I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
Solite ammuffite idee ma certo sempre attuali perché vanno con l'uomo.
V'è al di là? Vita dopo la morte?
Appena il pensiero tenta di ragionare sull'enigma ecco che viene precipitato nella cantina più nera ed estirpato dagli occhi. Non ci è concessa la morte, in un certo senso. Posso azzardare a dire: tutto quello ch'è stato scritto sulla morte non è altro che manifesti. Maschere rassicuranti quanto aberranti. Cristianesimo ed altre che vorrebbero risultare vuote e nere, come l'ateismo. Ma ogni idea umana, inevitabilmente, non raggiunge quest'Immobile Onnipresente, questa morte, e già quest'ultima parola l'è morta dopo secoli e secoli di pensatori, teologi, filosofi, pazzi, scrittori, morti.
Nietzsche nega l'al di là, imputando al cristianesimo la colpa d'aver contrastata la natura. E morte fa parte di natura. Quindi allora solo questo? Solo vagito e spiro? Solo una piatta linea che dal nascituro va al morto? Cosa divertente è sempre stata questo nascere, ché si nasce tutti alla stessa età - alcuni ritardatari, certo, potreste contraddirmi voi, vero, snocciolando ragionamenti su differenze di mesi, quindi allora mi trovo costretto a cambiare postulato:
tutti si nasce neonati ma certo non tutti si muore vecchi.
E certo che a tutti non è dato nascere ma a tutti è dato morire.
Quindi - e già il mio pensiero s'è dato - bisogna togliere ogni maschera - morale, religione, filosofia - al volto straripante della natura, ossia delle verissima reale realtà per poi poter rinunciare all'idea d'altrove post-morto? O solo così verrà ammazzata la morte o per meglio dire: il pensiero, riuscirà a raggiungerla per intervistarla? Alla morte intendo.
Che poi realtà, religione, natura, etc ... altro non sono che parole che sul foglio si livellano spesso, ossia cane è mano come dio è ano.
Morte può morire se lo scrivo.
Vita può vivere se lo scrivo.
Amore può amare, amarmi se lo scrivo.
Scrivo soltanto per giocare con tutte le verità, pur se menzogne le trovo buoni giocattoli d'alchimia. Roba con cui mi ci posso insozzare le mani.
Buffone è colui ch'uccide morte, vita, verità, amor'e dèi colla punta di lingua.
Scrivo per vivermi.
Scrivo per morirmi.
Scrivo per amarmi.
Scrivo per divertirmi.
Deridermi. Ridermi.
Come chiosò in canzone Palazzeschi:
"E lasciatemi divertire"
20 agosto 2018, in treno per Marradi