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Raccolta di pensieri di Elisabetta
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

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Omaggio a Primo Levi

Se dovessero uccidervi domani col vostro bambino, voi non gli dareste oggi da mangiare?
 
E’ questo che differenzia l’Uomo dal resto degli animali. Egli continua, nonostante l’assenza del domani, a credere nel presente. E fu proprio questo che la lucida follia nazista individuò per ridurre l’Uomo a bestia.
E gli Uomini e le Donne e  i Bambini furono ammassati dentro i vagoni per giorni e notti, nell’oscurità del buio, nell’oscurità del dove sarebbero stati portati. Sprofondarono dalla Terra dei Viventi nelle Viscere della Terra. Il treno si fermò e ad accoglierli furono le parole urlate dei soldati tedeschi che come Cerbero, vigilano al mondo degli inferi , così il soldato tedesco, loro custode durante il trasferimento nel campo appare come Caronte, il traghettatore delle Anime, quando chiede di cedergli denaro e orologi tanto dopo non servono più.
Infine giungono, nell’Inferno “Arbeit macht frei”.
 
La demolizione di un uomo
 
Spogliati di ogni loro cosa, denudati allo sguardo degli altri, privati dei loro capelli, di ogni loro pelo, divennero uno uguale all’altro, privati del loro nome divennero numeri,  impressi sulla loro propria carne.
 
Qui non ha luogo il Santo Volto, qui si nuota altrimenti che nel Serchio!
 
Fuori dal campo spinato la gente viva, piange, ama, soffre, dorme e sogna il domani.
All’interno del filo spinato il tempo è ripetizione. All’interno è “heimweh”, dolore della casa.
 E, come nell’Inferno la punizione si ripete e si ripete, così nel campo la vita è stata organizzata per annichilire l’uomo offendendone la dignità. Ogni Valore che ‘fuori’ rende l’Uomo essere umano, qui nell’inferno è causa di morte. Portar via la minestra all’altro significa nutrirsi, rubare permetterà di barattarne il maltolto con porzioni di pane extra, rallentare il ritmo di “lavoro” è sopravvivenza, nonostante le punizioni corporali.
 
…E fino a quando?
Infin che ‘l mar fu sopra noi rinchiuso
 
Nell’inferno ci sono rei, colpevoli ma, nel campo sono Häftling, carcerati. Ed escludendo i Criminali che vantano posti di privilegio pur se colpevoli (per gli uomini vivi, fuori dal filo spinato), gli altri sono senza colpa. E fra loro qualcuno ha ancora la forza di opporre sé stesso all’inferno creato dagli uomini per gli uomini. Steinlauf: “...che siamo schiavi, privi di ogni diritto, esposti ad ogni offesa, votati a morte quasi certa, ma che una facoltà ci è rimasta, e dobbiamo difenderla con ogni vigore perché è l’ultima: la facoltà di negare il nostro consenso...”
Ecco l’Uomo che dal dolore risorge, nel dolore fortifica la sua volontà, l’Uomo Häftling, seppur trasformato in fantasma ricorda cosa è un Uomo.
 
Fatti non foste a viver come bruti
Ma per seguir virtute e conoscenza
 
E la conoscenza conduce alla coscienza.
 
Fra le quarantacinque persone del mio vagone, quattro soltanto hanno rivisto le loro case; e fu
di gran lunga il vagone più fortunato


Id: 652 Data: 12/01/2012 14:25:02