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Raccolta di pensieri di Massimo Castiglia
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

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Spiegami perché

......vivo ingannato dall'irrealtà della materia, distratto da quotidianità vuote, da sentimenti vacui, da persone insignificanti per il mio esistere, deturpanti per il mio cammino verso la gnosi cosmica, di cui respiro l'antica appartenenza.

Sono insolubile a questa chimica di bassa lega, immobile a questo livello vibrazionale lento e primitivo, dentro al quale m'hai gettato e di cui non riconosco affinità.

L'intimo bisogno d'ignoranza e la particolare inclinazione all'autolesionismo della maggior parte dello scibile umano, mi emargina, creando in me, un degrado progressivo della compassione e della comprensione.

Mi dissocio dalle barriere architettoniche di menti ignave, schegge residuali della protostoria e vivo il mio dolore immenso, che sgorga inutilmente dai miei errori, incapace d'insegnare ad altri, come evitarli.

Sono sconfortato dalla mia difficoltà nel trasmettere e comunicare i concetti più elementari, dei valori essenziali della Vita e che dovrebbero governare noi stessi, senza il bisogno di dogmi o credo religiosi; basterebbe un percorso ontologico per raggiungere l'archetipico significato di bene e male.

Mi osservo percorrere piccoli, ma inesorabili passi, sul sentiero della Conoscenza e più m'avvicino, più la mia figura si riduce, sino a sparire all'orizzonte, fagocitato da questa grandezza di cui non intravedo fine.

M'hai sussurrato di avvertire l'uomo, ma non l'ho mai mezzo salvato; ho subìto, nel suo rispondermi, la tracotanza, la boria, l'arroganza e quello "sguardo di sufficienza" di chi può dimostrarti la propria infallibilità, squalificandomi al pubblico ludibrio.

Adesso basta! Mi arrendo al gioco dei Tuoi incliti enigmi che frullano le mie carte del destino ed ora, dimmi chi sono e soprattutto, dove sto andando!


Id: 556 Data: 13/10/2011 11:53:58

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Risposta al critico letterario

"Commento" ricevuto al testo "Salvami!" :

Signor Castiglia, forse non se ne è avveduto ma siamo nel 2010. Fa ancora in tempo ad eliminare l’orrore di quei versi indefinibili dal sito ed evitare di essere preso per un fantasma di uno deceduto qualche secolo fa che in qualche modo riesce ancora a fare danni letterari. A proposito, è chiaro che Lei non si rende conto di quello che scrive e in quale stile lo scrive(le faccio un complimento a chiamare stile il suo modo di offendere la lingua, ma lo sa che "muliebre coscienza" significa "coscienza femminile"? Ha forse problemi di genere? In tal caso, faccia qualcosa e ci pensi bene prima di mandare quella sua robaccia a un sito serio come La recherche. Chi Le ha scritto è u n critico letterario.
Firma: simone de benedetti


Signor De Benedetti,
forse non se ne è avveduto, ma io non vanto alcun titolo né poetico né letterario.
Scrivo per esteriorizzare il mio profondo dolore sprigionato da un vivere molto difficile che mi attanaglia.
Non sono un critico letterario, mi proietto e mi rileggo, per diminuire la pressione interna dell'anima oppressa dalle continue angherie e soprusi a cui assisto.
Anche Lei dovrebbe rileggersi o forse cominciare a leggersi......... DENTRO.
A giudicare dal Suo proporsi o meglio Imporsi, deve averlo già fatto!
Sono orientato a pensare che lo sconvolgimento di tale lettura sia la causa prima della Sua aprioristica mancanza di SENSIBILITA' e RISPETTO!!!
Affronti per se stesso un percorso maieutico, un' analisi ontologica.....Le farà bene!
Visto il "commento" di cui sopra, frutto quasi certamente di eiaculatio precox , voglio concedermi il lusso di sprecare il mio tempo, per comunicarLe tutta la mia più profonda compassione per la Sua triste esistenza, evidentemente provata da una qualche coercizione fisica o psichica.
Altresì non s'è avveduto di aver travalicato il limite imposto dallo stesso sito, sul quale è presente un chiaro regolamento in cui, non si fa menzione o specifica, rispetto all'obbligo d'accettazione di aggressioni che Lei spaccia per critica letteraria.
Un passo del regolamento recita: " La Recherche si propone come un luogo di confronto e di evoluzione della propria scrittura, crediamo che nel confronto vi sia una potenzialità di crescita, è per questo che, chi pubblica su La Recherche, potrà ricevere, sia tra i commenti che direttamente via contatto e-mail, consigli e indicazioni, anche particolareggiate, circa un possibile lavoro di miglioramento dei propri testi e della propria scrittura
Ed ancora....... Si avvisa inoltre che i testi eccessivamente scadenti, in base all'insindacabile giudizio della redazione, saranno tolti dalla pubblicazione, naturalmente sarà motivata la decisione all'autore, il quale potrà lavorare sui testi e riproporli. Questo al fine di garantire una buona qualità degli scritti pubblicati a salvaguardia degli autori stessi e affinché La Recherche sia veramente un luogo dove si possano fare buone letture.
In base a quanto sopra, dovrei ritenere che la Redazione, incapace di agire o per non volersi esporre, abbia mandato un sedicente critico da strapazzo dalle zotiche maniere a disarcionare le mie pubblicazioni.
L'aspetto più grave è rappresentato dal fatto che il contenuto del suo irrispettoso e tracotante orgasmo, non limita la propria azione al testo, ma colpisce direttamente l'autore, ritenuto incapace ed ignorante al punto, da non conoscere un lemma appositamente usato per sottolineare il vantaggio di possedere una coscienza femminile, a mio parere, decisamente molto più sensibile e VIVA di quella maschile rispetto alla quale, Lei riesce, con abilità sopraffina a convalidare il mio pensiero.
In luogo di scrivere il Suo Vaneggiante Sproloquio, La invito a contattare immantinente la Redazione, per la compulsoria rimozione dei miei orribili versi, cancellando altresì il mio account.
Dica il Vero......... Lei, è critico letterario esperto in anime defunte e manifestazioni ectoplasmatiche.
Scriva per il CICAP: l'attendono!
Inoltre, sempre dal regolamento......... I testi gravemente offensivi alla comune decenza e convivenza, deleteri per l'immagine di questo sito potranno essere invece tolti dalla pubblicazione.
Qualora il testo in questione, rientrasse nella succitata fattispecie, avrebbe il regolamento dalla propria parte.
Fino al suo odierno comparire, La Recherche, era per me, un approdo sicuro per la pubblicazione delle mie emozioni e delle mie riflessioni e tornerà tale al Suo nebulizzarsi.
Ho cercato un confronto con la Sua cultura in un suo testo pubblicato, in una recensione, in una Sua traccia letteraria.
IL NULLA!!!
Se vuole fare un "Gioco Pulito" scopra le sue carte ed attenda critiche, quelle Vere!
Pubblichi ed io la leggerò con grande attenzione....... stia certo!
Credo fermamente, che chi non si sia reso conto che siamo nel 2010 sia Lei.
E' stato edotto circa la libertà di stampa e d'espressione?
Lei conosce il significato della parola LIBERTA'?
Quando vedrà una mia prossima pubblicazione, giri al largo e s'imbottisca di antiemetici!
Vedrà! Sarà la sua panacea........

Id: 37 Data: 04/08/2010 10:48:21

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Lettera al Signor Chiunque

(che si riconoscerà leggendosi)

E' bello pensare di poter contare su qualcuno, quando anche il tuo te stesso, vive il riposo del Guerriero, sfiancato e stremato.
Ed io ho pensato a te!
A te che usi il dolore delle mie difficoltà e che non hai compreso, neanche in superficie, il significato della Sincerità.
Sei come un tronco con la sua corteccia, spaccata dal tuo crescere alle mie spalle, dimostri, con ostentata magnificenza, l'opulenta chioma del bene che dispensi e quanto riparo offra, la tua ombra.
Non perdi l'occasione, per dilaniarmi col tuo pietismo, con cui, masochisticamente, dilani anche te, per giustificare le tue difficoltà, col sorriso tagliente, di chi sa, di nutrirsi alla fonte dell'Egoismo e dell'Inganno.
Sinceri complimenti per l'efficace travestimento che ti trasfigura, quando agiti il turibolo da cui, caliginose, fuoriescono le tue affermazioni.
Tu pensi me, tuo suddito, per quel filo di parole obbligate, che tu chiami amicizia.
Disconosci l'ineluttabile mutamento delle cose, dei fatti, delle situazioni, delle circostanze e dei fattori causali.
Sei abbarbicato e malcelato sulle tue posizioni ed opposizioni, nella stessa proporzione in cui, metti i bastoni tra le ruote, al tuo meccanismo evolutivo.
Ed io con te mi fingo, perché Finzione ti è più congeniale; è la tua immagine riflessa, che osservi e che finisce, con l'ingannare anche te.
E tu credi, alle cose che dici ed a cui dai sostegno, con l'arroganza, nascosta e vigliacca, di cui hai continua impellenza.
Son stanco di comprare il tuo vuoto per pieno, mi ribello alla tua tracotante maniera, di schiacciare le mie possibilità, di non dipendere da te.
Forse è l'unico modo che hai, il più vile, per assicurarti una pletora di meschini, di sottomessi alla tua elargizione del poter sopravvivere.
I tuoi discorsi sulla filantropia, non lasciano spazio, tra le parole, neanche alla punteggiatura, giacché inutile per rimarcare la falsa autorevolezza di cui ti bei.
Sul nostro conoscerci, ho passato il pettine dei miei occhi, incagliandolo in quei nodi sordidi, fino al punto in cui ho raggiunto la tua pidocchieria.
Ti ho avvertito degli scogli, di rotte sbagliate, d'assenza di vento, ma tu, inutile anche come timoniere, d'infrangere la tua chiglia hai bisogno, trascinandomi con te fra i flutti della tua ostinazione.
Mi regali gli oneri di scelte difficili e prelevi dal mio conto gli utili dei miei meriti, spacciandoli per tuoi.
Sei fontana che aspira, non sgorga, sei spugna sul fondo del mare, che lentamente ed ascosamente, prosciughi e mandi in secca e di ciò che ne rimane, ormai senza l'acqua, ne fai incetta!
Non ti spedirò questa lettera; la rileggerò al tua incoscienza tutte le volte, che non ti dirò cosa penso davvero di te, dello squallore che ti pervade e con cui contamini l'esistenza di mendicanti d'aiuto.
Non ti concederò il lusso di prendere contatto con la tua vera inconsistenza e di donarti l'ennesimo, gratuito, insegnamento.
Non ti permetterò più di vendere il tuo finto sacerdozio, quella tua naturale inclinazione a saper di nulla, liberandomi del tuo insopportabile, non sapore.
Ed ora che non hai letto tutto questo, mai saprai del mio averti capito e del mio dolore per tutto ciò, che non stai facendo per me!

Con infinita compassione
Il Mai tuo amico

Id: 28 Data: 23/07/2010 18:38:50