I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Il vuoto pieno
Provenivano luci d’ogni sponda colme di immagini impresse sul guscio, non un permesso per varcare l’uscio un canto libero per rifratta onda. Una lente oscurante, sferoidale attenuato mi avrebbe quei bagliori. L’illusione non smorza gli incisori non un paravento in camera ovale. Allora una corazza di metallo al chiaro prisma avrebbe posto un freno, in disuso figura accusatoria il canto avrei riempito di baldoria un punto senza luci, un vuoto pieno solo di ricordi occupanti un ballo.
Id: 36160 Data: 02/02/2016 13:55:55
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Il podista campano
Riaffiorato alla vista di un podista l’agreste paesaggio d’un bambino che l’avvolgea nel verde smeraldino e la mulattiera divenia pista. È un mese che la commozion m’assale nell’osservar passando il corridore che ‘n falcata decisa rend’onore a un luogo non avvezzo a tanto male. Un lampo quel ragazzo sulla strada fa luce su quel derelitto canto, e ‘l sembiante con rughe senza rabbia fa riecheggiar fatica in quella gabbia che impudica e cieca ruba ‘l vanto d’un sogno di natura ancora brada.
Id: 36159 Data: 02/02/2016 13:52:05
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Il mio abitante
Ieri i miei occhi acuti osservatori vedevan solo mostre di memoria, empio archivio in cui fiera storia invano collocò scena ed attori. Ora non ho più dubbi da fugare su posto e momento, persone e ciarle, le mie membra strinser per amarle sì forte che mi sentii esalare. Adagiate le membra sul giaciglio, si levò, dal mio, uno evanescente, lo seguii, percorse il corridoio, poco dopo lo vidi allo scrittoio: «Hai vissuto lottando strenuamente, ti valse la vittoria il sol cipiglio».
Id: 36059 Data: 28/01/2016 15:35:21
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