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Argento
Che struggente meraviglia, stringimento di cuore quell’istante che io chiamo Argenteo.
Quando i capelli comincino ad incanutirsi e un po’ ,a diradarsi.Così,colgo lo sguardo di lui, pensieroso ,tra le dita, sulla testa.
Quando la strada sontuosamente diritta ,accusi una biforcazione che le divarichi il sentiero prefissato. Diviene così esile , di sghimbescio, con poco sole e nessuno che ne calpesti il suolo.
Che melanconia il calare della giornata, l’attenuarsi dell’energia e di quello sfrontato brillio, così invadente. Caratteristico di un tempo dinamico e forzato che ora lentamente defluisca. Ne ascolto il respiro, più lento ,un po’ anziano.
Argenteo è quel momento ,sul finale di un libro amato. Quando si pensi d’esser divenuti parte delle pagine. Ma poi ci si renda conto ,questo, inevitabilmente, di essere all’esterno e solo spettatore; della vicinanza al termine di un mondo parallelo .La fine o la meta.
Ben sapendo che la rilettura sarà di un tono diverso, un colore diverso, altre sensazioni, mai simili a quelle trasmesse in questo istante, irripetibile.
La cima del cipresso è argentea nel suo piegarsi, lievemente sommessa all’urlo dell’Aria . Allora lì,
ne colgo la debolezza antica, insieme alla volontà stanca di rialzarsi,ma con fierezza. Resta quella tenera inclinazione,dovuta alla prepotenza del tempo, come un graffio ,una ferita. Io allora amo di più il mio albero così,invecchiato.
Ora,quella dolce morbidezza che scorgo nella bellezza della Donna. Ormai dolcemente rassegnata, inevitabilmente pesante di vita. Il mio ricordarla quando, intrisa di agile bellezza, rideva ,mostrando il fianco. Ora teneramente basso,soffice,sofferto.
Questi i momenti, quelli del passaggio, quelli grigi dell’accettazione, quelli brillanti vella sfioritura.
I declini, le dolcezze, le mansuetudini di quel pezzo di Vita che precede il tramonto.
Amo e temo ,forse tremo.
@GarboFania