I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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senza titolo
Mi parlavi del silenzio – una remota stanza – e anche l’assenza cullata dal tuo riso – infantile prodigio – mutava viso. Beffata era l’ansia della morte, di quello sbattere di porte tra isole assorte sporte su sgomenti di ombre corte. E anche ora, che la tua voce tace, è un quieto gioco nel sole il labirinto di parole. Fole che tu cancellavi a capriole.
Id: 3228 Data: 11/01/2010 18:03:40
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senza titolo
Troppo tardi s’avverte il morso dei dardi che offende le carni, l’orrido digrignare i denti del dèmone lesto a gettar reti tra il ruvido degrado di storie irrisorie, di miserie. Tra poco sarà inferno la quiete, ma poco importa; tra poco sarà morte, perché tu riapra gli occhi dal fondo di macerie assorte e la tua colpa si muti, ancora, in follia della sorte.
Id: 3198 Data: 06/01/2010 19:50:15
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senza titolo
Tornano i miei giorni a inventarsi nuovi inganni, ad annegare in pallidi incanti, per cancellare questa malinconia da naviganti. Di te mi restano specchi infranti, un rotolare d’anni, un leggero fruscio di panni, i nostri affanni. Di te mi resta il sogghigno del sogno, un freddo stagno, un segno, amore, come un ostinato silenzio, un dolore.
Id: 3197 Data: 06/01/2010 19:48:10
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