I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
Chissà se esiste un modo di speziare le persone sciape,
se altre - come cassette a nastro - si possano riavvolgere.
Se si potessero chiamare a distanza come telefoni,
Se si potessero aprire con la chiave le persone chiuse,
e se si potessero accendere - come luci -, quelle spente?
Chissà se esiste un modo di scriverle o leggerle, come un libro;
o di rifarle come un letto,
di metterle in ordine come una stanza,
di aprirle per far cambiare l'aria, come finestre.
Se solo si potesse berle come l'acqua quando si ha sete,
buttarsi nella loro acqua come fossero mare,
raccoglierle da terra come una moneta caduta,
colorarle come un disegno,
passarle con un 10, come un compito in classe su cui sei preparato;
saperle a memoria come le poesie.
Si potessero visitare come le città,
studiare a scuola come un testo di storia,
visitarle come un museo,
si potessero prendere come treni ed aerei per andare lontano.
Arrampicarcisi come sulle montagne
o caderci dentro come nei pozzi,
o indossarle come vestiti,
o coprircisi come coperte,
o recitare come preghiere.
Se si potessero fare tutte queste cose, probabilmente,
cominceremmo ad immaginarci gli oggetti.