I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
Una notte un bambino che non riusciva a dormire, aprì la finestra allargò le braccia con le manine aperte e si rivolse al cielo oramai chiuso nella sua oscurità. Con lo sguardo fisso in quel blu imperscrutabile gli chiese se potesse fare qualcosa per restituirgli la luce che aveva perso, ed il cielo nel suo silenzio ed immobile profondità gli rispose.
" Vedi mio caro bambino nella vita il giorno ci aiuta a vedere meglio le cose, ad apprezzare i colori con la luce che attraversa le nostre fragilità, rendendo vulnerabili i nostri difetti o ad elogiare i nostri pregi, ma siamo troppo presi ad esaltare la nostra esteriorità e cose materiali possedute dimenticando che quelle sono cose effimere e poco durevoli, e molti ce le possono offendere e rubare e quindi finiresti per perderle, e ci scordiamo quello che di grande ha l'uomo nella sua intimità, la capacità di immaginare e di sognare.
Queste cose così belle che nessuno può offendere e rubarti , sono e saranno per sempre tue, fino a che vivrai ed anche dopo che non ci sarai più potrebbero continuare a vivere dipende da quanta passione avrai messo per fare in modo che esse possano continuare a narrare la loro storia.
Vedi io ho bisogno della notte perché in essa racchiudo quei sogni che brillano come le stelle che tu vedi, anche tu hai la tua notte in quel cassetto dove riponi tutti i tuoi desideri e le tue immaginazioni che brilleranno proprio li dentro al chiuso ed al buio che è la metafora della imperscrutabilità di ognuno di noi.
Quindi mio caro bambino ti ringrazio per la tua offerta, ma lasciami sognare ancora un po' nel mio di cassetto e anche se è buio sappi che in quel momento sto immaginando come sarà l'alba del domani che dipingerò, ed allora non smettere mai di sognare anche quando arriverà il tuo ultimo giorno perché la notte che vedrai è solo l'inizio del tuo ultimo sogno.
Andrea Palermo©