I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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La pulsazione aritmica
Viscere scoperte sangue versato per me. Gocce rosse da bisturi cadono come al rallentatore. Invisibili sintomi di tempi sbagliati, visioni rovesciate a ricomporre un quadro colorato di gas. Anestesia imperfetta, puzzle di visioni lampeggianti come fari lontani. La pulsazione aritmica di sensazioni di prossimità
Id: 40322 Data: 20/11/2016 17:32:11
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Scusa come resti
Scuse come resti. Monete del perdono. Ciò che resta le ossa dei litigi, le ceneri delle passioni. Promemoria per errori scordati. Orme dei passi avanti fatti lasciando indietro passati errati. Sentirsi silenziosi dentro e non avere niente di cui parlare con se stessi. Pentirsi delle parole mai pronunciate allo specchio e sentirsi come una chiazza di colore fuori posto
Id: 40321 Data: 20/11/2016 17:30:00
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Cosparsi d’assenze
Consumo tempo spaccando crani morti da eoni. Suono femori inanello vertebre circondato da cenere e passato. Mi muovo sognando in questo mondo grigio e bianco d’ossa. Niente altro da fare che frantumare pezzi d’esseri passati e aggiungere polvere al vento che erode e corrode acido il nulla che mi circonda. Sorvolo desolazioni monotone su ali di morte. Vuoti cosparsi d’assenze. Ciò che era non è più. Quando non c’è più nessuno a pensare, sognare e sperare, idee, sogni e speranze restano?
Id: 40320 Data: 20/11/2016 17:24:09
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Notti ad anima aperta
Presentimenti suonano ininterrotti nella mente, allarmi continui e segnali che preoccupano e fanno star desti, in tensione, con le orecchie tese. Fibrillazioni improvvise che scuotono il cuore. Shock, shock e adrenalina che scorre in vene vuote, un vuoto che non si riempie. E angoscia e lacrime di chi resta solo. Arrivi e partenze che scivolano nelle ore buie di queste notti ad anima aperta.
Id: 40319 Data: 20/11/2016 17:11:08
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Esisto in quanto quanto
Sono in movimento caotico browniano. Mi perdo negli scontri con me stesso urto realtà immaginifiche disperdendole un spuma probabilistica. Seguo traiettorie decoerenti, mi fingo luce camuffandomi da fotone, sono particella vestita da onda. Ho un’origine, ma non la ricordo e una destinazione ma non la conosco. Colui che osserva non ha ancora né ucciso né liberato il gatto. Per adesso resto implausibile ma esisto in quanto quanto
Id: 34666 Data: 19/10/2015 00:33:43
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La mia rosa nella nebbia
Avvolte nelle spire di questo buio sfumato avanza la mia rosa nella nebbia. Calca l’oscurità con passo sicuro per donarmi il velluto dei suoi petali aperti per me sotto le mie dita. Non temo le spine fan parte di lei. Sono la sua natura. Non sarebbe una rosa se non pungesse ma profuma d’amore e se s’ammanta di nebbia è per il dolore di non poter fiorire ogni giorno sotto la luce dei miei occhi. E so che quando torna alla nebbia piange per me lacrime di rugiada.
Id: 34643 Data: 17/10/2015 01:27:15
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Il nulla fatto materia, impalpabilmente
Persone come nebbia fili di fumo che si intersecano in spazi diversi in altrove paralleli senza corporeità senza la possibilità di completa fusione di personalità e storia perdendo i confini del sé arricchendosi della storia dell’altro. Diffusi e flebili come fili di vento come ragnatele di luce unione singole o multiple da cui derivano costrutti nuovi stati quantici inediti particellarità ancora ignote con vite talmente inconsistenti da annullarsi semplicemente nella non essenza. Il nulla fatto materia, impalpabilmente.
Id: 34642 Data: 17/10/2015 01:26:26
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Sipari aperti
E ci sono lacrime che rotolano come note sulla sabbia per essere suonate da onde che vengono da lontano. E diventano risate che si muovono fra labbra che si baciano fra un piatto e uno sguardo fuori dalla finestra aperta su chissà quale paesaggio di domani. Ma è con questi respiri che voglio vivere alla distanza di una mano tesa persa fra i capelli che piano piano diventano del colore della neve d’inverno che ancora non scende su di noi. Abbiamo sipari aperti e buche senza suggeritore ma andremo sul palco camminandoci incontro e saremo l’unico centro del nostro quotidiano essere.
Id: 34641 Data: 17/10/2015 01:25:19
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Lavo le mie ossa
Lavo le mie ossa con i flussi della sabbia del tempo. Una clessidra rotta a spargere ore vuote nel nulla a contenere. Assenza del sé in quadri bianchi, in cornici vuote. Facce piatte di antenati ignoti raffigurati in lapidi perse in cimiteri dimenticati. Come fili di nebbia in paludi di silenzio.
Id: 29314 Data: 13/12/2014 20:29:45
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L’Ade in me
Covo e coltivo dentro me quel tetro Ade in cui cresco i dolori e conservo le pene Quelle da cui traggo la frusta a sferzare, il pugnale a trafiggere. Quel posto in cui ripongo i volti dimenticati, le parole sprecate. Provviste di pena, macerate e stagionate nell’inverno ricorsivo che incontro ciclico e da cui rinasco per tornare a guardar nell’Ade nascosto negli sguardi altrui.
Id: 29313 Data: 13/12/2014 20:28:40
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Proprio io ho sparato
Soffocavo tra le spire dei ricordi di un sogno reale come un taglio s’è scheggiato ai bordi poi è esploso in frantumi e lo vedo crollare al suolo come colpito da un proiettile. Ricordi un futuro mai realizzato. Un futuro sbagliato a cui proprio io ho sparato e guardando il cadavere da cui uscivano illusioni ho riposto la mia arma e ho guardato oltre.
Id: 29312 Data: 13/12/2014 20:27:15
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Solo bianco
Un battito e poi bianco. Solo bianco, e fatica. Aria che non passa e solo voci, solo mani, sulla mia pelle bagnata di sudore gelido. Freddo bianco, Come ghiaccio nel petto, come morsi al torace. Lame che scorrono nella pelle. E gronda acido sul futuro che conoscevi. Scende la notte sui domani immaginati e resta angoscia sui giorni a venire
Id: 29311 Data: 13/12/2014 20:26:38
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Orme
Cammino coi miei figli accanto, mai così vicini e così lontani I loro piedi non calpesteranno mai le mie orme distanti anni dalle loro e a così pochi passi dalle mie. Come impronte sulla spiaggia che il mare cancellerà, un giorno dopo l’altro come onde che si inseguono.
Id: 29310 Data: 13/12/2014 20:25:58
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DNA di malinconia
Piovono parole dagli occhi alla carta. Spenti, e vuoti creano sequenze come DNA di malinconia. Eliche d’assenza mi si avvolgono dentro e stringono spremendo le ore attese facendone costruzioni che non escono dai denti serrati, dallo stomaco stretto. E ancora sto a bagnare carte con gocce d’anima.
Id: 29309 Data: 13/12/2014 20:25:11
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Gusci a perdere
E sbatti ancora contro i dolori dentro sguardi impauriti in silenzi imposti e nelle gocce che scendono Flebo e lacrime e saliva assente. Gole che grattano polsi legati e aria pompata. Salvati da sedativi e da amnesie. Ma dov’è la salvezza per queste finzioni di vita? Quale il prezzo per i gusci a perdere? E restano giorni rubati immersi nell’agonia di un male che consuma.
Id: 29308 Data: 13/12/2014 20:24:27
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