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Capitolo I – La 500 bianca
Era una calda giornata estiva del 1983 a Sorrento, quando quella misteriosa donna bionda, bellissima e sexy fece il suo ingresso nella pittoresca cittadina della penisola Sorrentina. Il sole si rifletteva sulle acque azzurre del Golfo di Napoli, e la luce del tramonto tingeva di sfumature arancioni le facciate delle antiche case di pietra.
La donna indossava un abito nero aderente, che metteva in risalto le sue curve sinuose, e camminava con un’andatura felinea che catturava gli sguardi di tutti gli uomini presenti. I suoi occhi azzurri, intensi come il mare in tempesta, scrutavano il panorama circostante, mentre i lunghi capelli biondi danzavano leggeri sulle spalle.
Il suo nome era Lola, o almeno così diceva. Nessuno conosceva la sua vera storia, né da dove venisse. Era giunta in città da chissà quale luogo remoto, con la sua Fiat 500 cabriolet, di colore bianco, alla ricerca di un appartamento da locare. Gli affitti erano difficili da trovare in una località turistica come Sorrento, ma Lola aveva una strana aura che sembrava aprirle tutte le porte.
La donna fece tappa in un caffè sul lungomare, attirando gli sguardi ammirati e i sospiri di ammirazione dei presenti. Poi, con fare elegante, sfoggiò un sorriso enigmatico e chiese informazioni su un appartamento in affitto. Il barista, completamente ipnotizzato dalla sua bellezza, le indicò una strada stretta e tortuosa che conduceva al cuore del borgo marinaio.
Lola intraprese il cammino verso quella vecchia parte della città. I vicoli stretti erano fiancheggiati da case dai colori sgargianti, con balconi coperti di fiori che emanavano un profumo avvolgente. Il richiamo del mare si faceva sempre più forte mentre si avvicinava alla meta: una vecchia barberia che sembrava ferma nel tempo.
La porta di legno scricchiolò quando Lola la spalancò, rivelando un ambiente retrò con poltrone in pelle consumata e specchi ingialliti. L’odore di sapone da barba e di anni di storia aleggiava nell’aria. Un barbiere, con il grembiule bianco e le mani esperte, stava servendo un cliente anziano. La campanella sulla porta suonò quando Lola entrò, attirando l’attenzione di tutti.
“Ditemi, buon signore, avete per caso un appartamento da locare in questa zona?” chiese con voce calda e suadente.
L’uomo alzò lo sguardo e incrociò quello di Lola. I suoi occhi si fecero lucidi, come se avesse visto un fantasma del passato. “Lola… sei davvero tu?” sussurrò con una voce tremante.
La donna rimase sorpresa da quella reazione. “Mi dispiace, credo che mi abbiate scambiato per qualcun altro.”
Ma l’uomo negò con un cenno del capo. “No, sei proprio tu. Ti ho riconosciuta dagli occhi e dal sorriso. Sei tornata, dopo tutti questi anni.”
Lola rimase perplessa, ma non ebbe il tempo di chiedere spiegazioni, poiché un’altra persona entrò nella barberia. Era un uomo dai capelli grigi e dall’aria misteriosa, vestito con un completo scuro. I suoi occhi sembravano scrutare l’anima di chiunque incontrasse.
“Sei finalmente arrivata, Lola,” disse l’uomo con tono glaciale.
“Chi sei tu?” chiese Lola, ormai intimorita.
“Lascia stare il passato, Lola. Qui non sei la benvenuta,” rispose l’uomo, fissandola con sguardo severo.
La situazione si faceva sempre più inquietante, e Lola decise di lasciare la barberia, con il cuore che batteva forte nel petto. Uscì per le strade del borgo marinaio, ma qualcosa la faceva sentire come se fosse stata attesa da tempo.
Da quel momento, ogni passo che faceva sembrava guidato da un destino oscuro. Il mistero si infittiva, e Lola si trovava invischiata in una trama intricata di segreti e sospetti.
Quella notte, la città si illuminò di luci soffuse e risate lontane. Ma dietro il velo di normalità, qualcosa di tetro e inquietante stava per accadere. E Lola sarebbe stata il fulcro di tutto, nella Sorrento degli anni ’80, in una storia noir che avrebbe svelato verità nascoste e sconvolto le vite di molti abitanti del borgo marinaio.
Lola uscì dalla vecchia barberia con una sensazione di disagio e disgusto. L’incontro con l’uomo dai capelli grigi e la sua insinuazione oscura l’avevano scossa profondamente. Ma il suo bisogno di trovare un appartamento la spinse a continuare la sua ricerca.
Passò giorni interi vagando per le strade di Sorrento, visitando case e appartamenti, ma nessuno sembrava essere all’altezza delle sue aspettative. Quella donna misteriosa desiderava qualcosa di speciale, un luogo che riflettesse il suo spirito enigmatico e affascinante.
Un pomeriggio, mentre Lola si trovava nel cortile di un antico palazzo, a scrutare le balconate fiorite, sentì una voce alle sue spalle. “Signorina, cercate un appartamento?”
Si voltò e vide il barbiere della vecchia barberia, il cui nome era Giovanni, che le rivolgeva uno sguardo gentile. Nonostante l’episodio spiacevole di qualche giorno prima, Lola decise di ascoltare ciò che aveva da dire.
“Sì, sto cercando un appartamento da locare. Ma deve essere un luogo speciale, un rifugio lontano dagli sguardi indiscreti,” rispose con circospezione.
Giovanni annuì e prese un attimo per pensare. Poi, con un cenno del capo, le fece segno di seguirlo. Attraversarono i vicoli stretti e raggiunsero una piccola piazza nascosta tra le stradine, lontana dal frastuono dei turisti.
“Vedete quella facciata laggiù? È una casa antica, appartenente alla mia famiglia da generazioni,” disse Giovanni, indicando un palazzo dall’architettura maestosa ma decadente.
Lola si avvicinò, notando l’affresco sbiadito sulla parete esterna raffigurante una bella donna dai capelli dorati, circondata da una sorta di aura mistica.
“Questa casa ha una storia segreta, un’aura unica. Forse è ciò che state cercando,” suggerì Giovanni.
Lola si sentì attratta da quell’edificio misterioso, come se ci fosse un’energia invisibile che la avvolgeva. Entrarono nella casa attraverso una porta di legno massiccio, scricchiolante ma affascinante. Le stanze erano impreziosite da mobili antichi e vetrate colorate che filtravano la luce del sole.
“Ma ci sono delle condizioni,” disse Giovanni, attirando l’attenzione di Lola.
“Quali condizioni?” chiese lei, con fare sospettoso.
Giovanni esitò per un istante, poi parlò con voce morbida. “Questa casa ha bisogno di essere amata e curata. In cambio di un affitto ragionevole, vi chiedo solo di prendervi cura di lei, come se fosse vostra. Dovrete ripulirla, riportarla all’antico splendore e farla rivivere con la vostra presenza.”
Lola fu sollevata di scoprire che le richieste di Giovanni erano solo riguardo all’amore per la casa, non qualcosa di oscuro come temeva. Sentì che l’edificio poteva davvero diventare il suo rifugio e decise di accettare l’offerta.
“Accetto le vostre condizioni, Giovanni,” disse con un sorriso sincero.
Il barbiere sembrava rilassato, come se avesse aspettato la risposta di Lola con ansia. “Benvenuta nella tua nuova dimora, allora,” disse con affabilità.
Da quel giorno, Lola si dedicò anima e corpo alla casa. Ripulì gli angoli polverosi, restaurò i mobili antichi e appese al muro nuovi dipinti che rappresentavano il suo spirito libero e avventuroso.
Con il passare del tempo, la casa tornò a risplendere e il legame tra Lola e Giovanni si fece più forte. Il barbiere si rivelò un amico prezioso, protettivo e premuroso nei confronti di Lola. Lui non aveva avuto intenzioni oscure quel giorno nella barberia, ma solo un desiderio di aiutare e condividere la sua storia.
Insieme, Lola e Giovanni si trovavano spesso seduti sulla terrazza della casa, guardando il tramonto sul Golfo di Napoli, condividendo silenzi e segreti.
La misteriosa donna bionda aveva finalmente trovato il suo posto nel cuore di Sorrento, circondata dall’aura affascinante di una casa dalla storia antica e da un amico fidato che le aveva offerto un rifugio sicuro, lontano da tutto ciò che era stato oscuro e inquietante nel suo passato. E nella quiete del borgo marinaio della penisola Sorrentina, i sorrisi nel buio si tramutarono in un’armonia di luci e ombre, in cui Lola aveva trovato finalmente la sua pace.