pensieri e sento nello stomaco la differenza tra una partenza e un ritorno.
Id: 962 Data: 18/09/2008 00:00:56
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Arkù
Avevo timore del tuo sguardo e della grandezza di quelle mani rispetto alle mie piccine ma la tenerezza che ritrovo nel ricordo ha il colore dei papaveri sulla tua ultima dimora. In questa vita hai fatto il rumore delle persone sole stretto nelle tue spalle grandi e chiuso in un abbraccio senza consolazione. Ti vedo ancora fiero sollevare al cielo i capelli all'umberta sorridente sotto i baffi sottili. Spero che tu sia contento, Sergente e che riconosca in questi occhi la tua luce accesa con l'esempio e senza le parole.
Id: 853 Data: 29/08/2008 00:41:27
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Giuliana dei caffè
Seduta all'ennesimo bar sta Giuliana dei caffè confezionata nel suo abito a sottolinearne il contenuto. Vive l'età di passaggio in cui una donna non ha appartenenza né giovane e né vecchia nel corpo né ingenua e né cinica nei pensieri. Sente avvicinarsi il momento dei bilanci inevitabili ma il suo libro dei sogni è ancora alla prima pagina. E lotta da sempre contro i mulini a vento affidandosi agli occhi buoni e alla fortuna. Cerca chi possa aiutarla a girare quelle pagine leggere solo per le sue lunghe dita. Non importa quanti caffè è stata costretta a bere e quelli che accetta ancora non li conta più. Ha bisogno di zucchero per una vita che sta diventando amara e di una mano gentile che le giri il cucchiaio per nascondere a lungo il sapore della prossima delusione.
Id: 809 Data: 16/08/2008 13:49:22
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Lungomare
Poesia di mezzora una sera d'estate che diventa buia. Il popolo del lungomare ha smarrito il sole e i bar accendono luci ammiccanti come gli sguardi che passeggiando sfioro. E' curioso come corra il tempo quando la gente desidera fermarlo. Sale la stagione e il desiderio di vita perché il sole è una promessa che tramonta quando sta per diventare realtà.
Id: 803 Data: 11/08/2008 19:49:29
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I fall in love too easily
Bere dalla bottiglia perchè la vita è corta. Non accorgersi del mondo e nemmeno della propria età. Quando suonano un pezzo come questo il cuore accelera il battito. E respiri profondo come se dovessi fare spazio ad altra vita. Ossigeno puro brucia le narici da troppo tempo intorpidite. E la bestia si scuote perdendo la pesantezza dei fallimenti. A notte sfoggerò un manto ancora lucido rinfrescherò una fierezza appannata e offrirò a Diana ciò che questa tromba si aspetta. Il feroce spettacolo di un orso ammaestrato.
Id: 802 Data: 11/08/2008 18:01:12
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Lanno buono
L'anno buono non esiste è un'invenzione per dare spazio alla speranza. Di buono c'è il piacere della fatica spesa per realizzare i progetti la gioia per i risultati raggiunti e il sollievo per non conoscere l'invidia. Di bello c'è che la vita offre sempre una chanche e che fino alla fine vale sempre la pena di tentare. Di giusto c'è che un'esistenza degna nasce solo dal rispetto per noi stessi e per gli altri.
Id: 786 Data: 05/08/2008 19:13:34
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Il dritto di Chicago
Avrei voluto essere come Sugar Bing per la sua freddezza per il suo cinismo perché sa bastare a se stesso. Ho trascorso l'adolescenza a misurare sguardi a studiare i passi a far correre il pensiero e la lingua. Avrei voluto rifiutare Ava Gardner e sparare la pistola con lo swing. Ho creduto di poter stendere Peter Kan e traboccare di fascino latino. La vita mi ha assegnato un posto diverso non ho sfidato bulli non ho amato pupe. Mi sento Ferdinando e non Fred un uomo a metà tra sentimento e caricatura un uomo tranquillo su una thunderbird lilla che è consapevole di averla fatta grossa e che gioca a fingersi incorreggibile maledicendo whiskies facili che non ha mai bevuto.
Id: 784 Data: 04/08/2008 22:51:23
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Il lago di Eco
Il canto delle cicale sottolinea l'assenza d'aria e il calore piove dal cielo impregnando la materia. Vorrei attraversare lo spazio trovare il modo di fuggire da questa troppa luce. Non c'è pace per chi salta un turno. Nessuna pietà per chi non lancia i dadi. Vorrei nascondermi nei boschi di Eco e fissare ancora le acque del lago dove sono annegati molti dei miei sogni ma dove ho imparato a respirare sott'acqua.
Id: 760 Data: 25/07/2008 20:59:43
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Le variazioni di stato
La prima volta è stato sporgendomi su un orrido da una balaustra che mi teneva come le braccia di una madre. Un suono, simile a un richiamo e l'eco mi restitui' l'imbarazzo con polmoni di roccia. Lo specchio è un inganno perchè gli occhi non sanno distinguere. Vorrei far parlare il cuore senza l'abituale pudore ed aver paura solo dei miei giudizi. Devo sentire sulla pelle l'effetto delle parole e percepirne il gelo o il calore. Il tempo che passa mi spinge ad osare e a sperimentare formule meno garantite. Ho perso il gusto del simmetrismo perchè inizio ad apprezzare il sincronismo. Mio figlio osserva e nota le differenze un cuore che ama comprende immediatamente. I sentimenti sono figli dell'istinto e usano l'olfatto come i cani randagi.
Id: 702 Data: 10/07/2008 14:28:53
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Come si scrive padre?
Ho camminato nelle tue scarpe. Come si scrive padre? Ho inseguito i tuoi sogni per comprenderti ma la strada mi conduce ad un vecchio. Ho bevuto nel calice della tua ironia ma sul fondo ho trovato la paura. Ti ho cercato nelle pieghe sconosciute di una vita per scoprire il senso della tua fuga. Dei ricordi di bambino e delle tue notti insonni resta la fierezza e l'orgoglio. Del futuro che cercavi una domanda che non aspetta risposta. Ho le tue mani e la tua stessa schiena e notti su un tavolo da spingere lontano. Vedo la tua eredità e fuggo i tuoi fantasmi accontentandomi spesso delle tue ragioni. Come si scrive padre?
Id: 698 Data: 09/07/2008 02:25:55
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Le parole dipinte
Scrivere poesie è disegnare con l'acquarello le parole messe in fila dilatano i contorni del testo. I pensieri si spandono come colori sulla carta fino a sovrapporre immagini ed emozioni. Tonalità cangianti si materializzano all'improvviso offrendo l'incanto della mutevolezza a chi è ossessionato dalla morte.
Id: 696 Data: 09/07/2008 01:52:18
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Il lupo
Curvo nella sua pelliccia il lupo abita i luoghi segreti del bosco Radure senz'acqua e senza sole solo muschio e odore di foglie marcite. Occhi gialli come la paura scrutano quello che non appare. Muscoli tesi come flettenti si preparano a scoccare la freccia. Il capo è chino apparentemente schivo. Ma l'animale compie traiettorie che stringono a spirale. La solitudine è la forza del lupo ed il lamento la sua bestemmia.
Id: 575 Data: 10/06/2008
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Perdido!
Sabbia nelle scarpe e nella gola la polvere s’insinua nel mio corpo. Il sole schiaffeggia questa paura bruciando le speranze e le risorse. Acqua salata per ricordare la sete rami secchi per desiderare l’ombra. Tra i flutti le spalle non bruciano e la salsedine è una carezza. L’illusione è un veleno lento che addormenta prima di uccidere. Il respiro greve ossigena i pensieri mentre percorro il labile confine tra mare e terra tra il sogno e la mia vita.
Id: 451 Data: 08/05/2008
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La civetta e l’oscillazione crescente
Selene è alta nel cielo la bellezza pallida e una nobile tristezza orbite cave come occhi senza lacrime. L'aria è ferma e il fragore del silenzio ferma il respiro di chi abita le ore buie su quest'angolo di universo. Sono di nuovo qui civetta sul suo ramo e spalanco occhi d'ambra per sopravvivere alla mia fragilità. La notte mi ha allevato come una matrigna dispensando sogni e un'aurea di magia ma condannandomi per sempre alla malinconia. Sconto la mia pena su questo legno oscillante in balia del tempo che passa custode della mia solitudine.
Id: 423 Data: 29/04/2008
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Venezia in moleskine
Le parole che non ho scritto sono a Venezia nascoste nelle calli tra il muschio dei mattoni. Dopo Mestre il treno galleggia ed il salmastro allaga i vagoni. La città sognata appare sospesa e punta i campanili verso il cielo. Lunghe dita s'alzano dalla laguna a ricordare che Venezia non è di questo mondo. Finalmente tocco questa terra improbabile e il corpo sostiene un'anima liberata. Non un indirizzo, né una meta il cuore batte veloce affamato di emozioni. E mi vesto di pagine bianche aspettando la notte eccitato come il volo basso delle rondini.
Id: 421 Data: 27/04/2008
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Pensieri attaccati al finestrino
I pensieri corrono più veloci delle case e la prospettiva della strada mi inghiotte. Ho una meta da raggiungere e tanti motivi per farlo in fretta. Uso la radio per scaricare i nervi schiacciando i tasti come un grilletto. Dalla strada degli occhi seguono il mio passaggio forse leggono il mio turbamento. Provo l'illusione di sentirmi compreso mentre chi mi viaggia accanto credo conosca solo il mio nome. Ma sono oltre la curva e mi concentro sul ritardo, il solito inconveniente per chi ha sempre il naso fuori dal finestrino.
Id: 410 Data: 19/04/2008
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Treno regionale 12033
Sguardi che non si incontrano e l'imbarazzo si mescola con le valigie. Facce che raccontano la vita mentre dai vetri si esibisce la periferia. Il vagone ha colori pastello ma è solo un magazzino di pensieri. E dal mio posto vivo la sensazione di essere un attore senza copione.
Id: 409 Data: 19/04/2008
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Gli anni senza giocattoli
Quando arriva la paura cerco di stare al caldo come se la lana possa proteggermi dal buio. Il suo calore e gli odori buoni delle cose accendono una candela dove l'angoscia ti schiaccia. E sussurro una cantilena di quando la vita non mi spaventava e le ferite si curavano con acqua ossigenata. Dove sono tutti i miei amuleti? Mi tornano alla mente i giocattoli preferiti ne ricordo bene la forma e l'odore di plastica colorata. Li ho avuti per anni fino a desiderare di seppellirli ma con loro ho perduto il dono più grande ..la Felicità che non deve essere spiegata.
Id: 405 Data: 17/04/2008
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Kastellorizo
All'ingresso del porto il respiro dell'isola aromi di mirto e ginepro sporchi di liquirizia. E i brividi salgono su per il corpo insieme al desiderio di toccare terra. E' il Mediterraneo profondo raggiunto da un forte eco d'oriente.
Vorrei essere ulivo per trovare spazio tra le rocce. Vorrei essere scoglio per bere questo mare. Vorrei essere vento per arruffare i cespugli ispidi.
Su una terra senza padrone nell'angolo più remoto d'Europa vivo la libertà selvaggia di un'esistenza senza ruoli e senza tempo. E sento la vita scoppiare nel petto perché finalmente mi sono smarrito.
Id: 402 Data: 16/04/2008
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I peccati dellarchitetto
Sedotto dalla superficie sferica e da una musicale modulazione mi abbandono al compiacimento di sentirmi perduto nell'inseguire la forma. Educati al razionalismo gli occhi hanno tradito la Regola indugiando golosi su voluttuose eliche e morbide e sensuali modernità. Ho tradito i padri e ho ceduto ai sensi perché l'Architettura è un'amante imprevedibile che mi appassiona sempre senza una ragione apparente.
Id: 390 Data: 07/04/2008
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La necessaria indifferenza
Voglio vestirmi d'indifferenza perché non concepisco la violenza. Ho bisogno di proteggere le passioni e la ragione scivolando tra i panni candidi del silenzio. Osservo il branco affamato dilaniare il Paese e mi chiedo chi ci restituirà l'onore. Da qualche parte arriva un soffio leggero che forse muterà in vento. Allora sarà il momento di spalancare le finestre e tirare finalmente una boccata di libertà. Hanno avvelenato la democrazia contaminandola con la televisione. E tolgono il pane dopo aver rubato la dignità ad un popolo ostaggio delle promesse. Ma la Fame non si inganna con le parole ed è sempre riuscita a salvare l'Italia.
Id: 389 Data: 06/04/2008
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Lea
Mi ricordo i giochi di bambino tra pantofole di lana cotta e lenti pomeriggi al rintocco di orologi a pendolo. Ricordo i sorrisi e la tranquilla saggezza di un vecchio con le girandole sul balcone E l'abbraccio dello sguardo di un'anziana romagnola che profumava l'aria con essenze di cucina. Lea viveva in quella casa e come una ninfa palpitava con essa. La sua pelle di sapone fremeva come quei vetri al passaggio delle auto nel cortile. Lea era il caffelatte e la minestra i compiti al pomeriggio e la preghiera. Mi ricordo Lea e la mia vita stavano sempre insieme e lei la proteggeva. Oggi Lea ha novant'anni ed è ancora una ninfa Per lei sono sempre lo stesso bambino e lei è quella casa dove sono diventato uomo. Se a quarant'anni credo alle favole è perchè è sempre Lea a raccontarmele.
Id: 342 Data: 22/03/2008
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Lo scrittoio
Siedo al vecchio scrittoio e mi sento al mio posto macchie di tazze da the e ombre di oggetti perduti. Il sole ha trasferito sul legno segni di vite vissute. Come una sindone. Un bisnonno mi ha accolto per la tenerezza dei neonati e per lo stesso nome che la sorte ci ha assegnato. Ho in dote questo legno per un destino che suona come un' eco guardiano di un simulacro da consegnare a braccia più forti quando verrà il momento. Del vecchio Attilio conservo la macchina dei sogni e dei pensieri. Qualcuno si legge controluce sul piano da lavoro troppo impresso nell'animo e sulla carta. Gli altri sono scivolati via e hanno lasciato tracce più profonde. Lo scrittoio cigola sulle gambe a cipolla e i suoi cassetti sono pieni di oggetti e ricordi da conservare. Come le tasche del bisnonno Attilio.
Id: 341 Data: 22/03/2008
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Venerdi’ Santo
Il freddo sale dalle gambe. E' il respiro della terra umida che chiama a sé ogni essere vivente. Scende una pioggia sottile come un velo e copre ogni cosa sfiorandola appena. Pochi rumori nella campagna e i mandorli sono ospiti non graditi nell'ora del cordoglio. Il mondo scopre una dignità inaspettata che solo il dolore sa imporre. E' il momento della consapevolezza e del coraggio della solitudine.
Id: 331 Data: 21/03/2008
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La prima notte
Brividi e la voglia di arrivare al mattino. La prima volta è un viaggio nella solitudine un inno alla vita in compagnia della paura. Ma quella è la notte da attraversare. Preso dal vortice respiro aria umida e il fiato evapora come nebbia. Solo il mio passo sul pavimento di marmo lucido. Rompo il ritmo per spezzare quella nenia che ipnotizza ed uccide. I portici e le corti rimbalzano suoni voci di fantasmi sorpresi e infastiditi. Il cuore è un tamburo e nelle tasche stringo i pugni. Le orecchie esplorano il silenzio e gli occhi inseguono probabili tracce. L'olfatto è distratto dall'odore del muschio ma è il primo dei sensi a darmi conforto. L'odore del pane. Mi accomodo nel bavero alzato e mi sento felice.
Id: 326 Data: 18/03/2008
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La mezza luna
Una mezza luna nelle notti a metà riempie un bicchiere mezzo vuoto senza farlo volgarmente colmo. Riesce a dare un senso alle cose sospese e rende compiuto ciò che è amabilmente imperfetto. Spiega la solitudine e l'amore e pone l'accento sulle differenze. Le notti di mezzo a metà della vita sono un lusso per un uomo di passaggio. Non chiedono e non vogliono spiegare e offrono sempre un valido alibi a chi ha sempre qualcosa da farsi perdonare.
Id: 310 Data: 15/03/2008
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La casa delle bambole
L'asfalto di un grigio antico s'avvolge rotto qua e la da ciuffi d'erba. E' la fine della strada. E' il trionfo del bosco. Si apre il piccolo mondo dei sogni leggeri di bambino. Ritrovo la casa delle bambole incastonata tra i larici decorosamente vecchia da apparire elegante morbida come le cose che sanno parlare all'anima. Sono contento di essere con mio figlio saprà prestarmi occhi e cuore per ricordare chi sono.
Id: 283 Data: 05/03/2008
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Prove dAnima
Attimi in cui il silenzio ha il rumore della conchiglia ed il pensiero è fuori dal corpo. Sono lo spazio che mi sorregge e si sente nudo senza la sua corazza. Non mi allontano e resto sull'uscio a provare il piacere della paura. Il respiro è un soffio e volano le dita a raccontare che sono vivo. Lascio le membra alla materia e mi sento d'aria.
Id: 274 Data: 29/02/2008
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La vecchia bambina
Non avevo mai visto la vecchia bambina. Gli occhi distratti da una vita veloce hanno perso il fuoco della curiosità. Altre volte ho mancato l'appuntamento con le favole ma se le racconto qualcuna mi viene a cercare. Ho scorto entusiasmo e delusione tra le pieghe nascoste di un animo antico. Altalenanti segnali di un cuore nutrito solo dalla speranza. E occhi di mare lavare con l'onda vuoti di bottiglie senza messaggio.
Id: 273 Data: 29/02/2008
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What a difference a day makes
Mi sento a disagio senza abito scuro. Lei è sul palco, fasciata di bianco circondata da un'aura di fumo e di cipria. Gli uomini mi guardano e forse ridono di me protetti dagli smoking di sartoria. E' stato un attimo, un gesto inconsapevole. In cambio di una banconota ho avuto un sogno che questo febbraio non riesce a contenere. Dopo la mezzanotte non c'è tempo per i fantasmi o forse i fantasmi non frequentano gli autogrill. In una confezione in offerta di musica jazz lei mi attendeva per attaccare quel pezzo. Che differenza fa un giorno? Nessuna, per chi è senza tempo.
Id: 256 Data: 21/02/2008
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Le ore orfane
Le ore orfane danno al tempo che passa il senso della vita. Come cani senza padrone fanno della loro libera esistenza la ragione di una preziosa indifferenza.
Id: 222 Data: 18/02/2008
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La Fortuna e l’Angelo
La fortuna ha ali grandi e candide, io l'ho vista. I suoi lunghi capelli mi frustavano il viso e con le braccia al petto mi sorrideva. Mi ha porto il suo carico leggero e ho conosciuto la gioia del Dono. Da allora custodisco la tua pelle chiara ed i tuoi occhi tersi e specialmente il tuo sorriso affinché non si spenga. Perché la felicità che mi dai è pari all'illusione che da lassù qualcuno abbia scelto proprio me.
Id: 217 Data: 17/02/2008
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Pausa caffé
Ho bisogno di te. Cerco consolazione, la carezza di una madre e il tepore di una coperta sulle ginocchia. Ho bisogno di conforto del vortice di sapore che assume sfumature dense dalla liquirizia al cioccolato. Ho bisogno di non essere giudicato e so che tu non lo farai. Ho bisogno di un sorriso prima di riprendere il cammino. Per questo preferisco non avere testimoni e faccio perdere le mie tracce prima dell'appuntamento. Sarà un incontro breve e clandestino perché ti ho avuto troppe volte e nessuno capirebbe. E mi condurrai ancora una volta nel tuo mondo piccolo e profumato come il tuo nome. Caffè.
Id: 216 Data: 17/02/2008
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Una delle consolanti sere
Una sera come questa. Il silenzio comincia ad occupare la stanza ed io sento che sta arrivando il mio tempo. La bolla, perfetta, si stacca dal liquido saponato e mi avvolge. Tutto è lontano, senza importanza. E riprendo a vivere le mie ore lente.
Id: 210 Data: 16/02/2008
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Il ragazzo di Creta
Partire da un luogo che conosci, dove ti conoscono. Sono pronto per il viaggio. Un senso di lieve irrequietezza risveglia l'adrenalina, da troppo tempo assopita. Sono contrario agli itinerari programmati, mortificano il desiderio di vivere l'avventura. Ho stabilito un'unica tappa: la prima. Quando saro' solo mi guardero' in faccia e mi chiedero': dove? Mi ricordo la prima volta: era su un marciapiede a Creta, con una porta che si chiudeva alle mie spalle. Da quel momento ho avuto più volte la sensazione di essere libero. Sono ancora quel ragazzo che cercava la sua strada con un pesante zaino addosso? Non ho considerato a sufficienza la paura di essere cresciuto.
Id: 209 Data: 16/02/2008
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Bossanova
Liquida, complice e ruffiana la bossanova accompagna le mie ore ritornelli prevedibili ma avvolgenti come un caldo cappotto quantomai opportuno in una notte d'inverno come questa. Fiati, percussioni e tastiere srotolano il tappeto rosso sono un gran signore con la bossanova. E allora prendo la mia peterson, la carico con il miglior tabacco e chiedo manforte ad un baby di torbato. Stanotte sarai mia.
Id: 208 Data: 16/02/2008
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Oggi il mare
Oggi il mare sembrava mercurio grigio, freddo, si sfumava con le nuvole. Ho cercato il silenzio dei posti irraggiungibili ed ho trovato sassi e assi contorte. Tra i relitti arenati della mia fantasia, come fiori spuntavano blocchi di travertino. Ho toccato la superficie della pietra nuda e levigata dalle onde e ho sfiorato le venature, le sue cavità. Dai fori profondi l'eco degli scalpelli e l'odore dolce della canapa bagnata. La materia con cui è stata costruita la storia giace abbandonata nella speranza di un nuovo rinascimento anche a due passi da casa mia.-
Id: 207 Data: 16/02/2008
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La mia corsa
Ho il sapore del sale in bocca, la corsa mi allontana dalla noia e il paesaggio scorre agli angoli degli occhi. Al centro freddo e lacrime ma resta la speranza. Non controllo più le gambe che corrono a perdifiato e mi abbandono all'esigenza di movimento. Finalmente non penso a nulla mi chiedo solo "come ti senti ora?" Mi accorgo di essere felice e cerco nella memoria e nel cuore l'eco di un brano di bono vox. Voglio celebrare questo momento, renderlo indimenticabile. Perchè per una volta per me diventa importante quello che sono. Adesso.
Id: 206 Data: 16/02/2008
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