I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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The Twist
La prova
Alle undici della sera era già sveglia,prima del previsto però andava bene anche cosi. Si alzo molto lentamente, aveva un mal di schiena molto forte per la sua età, aveva solamente diciotto anni. Non molto tempo fa ha cambiato la sua barra e adesso si pentiva tantissimo. Questa nuova era ancora più scomoda della sua vecchia. “Las Rosali”,è così che chiamava la sua culla , era molto spaziosa e comoda ma da fuori sembrava più un sarcofago che una barra per quello Iolanta ha preso la ”Creonsi” . Era veramente bella da fuori tutta coperta di disegni delle rose rosse con le croci, le è piaciuta fin dall’inizio ma era troppo cara e adesso che l’ha comprato era totalmente delusa. Quel giorno anzi, quella notte aveva una grande prova da superare. Iola sognava fin da piccola di frequentare la scuola per i “ragazzi speciali”, ”The Twist”. Sapeva benissimo che per lei sarebbe quasi impossibile entrarci ma in ogni caso voleva almeno provarci. Dopotutto sua madre ha finito quella scuola però non aveva mai raccontato niente alla sua figlia di quello che studiavano lì dentro, era come se fosse proibito di parlare. Dopo l’incidente e la morte della madre Iola non si dava pace, è diventata come un’ossessione sentiva di dover scoprire quello che succedeva nella quella dannata scuola. Nel buio assoluto ha trovato i jeans e dopo una maglietta che sapeva un po’ di foglie bruciate dopo un paio di secondi accese la luce. «Ecco!Finalmente è arrivata l’ora di prepararmi”,alzai gli occhi allo specchio,”Oh,cavolo,come sono ridotta!”. I jeans erano mezzo strappate , sembrava che un cane gli aveva preso a morsi, la maglietta che doveva essere verde chiaro è diventata verde scuro con le sfumature strane sulle maniche mezzo nere.”Che orrore!Ma che ho fatto ieri?”. Più tardi sì era ricordata che aveva dovuto scappare da un licantropo che ha incontrato girando per il parco. Si voltò di colpo e aprì l’armadio, era una cosa impressionante là dentro, caos assoluto. Con un po’ di difficoltà ha trovato i pantaloni neri puliti e una maglietta che assomigliava a un vestito corto a maniche lunghe color celeste con una farfalla nera sulla spalla destra , sembrava per volare via. Stava veramente bene vestita in quel modo. Si girò di nuovo verso lo specchio e vidi una ragazza con la faccia di un angelo con gli splendidi occhi azzurri e capelli biondi mossi che le arrivavano fino ai fianchi. “Potrei dire che sono probabilmente molto attraente però manca qualcosa. Ma certo!” esclamo lei e tirai fuori dalla borsetta nera una piccolissima scatola. La aprì, dentro cerano due coppie di lenti a contatto, una coppia era rossa e l’altra nera. Si mise quella nera. Si controllo nello specchio e disegno una linea grossa e dritta sopra le ciglia lunghe. Adesso dallo specchio spuntava un visone assurda , gli allineamenti di faccia perfetti e graziosi , il sorriso morbido e affascinante e gli occhi neri come i due pozzi oscuravano la faccia di splendore che aveva. A Iola piaceva essere sempre diversa da quello che era. Sembrava una creatura celeste con gli occhi di un demonio che luccicavano dall’entusiasmo. Sì, senza dubbio era bellissima ma a lei non sembrava così, era sicura di essere niente di particolare. Presi il suo giubbotto nero e usci dall’appartamento. Fuori non c’era l’anima viva, tutti sapevano benissimo che dopo le nove iniziava l’ora dei predatori. L’ora in cui i licari uscivano dalle foreste sotterranee. Nessuno voleva incontrare un animale così feroce e pericoloso per strada. I licantropi, nella quella piccola città che era rimasta in Ucraina dopo la sedicesima guerra mondiale. Unica città che è rimasta viva in tutta l’Europa erano i Cherckassy. Nel 2246 ha subito un attacco da parte dei americani che non riuscivano a calmarsi finche non distruggeva tutta la popolazione dell’Europa ma loro non sapevano sotto quale orrore era messo quel posto. I soldati che hanno mandato in Cherckassy erano tutti uccisi durante la prima notte dopo il loro arrivo in Ucraina. Gli “animali” gli hanno trovati subito. Poi che gli Stati Uniti oppure come gli chiamavano adesso lo Stato Dittatore non azzardava più di mettersi su quel maledetto territorio dove erano rimasti per sempre i loro 500 soldati migliori. Iola stava camminando tranquilla nel quel buio totale. Sentiva benissimo il pericolo che la circondava ma era anche sicura che quella notte non le potessero fare alcun male perché era la notte di eclissi e gli abitanti della città sapevano benissimo che quel giorno i licantropi non erano in caccia. Il buio della notte senza luna per quelle creature era accecante. “Eccola, “The Twist” “ pensò meravigliata Iola guardando una costruzione che sembrava molto antica. Era l’unico posto che era illuminato dai lampioni nel quel quartiere completamente distrutto dopo l’ultima battaglia tra i soldati e licantropi ma stranamente la scuola non è stata toccata dalla furia del combattimento. All’interno della scuola si vedevano i candelabri accesi. Iolanta entro dall’ingresso principale sentiva il cuore in gola, feci un respiro profondo. Davanti a lei vide una sala d’ingresso molto spaziosa piena di candelabri accesi e tante sedie lungo le pareti vestiti in velluto rosso. Le mura di questa scuola sembrava che respirassero. In mezzo della sala vicino alle scale con il tappeto nero c’era una ventina di ragazzini che si guardavano intorno senza fare alcun rumore. Tutti si girassero verso la porta quando Iolanta entrò ma subito dopo la loro attenzione attirarono le voci che provenivano dalla scala che portava al primo piano. Iona restò a bocca aperta quando vidi quelle affascinanti creature che scendevano giù per le scale. Erano in cinque la donna che aveva più o no 30 anni portati bene con il vestito lungo nero con tanti brillantini camminava davanti agli altri. Era la sua pelle bianchissima sembrava essere fatta di seta, aveva i capelli rossi stretti in una treccia lunga fino al gomito. Sulle labbra rossicci si illumino il sorriso grazioso . “Buona sera,cari miei futuri studenti,sono la direttrice di questa scuola mi chiamo Katerina Elissy Srollentin ,”disse lei con la sua voce morbida e dolce, troppo dolce,”Sono felice di avervi qui nella scuola di “The Twist”. Adesso chiedo tutti voi di lasciare tutto che avete portato con voi fin qua . Vedete quella porta lì alla vostra destra,” la direttrice indico una grande porta con i strani disegni ,sembrava molto vecchia, “ Cordelius vi accompagnerà nelle stanza che c’è dietro tra circa dieci minuti , ultima cosa, vi prego di non fare la confusione in nessun caso , gli altri studenti delle classi superiori stanno riposando al secondo piano.”disse lKaterina e sparì con i suoi accompagnatori nel buio del corridoio. Il ragazzo che la direttrice chiamava Cordelius rimase davanti a noi ma aveva un’espressione strana sulla faccia non come quegli altri accompagnatori che avevano i volti privi di ogni emozione. Appena Katerina scomparve, come se fosse per magia quel volto bianco di statua prese un’espressione più viva . Si leggeva subito nei suoi occhi che era molto disinteressato a quello che era davanti a lui. Iolanta presi una posizione più comoda per osservare il ragazzo. Aveva la carnagione molto chiara e il suo viso aveva gli allineamenti perfetti come gli altri suoi compagni ma i suoi occhi erano completamente diversi erano color rosso sangue con le pupille molto grandi e innaturali. Era vestito in jeans neri e la giacca bordo con tre sottili catene fatte nel oro che scendevano giù lungo la manica destra, sotto la giacca c’era una specie di canottiera grigia con una grossa macchia d’inchiostro che sembrava di essere fatta apposto,i suoi capelli fino alle spalle erano lisci e neri . Cordelius si mise seduto sulle scale a guardare gli studenti che ansiosi ogni dieci secondi guardava l’orologio qualche volta lanciando un’occhiata incuriosita a Cordelius. Fece un mezzo sorriso inspiegabile quando incrociò lo sguardo di Iolanta che non riusciva a staccarli gli occhi di dosso. Lei arrossi e abbasso gli occhi, il suo cuore iniziò a battere come impazzito. “Il tempo e arrivato, ”pronuncio lui ad alta voce alzandosi. La porta si aprì molto lentamente . Dentro la stanza sembrava che ci fosse una foresta annebbiata, Iola entro nella stanza per ultima ma non vidi più nessuno davanti a se. Si guardò intorno, faceva freddo, da ogni parte si vedevano solo le pigne molto alte e sembrava che le loro cime sparivano nel niente. Dopo un paio di minuti di silenzio tombale alle sue orecchia arrivò uno strano rumore dietro le sue spalle. Era un po’ familiare, fece un respiro profondo e senti un respiro caldo a qualche centimetro da lei e un ruggito . Gli occhi di Iola divennero grandi e il respiro si fermo per un attimo. Sì, era proprio un licantropo. Adesso sentiva benissimo la sua puzza. Un altro secondo di stupore e subito dopo la corsa, la corsa più lunga della sua vita. Correva alla massima velocità non sapendo dove e se l’animale la seguisse ancora lei non aveva il coraggio di girarsi per controllare se esso la stava inseguendo. La corsa infinita abbi la fine quando Iola senti mancare la terra sotto i piedi e in seguito una botta in testa, si atterro sulla erba fredda e bagnata dalla nebbia. Le forze l’hanno abbandonato lì in mezzo agli alberi mostruosi e i licantropi affamati. Non sapeva quanto tempo è passato da quel terribile momento nel “bosco” quando aprì gli occhi davanti a se vidi solo le mura rosse della scuola. Si alzò per guardare intorno, non c’era nessuno tra né una figura nera seduta nella poltrona nell’angolo della stanza. La luce della candela che era sul comodino vicino al letto non raggiungeva il viso della persona che sembrava la stesse osservando . Iolanta scese dal letto, si avvicino alla poltrona e con la voce tremante chiese ”Chi siete?Fatevi vedere.”. La figura nera non si sposto di un centimetro e rispose con una voce maschile, era un ragazzo più o meno della sua stessa età. Il suo tono era freddo e fermo. Non rispondeva alle domande ma le imponeva.”Ti ricordi cos’era successo dopo che sei arrivata alla fine della prova?”Chiese lui. Iolanta chiuse per un attimo gli occhi per assorbire quello che gli aveva detto il ragazzo e si senti completamente persa .Non riusciva a capire di che cosa lui stava parlando perché l’ultima cosa che le sembrava di ricordare era quando si era sbattuta la testa contro qualcosa e perse le conoscenze.”Ma…ma io non sono arrivata alla fine della prova. Non me lo ricordo a fatto. Ero rimasta lì nella foresta tra quelle creature sataniche .Non capisco perché sono qui adesso ,dovrei essere morta,o no?” disse lei con la sua voce debole e guardò la poltrona. “Allora non te lo ricordi proprio il tuo arrivo ,no?Avevi la maglietta rinsanguata, quando ti ho trovato nel corridoio e dicevi le cose insensate, ma hai passato la prova e da adesso sei una studentessa della Twist. Congratulazioni”. Iolanta si mise seduta sul letto. Era stupita, le mancavano pezzi di memoria ed era molto confusa , chiuse di nuovo gli occhi per concentrarsi ma non vide niente solo un po’ di immagine senza alcun senso. Fece un respiro profondo .“Okay, e adesso che faccio?” “Riposa, da domani iniziera la scuola e allora ti serviranno le forze per affrontare lo studio, non sarà facile”. Disse il ragazzo con una voce bassa e lussuriosa. Iolanta sentì un leggero brivido lungo la schiena. Aveva voglia di vedere il volto della persona con cui stava parlando per quello si girò verso il comodino e prese la candela ma quando si avvicinò alla poltrona con la candela non vide più nessuno, il ragazzo era scomparso lasciandosi dietro la porta aperta.
Id: 401 Data: 01/08/2009 17:24:58
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