I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
Qualche settimana fa è stato pubblicato un servizio dell' Espresso dedicato alla poesia. Un lungo articolo che ci dice quanto oggi la poesia ritrovi una "disperata vitalità"; quanto oggi ( ma forse anche ieri?) si senta necessità di scrivere poesia, più ancora che di leggerla.
Che la poesia sia una realtà ben viva lo si può facilmente evincere dai tanti premi, eventi e manifestationi dove la poesia si manifesta sotto la forma di comunicazione tradizionale o relativa alla nostra epoca digitale che " semplifica i codici " perchè mira a parlare ai più. E così si finisce per "scambiare i cantanti per poeti".
Ma i poeti vivono, scrivono per sè stessi e per chi le loro poesie le legge. E le apprezza e un pò le ama.
Come non si dimentica
un amore
così non ci si scorda
di un dolore che,
come un fiume carsico,
risale alla superficie
lasciando una sensazione vaga
di ricordi lontani.
Nasce così la percezione
di cose, storie ed esperienze.
Una specie di autobiografia
della memoria di cui si sono persi
i contorni.
"Ho da fare"
"non ho un minuto libero"
"troppi impegni."
Mai sentito dire?
Tutte lamentele che mascherano ostentazione.
Ambizione.
Voglia di apparire.
Iperattività volontaria, cercata, voluta
spesso affannosamente, da partecipazione a corsi, convegni, conferenze,
gare dei pargoli, partecipazione a sodalizi, presidenze di club vari etc...
per mettere in mostra - lamentandosene -
il proprio gran daffare.
L'apparire.
In mancanza ansia, frustrazione.
Chi lavora e molto magari, invece, ha poco tempo davvero
per sè.
Non si "lamenta" dei propri impegni.
Quando ha "tempo" non va in crisi, anzi.
Perchè semplicemente, si riposa.
E allora ha tempo; tempo di leggere, di scrivere,
di telefonare, anche di oziare, che è veramente bello.
Senza cadere nella trappola del "lamento",
dei trooooooppi propri impegni
che hanno il sapore di una
specie di autocelebrazione
di poco o zero valore.
Giornata di caldo, di sole
che tempo balzano
qua e là
le nuvole danzano in cielo
come in uno spettacolo
di varietà
si resta seduti a guardare
a sognare e
lontano da noi
si sente la vita che passa
la gente si ammassa
annoiata nei bar.
ed ecco arriva la pioggia
che bagna anche il nostro
tran tran
mente la mano distratta
accarezza il can...
lo sguardo si perde nel vento
nell'aria bagnata
nel tempo
di un'avventura lontana
di un sogno d'amore
o una storia puttana
ecco la pioggia rallenta
il suo ritmo di rock
e fox trot
e forse somiglia ad un
tango argentino ma
di un Rio della Plata
del nord
Una giornata balenga
incrocio bastardo di umori
dove nel bosco
dipinto di verde
si schiantano i cuori
dove nel bosco dipinto
di verde
si schiantano
i cuori.