I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Intenzioni
La primavera è alle porte: lo sento dall'odore che emana la terra...dalla sua spinta di rinnovo. E come i frutti della madre anche noi, ferendo la scorza di quercia, con forza, rigettiamo nuovi germogli... come quei fiori, quelle erbe spontanee che spuntano dappertutto...anche ai margini di una strada asfaltata... robusti e fieri sugli steli...E noi.. così forti dei nostri principi... non temeremo tempesta che ci strapperà dalle nostre radici.....dai sentimenti buoni...quelli che accarezzano l'animo...che mai feriscono...che amano incondizionatamente...a prescindere... La terra rigetta con forza e vigore i suoi piccoli semi perchè mai nulla, anche tutto ciò che è stato disperso dal vento, possa perire...queste si chiamano intenzioni...
Id: 1274 Data: 03/03/2014 09:21:02
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Dono
Il dare senza il ricevere
è l'inestimabile ricompensa
di chi avvalora le opere
e non le cose...
Id: 1025 Data: 29/01/2013 16:20:49
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Luce nel buio
27 ottobre 2012
Una striscia luminosa nel cielo...
un bagliore improvviso che cattura il mio sguardo e poi scompare...
questa è l'idea...
carpirla ed attuarla al momento giusto per renderla visibile...
per non farla scomparire....
Paola Cecconello
Id: 1024 Data: 28/01/2013 09:51:36
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Alcune riflessioni....Odori antichi di Genova
In quella sala gremita d'attesa l'odore delle strade impolverate d'altri tempi mi è giunta dalla voce narrante con un certo pizzicore al naso....quel rumore frusciante di carrozze, lo scalpitìo degli zoccoli di cavallo...inebriante il profumo di salsedine. Scorgevo le remote spiagge, asilo di mamme paffute dai seni abbondanti...bimbi appagati del loro latte...lidi di ossuti pescatori dai brulli cappelli...imbruniti al sole e, come frutta matura, pronti ad essere colti..."vecchie lenze!" In una commistione di dolore, perplessità, rammarico, disincanto...le lecrime, vigliacche, sono giunte a sedare quelle emozioni così prorompenti...una confessione resa pubblica...ed io sul banco dell'imputato. Mai il cuore si era così smarrito...così amareggiato in un proscenio di dolci e trascorsi tempi resi tangibili dal travaglio interiore del poeta, dalla sua solitudine nella moltitudine della gente...
Id: 1016 Data: 26/01/2013 15:52:23
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