I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Saudade - ep.2
EPISODIO 2 (...) Con un sorriso sfacciato che nasconde una timidezza profonda sistema il suo libro in borsa e si alza, lentamente; quella lentezza di chi sta gustando il tempo con tutti i sensi; la lentezza di chi questo tempo maledetto sempre in corsa sta cercando di tenerlo al guinzaglio, per far durare un attimo un'ora intera. Si incamminano adattandosi l'uno alla camminata dell'altro, con la spontaneità della natura che si adatta alla sopravvivenza nei terreni piu impervi. Si sfiorano, con quella gentile casualità dettata dall'amore, quello magnetico, che ti porta a sentire il profumo prima di vederne la pelle. I primi passi sono delicati, incerti. Nel silenzio imbarazzato e teso di chi ha così tante cose da dire che alla fine non ne dice nessuna, perchè la scelta è troppo vasta; il silenzio imbarazzato e pacifico di chi ha così tante cose da dire da rendersi conto che alle fine non sono le parole che contano, ma i respiri. E si ascoltano i silenzi. Il respiro, la vita che ora cammina al fianco, quel fianco che per tanto era stato scoperto, esposto e che ora sfiora la sua spalla, provocando un brivido. Vanno avanti così, girano angoli e cambiano strade, fino a raggiungere il portone. E' un portone meraviglioso, enorme e di possente legno scuro con un enorme battente a forma di testa di leone. I pochi scalini che lo precedono sono di marmo antico, reso magico dal tempo e dalle intemperie. Come un film che si ripete all'infinito inizia la tragica ricerca delle chiavi, che si sentono stintinnare in fondo alla borsa, tra una imprecazione di lei e un sorriso sommesso di lui. Il portone schiocca e scricchiola aprendosi, accogliendo il loro passaggio facendogli eco ad ogni passo. "Sto al quarto piano, facciamo le scale". Imboccano la grande scalinata a scacchi, lei che apre il passaggio contando sottovoce ogni scalino e lui a seguito, avvolto dalla scia del suo profumo, che così tanto gli era mancato. La tentazione di sfiorarle la schiena è talmente grande da bloccarlo, tra un dubbio ed una certezza, tra il timore di perdere un'altra occasione e il timore di non avere la reazione sperata. La porta di casa arriva troppo in fretta. Lei apre la porta togliendosi le scarpe, appoggia le chiavi e la borsa mentre lui meravigliato chiude piano la porta appoggiandosi ad essa con le braccia incrociate. La casa è meravigliosa. E' luminosa e piena di vita. Il profumo di incenso gli pizzica le narici facendogli arricciare piacevolmente il naso; le finestre sono grandi e con semplici tende bianche arricciate qua e là. Il caos regna sovrano, ma per lui non è caos... per lui è il disordine perfetto. Sposta lo sguardo al salone. Una grande sala rettangolare dai colori morbidi. E lì, il cuore si ferma. ...to be continued...
Id: 5646 Data: 17/06/2024 10:24:42
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Saudade
EPISODIO 1 E' seduta sulla panchina. La luce filtra tra le fronde degli alberi creando giochi di luce sui suoi capelli dalle sfumature castano rossastre; intorno la vita gioca a nascondino, in questa distesa di verde, tra bambini che ricorrono palloni colorati e cani che abbaiano giocando tra loro. Intorno la vita gioca ad acchiapparella, tra una coppia di anziani che si tiene per mano ed una giovane ragazza che batte a ritmo di jogging. E lei siede li. Il tempo la accarezza. Lei spettatrice di questo straordinario normale giorno qualunque. Siede composta, con le gambe accavallate e il suo libro in grembo, ha alzato gli occhi per godere del vento e per godere di questo liquido momento in movimento. Da lontano lo vede... riconoscerebbe quella camminata in mezzo alle strabordanti folle newyorkesi, riconoscerebbe quella camminata anche da cieca. Lo vede avvicinarsi con quella sua camminata maldestra e morbida, sicura ma rispettosa del terreno che calpesta. Chiude il libro, con un gesto di inconsueta timidezza si sposta i capelli dietro le orecchie e aspetta, passo dopo passo, il suo arrivo. E finalmente, eccolo lì, davanti a lei. “Ciao, hai scoperto il segreto della felicità?” Lei ride, come solo lei sa fare, e poi sentenzia "la felicità é un attimo e va vissuta non va scoperto proprio niente". Lui aveva pensato per tutto il tratto di strada a quella domanda. Era certo che l'avrebbe apprezzata e si era già immaginato tre o quattro risposte possibili. Aveva applicato il suo algoritmo ansiogeno per non rimanere spiazzato. Ma puntualmente lei lo aveva fatto. E così non restava che lasciare andare tutti i pensieri precostituiti e buttarsi con la prima frase che gli fosse venuta in mente. "La felicità è sovrastimata in effetti, dura un attimo, perché porsi tante domande?". É di nuovo sicuro di aver detto qualcosa di intelligente. Lei però lo guarda con quei suoi occhioni apparentemente gentili e poi quando sembra dover dire chissà quale verità, se ne esce con "ma non mi offri neanche un caffè?". Affanno, stupore, straniamento, il sole negli occhi, tanta voglia di vedere e poi che succede. "Andiamo - le dice- c'è un bar qui vicino". "Andiamo - gli dice - abito dall'altra parte della città". to be continued...
Id: 5641 Data: 14/06/2024 10:38:44
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Linizio del ritorno
Il sole era alto e caldo quella mattina, la neve stava cominciando a sciogliersi, lasciando intravedere i piccoli boccioli di vita che dalla terra sfidano il rigido gelo del Nord.
Uscendo dalla tana, risvegliata dall' allegro cinguettare degli uccelli che salutavano la nuova e tanto attesa primavera, si stirò e si scrollò il folto manto scuro, marrone in certi punti quasi nero, dalle sfumature grigiastre.
Era stato un inverno lungo, freddo e difficile: un altro inverno da lupo solitario.
Il lupo è un animale da branco, ma anche profondamente solitario; quando decide di staccarsi ed intraprendere la sua strada, parte orgoglioso verso la sua avventura.
Profondamente coraggioso, profondamente solo.
Essere un lupo solitario comporta una grande forza fisica e d' animo.
Questo inverno era stato il più freddo negli ultimi anni e il cibo era stato poco, ma adesso, con il nuovo sole e il freddo vento del Nord che soffiava più lontano, alla ricerca di altri luoghi da stringere nella sua gelida morsa, arrivavano tempi migliori.
Cinque anni fuori dal branco la avevano esposta a grandi pericoli e ad insidiose sfide; la paura era stata tanta, il coraggio e il selvaggio istinto di sopravvivenza altrettanti.
Adesso era ora di riprendere il cammino e... tornare dal branco.
Id: 1966 Data: 21/08/2013 19:33:48
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La fine è lInizio
Una notte, torbida e fredda come la morte, lenta ma affascinante nel suo doloroso gelo, si incamminò verso il bosco scuro, con il suo passo incredibilmente elegante anche se ferino. Lo sguardo sfacciatamente puntata contro il buio del suo bosco, verso il suo luminoso futuro. Tanti ostacoli aveva dovuto affrontare nel lungo percorso che la aveva condotta fino a li, molti dolori aveva dovuto sopportare; una vita di ricerche avendo come unici compagni: Solitudine, Desolazione e Coraggio.
Al limitare del bosco si fermò. Una leggera brezzagelida le accarezzo il muso; piccoli fiocchi di neve cominciarono a cadere sulla neve gia abbondante, regina di quei luoghi selvaggi. In poco tempo il suo splendido manto marrone scuro dalle striature grigiastre della luna fu ricoperto da un dolce e sottile strato di nevischio. Le chiome degli alberi cantavano alla luna, ballando con il sinuoso vento. Il battito pressante del suo cuore comincio ad andare all'unisono con il pulsare del bosco.
Socchiuse gli occhi, allargò le narici ed inspirò: freddo, muschio, terra, notte, neve, libertà, vita. Tastò la severa neve sotto le sue grandi zampe.
Un ululato in lontananza la fece tremare; esitò un istante, buttò la testa all'indietro ed uno straziante ma liberatorio ululato la percorse in tutta la sua fiera figura. Riaprì gli occhi e senza attendera risposta al suo grido di vita, puntò nuovamente verso il bosco e si lanciò con foga e sinuosità nel suore selvaggio di quella che, finalmente l'aveva trovata, era la sua vera casa, alla ricerca di quello che, sapeva, sarebbe stato il suo:" ora fino alla fine".
Id: 1870 Data: 25/05/2013 22:39:25
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