I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
Quando sei bambino e cadi, i tuoi genitori ti insegnano che una sbucciatura non è una gamba rotta e che un taglietto non comporta la netta amputazione dell'arto; come quando le ginocchia bruciavano e l'odore metallico del sangue che scivolava leggero da un minuscolo graffietto ci faceva lacrimare gli occhi, forse più per paura che per il dolore vero e proprio.
Quando cresci, capisci che le delusioni che le persone ti danno non sono fatali e sono anche loro piccoli graffietti e bruciori delle ginocchia;
che il dolore non è altro che la paura che quella delusione ti faccia diventare
arido come il deserto e freddo come il ghiaccio.
Giocava nervosamente con i capelli,
mentre parlava gli occhi diventavano grandi e di volta in volta le sopracciglia le si arricciavano o meno in base alla qualità della conversazione.
Il suo gesticolare e la sua irruenza la rendeva una persona difficilmente avvicinabile, un tempo però non era così, era dolce carina e solare..
Ma a seguito di molteplici delusioni diventò marmorea e appena qualcuno di nuovo le si avvicinava si trasformava in un piccolo riccio e i suoi aculei colpivano mortalmente l'altro costringendolo ad allontanarsi..
Poichè aveva paura che qualcuno entrasse nella sua vita, sconvolgesse tutto e poi la lasciasse lì nuda e ferita in mezzo alla strada, rimaneva nel suo piccolo guscio protetta e al caldo come un piccolo uccellino pauroso di volare
e quindi delle volte era riccio
e delle volte era uccelino,
ma ogni volta era sempre più sola..